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Tutti i film Disney godono sempre di tanta visibilità, ma da un po' di anni un film non si prendeva prepotentemente la scena come ha fatto Frozen.
Non è così semplice capire la causa di ciò, è certo un insieme di fattori tra cui probabilmente una buona gestione del classico e dell'innovativo. Avevo sentito in diversi lodare sia questa tanto decantata novità, soprattutto per quanto riguarda le figure femminili, sia il ritorno al musical per il tanto spazio dato alle canzoni, come nel più tradizionale canone disneyano.

I primi minuti di visione mi avevano però lasciato un sapore molto insipido, di innovativo c'era ben poco e il classico era a dir poco imbarazzante, ma per fortuna la storia si riprende presto, lasciando la sua firma a grandi caratteri tra i classici disney. Nonostante ciò non sono riuscito a mandare via del tutto la sensazione di altalenanza tra quel pesante senso di già visto e la consapevolezza che certi registri e avvicendamenti erano effettivamente cambiati, e forse è proprio questo mix particolare il sapore che lascia Frozen.

L'introduzione alla storia è molto fiabesca e all'antica, che ho trovato tuttavia parecchio tirata via, quasi come voler gettare velocemente il substrato su cui costruire il resto. In questo modo si è sicuramente lasciato più spazio per il dopo, ma forse qualche minuto speso in più per presentare meglio la vicenda non avrebbe affatto guastato. Soprattutto troppi pezzi cantati, ma senza canzoni, cosa che non sopporto: o ci fate una canzone vera e propria, o fate recitare, ma non quelle mezze cose stile lirico. Ma forse questi sono gusti personali.

Usciti dal castello per l'avventura, anche il film sembra abbandonare i canoni all'interno dei torrioni e prende caratteri più originali, cominciando finalmente a delineare decentemente i personaggi. La caratterizzazione è forse un po' debole, abbastanza comune, ma devo dire che non guasta e tutti risultano simpatici facendosi apprezzare per il loro ruolo. Tutti, tranne quell'odioso pupazzo di neve a cui avrei subito dato fuoco per quanto l'ho trovato insopportabile. Qualche momento e qualche gag sono riusciti a trovarli anche a lui, ma devo dire che l'ho trovato una pesante aggiunta.

La storia prende poi toni più drammatici avvicinandosi al climax, mostrando infine tutte le sue potenzialità e i suoi temi, a partire da un villain come proprio non te lo aspetteresti (ok, te lo aspetteresti, ma bisogna considerare che il target primo di questi film sono i bambini, e non credo che per loro sia così scontato).

Tecnicamente parlando, al reparto dell'animazione non si può dir niente: gli scenari sono ottimi, il ghiaccio è reso divinamente, i personaggi e le loro espressioni si difendono senza problemi.

Sulle canzoni avrei forse qualcosa da ridire. Sarà che non sono un fan accanito dello stile musical, ma di pezzi memorabili nel film ce ne sono giusto un paio. Let It Go ha vinto l'oscar come miglior canzone, meritatamente, ma molti degli altri brani sono o superflui, o semplicemente brutti. Bastava un po' più d'impegno e poteva esserci un poker di canzoni al posto di una sola grande hit.

Tirando le somme, anche se nella mia recensione ho focalizzato l'attenzione sulle critiche, Frozen è un ottimo film d'animazione. Sa intrattenere ed emozionare e la storia non è così banale come può sembrare ad un'occhiata distratta. Sfrutta un incipit classico per poi scardinare quello che ci si aspetta, prendendo personaggi classici ma cambiando quel poco delle loro azioni per far prendere alla storia una ventata d'originalità. Complimenti alla Disney per il cammino preso con i lavori degli ultimi anni, continuate a innovare perché potete fare film ancora migliori del buon Frozen.