Qualche curiosità su Akira: perché andarlo a vedere?

L'ccezionalità di Akira di Katsuhiro Otomo per festeggiare il trentacinquesimo del capolavoro cinematografico.

di Artax

Per il trentacinquesimo anniversario, martedì 14 e mercoledì 15 marzo Nexo Digital in collaborazione con Dynit porterà nei cinema Akira, il colossal del regista Katsuhiro Otomo, già autore del manga da cui è tratta la pellicola.

Per chi dovesse chiedersi se valga la pena andarlo a vedere al cinema, vi riportiamo qualche curiosità sul capolavoro dell’animazione giapponese che secondo “The Anime Encyclopedia” è stato il responsabile del boom degli anime in occidente a fine secolo
 
Akira


Il manga di Akira inizia la sua serializzazione nel mese di dicembre del 1982 e Katsuhiro Otomo non aveva la minima intenzione di trasporlo in animazione; è vero che si era già occupato in passato di dirigere e curare il design di altre opere, come Orbital Era, ma Akira doveva rimanere un manga. Eppure quando gli si parò davanti la possibilità di animarlo si disse immediatamente incuriosito. Finì per modificare la trama dell’opera cartacea nel processo di adattamento, ma non se ne pentì: parlando della trasposizione animata, Otomo racconta di come nel fumetto abbia cercato di creare una profondità a questa città enorme e raccontarla mostrando e non narrando, ma il risultato più convincente l'ha avuto nell’animazione grazie alla possibilità di incorporarvi suono, colore e movimento.

La sua camera molto mobile, infatti, riesce a portare lo spettatore direttamente nel mezzo dell’azione, coinvolgendolo e rendendolo parte di quella città che Otomo caratterizza come un vero e proprio personaggio. Ma la regia non è l’unico elemento che rende Akira il film cult che è ancora oggi, il comparto sonoro fa la sua parte. Basti pensare che è stato il primo anime a utilizzare il Synclavier System, un sintetizzatore polifonico artefice del coinvolgimento del pubblico con l’azione: è lo stesso sistema utilizzato da Apocalypse Now e Avatar di James Cameron nel 2009.

Anche il doppiaggio di Akira aiuta a rendere le animazioni eccelse ancora più realistiche: a differenza di ciò che accade solitamente durante la produzione di anime in cui i doppiatori si mettono al lavoro alla fine della produzione grafica dell’opera, Akira è stato doppiato prima di animare le scene. Il risultato? Una perfetta sincronizzazione del labiale (LipSync), e questo è chiaro, ma ha anche conferito al film un’incredibile potenza emotiva grazie alle espressioni facciali dei personaggi (cosiddetto character acting) in perfetta conformità con le emozioni espresse dalla voce.
 
Akira


Il risultato fu un film animato di grandi proporzioni che portava sulle sue spalle ambizioni e aspettative enormi, tanto che il budget del film fu molto elevato, vicino al miliardo di yen.

E per sostenere questi costi si dovette correre ai ripari, tant’è che Akira dovette sostenersi grazie ad una compagine di finanziatori chiamata "Akira Committee Company Ltd." che contava ben 8 grandi società.

Siccome i numeroni ci piacciono tanto, aggiungiamone altri alla lista. Il lavoro per la creazione di Akira è stato mastodontico, ecco qualche dato per toccare con mano quanto sforzo, tempo e risorse vennero impiegate per la produzione della pellicola:


Si potrebbe continuare a parlare per ore e ore (righe e righe?) di Akira, e in molti l’hanno fatto, ma nessuna spiegazione, nessun muro di testo potrebbe rendere bene quello che è Akira di Katsuhiro Otomo.

Ricordiamo che qui potete trovare la lista dei cinema e un coupon sconto da consegnare alle casse di alcuni cinema che lo accettano (consigliamo di chiamare il cinema in questione per chiedere).


Fonti consultate:
Tavassi, Guido (2012) Storia dell'animazione giapponese, Tunuè;
Clemens, JonathanMcCarthy, Helen (2006), The Anime Encyclopedia, Stone Bridge Press;
Throwback Thursday: Akira su tripwiremagazine.co.uk;
bbakira.co.uk (archiviato);
Akira program notes.



Versione originale della notizia