Un figlio eccezionale: quanto può essere difficile mettere al mondo qualcuno? Recensione
Una riflessione sul coraggio che ci vuole a portare nel mondo una nuova vita
di Hachi194
Sfogliando il volume si notano subito due cose: la prima è che, per scelta volontaria dell'autrice, quest'opera si legge nel senso di lettura all’occidentale. La seconda è lo stile particolare della mangaka, che si conferma una delle più interessanti autrici giapponesi contemporanee, muovendosi tra fumetto, illustrazione e pittura.
Classe 1986, Miki Yamamoto è mangaka, illustratrice e docente di Arte e Design all’Università di Tsukuba e si vede: l'idea grafica dietro a Un figlio eccezionale è perfettamente funzionale alla storia. Sembra infatti di trovarsi di fronte ai disegni di un bambino soprattutto per quel che riguarda i colori che riempiono le tavole come se fossero stati applicati con i pastelli che tutti abbiamo usato quando eravamo piccoli.
Il rosso poi domina tutta la scena, sempre presente in quasi tutte le pagine, simbolo di buon augurio in molte culture, ma anche della passione, della rabbia e del sangue. Tutti questi sentimenti sono presenti a piene mani, veicolate soprattutto da Sara, futura mamma che attraversa tutte le fasi che possono accompagnare un viaggio così importante e travolgente come può essere una gravidanza.
All'inizio super entusiasta, sogna assieme al compagno il meglio per la propria bambina e legge qualsiasi cosa che possa aiutarla a trasformare la piccola in qualcuno di eccezionale. Poi la realtà crudele della vita, con un vero fatto di cronaca (l'attentato compiuto in Pakistan contro Malala Yousafzai, una bimba che a soli 11 anni si fece portavoce del diritto di istruzione delle bambine) irrompe quasi al termine della gravidanza, travolgendo tutte le certezze e i sogni.
Ci vorrà un piccolo incidente e l'amore del compagno per far capire ad entrambi che non si può decidere prima della vita di un altro essere, né pensare di potergli evitare le sofferenze a cui andrà sicuramente incontro per il solo fatto di vivere.
Ognuno di noi porta su di sé piccoli e grandi cicatrici, alcune visibili, altre dell'anima. Ma non possiamo per questo fermarci e far vincere la paura, d'altronde quanti dei nostri genitori o nonni sono nati negli anni della Seconda Guerra Mondiale o nel periodo degli anni di piombo? Se si fossero fatti fermare dalla paura, molti di noi probabilmente non sarebbero qui adesso.
Pur essendo giapponese e quindi conoscendo bene il problema del calo delle nascite, Miki Yamamoto riesce a confezionare un'opera che può parlare a tutti, anche ad un Occidente che in quanto a scarsa natalità si difende bene. L'ambientazione ha sì scritte in lingua nipponica, ma non c'è una forte connotazione geografica e il fatto stesso di aver deliberatamente scelto di impaginare il volume alla occidentale la dice lunga sulla volontà di arrivare anche al mercato estero.
Forte è poi l'accento sulla figura della donna: non solo è femmina colei che cresce nel pancione, ma questo fatto dà l'opportunità all'autrice di citare tutta una serie di donne eccezionali. Non solo la piccola Masala, ma anche Marie Curie, Sonja Kovalevskaja, Anna Frank, Giovanna D'Arco. Una donna che spesso è messa in disparte e deve faticare il doppio per poter emergere o anche solo per restare in vita a dispetto di chi vorrebbe rinchiuderla fra quattro mura, senza nessun diritto.
Un'opera che però a mio parere non è del tutto riuscita: forse la relativa brevità del volume (sono circa 168 pagine) rende soprattutto la figura di Sara troppo sopra le righe, quasi una macchietta in preda agli sbalzi ormonali della gravidanza, con un marito che la sopporta e che alla fine riesce a placarla fin troppo facilmente.
Forse il mio giudizio risente anche del fatto che non sono madre e quindi non ho attraversato in prima persona l'enorme cambiamento che un evento del genere per quanto naturale porta nella vita di una persona. Inoltre sebbene l'edizione Bao sia molto curata, brossurata, in formato 15x21 cm, il prezzo di 18 euro è forse un tantino eccessivo.
Resta almeno per me l'impressione di una riuscita imperfetta, con situazioni emozionali altalenanti. Probabilmente chi ci è passato si riconoscerà maggiormente in Sara e nel suo compagno (che non ha nemmeno un nome, poverino).
Un figlio eccezionale
Miki Yamamoto, già apprezzata per il suo manga Sunny Sunny Ann! (edito da Coconino Press), torna con un volume autoconclusivo a colori che, per sua scelta, si legge nel senso di lettura all’occidentale. Una giovane coppia di professionisti aspetta un figlio. I sogni, l’emozione, le aspirazioni per il futuro del nascituro si mescolano alle paure per il mondo in cui crescerà. Un libro per tutti, non solo per chi genitore lo è o sta per diventarlo. Una riflessione umana e toccante sul coraggio che ci vuole a portare nel mondo una nuova vita e ad ammettere che anche in circostante imperfette, la felicità è possibile.
Prezzo: 18,00 €
Totale voti: 6 2 0
Hachi194
Visivamente molto particolare, tutto colorato come se fossero i disegni di un bambino, affronta la difficoltà di essere genitori e quante aspettative si devono affrontare. Non mi ha però convinto del tutto.
05/05/2023
brady
I disegni hanno uno stile molto particolare e li trovo stupendi, la storia invece non mi ha detto o lasciato nulla. I futuri genitori prima sono felici e fanno programmi poi si fanno prendere dalle paure litigano e sclerano. Il finale non l'ho capito.
20/03/2023
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
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Un figlio eccezionale | € 18.00 | Bao Publishing |
CloveRed
Sono leggermente combattuto, la prima parte è di una bellezza eccezionale (come da titolo) ma la invece risulta come dire… strana. Le paranoie e l’ansia di Sara le capisco ma sono eccessive, quasi isteriche. I disegni sono, per me, la parte più bella.
30/05/2023