Tawawa on Monday: la polemica sulla pubblicità innesca una discussione sulla censura
La polemica sull'inserzione pubblicitaria della serie ha visto diverse personalità dire la loro, in modo particolare sul danno che causerebbe una possibile censura
di Utente148754
Kenzo Fujisue, politico giapponese facente parte del Partito Liberal Democratico, ha pubblicato una foto sul suo account Twitter nel quale rende nota la sua opinione in merito alla polemica nata sulla pubblicità del manga Tawawa on Monday pubblicata sul quotidiano finanziario The Nikkei. Nella foto possiamo vedere Fujisue con in mano i volumi tre e quattro del manga di Kiseki Himura, con scritto nel post "Comprati!"
Fujisue è stato eletto nella Camera dei Consiglieri della Dieta del Giappone nel 2004, e fa parte del Consiglio dei Manga. Ha parlato in modo critico della petizione nella quale si chiedeva di emendare l'Atto di Proibizione della Pornografia e Prostituzione Minorile includendo delle linee guida per limitare la raffigurazione di personaggi minorenni, questo basandosi su dei suggerimenti dalla Partnership Globale per porre fine alla violenza contro i bambini e dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del bambino.
L'emendamento andrebbe a criminalizzare la distribuzione, la fornitura, la vendita, l'accesso, la visione e il possesso di immagini e raffigurazioni di bambini, o coloro che sono in primo luogo raffigurati come tali, che compiono evidenti atti sessuali, o raffigurazioni di parti sessuali di corpi di bambini per scopi sessuali. La petizione include anche degli emendamenti mirati alla prostituzione e pornografia minorile, servizi che promuovono lo sfruttamento sessuale, come per esempio "servizi da parte di ragazze delle superiori," ed erotismo infantile.
Fujisue ha parlato della petizione, affermando che queste regolamentazioni andrebbero a influenzare negativamente la cultura manga, e che sarebbero difficili da applicare per via della soggettività di cosa costituisce il "somigliare a un bambino," facendo riferimento alle opere di Osamu Tezuka.
"Penso che sia anche un problema il fatto che le risorse della polizia vengano usate per reprimere delle creazioni senza colpa invece di venire usate per salvare dei veri bambini," ha scritto Fujisue.
Anche Ken Akamatsu, autore di Love Hina e candidato alla Dieta giapponese, ha detto la sua in merito, andando considerare le critiche dell'Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile (da ora in poi, UN Women) come della "pressione esterna" per regolamentare la "libertà di espressione, specialmente per manga, anime e videogiochi" del Giappone, e che una tale pressione non è qualcosa di nuovo. Ha poi aggiunto che tali regolamentazioni devono essere trattate con razionalità e non vanno ottemperate solo perché un elemento esterno lo richiede. La definizione di "pressione esterna" di Akamatsu non significa per forza "fuori dal Giappone." A questo riguardo ha usato come esempio la rimozione del video di pubblicità pubblica della VTuber Tojou Linka.
Lo scorso anno, la polizia prefetturale di Chiba ha infatti rimosso un video di pubblicità pubblica riguardo il traffico con la VTuber per via di una lettera di lamentela dell'Alleanza delle Rappresentanti Femministe, nella quale veniva criticato il character design della VTuber, considerato "sessualmente oggettificante." Akamatsu ha scritto che come giustificazione per la lamentela sono stati citati i rapporti pubblicati nel 2016 dal Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione contro le Donne.
Akamatsu non è d'accordo con le dichiarazioni di tali rapporti, che affermano che "gli stereotipi continuano ad essere la causa alla radice della violenza sessuale contro le donne, e pornografia, anime, videogiochi e manga contribuiscono alla violenza sessuale contro donne e bambine". Akamatsu afferma che non ci sono prove che questi tipi di media contribuiscano attivamente alla violenza e agli stereotipi contro le donne, e non che c'è un consenso ben definito sul come giudicare un lavoro che soddisfi questi standard.
L'UN Women ha inviato una lettera al quotidiano The Nikkei l'11 aprile, affermando che l'inserzione pubblicitaria fosse "inaccettabile" e chiedendo maggiori spiegazioni riguardo la scelta di stamparla. Nell'inserzione era presenta la protagonista Ai di profilo nella sua uniforme scolastica, con scritto "spero questa sarà una fantastica settimana." Kodansha ha piazzato l'inserzione per promuovere il rilascio del quarto volume del manga.
La serie è iniziata nel 2015 sotto forma di pin-up settimanali pubblicate sull'account Twitter di Kiseki Himura. La protagonista, Ai, è una ragazza delle superiori con un seno abbondante che incontra un salaryman durante il viaggio in treno verso la scuola. La regolare presenza della ragazza sul treno allieta il tragitto casa-lavoro del lunedì dell'uomo.
Il quotidiano The Nikkei fa parte della Unstereotype Alliance dell'UN Women, una campagna globale per promuovere "la parità di genere attraverso i media e la pubblicità, eliminando gli stereotipi dannosi". Nikkei ha svolto un ruolo attivo nel promuovere le idee dell'iniziativa in passato, tra cui il premio "Nikkei Woman Empowerment Advertising Award", che riconosce le inserzioni pubblicitarie che contribuiscono alla parità di genere. Il premio ha un processo composto da 3 fasi per la selezione delle inserzioni conosciuto come "Le 3 P": Presenza (l'inserzione include diversità tra le persone?), Prospettiva (tiene conto della prospettiva sia degli uomini che delle donne?) e Personalità (il soggetto mostra personalità e indipendenza?).
"Senza alcuna spiegazione dalla compagnia non sono convinta che continueremo a lavorare con loro per promuovere la parità di genere tramite il potere della pubblicità," ha detto Kae Ishikawa, direttrice dell'ufficio giapponese dell'UN Women.
Akamatsu ha scritto un post il 16 aprile nel quale afferma che le regolamentazioni delineate nella Unstereotype Alliance "non hanno base razionale".
"Noi creatori non possiamo scrivere o disegnare nulla se c'è il rischio che le persone che lo leggono andranno poi a eseguire ciò che accade in quello che creiamo. In realtà, non ho mai sentito di un manga che incoraggia la guerra o l'uccidere. Perché questa irrazionale regolamentazione è così altamente promossa quando si tratta di manga che raffigurano ragazze delle superiori? Mi piacerebbe vedervi fornire delle motivazioni razionali e dell'evidenza scientifica," ha scritto Akamatsu, affermando poi che tali regolamentazioni sulle inserzioni pubblicitarie violano il diritto di espressione dei creatori, degli editori e degli inserzionisti.
Il manga di Kiseki Himura ha ispirato due stagioni di corti animati, ambedue presenti su Crunchyroll.
Fonte consultata:
AnimeNewsNetwork