The Dangers in My Heart: Un amore adolescenziale tra due persone apparentemente all’opposto - Recensione
Recensione della commedia romantica disponibile su ANiME Generation
di Riccardo80
L’anime è stato licenziato in Italia da Yamato Video e si può trovare su Anime Generation, canale tematico di Amazon Prime Video, mentre il manga, creato da Norio Sakurai ed edito dalla casa editrice Akita Shoten arriverà prossimamente in Italia per J-POP Manga.
Oltre alla scuola c’è di più…
Sebbene possa sembrare incanalarsi tra le commedie sui banchi di scuola, questa serie ha delle interessanti caratteristiche. In primis, manca un vero e proprio colpo di fulmine tipico di queste storie; nei primi episodi non sembra ci sia chissà che interesse reciproco da parte dei due ragazzi, è una storia che si crea a poco a poco con eventi e tappe relativamente verosimili, e con momenti chiave che fanno progredire inizialmente la curiosità e successivamente l’interesse e la consapevolezza romantica nei confronti dell’altra persona.Vi è anche un senso di sviluppo riguardante i personaggi, dato sia dalle loro considerazioni personali, soprattutto di Ichikawa, sia dalle reazioni esterne che permettono di far scattare quello step in più da parte dei protagonisti; ad esempio, non siamo mai spettatori diretti di cosa pensi Yamada, ma potremmo spesso intuirlo dalle sue reazioni e dai suoi comportamenti.
Non è tanto il “cosa” viene raccontato quanto più il “come” viene raccontato che rende questa serie pregevole e degna di essere vista. Lo ammetto: personalmente non è stato amore a prima vista e i primi due episodi potrebbero far desistere alcuni dalla visione (come è successo inizialmente anche a me).
Certo iniziare così fa un certo effetto, ma i feedback di svariati spettatori sia su siti esteri sia su Animeclick erano decisamente troppo entusiasti per essere ignorati, così l’ho recuperata e infine letteralmente amata. La terza puntata può essere considerata una svolta, quindi consiglio ai curiosi di resistere per lo meno fino a quel punto prima di trarre le proprie conclusioni.
Bell’alchimia tra i protagonisti
Kyotaro Ichikawa viene all’inizio presentato come un deviato mentale (si autodefinisce lui così) che pensa esclusivamente ai crimini, agli omicidi e che si ritiene egli stesso spinto da tale furia.Il suo interesse per Yamada sembrerebbe quasi quello di un serial killer che sceglie la propria vittima, e chi meglio della ragazza più ammirata di tutta la scuola? Man mano però che proseguiamo nella visione, si scopre di come tutto ciò non fosse altro che un suo maldestro tentativo di porsi una corazza, per difendersi dalle delusioni che, malgrado la sua giovane età, già ha patito. Ichikawa è afflitto da una grave mancanza di autostima che gli rende difficile interagire con le altre persone, e questo fa sì che si isoli all’interno della sua classe, giustificando poi il tutto con la sua - immaginaria - sete di sangue. Ma tutto cambia quando scopre che il suo rifugio preferito, la biblioteca, è luogo prediletto anche dell’eroina di questa storia…
... Anna Yamada, 14 anni ma già alta 172 cm, dal fisico prorompente, una splendida giovane modella emergente con un ottimo rapporto con le sue amiche. Apparentemente tanto matura fisicamente quanto caratterialmente, ma in biblioteca, quando pensa di essere al riparo da occhi indiscreti, la maschera svanisce, e lei dimostra, nel bene e nel male, effettivamente l’età che ha: un po’ ingenua, allegra, ma soprattutto una mangiona,
Un pozzo senza fine, una voragine nel più classico dei cliché dei manga. Non c’è letteralmente episodio in cui non mangi gli snack più disparati, sinceramente vorrei avere il suo metabolismo…
D’altro canto questo suo modo schietto, vivace e solare riempie di ottimismo e buonumore la serie, persino in quei lampi di piccola gelosia. Yamada letteralmente è una fonte di luce che rischiara l’animo di Ichikawa (e, perché no, anche degli spettatori).
Nel primo episodio i due sono quasi degli sconosciuti: Ichikawa la vede come target per omicidi credendola una persona completamente diversa da quella che è in realtà; Yamada, dal canto suo, non sembra neanche accorgersi della sua presenza… ma a poco a poco si crea una consapevolezza reciproca. Nella serie ci sono eventi davvero carini, a volte esagerati (Ichikawa non si tirano biciclette nei pendii! Risulta pericoloso!) ma con un certo gusto, la crescita di questa consapevolezza risulta decisamente realistica e interessante, c’è un crescendo nei vari episodi.
Yamada passa dal sapere a malapena chi sia Ichikawa, a incuriosirsi di questo strano ragazzo… e questo cambia l’atteggiamento che ha nei suoi confronti: lo cerca, vuole avere la sua compagnia, si sente in colpa quando lui la evita, si preoccupa quando lui si fa male e così via…
Ichikawa d’altro canto capisce ben presto che non la vuole uccidere, quanto difenderla, poi intuisce che è innamorato di lei, ma si sente inadatto, inadeguato… come potrebbe essere amato da lei? E se mentisse? E se lo usasse? Ha i dubbi di una persona con grave mancanza di fiducia e sono dubbi credibili, tangibili, che molti si sono posti nella propria vita. Ichikawa percepisce i segnali che gli vengono inviati ma non ci crede… però anche qui c’è una crescita, una presa di coscienza di episodio in episodio che è bello notare e vedere.
Non è un manga corale ma…
Nota di merito anche per i personaggi secondari, che rispetto a serie corali hanno uno spazio più limitato (non abbiamo la roboante presenza di un cast nutrito come in Komi Can’t Communicate) ma fanno il loro e hanno momenti importanti. Tra di essi in questa prima stagione spiccano, ad esempio, Moeko Sekine, amica gal di Yamada che possiamo un po’ definire la casinista della situazione, ma con interesse genuino nel volere il bene dei suoi amici; oppure Kana Ichikawa, sorella maggiore del protagonista che, a volte senza volere, nota alcuni segnali da parte di Yamada nei confronti del fratello e che in modo sottile aiuta il fratellino a uscire dal suo guscio.Importante, poi, è il ruolo di Chiiro Kobayashi, migliore amica di Yamada, non esattamente brillante (è in pratica l’ultima a capire ogni situazione). Piccola curiosità: è il primo personaggio della serie ideato dall’autrice, visto che è apparsa in un brevissimo one-shot comico anni prima dell’inizio del manga in questione.
Anche il cast di supporto maschile ha le sue peculiarità. Da un lato Haruya Nanjo, popolare senpai di Ichikawa e Yamada, interessato visibilmente a quest’ultima e che irromperà, con un certo disagio da parte della ragazza, nella loro vita, per poterla rimorchiare; dall'altro il gruppo dei compagni di classe, capeggiato da Sho Adachi, gruppo che fa genuinamente emergere quelle pulsioni tipiche della pubertà.
Da non dimenticare Kenta Kazaki e Honoka Hara che seppur con poco minutaggio sono ben descritti e protagonisti di una romance secondaria che mi ha suscitato comunque un certo interesse.
Queste genuine reazioni dei personaggi ce li rendono man mano sempre più simpatici, e si finisce per parteggiare per loro come se fossero nostri amici, e al termine della prima stagione a farci attendere con trepidazione l’arrivo della seconda, già annunciata per gennaio del 2024.
Le ambientazioni sono quelle ormai conosciute per chi vede serie di questo tipo: la scuola, la biblioteca, il parco con capatine in città, dai parenti in campagna e persino nella stessa redazione di Akita Shoten, la casa editrice del manga da cui è tratta la serie. Tutto ovviamente risulta per certi versi familiare, perché si tratta di luoghi comuni agli adolescenti di qualsiasi paese (beh forse la redazione di Akita Shoten no, ma è un’eccezione che son pronto ad accettare anche in virtù di come viene inserita).
I disegni sono decisamente gradevoli, con un design e una certa cura nei piccoli particolari che rende i personaggi espressivi e interessanti, il tutto a opera del character designer Masato Katsumata (The Quintessential Quintuplets 2).
Buono anche il comparto musicale, con i brani di Kensuke Ushio (Tengoku-Daimakyo - Heavenly Delusion) che accompagnano in modo egregio le scene più importanti della serie. Una buona opening che ci fa capire a prima vista i temi dell’opera e una ending ben realizzata che punta molto sulla carineria della protagonista femminile.
The Dangers in My Heart - Shayou [Yorushika]
Molto adatta anche la scelta delle voci dei personaggi con una ottima Hina Yomiya che riesce a rendere sempre credibile e vivace Anna Yamada, ma sapendola anche valorizzare nei momenti più toccanti, e un buon Shun Horie che ricrea perfettamente tutte le più variegate considerazioni di Ichikawa.
The Dangers in My Heart - Suu Sentimental [Kohana Lam]
The Dangers in My Heart è una storia che parla di un primo amore che nasce e man mano si rafforza, parla di due ragazzini ancora ingenui con i loro dubbi e le loro preoccupazioni che imparano a conoscersi, a capire di non essere tanto diversi, di apprezzarsi e infine di capire quanto sono importanti nella vita dell’altro. È una serie divertente, piacevole, con momenti anche intensi che parla in fondo di storie che tutti noi conosciamo perché potremmo anche averle vissute. Una storia che sa conquistarti man mano e incuriosirti sempre più, che parla come l’incontro con le persone giuste possono farci capire meglio chi siamo e spingerci a migliorare e imparare ad amare il mondo che ci circonda.