Nato a Nozawa, poi diventato Saku, città giapponese della prefettura di Nagano come il più giovane di sei figli. Figlio di un contadino, da bambino gli piace pescare nei fiume nelle giornate estive. Alle elementari e alle medie, anche per via del distribuzione limitata dei manga dell'epoca, con la presenza di una sola libreria a noleggio nella zona, i manga vengono letti da pochissimi suoi compagni di classe.
Conducendo, con l'intera famiglia, una vita di ristrettezze economiche, non riesce a permettersi di comprarne potendoli leggere in prestito dai suoi amici più abbienti. Uno dei primi manga letti è" Typhoon Goro" di Takao Saito. Terminate le medie, non potendo permettersi di continuare gli studi, si unisce alla Forza aerea di autodifesa (Kōkū Jieitai). Il periodo di formazione dura quattro anni e frequenta lo stesso plotone di Hiroshi Motomiya. Nel 1967 presta servizio come tecnico radar presso la base della filiale di Sefuriyama a Kyushu, a quei tempi la guerra del Vietnam era in pieno svolgimento.
All'età di ventidue anni si dimise. Inizia a lavorare con Motomiya in qualità di assistente ma non si dimostra bravo nel disegnare. Un giorno, dietro consiglio di Shigeo Nishimura (in seguito terzo redattore capo della rivista Shonen Jump), inizia a realizzare un proprio manga. Nel 1972 pubblica la sua prima opera, un breve one-shot dal titolo "Gorō-kun Tōjō" con disegni di Yō Hasebe sulla rivista Weekly Shonen Jump. In quell'occasione utilizza per la prima volta il suo celebre pseudonimo "Buronson", un soprannome datogli dai colleghi dello studio di Motomiya dopo aver visionato il film Adieu l'ami (in Italia celebre con il nome di "Due sporche carogne - Tecnica di una rapina") e notato delle somiglianze con il protagonista, il celebre attore Charles Bronson.
La sua prima opera serializzata è "Crime Sweeper" disegnato da Goro Sakai nel 1973, il titolo poi viene cambiato in Pink! Punch! Miyabi. A quel tempo le sue opere non riscuotono molti consensi fino a quando ottiene il suo primo successo con Doberman Deka. Nata dall'idea di creare qualcosa di simile a "Punisher", Okamura personalizza il tutto rendendo il protagonista simile a quello visto nel film "Dirty Harry". Durante la serializzazione dell'opera gli viene proposto un contratto esclusivo con la casa editrice, l'autore non vuole sentirsi prigioniero, costretto a scrivere solo di un determinato genere e temendo uno sviluppo del genere rifiuta l'offerta causando attimi di tensione.
Dopo questo successo inaspettato altre casa editrici si rivolgono a lui e a quel punto decide di utilizzare un diverso pseudonimo. Mescolando i kanji del suo nome ottiene Sho Fumimura. In seguito spiega di come a seconda dei generi su cui lavora utilizza il primo, per le serie incentrate sull'azione, o il secondo pseudonimo, per altri generi come le commedie, per quanto ci siano alcune eccezioni.
Lavora su molte opere tra cui "Phantom Burai" (1978-1984), disegnato da Kaoru Shintani, opera dove l'autore attinge alla sua esperienza nelle forze di autodifesa. Riesce a cambiare completamente anche target di rifermento scrivendo lo shoujo "Hold Up" (1982) disegnato da Hikaru Yuzuki.
Successivamente gli viene chiesto di lavorare a un progetto di Tetsuo Hara. Okamura nel leggere i suoi precedenti oneshot, Fist of the North Star" e "Fist of the North Star II" non è soddisfatto dell'ambientazione utilizzata, si parla di uno studente delle superiori e della sua vendetta, al che propone cambi sostanziali. Grazie all'aiuto di Shigeo Nishimura ora diventato capo redattore ottiene 45 pagine per il suo debutto, cosa insolita all'epoca. Con ottimi auspici "Hokuto no Ken", più conosciuto in Italia con il nome di "Ken il guerriero" nasce il 13 settembre 1983 sulla rivista Weekly Shōnen Jump.
L'opera ottiene un grandissimo successo, con oltre 100 milioni di copie in circolazione, molteplici adattamenti, serie animate tra cui quella storica divisa in due parti e trasmessa per la prima volta in patria dal 1984 al 1988, videogiochi e anche un live action statunitense oltre alla nascita di tante opere collegate. Il suo estro creativo porta a successive preziose collaborazioni come quella avuta con Kentarō Miura con il quale crea nel 1989 Il re lupo e il sequel nel 1990, "Oh-roh - La leggenda del re lupo" per la casa editrice Hakusensha. Collaborazione poi continuata con il breve Japan.
Altra importante collaborazione è quella avuta con Ryoichi Ikegami. I due hanno collaborano per la prima volta nel 1979 con l'one-shot "The Scar" e da allora solo nel 1990 tornano a collaborare per una serie di notevole successo, Sanctuary (1990 - 1995), opera trasposta in un oav e in un film in live action. In seguito la collaborazione continua con Strain (1996-1998) e poi Heat (1998-2004), opera con la quale ottiene nel 2002 il premio Shōgakukan per i manga categoria generale. I due kavorano ancora con Sanctuary dal 2016 e intanto Okamura continua stringere nuove collaborazioni con diversi autori.
Nel 2017 istituisce un programma di borse di studio nella sua città natale. L'anno successivo avvia un istituto scolastico dedicato ai manga, la Buronson 100-Hour Manga Academy sempre a Saku. I vari studenti seguono per un totale di cento ore, autori, artisti ed editor professionisti. Il suo intento è creare serie dedite soprattutto all'intrattenimento, ritirandosi quando sarà l'editore di turno a deciderlo.
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