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El Barto 24

Episodi visti: 24/23+1 --- Voto 9,5
"Mushoku Tensei" non è solamente l'ennesimo isekai, ma è anche uno dei migliori, se non il migliore, persino nel genere fantasy.
Si tratta di una serie che mette in gioco una trama di base tanto semplice quanto efficace e che viene enormemente arricchita da come essa viene presentata, esposta, narrata e sviluppata, questo anche grazie ai diversi personaggi e alle differenti situazioni che questi ultimi affrontano. Attraverso questioni, punti di vista e scene di controversa natura, e grazie a un'eccellente caratterizzazione e sviluppo del protagonista, ci viene mostrato un personaggio (non propriamente positivo come persona) da comprendere, sia nel contesto in cui sta vivendo sia in quello che ha vissuto.
Di alto livello le animazioni, con molti picchi e pochi bassi, che mostrano il meglio durante gli scontri e l'utilizzo delle magie. Ottima anche la colonna sonora, composta da "semplici" melodie e da diverse canzoni che fanno a turno in base al luogo in cui l'episodio è ambientato.


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deku3922

Episodi visti: 24/23+1 --- Voto 9
Un isekai con una trama così ben strutturata e curata non è comune, la maggior parte vengono affrontati con superficialità, ma fortunatamente non è questo il caso.

Prima di parlare della trama in modo approfondito, spendo due parole per le animazioni, lo stile di disegno e il sonoro, che ho apprezzato molto; lo stile semplice, le animazioni ben realizzate, le ambientazioni suggestive e il character design sono all'altezza della storia e rappresentano, almeno per me, uno dei punti forti della serie; anche le colonne sonore e il doppiaggio sono stati di mio gradimento e cruciali per una maggiore connessione con i personaggi e con il mondo di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu".

La trama è molto interessante, anche se a tratti mi sembra un po' forzata.
L'avvenimento principale è un tentativo di portare la storia nel vivo dell'azione, e possiamo ritenerlo il vero e proprio inizio dell'opera; il tutto va molto bene, ma le poche informazioni a riguardo la fanno sembrare un po' una forzatura, spero che nelle prossime stagioni spiegheranno tante cose lasciate in sospeso.
Il protagonista, per quanto avvantaggiato dalla sua condizione di reincarnato, non è estremamente forte, anzi, vengono mostrate e analizzate le sue debolezze, specialmente nella seconda parte della serie; il fatto che riceva vari buff e consigli potrebbe essere interpretato come un plot armor, e in effetti è così, ma come il tutto viene giustificato mi fa capire l'impegno e l'ingegno dietro la storia, un elemento non comune che mi ha sorpreso e che rende quest'opera ancora più unica.

I personaggi sono tutti rilevanti, da quelli principali a quelli secondari, e molti vengono analizzati dal punto di vista psicologico, il che crea una maggiore connessione con lo spettatore e una maggiore emotività quando avviene qualche cambiamento.
La creazione di vari filoni narrativi che seguono diversi personaggi e che si intersecano tra loro rende tutto più articolato e avvincente; questa scelta avrebbe potuto incasinare troppo la storia o abbandonare qualche personaggio senza dare spiegazioni, ma la gestione è stata fantastica e ha reso la serie incredibilmente godibile: una trama dettagliata, con molte diramazioni, intrecci e approfondimenti, dove non mancano colpi di scena, il tutto alleggerito da momenti comici e, talvolta, piccanti, evitando quindi un anime pesante e difficile da vedere.

Ne consiglio la visione, anche a chi non è appassionato di questo genere, nemmeno io ne sono un amante, ma quest'anime ha superato i miei pregiudizi ed è riuscito a regalare una fantastica esperienza.


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stefanchenco

Episodi visti: 24/23+1 --- Voto 8
A metà ottobre 2023, con oramai la seconda stagione che già ha preso il via da alcune settimane, mi sono riguardato la prima di "Mushoku Tensei".
Di solito la prima volta è sempre la migliore, ma ammetto che questo caso per me è stata un'eccezione. Ho potuto notare dettagli precedentemente sfuggitimi abbastanza importanti, o almeno questo suppongo nel futuro, quindi non posso ora esentarmi da una più che giustificata recensione per questa serie-gioiellino.

Regia: 9,5
La scelta è stata quella di prediligere una narrazione approfondita, a tratti forse lenta, e con molti dettagli. Soggettivamente può non piacere: se la mettiamo a confronto con "Overlord" o "Reicarneted as a Slime", è esattamente l'opposto, però è quanto di più azzeccato si potesse scegliere per la storia a cui far riferimento.
Gli episodi iniziali sono incentrati sulla crescita (letteralmente) del protagonista. Per chi cerca azione, questa parte risulterà un po' noiosa, però mette le basi per l'aspetto psicologico, morale e per le capacità del protagonista. Ci saranno più o meno incontri, alcuni poco importanti, altri fondamentali nel prosieguo della serie, oltre già a qualche indizio sulla logica alla base del mondo in cui è stato catapultato il regista.
Ci sono vari, ma non troppi, siparietti simpatici, e a volte un pochino spinti, per alleggerire senza scadere nel banale la vita quotidiana dei personaggi.
Rappresenta già un buon esempio dello stile narrativo utilizzato fino alla fine della stagione, anche se a metà serie le cose verranno stravolte e l'interesse aumenterà esponenzialmente.
Ritengo in ogni caso che oggettivamente "Mushoku Tensei" rappresenti appieno le potenzialità di un anime in stile isekai. Potrà sembrare lento, noioso, a volte pieno di scene inutili, ma dopo venticinque episodi si capirà quanto ciascuno di essi abbia rappresentato, grazie ai giusti ritmi dati alla serie, un tassello importante per capire l'ambientazione simil-fantasy di questa storia, oltre ad amare ciascun personaggio per quello che ha fatto, è e potrà essere in futuro.

Sceneggiatura: 8,5
Bella, molto bella! Ma a rischio confusione. La regia, come detto, è riuscita a dare giusto ritmo e spazio a sufficienza sia alle situazioni che ai personaggi, però la carne al fuoco messa nel padellone è veramente tantissima.
Ci sono una quantità elevata di informazioni, indizi da andare a individuare osservando e ascoltando con attenzione, perché non sai quando salterà fuori qualcosa di utile, tanti personaggi secondari con una discreta importanza, oltre a una storia di base decisamente complessa che mette le radici nel passato vissuto sul continente.
Tutto questo sarebbe perfetto, se non fosse che ho dei dubbi su come verranno gestite tutte queste cose in futuro. Avranno un senso andando avanti nella narrazione? Verranno dimenticate e saranno state solo una perdita di tempo e una distrazione? Chi ha visto la serie TV "Lost" può capirmi... Per dio, sono lungi dal lamentarmi di una così dettagliata e particolareggiata sceneggiatura su cui si potrebbero immaginare un sacco di avvenimenti futuri, però vale sempre il detto "chi troppo vuole, nulla stringe".
Rimane in ogni caso una sceneggiatura sensata e abbastanza realista. Il protagonista ha grandi capacità, ma umane, e soprattutto crescono con un senso logico, esattamente come il suo modo di ragionare. Stessa cosa per gli altri personaggi, nessun potere assurdo (tranne in un caso, ma ha senso), il tutto inserito dentro una sequenza di avvenimenti più che realistici, anche se ovviamente messi lì per far funzionare la storia a volte.
In definitiva, un altro motivo in più per guardarlo.

Design: 6
Questa è la parte debole dell'anime, ma non do un brutto voto, visto che comunque gli episodi non hanno praticamente una sigla e durano quindi più minuti, aumentando il carico di lavoro dei poveri tecnici.
Devo comunque far notare dettagli grafici che spesso si perdono, scene d'azione dove i disegni a volte vengono solo abbozzati e tu praticamente devi immaginarti la scena, oltre a fondali creati con poca cura. Anche l'animazione a volte è giusto al limite, le cose si muovono tutte alla stessa velocità e con gli stessi ritmi (basta notare i gruppi di persone nelle città), i cavalli mentre trottano scivolano sulla strada...
La sufficienza la prende nei momenti di tranquillità con principalmente primi piani, anche se pure lì un po' di lavoro in più sui capelli ad esempio si poteva fare...
Nota di merito invece sui colori. Non tanto sulla qualità utilizzata nella serie, ma sul fatto che vengono scelti in maniera molto differente quando le scene si spostano tra il mondo nuovo, quello vecchio e... ehm... quell'altro posto di cui non posso dire nulla. Di solito in questi casi si fa affidamento sulla CGI, invece qui l'idea mi è piaciuta molto.

Caratterizzazione dei personaggi: 9
Altro punto di forza dell'anime. Grazie, come già detto, a una regia che ha regalato i giusti spazi, quasi tutti i personaggi hanno più o meno una caratterizzazione. Non è stato fatto un lavoro sempliciotto sfruttando i classici cliché, anzi puntando il più possibile al realismo, tutti hanno punti deboli e di forza che si possono notare sia nei combattimenti, che nei dialoghi o nelle scene maggiormente emozionanti.
Ovviamente il protagonista ha la parte da leone, ma non in tutti gli episodi ha lo spazio principale e si puntano i riflettori sui vari compagni/amici/parenti e così via. Come per lo stile narrativo, anche questo deve piacere. Non avrete quei due o tre personaggi top (quando sono tanti) che adorerete per farne i cosplay o metterli nel vostro avatar, ma tanti altri che apprezzerete o meno, con un fine ultimo indirizzato a far apprezzare l'intera serie in sé, non solo qualche pezzo.
L'unico piccolo punto stonato è che, essendo così tanti, esattamente come per gli avvenimenti legati alla sceneggiatura, potrebbero non avere un seguito ed essere dimenticati andando avanti nel tempo. D'altronde, il padellone sarà anche grande, ma, a forza di metterci dentro ingredienti, qualcuno finirà fuori...
Non so che altro dire senza entrare in spoiler vari, tirando fuori nomi o momenti in cui i vari personaggi entrano in gioco, quindi mi fermo qui, tranne per una cosa che devo per forza dirla... io adoro Eris!

Sonoro: 7,5
È una scelta fuori dal coro quella di non avere praticamente una sigla iniziale e giusto qualche volta quella finale. Molti più minuti di visione, che per me valgono un punto in più, però rimane doppiamente strano.
Gli effetti sonori sono nella norma, con più attenzione alle musiche in corrispondenza dei classici avvenimenti strappalacrime.
Il doppiaggio, che normalmente non valuto e incorporo qua per questo motivo, l'ho trovato stranamente adeguato. Non faccio attenzione a questo dettaglio, però alcune scelte, come per i colori usati in alcune scene, le ho dovute notare e apprezzare.

In conclusione: un 8 pieno!
Da guardare assolutamente. A meno che le scene d'azione non siano un punto fondamentale per voi nella scelta di un anime, qui troverete un po' tutto. Umorismo fine e altro più legato a un leggero fanservice e al sesso (ma il tutto legato alla caratterizzazione del protagonista) vi faranno sorridere, un po' di slice of life di un altro mondo vi farà rilassare e le evoluzioni dei personaggi vi attaccheranno allo schermo in attesa di saperne di più sul loro futuro.
Un isekai tra i più realisti tra quelli realizzati negli ultimi anni, senza però esagerare, rischiando di far assopire il malcapitato spettatore.
Non vedo l'ora di iniziare la seconda stagione! Anzi, vista la locandina, ho riconosciuto uno dei personaggi tanto adorabili della prima e non resisto... Scusate, corro a vederlo! Ciao!


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Crow6x

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 8,5
Parto dal dire che ho iniziato quest’anime col presupposto di star iniziando il classico isekai fantasy dove il protagonista forma un party e vive avventure diventando straordinariamente forte. E sono contento di essermi sbagliato, almeno in parte.

L’inizio in realtà non tradisce la normale andatura isekai: NEET asociale, ucciso da un camion, reincarnato in un mondo magico... ma dopo pochi episodi diventa evidente che sarà un’opera più particolare di tante altre. Salta subito all’occhio, oltre una grafica sempre migliore ed aesthetic più che soddisfacenti, la narrazione della storia che, in quanto svolta in prima persona seguendo Rudeus, ci fa immedesimare come se fossimo davvero noi lì nella casa di campagna dei Greyrat a fare quei commenti su tutto quello che vediamo e sentiamo invece del protagonista. Anche l’assenza di un’opening vera e propria mi ha piacevolmente stupito, in quanto si ricrea il tipico momento spensierato e da sogno che ci fa iniziare con gioia ogni episodio.
Ho davvero apprezzato il risvolto ecchi-perverso che fin da subito caratterizza Rudeus, e che sinceramente non trovo disgustoso, anche se ammetto che è forse un tantino spinto in alcuni angoli, ma questo non fa altro che rendere questo anime più unico, oltre al fatto che, mano mano che si va avanti, si scopre che i personaggi non sono tutti rose e fiori, seguendo i soliti canoni semplicistici, come Paul, che si scoprirà essere una persona di bassa lega anche se non malvagia, o Eris, che dopo l’iniziale impatto (oltre quello con la faccia di Rudy) da ragazzina viziata e violenta si mostrerà anche come una persona spontanea e generosa, ma anche testarda e decisa. Il profilo di ogni personaggio di rilievo viene teso con lo svolgersi della storia, e da qui riusciamo a comprendere meglio i personaggi, le loro idee, le loro motivazioni, le ragioni dietro i loro atteggiamenti, mentre altre volte l’autore ci lascia all’oscuro, dandoci spazio per dare la nostra interpretazione a un determinato personaggio (es. la Regina reincarnata del Continente dei Demoni, il cui nome è impossibile da ricordare).

Quello che ho apprezzato di più, oltre all’onestà in ambito sessuale di Rudy, è stato il delicato mondo che ci viene presentato in “Mushoku Tensei”. Piano piano riusciamo a capire chi sono le varie razze presenti nel mondo, le differenze e non fra loro, come è strutturato il loro stato gerarchico e che ruolo ha il protagonista in esso. Certo sono presenti ovviamente cliché tipici, come il padre che condivide la perversione del figlio, diversi fetish comuni come quello del Principe Zanoba, o la figura dell’amica salvata dai bulli di cui poi innamorarsi, ma questi non fanno altro che caratterizzare la storia e creare momenti divertenti per farla avanzare. Perché effettivamente la storia progredisce a gran velocità, almeno nell’anime, e in ogni singolo episodio iniziano o si concludono uno o più eventi importanti. Ultima valutazione va fatta sugli attenti paragoni e flashback che vengono eseguiti con la vita passata di Rudeus in un momento difficile, che non sono mai fatti per caso: ognuno ha il compito di far capire sia al protagonista ma anche allo spettatore che cosa significa incorrere nella stessa difficoltà due volte, riuscendo però a superarla o affrontarla invece che evitarla, oltre a far capire quanto Rudeus abbia avuto una vita differente da quella attuale.

Questa era la mia prima recensione, e quindi potrei non essere stato chiaro al 100% su tutti i punti, ma comunque spero di avervi convinti o incuriositi a guardare quest’anime che io reputo da 5 stelle piene.


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esseci

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 8
E posso così scrivere di aver finalmente visto il mio primo anime di genere "isekai"... e che "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" mi ha favorevolmente colpito. La trama, da quanto ho potuto apprendere sul genere, sembra essere piuttosto "standard": il protagonista, un hikikomori ultra-trentenne ormai sull'orlo del baratro, si ritrova catapultato ("reincarnato" a seguito di un evento "traumatico") in un nuovo universo sconosciuto, mantenendo i ricordi della sua vita precedente. E questo rappresenta l'unico vero potere che mantiene e che lo rende speciale nel nuovo universo in cui è stato spedito: si reincarna in un neonato in un mondo di fantasia simil-medievale in cui, grazie alla sua maturità sviluppata nella vita precedente, brucia tutte le tappe della crescita, aspirando a diventare un mago dai superpoteri che lo renderanno in grado di poter sfidare gli dei più potenti del nuovo mondo.

Tralasciando la trama, per evitare spoiler, uno degli aspetti che mi hanno più intrigato è il parallelismo tra la vita passata del protagonista e quella nuova in cui cerca di sfruttare al massimo la cosiddetta "seconda occasione" concessagli per superare i traumi subiti e gli errori commessi nella vita precedente. L'evoluzione di Rudeus Greyat è lenta ma progressiva: la nuova vita lo pone di fronte a scelte, difficoltà e novità che lo costringeranno da un lato a mettere in pratica quanto già maturato dalla precedente esperienza di vita, nel bene e nel male, e dall'altro a rimettersi in gioco per rivedere le sue convinzioni sulla famiglia, sulla giustizia, sui valori e gli ideali, sulla tolleranza delle diversità, sui pregiudizi e in generale sulle avversità che l'esistenza ci pone davanti e che devono essere comunque affrontate, senza rinchiudersi nel rifiuto totale di qualsiasi forma di interazione con la vita e con gli altri.

Sebbene la serie di ventitré episodi non sia conclusiva della trama (credo che sia in cantiere una ulteriore serie di episodi), già questa sembra una metafora del percorso di redenzione dell'hikikomori che alberga in Rudeus, attraverso una nuova esistenza di cui l'anime di racconta, in modo talvolta dettagliato anche attraverso la quotidianità più intima e scontata, le vicende di un bambino e poi ragazzino che affronta: i drammi familiari tipici quali l'infedeltà, le difficoltà di interazione con i propri genitori (in questo caso il padre Paul); la conquista con il sacrificio dei propri obiettivi (per andare a studiare all'accademia della magia e per far studiare l'amica Sylphie, Rudeus va a lavorare come precettore, nonostante la evidente forzatura della scelta da parte del padre Paul); gli imprevisti e le difficoltà di trovarsi ad approcciare situazioni impreviste e pericolose; l'interazione con persone che prima facie sembrano ostili e pericolose e che poi si rivelano significative e preziose per il protagonista (dimostrando che non bisogna fermarsi alla prima apparenza e alle dicerie riportate da altri); i sentimenti umani nella loro pienezza, quali l'amicizia e l'amore, il sacrificio, l'altruismo, ecc.; il dolore per l'allontanamento o la perdita delle persone più care; la forza di andare avanti nonostante le avversità e trovare una soluzione non solo per sé ma anche e soprattutto per gli altri; fare i conti con le proprie esperienze negative passate (e non sono poche...), le proprie manie e perversioni (e da questo punto di vista le situazioni "ecchi" fanno chiaramente capire che Rudeus è comunque un adulto con le sue fissazioni in materia di sesso, sebbene queste si riversino su ragazzine, tanto da farlo sembrare a prima vista un po' - tanto - "sopra le righe").

Il tutto attraverso un "metaforico" e "allegorico" viaggio in un'ambientazione fantasy in cui non mancano i momenti di riflessione per un NEET che già in questi primi ventitré episodi sembra evolvere di pari grado con la crescita del bambino Rudeus, e sembra non fermarsi alla disillusione "distruttiva" e alienante di un hikikomori che non crede più a nulla e a cui la vita sembra aver tolto e negato qualsiasi forma di felicità...

E anche gli altri personaggi, a dire il vero molti, sono tutti bene o male trattati e gestiti in modo che non rappresentino delle meteore, ma ricevano un trattamento che ne evidenzi una evoluzione.

Dal punto di vista tecnico l'anime presenta un comparto grafico di tutto rispetto: il worldbuilding è molto bello, l'ambientazione molto curata e le animazioni tutto sommato fluide. Il comparto musicale è gestito con altrettanta cura, tanto da inglobare le opening nella trama stessa e non come clip a sé stanti.

Sebbene il genere fantasy non sia proprio uno dei miei preferiti, consiglio la visione dell'anime, non nascondendo di attendere con curiosità il rilascio dei nuovi episodi per vedere come andrà a finire la storia... e chissà che non vada a riprendere la novel o il manga per soddisfare le mie attese.


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Victorique

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 9
"Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" mi ha catturata fin da subito. Ho visto i primi ventitré episodi in soli due giorni di pausa dal lavoro, e mi sono piaciuti molto.

Fin da subito l'anime ti trasporta nel suo mondo, che è un mondo fantasy fatto di paesaggi ricchi e coinvolgenti, di personaggi interessanti e ben caratterizzati. Le musiche accompagnano perfettamente la storia, e fanno da ottimo sottofondo alle vicende narrate, tant'è che la opening non è una "sigla di apertura" classica, ma la storia e le vicende si sviluppano sullo schermo per tutta la durata della canzone di apertura dell'episodio. Diversa è la ending, che invece è una ending classica. Devo dire che entrambe le ending sono molto belle, sia nell'aspetto musicale che visivo.

Il comparto visivo è molto buono, non raggiunge le vette di altri studi di animazione, ma è assolutamente sufficiente e capace di trasportarti in un mondo ricco delle creature e dei paesaggi più vari. Ed è proprio questo uno dei punti di forza di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", le ambientazioni: si passa dalle valli coltivate ai paesaggi più aspri, dalle città costruite sui fiumi a quelle di mare, e ogni ambientazione è assolutamente credibile e interessante. Mi sono sentita veramente catapultata insieme a Rudeus in questo mondo così credibile e vivo. Anche i personaggi sono diversi gli uni dagli altri, caratterialmente ed esteticamente, e ognuno ha qualcosa da dire, una storia ben costruita e cose a cui tiene. Sono innumerevoli le difficoltà con cui i vari personaggi si scontrano, ma si tratta sempre di faccende "umane". L'accettazione del diverso, il bullismo, il coraggio di superare le proprie paure, la voglia di migliorare in un'arte: sono solo alcuni degli aspetti affrontati nel corso dell'anime, che ha molte sfaccettature e cose da raccontare, per ogni personaggio.

Il protagonista è, a mio avviso, uno degli aspetti più interessanti dell'opera, che non a caso si chiama "Disoccupato Reincarnato". Egli è un ex quarantenne che la società definirebbe come un fallito. Da normale studente, dopo aver subito dei pesanti episodi di bullismo, ha deciso di rintanarsi nella propria camera e di non avere più contatti col mondo esterno, trasformandosi in un vero e proprio NEET. Avrà però l'occasione di rifarsi nella sua seconda vita, che gli viene concessa dopo aver compiuto una buona azione, quella di salvare un'altra persona da un incidente stradale. L'uomo si reincarna così nel corpo del neonato Rudeus, e avrà una nuova occasione per vivere cose come l'avventura, l'amicizia e l'amore.
Rudeus, tuttavia, nonostante il suo aspetto infantile, pensa come l'uomo che in effetti è. Rudeus è perverso, smaliziato e determinato a rifarsi nella sua nuova vita. Con queste caratteristiche, non avremo mai l'impressione che il protagonista sia veramente un bambino, ma egli affronterà sempre le sfide con animo adulto, e anche con una speranza nuova: la speranza che questa volta le cose vadano diversamente rispetto alla sua vita passata.

L'anime è un ecchi, quindi le battute a sfondo sessuale abbondano. Ci sono un paio di occasioni in cui secondo me i dialoghi potevano dare qualcosa in più, invece che cadere nell'ennesima battuta frivola. Ciononostante, personalmente a me la cosa ha divertito abbastanza e non mi ha dato troppo fastidio.
Il comparto visivo e musicale, come ho già detto, è molto buono. Le musiche che accompagnano i paesaggi sono perfette, e il risultato d'insieme è notevole.

Per tutto il corso della serie si respira una piacevole "freschezza". L'anime alterna momenti di serietà a momenti in cui non si prende troppo sul serio, e il risultato finale è che gli episodi volano, letteralmente. Io sono una di gusti abbastanza difficili, eppure ho visto i ventitré episodi in appena due giorni, tanto è risultata piacevole la visione.
Si percepisce anche molta umanità, dietro a ogni personaggio. Ognuno ha i suoi problemi, delle persone a cui tiene, delle sfide da superare...
L'anime termina nel modo giusto, a mio avviso. La storyline è sempre risultata credibile, in linea con i personaggi e il loro pensiero. C'è tanto ancora da sviluppare, per cui vedremo come evolveranno le cose, e come si incastreranno i pezzi del puzzle. Per ora le basi sono ottime, e spero che, evolvendo, la trama resti su questi livelli.

In conclusione, consiglio questa serie a tutti coloro che vogliono rimanere catturati da un mondo fantasy variegato e interessante come quello di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu". È difficile non affezionarsi ai personaggi, assolutamente umani e credibili (nonostante appartengano alle razze più svariate).
I paesaggi e le musiche sono capaci di trasportare davvero in un'altra dimensione, e la sensazione alla fine della stagione è che, caspita, ne vuoi ancora. Perché "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", pur con i suoi piccoli difetti, per ora si è rivelato un ottimo anime, e la speranza è che anche le prossime stagioni siano ben fatte, perché i presupposti ci sono.


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filidema

Episodi visti: 24/23+1 --- Voto 9
“Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu”: una perla rara.

L’opera mi ha conquistato sin dal primo episodio per l’originalità e la freschezza della trama. Seppur il genere “isekai” sia di solito una minestra già assaporata, la serie riesce ad appassionare con un gusto nuovo e non dandoti mai un senso di noia. Quello che più me lo fa pensare è la “crudità” di alcune scene, sia inteso in senso di violenza sia in senso sessuale. Queste clip più crude danno alla storia un che più realistico e verosimile, rendendo il tutto più scorrevole. L’ho davvero apprezzato, soprattutto perché usato in punti giusti, mai ostentato secondo me.

Parto dal worldbuilding, davvero affascinante e misterioso. Man mano che passano gli episodi, tu spettatore non puoi far altro che darti alle speculazioni e teorie per capire chi siano le divinità, come funzioni il governo delle nazioni, maledizioni e compagnia cantante.
Il character design poi ti fa innamorare dei personaggi alla loro prima apparizione. Non voglio esagerare, alcuni personaggi sono odiosi e ti sale una collera nei loro confronti incredibile, ma questo dimostra la cura nella costruzione del personaggio. Sinceramente, credo che, se un personaggio ti fa provare un grande amore o un grande odio, dico che la caratterizzazione sia riuscita nel suo intento.
A livello tecnico, la fluidità e bellezza nelle animazioni degli scontri è encomiabile. Una dinamicità incredibile, senza mai cadere in cali di grafica, almeno per quanto ricordi.
Parlando poi del protagonista, Rudeus Greyrat, credo sia il personaggio meglio caratterizzato, con i suoi pregi e i suoi difetti. La sua indole analitica e metodica, il suo egoismo apparente, la sua brama perversa, eccetera. Rudeus con le sue tante sfaccettature è un protagonista che non si fa odiare, con i suoi pro e i suoi contro.
Voglio spendere anche due parole sul comparto musicale. Le sigle di apertura e chiusura dell’episodio le ho davvero apprezzate, riescono a immergerti nel mood della serie perfettamente, e la scelta di amalgamare l’opening alle sequenze di inizio episodio è una scelta tecnica che all’inizio mi straniva, ma che alla fine ho dovuto riconoscere.
Infine, elogio anche la parte più comica della serie. Nonostante la profondità della trama, non si lasciano mai scappare l’occasione di far morire dal ridere lo spettatore con tempi comici azzeccati, anche se a volte vanno a esagerare, soprattutto quando si para su temi a sfondo sessuale.
Mantenendo quest’onda, mi ricollego a quanto dicevo prima sulla “crudità” della serie anche su argomenti di genere più spinto. Non chiamerei le scene più esplicite “fanservice”, proprio perché questo tipo di momenti sono, di solito, giustificati, e danno un che di realistico alla serie. Per esempio, a volte si allude ad atti di autoerotismo (non solo del protagonista), ma credo che renda i personaggi più verosimili.

Non vorrei sciorinare solo lodi a “Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu”, tuttavia mi ritrovo a non trovare difetti effettivi. Non è di certo un capolavoro, tuttavia la serie prende e ti coinvolge pienamente. Ti senti partecipe del mondo e lo vivi attraverso Rudeus, imparando da zero con lui. Gioendo quando le cose gli vanno bene e soffrendo quando gli vanno male.

In conclusione, consiglio fortemente questo gioiellino di serie a chiunque voglia ricredersi sul genere isekai. Qui non troverete i soliti cliché, ma un worldbuilding e un character design affascinanti, una trama profonda, che sa appassionare e divertire, e animazioni fantastiche!

Davvero una perla rara da non lasciarsi sfuggire. Consiglio vivamente la visione!


 2
sfigasu

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 10
Il genere isekai, spesso sottovalutato, in quest'opera viene elevato al massimo. Uno dei migliori anime che abbia mai visto sotto tutti i punti di vista, già dai primi episodi ho capito che sarebbe diventato uno dei miei preferiti.

L'opera originale è una novel dalla quale sono stati tratti un anime e un manga, io ho guardato l'anime e letto il manga, ma tra i due l'adattamento migliore resta a mio parere l'anime; spero un giorno di riuscire a recuperare anche la novel e quindi la storia originale.

La narrazione si apre con un NEET (hikikomori) che viene buttato fuori dal suo appartamento; girovagando per le strade, incrocia una ragazza che sta per essere investita da un camion e, per una buona volta, decide di fare qualcosa di buono e salvarla. Così facendo, sacrifica la propria vita, reincarnandosi nel corpo di un neonato (Rudeus, il protagonista) in un mondo fantasy dove la magia, i dungeon e i combattimenti sono cose di tutti i giorni, nel quale il nostro Rudeus dovrà incamminarsi in un lungo viaggio con vari compagni.

Non solo la trama e la sceneggiatura sono ben sviluppati, ma anche la caratterizzazione dei vari personaggi: ognuno ha dietro di sé una storia che giustifica il suo carattere o i suoi obbiettivi, ogni personaggio viene approfondito dal punto di vista emotivo e fisico. Ci sono personaggi timidi, ma che nascondono un carattere deciso e forte, chi è abituato ad avere tuto e dovrà maturare nel corso del viaggio, chi ha un obbiettivo ben preciso e vuole compiere la sua missione seguendo sempre i suoi ideali.

Tuttavia, un grande punto di forza di questo anime sono le relazioni che si instaurano tra Rudeus e i suoi compagni, viste sotto tutti i punti di vista. Ci sono le emozioni di una famiglia da ritrovare (anche se forse lasciata un po' da parte), dell'amicizia e del volersi aiutare a vicenda nelle proprie missioni, e c'è anche del romanticismo a volte un po' spinto.

Una particolarità dell'opera sono le frequenti scene che sfociano leggermente nel pensiero erotico sui vari personaggi femminili; spesso l'opera è stata criticata per questo, tuttavia non riuscirei a immaginarmi "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" senza certe scene.

In conclusione, spero che dopo avere scritto tutto ciò abbia invogliato qualcuno a guardare l'anime, e spero gli piaccia almeno tanto quanto è piaciuto a me.


 3
Lokega

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 10
"Mushoku Tensei", versione breve di "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", nasce come light novel in formato digitale nel 2012 ad opera di Rifujin na Magonote, approdando solo successivamente in fumetteria, nel 2014, con un manga adattato da Yuka Fujikawa.

L'opera inizia col protagonista, il solito NEET di turno, che in questo caso ha trentaquattro anni. Egli, dopo essere stato sfrattato di casa, cammina faticosamente per strada e si imbatte in "Truck-kun" che sta per investire un gruppetto di liceali. Decide di rendersi utile per una volta, gettandosi in mezzo e salvando loro la vita e perdendo la propria. Ma, a differenza di altri isekai, egli si reincarna nel corpo di un bambino in un mondo magico dove può vivere senza rimpianti, rifiutando il suo passato e accettando la sua nuova vita.

Il ritmo è pressoché perfetto: consta infatti di battaglie, avventure, condite con qualche piccolo rallentamento che riguarda avvenimenti quotidiani e momenti in famiglia che non stancheranno mai. Per quanto concerne il lato tecnico, è insigne, le animazioni sono esorbitanti e si tengono alte nel corso di tutta l'opera con una quantità di dettagli immane. I personaggi sono tutti caratterizzati perfettamente e le ambientazioni sono molto minuziose e variegate.

Una cosa che mi ha colpito molto sono le opening, esse infatti non sono le classiche opening che presentano sempre le stesse visual in tutti gli episodi, ma in ogni singolo episodio l'opening funge da introduzione, offrendo così un'immersione al nuovo episodio. Le musiche composte da Yoshiaki Fujisawa sono raffinate, distinte, ricercate e idonee alle circostanze.

Consiglio a tutti la visione.


 1
Chris.andrew

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 10
Il migliore anime mai visto, che è diventato subito il mio preferito.
Le animazioni sono prodotte da uno studio creato appositamente per "Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu", e infatti sono perfette, non potrei trovare difetti. La caratterizzazione dei personaggi finora è perfetta, aspetto di sapere qualcosa di più su Ruijurd e Roxy, ma siamo ancora alla stagione 1, quindi aspettiamo e vediamo in futuro.
Le ambientazioni sono ben dettagliate, ed è bello vedere spesso cambiamenti drastici.
E, soprattutto, questo anime è super-emozionante!


 1
MephistNecromancer

Episodi visti: 23/23+1 --- Voto 9
Semplicemente fantastica.
"Mushoku Tensei: Isekai Ittara Honki Dasu" è una delle pochissime opere che è riuscita a prendere l'inflazionatissimo e sempre mal sfruttato genere degli isekai e lo ha elevato in maniera estremamente dignitosa, dimostrando quanto potenziale in realtà ci sia dietro questo genere, quando l'opera viene fatta con cognizione di causa.

L'opera ci mostra la vita di un hikikomori trentacinquenne, diventato tale a seguito di orribili atti di bullismo ai limiti della vera e propria tortura, che si interrompe bruscamente a causa del tanto 'memato' "Truck-kun", il quale lo investe e lo uccide, mentre questi ha agito per evitare lo stesso destino ad altri ragazzi. A differenza di quanto tutti si aspettassero, lui compreso, l'uomo si rende conto di rinascere in un mondo fantasy medievale nel corpo di un bambino chiamato "Rudeus Greyrat", figlio di una coppia di avventurieri ritiratisi a vita privata. Resosi conto di aver mantenuto tutti i ricordi della sua vita precedente, "Rudeus" deciderà quindi di sfruttare bene questa seconda chance datagli, scegliendo di vivere questa nuova vita a piene mani, differentemente dalla sua precedente.

Allora, fin qui tutto sembra nella norma per uno dei soliti isekai copia-incollati, ma che cosa fa quest'opera a differenza dei suoi più pigri fratellastri? Fa un grandissimo lavoro di costruzione del mondo e tratta tutti i personaggi e gli avvenimenti con grandissima umanità e crudissimo realismo. I personaggi vanno spesso incontro a situazioni psicologiche credibili, che contribuiscono a mostrare molte sfaccettature dei suddetti. Fra tutti voglio citare Rudeus stesso, Paul Greyrat, il padre del protagonista, Ruijet, uno spaventoso ma gentile guerriero, Roxy, la fredda e disponibile maestra di Rudeus, e Ghislaine, abile e forte mezza-umana e senza dubbio uno dei miei personaggi preferiti.
Il viaggio di Rudeus proseguirà fra gioie e dolori, nei quali egli paragonerà spesso la sua nuova vita a quella che ha avuto nel mondo "normale", altra cosa che negli isekai è spessissimo assente, e non mancheranno i colpi di scena e le scene divertenti, che sanno essere molto interessanti e a volte anche toccanti. L'unica nota negativa che mi sento di citare è la perversione di Rudeus, che qualche volta risulta davvero troppo esagerata, al punto che stona con il resto.

Il lato tecnico è un'altra vera e propria perla: il tratto dei disegni è fra i miei preferiti e i paesaggi sono qualcosa di sublime. Molti episodi all'inizio si aprono con una panoramica dei luoghi che i protagonisti visitano, mostrandoci architetture e persone che parlano chiaro, meglio di qualsiasi spiegazione nel mostrarci la "lore" del luogo che stanno visitando. Tutto ciò è condito da musiche d'alto livello, soprattutto le opening e le ending, che nella seconda parte dell'anime sono usate proprio per introdurci alle nuove città o villaggi visitati, e da animazioni ottime. Perfino la CGI, che solitamente stona parecchio, riesce a confondersi alla perfezione nei paesaggi.

Già all'epoca avevo visto la prima parte della serie ed ero rimasto affamato dalla voglia di vedere di più, e la mia attesa è stata più che ripagata.
Consigliata senza dubbio a chi vuole un isekai fatto a regola d'arte.


 3
Zama

Episodi visti: 11/23+1 --- Voto 8
Di anime seri ne escono decine ogni anno, ma di solito si tratta di anime di nicchia, ideati da artisti che vogliono affrontare una tematica, e normalmente ne escono piccoli capolavori, che tuttavia rimangono di nicchia, poiché si tratta di generi poco seguiti, che basano sulla qualità il proprio successo, più che su scene di azione o di nudo.
Questo invece è un classico fantasy-action-ecchi: gli anime di questo genere, dai più famosi ai meno, sono di norma robaccia sopravvalutata, pubblicata con l'obbiettivo di fare soldi, appoggiandosi all'ingenua inesperienza di ragazzini che si esaltano con poco, non ancora esperti a sufficienza da capire che, fondamentalmente, stanno guardando e votando positivamente una cavolata in cui nessuno ha messo arte e impegno, a cominciare dal comparto di produzione.
"Mushoku Tensei" invece è materiale serio: sebbene il genere sia lo stesso di tutti quegli anime privi di gusto, è stato realizzato con uno stile registico e un'attenzione un gradino superiori, in quest'opera sono infatti evidenti la passione e il desiderio di fare un lavoro migliore possibile, pulito, godibile.
Diciamocelo, molti anime votati 7,5 sono semplicemente inguardabili, "Mushoku Tensei" invece merita d'essere menzionato e distinto dalla massa di merce di basso valore fatta a scopo di lucro; spero vengano pubblicate tutte le serie fino a conclusione della storia e che l'anime ottenga la notorietà che merita, ve ne consiglio caldamente la visione.

Alcuni elementi degni di nota.

L'ultima volta che ho visto una storia iniziare con un prologo in cui il protagonista bambino cresce prima di diventare un giovane talentuoso erano i tempi di "Berserk", trovo che sia sempre un buon segno quando vengono dedicati venticinque episodi solo a spiegarti come si è arrivati all'inizio dell'avventura in una certa situazione, segno che l'autore sta pensando a qualcosa di grande, promettente e ben costruito.

I Giapponesi hanno un grande legame con spirito e cultura, ma nessuna capacità di esprimerli, in poche parole sono registicamente a livello infimo. Tuttavia dialoghi, disegni e inquadrature di questo anime sono migliori del solito, dando effetti benefici al lavoro in generale, quali: maggior profondità dei personaggi, una storia logica e strutturata, un certo coinvolgimento nell'ambiente che pare vasto e aperto a colpi di scena.

Una delle maggiori pecche degli anime in generale è la banalità estrema: sono stufo di vedere anime dove la gente viene mortalmente ferita quindici volte a episodio ma nessuno muore... il cattivo perde sempre, mentre il protagonista non viene sconfitto mai. Un anime il cui protagonista è over-powered dall'episodio 1 è quasi sicuramente un'opera di scarsissimo valore non adatta a maggiorenni. In "Mushoku Tensei" buoni e cattivi non sono totalmente malvagi o giusti, ma ci saranno delle scelte da compiere, il mondo è potenzialmente mortale per chiunque e sa essere crudele, il protagonista non ha poteri superiori che solo lui potrà esercitare e contro i quali nessuno potrà opporsi, è solo un mago talentuoso che, essendo un uomo reincarnato nel corpo di un bambino, a cui viene data una seconda occasione, si dà da fare fin da giovanissimo grazie alla sua consapevolezza di adulto.

Premesso ciò, quest'anime è ben lungi dall'essere perfetto, ma rimane a mio avviso di gran lunga superiore a qualsiasi schifezza fantasy-action abbiate visto negli ultimi anni. Gli avrei dato 7,5, ma se diamo 7,5 a "Demon Slayer" o "Goblin Slayer" o "Slayer quel che ti pare", che a mio avviso meritano 2 secco, non possiamo dare 7,5 anche a "Mushoku Tensei", non sarebbe giusto nei confronti di chi ci ha lavorato sopra.


 2
Eclipse223

Episodi visti: 11/23+1 --- Voto 8,5
"Mushoku Tensei" è forse il l'unico isekai negli ultimi anni a comportarsi da isekai.
Mi spiego meglio. Il protagonista muore e si reincarna, ma la cosa "strana" è che lui ripensa ai traumi e ai rimpianti della sua vita passata: questo personalmente mi ha fatto molto piacere, ormai in tutti gli isekai, quando il protagonista viene catapultato in un nuovo mondo, si dimentica immediatamente del precedente, compresi famiglia e amici, qui invece Rudeus non solo ripensa spesso alla sua vita passata, ma si pone l'obbiettivo di essere un uomo migliore.
L'anime si concentra molto sulla nuova famiglia di Rudeus, tant'è che i momenti domestici tra i membri della famiglia trasmettono un calore e un affetto veramente forte, è bellissimo vedere i genitori e gli amici di Rudeus, anche se inconsciamente, aiutarlo a superare i traumi della sua vita passata, così come è bello vedere Rudeus usare le sue conoscenze da trentaquattrenne per aiutare tutti quelli che gli stanno intorno.

Questa opera in sole undici puntate ha espresso un incredibile ingegno nel worldbuilding, non solo viene fatta vedere la situazione sociale delle varie razze che la serie presenta, ma ad ognuna di esse viene anche data una lingua propria, oltra a costruire una lore alquanto interessante con più divinità e un fenomeno misterioso che colpirà a metà serie.
Il comparto tecnico è bellissimo, non solo ci sono momenti sakuga in un sacco di episodi, ma ho avuto il piacere di vedere un drago, anche abbastanza dettagliato, realizzato in stile classico 2D.

In sostanza, è sicuramente uno degli anime che più mi hanno colpito negli ultimi anni e sono convinto che possa ancora dare molto; visione consigliata a tutti.


 2
Overdrive_1

Episodi visti: 11/23+1 --- Voto 7
L'ormai, oserei dire classico, nerd giapponese che vive, mangia, dorme e quant'altro chiuso nella sua stanza assistito dalla madre, a seguito di una serie di eventi si troverà reincarnato in un neonato che, sorpresa delle sorprese, non appartiene al "nostro" mondo ma a un mondo fantasy.

La storia, seppur non originale, presenta spunti insoliti e piacevoli. I personaggi hanno caratteristiche interessanti che rendono questo isekai più originale del solito, e non riduce tutto alla solita storiella da eroe che salva tutti, anzi, seppur inizialmente il protagonista risulterà per via delle sue conoscenze del precedente mondo più forte della media, ben presto scopriremo che anche con quella conoscenza è forte solo in alcuni aspetti ed è tutt'altro che onnipotente.

La produzione purtroppo risente di un budget minimo, che farà sì che spesso si ricorra a trucchetti ed escamotage per ridurre al minimo le animazioni. Scene di "fermo immagine" e altre furbate si faranno notare, e purtroppo creeranno qualche fastidio specialmente a chi è abituato a produzioni più importanti in cui anche i fondali sono sempre molto vivi.

L'opera nel suo complesso non è da scartare, e la consiglio comunque, in quanto finalmente abbiamo a che fare con un isekai che dà veramente l'idea che ogni personaggio e soprattutto il protagonista abbia una personalità realistica, con tutti i pregi e difetti di qualcuno che era adulto e rinasce. Più volte il protagonista avrà pensieri da adulto, più volte sceglierà per la persona che era e non come un eroe senza macchia e senza paura. Nel tempo avrà una sua evoluzione, ma senza mai tradire la personalità originale.

Quello che effettivamente colpisce è proprio che, a differenza di tanti altri isekai, ogni personaggio, comprese le immancabili co-protagoniste femminili, manterrà la propria personalità, rimanendo coerente e sviluppando le relazioni e reazioni in maniera logica.


 5
menelito

Episodi visti: 11/23+1 --- Voto 8
Cast interessante e svolgimento eccezionale.
Il concept di base non è nulla di innovativo, ma proprio da questo fatto si evince l'eccezionalità del lavoro svolto: i dettagli del mondo, le sue dinamiche e la naturalezza di molti personaggi che in molti casi (a parte un paio di eccezioni) non sono semplici macchiette rendono nuovamente interessanti ambientazioni apparentemente già viste e riviste.
Era da tempo che non sentivo stuzzicata quella curiosità fanciullesca che ti porta a voler esplorare il mondo nei suoi minimi dettagli, facendoti stupire anche delle cose più banali. Tante emozioni, semplici ma super-efficaci!

I disegni dai colori non troppo sfavillanti secondo me sviluppano perfettamente l'atmosfera, e dunque aiutano a calarsi meglio nello spirito pseudo-medievale in cui si svolge la storia.
Nota di merito anche per un fatto che non si vede spesso: la sigla iniziale non è il classico video di un minuto e mezzo in cui vengono presentati i personaggi in pose 'fighe' o mentre fanno balletti e via dicendo, anzi, la musica fa da introduzione e sottofondo alle prime immagini del singolo episodio, donando ancora più immersione nella storia e regalando di fatto diversi minuti complessivi di scene in più!

Finora, l'unica cosa che gli si può rimproverare è la relativa lentezza della trama, tuttavia a mio personalissimo parere, se la caratterizzazione di questo mondo parallelo continuerà ad avere livelli così alti, non mi dispiacerebbe vedere altre puntate descrittive e 'lente' in cui vengono scoperti passo dopo passo altri tasselli di 'lore' della storia, visto che ritengo questa caratteristica essere uno dei cardini che rendono questa serie 'vincente'.