Inizia a studiare da pittore come apprendista nello studio di Seitaro Kitayama a Tōkyō, dove viene colpito dalle nuove tecniche dell'animazione, di cui comincia lo studio. Nel 1923 decide di fondare un proprio studio di animazione e nel 1924 realizza Usagi to kame, seguito da Ubasute yama, un cortometraggio incentrato sul rispetto per gli anziani. Questo film gli vale l'attenzione del Ministero dell'Educazione che gli finanzia una serie di lavori a scopo pedagogico, tra cui Nihon-ichi Momotarō del 1928. Dopo la guerra, nel dicembre 1945 è tra i cento animatori che si riuniscono per fondare la Shin Nihon Dōgasha, subito rinominata Nihon Manga Eigasha. Dopo due anni lascia per fondare assieme a Kenzo Masaoka la Nihon Dōgasha che, però fallisce nel 1951. Ricomincia con la Nichido Eigasha, casa che guida fino al 1956, quando è tra i fondatori della Toei Doga. Qui contribuisce in modo significativo a lungometraggi epocali come La leggenda del serpente bianco (1958), Shōnen sarutobi Sasuke (1959) e Arabian nights - Sindbad no boken (1962). È stato tra i pochi animatori in Giappone ad attraversare le due guerre mondiali fino ai tardi anni cinquanta, quando con la ripresa economica inizia la produzione industriale di lungometraggi a colori in concorrenza con le imperanti produzioni statunitensi, e gli inizi degli anni sessanta, con l’avvento della televisione.
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