Ice-Head Gill: prime impressioni sul nuovo manga di Jump
Ambientazione in nord Europa fantastico per il nuovo titolo della rivista
di Redazione
Si sa veramente poco sull'artista, debuttante per la rivista. Avrebbe fatto da assistente a Gen Osuka per la serializzazione di Doron Dororon, e il suo unico lavoro noto prima di questo capitolo è stato un one-shot pubblicato sul sito Shōnen Jump+, e intitolato Seiryū no Magoi.
Vi ricordiamo che potete leggere Ice-Head Gil tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, contenenti SPOILER.
Si narra la storia di Gill, un giovane braccato a causa di un crimine che suo padre sembrerebbe aver commesso. Il ragazzo riesce a portar con sé solo pochi oggetti, ricordi del padre, tra cui un'ascia da battaglia, nel cui uso è un prodigio. Arrivato su un'isola, dopo avervi vissuto per un paio d'anni, Gill parte all'avventura, per scoprire la verità su quanto accaduto a suo padre e su molto altro ancora.
Sulle piccole spalle di Gill grava un grande peso: la reputazione di suo padre, un grande guerriero, è stata macchiata per sempre. Pare abbia ucciso il principe del regno di cui era guardia fedele da tempo, per poi scomparire senza lasciare traccia. Due anni trascorrono e il mistero continua. Pochi si fidano del figlio di un traditore. L’unico lascito importante del padre al ragazzo è un’ascia. Il giovane sembra un prodigio con tali armi.
Si possono notare alcune leggerezze nel racconto, i paesani non sembrano essere dei geni a dire davanti al ragazzo quanto potrebbe diventare pericoloso da adulto senza temere una sua immediata reazione e confermano la loro innata intelligenza nell’essere pronti a uccidere una ragazza a sangue freddo alla prima minaccia per poi ripensarci due secondi dopo. Volendo essere buoni, ma molto, potremmo azzardare il paragone tra quanto visto al rapporto tra Thors e suo figlio Thorfinn, La ferocia non è forza… ah Thors quanto ci manchi, ma non stiamo a chiedere troppo all’autore.
Finisce il capitolo, inizia un lungo viaggio alla ricerca della verità, ormai il giovane ha raggiunto l’età giusta per affrontare una possibile scomoda verità e nel frattempo affrontare ogni sorta di ostacolo. La storia prosegue, le scene d’azione non sono malvagie, i disegni, tranne qualche sbavatura concessa all’inizio, sono nella norma con qualche tavola anche notevole, ci sono misteri e avventura, tali da mantenere vivo l’interesse del lettore durante il lungo capitolo. Se questo miscuglio di elementi venisse saggiamente dosato potrebbe divertire, intrattenere e durare o potrebbe, come altri, finire in pochi numeri. Gli auguro la prima e sorprendermi ma temo la seconda.
Si possono notare alcune leggerezze nel racconto, i paesani non sembrano essere dei geni a dire davanti al ragazzo quanto potrebbe diventare pericoloso da adulto senza temere una sua immediata reazione e confermano la loro innata intelligenza nell’essere pronti a uccidere una ragazza a sangue freddo alla prima minaccia per poi ripensarci due secondi dopo. Volendo essere buoni, ma molto, potremmo azzardare il paragone tra quanto visto al rapporto tra Thors e suo figlio Thorfinn, La ferocia non è forza… ah Thors quanto ci manchi, ma non stiamo a chiedere troppo all’autore.
Finisce il capitolo, inizia un lungo viaggio alla ricerca della verità, ormai il giovane ha raggiunto l’età giusta per affrontare una possibile scomoda verità e nel frattempo affrontare ogni sorta di ostacolo. La storia prosegue, le scene d’azione non sono malvagie, i disegni, tranne qualche sbavatura concessa all’inizio, sono nella norma con qualche tavola anche notevole, ci sono misteri e avventura, tali da mantenere vivo l’interesse del lettore durante il lungo capitolo. Se questo miscuglio di elementi venisse saggiamente dosato potrebbe divertire, intrattenere e durare o potrebbe, come altri, finire in pochi numeri. Gli auguro la prima e sorprendermi ma temo la seconda.
Che dire di questo primissimo capitolo di Ice-Head Gill? Non riesco ancora a inquadrarlo bene per dargli una sua identità ben precisa, ma qualcosa c'è. Forse anche troppo? Facciamo ordine.
Il setting non mi è sembrato sicuramente dei più esotici. Già da subito mi ha ricordato Hunter x Hunter per la questione familiare e, probabilmente, Vinland Saga per l'ambientazione. Forse alla lontana ci ho visto anche un po' di Demon Slayer. Mi attrae sicuramente tutta la premessa molto misteriosa che porta il giovane protagonista a interrogarsi sul padre, anche se forse l'ho trovata un po' troppo caotica. Il tratto, che riesce a donare al mondo la giusta rappresentazione fantasy, costituisce per me l'elemento di pregio di queste 55 pagine. Ammetto che il character design è ciò che fin da subito ha saputo catturare la mia attenzione, ancora prima del debutto sulla rivista. Ora che ho letto il capitolo posso dire di poter confermare l'entusiasmo.
Mi piacerebbe poter vedere che piega prenderà la storia con i futuri avvenimenti e mi auguro che, a poco a poco, possa distinguersi e modellarsi al meglio... Sempre che gli venga concesso il giusto tempo di raccontarla.
Il setting non mi è sembrato sicuramente dei più esotici. Già da subito mi ha ricordato Hunter x Hunter per la questione familiare e, probabilmente, Vinland Saga per l'ambientazione. Forse alla lontana ci ho visto anche un po' di Demon Slayer. Mi attrae sicuramente tutta la premessa molto misteriosa che porta il giovane protagonista a interrogarsi sul padre, anche se forse l'ho trovata un po' troppo caotica. Il tratto, che riesce a donare al mondo la giusta rappresentazione fantasy, costituisce per me l'elemento di pregio di queste 55 pagine. Ammetto che il character design è ciò che fin da subito ha saputo catturare la mia attenzione, ancora prima del debutto sulla rivista. Ora che ho letto il capitolo posso dire di poter confermare l'entusiasmo.
Mi piacerebbe poter vedere che piega prenderà la storia con i futuri avvenimenti e mi auguro che, a poco a poco, possa distinguersi e modellarsi al meglio... Sempre che gli venga concesso il giusto tempo di raccontarla.
È decisamente difficile per me non dare un parere abbastanza duro a questo primo capitolo, in fin dei conti siamo solamente all'inizio delle avventure di Gill eppure non riesco a trovare qualcosa che sia riuscito ad attirare la mia attenzione.
La storia che ci troviamo davanti è piuttosto basica, cosa che non è necessariamente un difetto se avesse comunque degli spunti interessanti. Peccato che gli eventi presentati siano piuttosto anonimi e non sono riuscito nemmeno a empatizzare con i personaggi, tutto scorre ma non lascia nulla al lettore. Soprattutto per quanto riguarda la gestione del personaggio di Zakuro, che palesemente dovrebbe essere un momento che colpisce ma che in realtà lascia totalmente indifferenti e probabilmente è pure il punto peggiore del capitolo. A livello di disegni non mi dispiacciono i personaggi (a parte quel Gill che corre sul tetto nella color page, meglio non esprimersi) mentre questa ambientazione vichinga è l'unico punto di forza di questo inizio e probabilmente il motivo per la quale la mia delusione nei confronti di tutto il resto è amplificata.
A fine capitolo Gill parte per la sua avventura che promette essere piena di misteri e pericoli, però io sono qui che lo seguo senza nessun tipo di entusiasmo o aspettativa... un po' come è successo con Doron Dororon dove l'autore lavorava come assistente.
Leggerò i prossimi perché mi piace (e spero di) essere smentito, però detta onestamente se un titolo del genere fosse "axato" dopo poco tempo di sicuro non ne rimarrei stupito.
La storia che ci troviamo davanti è piuttosto basica, cosa che non è necessariamente un difetto se avesse comunque degli spunti interessanti. Peccato che gli eventi presentati siano piuttosto anonimi e non sono riuscito nemmeno a empatizzare con i personaggi, tutto scorre ma non lascia nulla al lettore. Soprattutto per quanto riguarda la gestione del personaggio di Zakuro, che palesemente dovrebbe essere un momento che colpisce ma che in realtà lascia totalmente indifferenti e probabilmente è pure il punto peggiore del capitolo. A livello di disegni non mi dispiacciono i personaggi (a parte quel Gill che corre sul tetto nella color page, meglio non esprimersi) mentre questa ambientazione vichinga è l'unico punto di forza di questo inizio e probabilmente il motivo per la quale la mia delusione nei confronti di tutto il resto è amplificata.
A fine capitolo Gill parte per la sua avventura che promette essere piena di misteri e pericoli, però io sono qui che lo seguo senza nessun tipo di entusiasmo o aspettativa... un po' come è successo con Doron Dororon dove l'autore lavorava come assistente.
Leggerò i prossimi perché mi piace (e spero di) essere smentito, però detta onestamente se un titolo del genere fosse "axato" dopo poco tempo di sicuro non ne rimarrei stupito.