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Giona

Episodi visti: 45/45 --- Voto 8
L'anime "Laserion" uscì nel 1984, quando la grande espansione delle serie robotiche era ormai giunta alla conclusione, tanto che per una decina d'anni, fino a "Neon Genesis Evangelion", non uscì più quasi nulla di significativo (salvo qualche lodevole eccezione come gli OAV di "Giant Robot").
Il fatto che si situi alla fine di questo periodo lo rende notevole sotto diversi aspetti, in primis quello tecnico, come le animazioni curate e abbastanza fluide, e il character design accattivante e piuttosto realistico.

La prima parte della vicenda, basata sul conflitto tra la Federazione Terrestre e l'Alleanza Ribelle che ha preso il controllo della Luna, è evidentemente debitrice del glorioso precedente di "Gundam", anche per il mecha design dei robot d'assalto (ma non del Laserion, che come aspetto ricorderebbe di più un Transformer, sebbene riprenda l'idea della navicella che s'inserisce nella testa del robot). È interessante (e anche moralmente discutibile, sebbene ciò nell'anime sia appena accennato) la "politica della pulizia" da parte della Federazione, che ha ridotto la Luna a un ricettacolo di tutto ciò che sulla Terra è indesiderato (oggi la si chiamerebbe "cultura dello scarto", per riprendere un'espressione in voga), che si tratti di scorie radioattive (fatto probabilmente ispirato dal telefilm fantascientifico "Spazio 1999") o di criminali, che vi vengono esiliati e che costituiranno il cuore della ribellione.
La seconda parte, che si conclude negli episodi che purtroppo non sono mai stati doppiati né sottotitolati in italiano, vede invece entrare in scena un nemico alieno, come nella maggioranza degli anime robotici; ci sono comunque alcuni particolari assai bizzarri, come l'extraterrestre vestito da bonzo che comanda il suo robot suonando lo shamisen (strumento tradizionale giapponese simile al liuto).

Un "segno dei tempi" si vede anche nell'importanza attribuita all'informatica: all'epoca della lavorazione della serie, infatti, il computer non era più confinato solo in università e centri di ricerca, ma era già una realtà comune in molte case. Il protagonista Takashi (nome dell'adattamento italiano, sostituito in modo poco giustificabile all'originale Satoshi) è un adolescente che si potrebbe definire un "computer geek", e si trova suo malgrado a pilotare il Laserion di cui ha provocato la materializzazione. Malgrado in molte occasioni abbia salvato le sorti della Terra, quando non è occupato col robot continua a frequentare la scuola nella quale è a costante rischio di bocciatura, essendo gli unici suoi punti forti l'informatica e il kendo, che gli è risultato utile nei combattimenti. Quest'arte marziale è praticata anche dalla sua migliore amica, la bionda gaijin Olivia, che vive il dramma di avere suo padre bloccato sulla Luna tra i ribelli.
Sono abbastanza ben caratterizzati anche i comprimari della "Base delle Meraviglie" in forza alla quale è il Laserion: il coscienzioso generale Sylvester, l'attraente e svampita Monroe, il geniale professor Bluheim, massimo esperto mondiale di robotica, l'americano dalla pelle scura Charles e l'egiziana dai capelli verdi Sahara, piloti dei robot che coprono le spalle di Takashi. L'antagonista principale, nonché leader dei ribelli, è il professor Godhaid, valente scienziato voltosi al crimine quando ha visto stroncate le sue ambizioni di successo. Sulla Luna appare come un capo spietato e circondato dal lusso e da un harem di procaci donzelle, ma mostra inaspettatamente un sussulto d'orgoglio quando entrano in scena i personaggi alieni, a differenza dei suoi scagnozzi.

A mio parere, "Laserion" è degno di essere seguito non solo in quanto ultimo sussulto di un genere (temporaneamente) in declino, ma anche perché si tratta di una serie molto divertente che presenta anche spunti interessanti.


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micheles

Episodi visti: 26/45 --- Voto 6
"Video Senshi Lezarion", classe 1984, è l'ultimo super robot della Toei: in quanto tale può essere preso come indicatore della fine di un'era. Dopo Laserion la Toei non punterà più sul super robot, genere che era stato il suo cavallo di battaglia per oltre un decennio, ma passerà a produrre serie come Ken il Guerriero e i Cavalieri dello Zodiaco: serie certamente di valore, ma con nessuna attinenza con i mecha. Evidentemente i direttori della Toei avevano capito che il super robot non riscontrava più i favori del loro pubblico tradizionale - i ragazzi under 14 - e avevano deciso di cambiare. Lo stesso Laserion presenta dei cambiamenti radicali rispetto al super robot degli anni settanta: non c'è più il mostro della settimana, i nemici usano dei mecha chiaramente ispirati agli Zaku di Gundam e in genere tutta la serie è pesantemente influenzata dagli stilemi tipici del real robot. Il protagonista, Takashi, è un giovane hacker che dimostra al massimo quattordici anni e non ha nulla a che vedere con gli eroici piloti di robot degli anni settanta; è costantemente accompagnato dall'amica Olivia e lo spazio dedicato ai combattimenti è abbastanza scarso.

La convergenza del super robot verso il real robot non inizia certo con Laserion, che è un punto d'arrivo più che d'inizio: com'è noto a partire dal 1981 sempre più serie robotiche abbandonano il concetto di mostro della settimana, rimpiazzano nemici alieni con nemici umani, e introducono sempre più elementi militari, pressoché inesistenti nelle serie anni settanta, a parte qualche rara eccezione, come "Danguard". I primi anni ottanta sono anni di grande diversificazione del genere, che comincia a espandersi in tutte le direzioni, penso per esempio alla trilogia dei J9, Buraiger, Baxinger e Sasuraiger, che sono anime d'azione con un robot gigante più che robotici tradizionali. Per uno spettatore ortodosso come il sottoscritto sono anche anni di snaturazione del genere. In questo contesto Laserion è tutto sommato ancora abbastanza tradizionale: in particolare nella seconda parte si torna ad avere dei classici nemici alieni, che soppiantano i ribelli lunari della prima parte. Purtroppo la seconda parte dell'anime non è disponibile in nessuna lingua occidentale e non si trovano neppure i sottotitoli, motivo per cui è difficile sapere come prosegue la storia. In Italia la serie venne sospesa al ventiseiesimo episodio, fatto purtroppo non unico per le serie dell'ultimo periodo robotico. Da noi i super robot scomparvero di punto in bianco nella seconda metà degli anni ottanta. Scomparvero nel senso che nessuna nuova serie venne adattata, mentre al contrario le repliche invece continuarono ad andare in onda per anni. Ci sono decine di serie mecha degli anni ottanta che non sono mai arrivate in Italia, a differenza delle serie degli anni settanta, che sono arrivata praticamente tutte.

La mia valutazione della serie è più positiva di quanto mi aspettassi. La serie ha un buon chara design, soprattutto dei personaggi femminili, ottime musiche (e infatti sono opera di Michiaki Watanabe, il più grande compositore di colonne sonore robotiche fin dai tempi di Mazinga Z) e presenta sicuramente degli spunti interessanti (non mi riferisco solo alle donne completamente nude che fanno il bagno nella piscina del capo dei ribelli, il dottor Godheid). Come al solito c'è una grossa quantità di episodi filler, alcuni di qualità peggiore, alcuni di qualità migliore. Il mio voto oscilla tra il 6 e il 7; è comunque senz'altro migliore di Arbegas, la serie Toei che la precede di un anno. È impossibile dare un voto definitivo non avendo potuto vedere la seconda parte della serie. Nella valutazione va ricordato che si tratta di una serie dedicata a un pubblico molto giovane.