Mai sentiti Renoir Comics, dov'erano fino ad adesso?

Kono Kusou Gaijin

Mai sentiti Renoir Comics, dov'erano fino ad adesso?

Fondata nel 2006, sono una “piccola” casa editrice con a catalogo oltre 300 volumi.

Pubblicano anche biografie a fumetti, libri per ragazzi e la collana Don Camillo a fumetti, le trasposizioni ufficiali dei racconti di Giovannino Guareschi.

Curano anche numerose pubblicazioni per altri editori, in particolare RCS (il gruppo editoriale del Corriere della Sera), Hachette e Nona Arte / Cosmo, occupandosi di redazione, grafica, lettering e revisione.

Mai sentiti Renoir Comics, dov'erano fino ad adesso?

Si occupano di americano, tipo Usagi Yojimbo (spin-off delle TMNT).

Oppure Don Camillo e Fantazoo.

Comunque occidentale, in primis.

Bene l'ingresso nel mercato anche di CE di nicchia, peccato che l'angolo di mercato che cercano di ritagliarsi non sia proprio nelle mie corde.

PS: In libreria ho qualche fumetto occidentale Renoir e devo dire che sono edizioni buone

Intrigante

Interessante ^^

Scelta linguistica assai infelice.

Non vedo l’ora! Li ospiterete in live? Vorrei tempestarli di domande e di ringraziamenti per aver finalmente messo le mani sui webtoon 🎉 evviva 🥳
Se ho capito bene sarà trimestrale La segretaria Kim e quindi anche economicamente io ci sto dentro per fortuna 🥰
Spero sia una bella edizione e ben tradotta 🥰

Quindi non sono manga 🙄
Il significato delle parole è importante, ma si usano sempre a sproposito.

La parola "gaijin", utilizzata per indicare gli stranieri, non ha un'accezione dispregiativa? Da alcune letture mi è parso di cogliere questo, ma non sono sicura.

Scelta linguistica assai infelice.

Dal nostro punto di vista occidentale forse sì. Dal loro non credo. Certo può avere un'accezione dispregiativa (come tutte le parole del mondo se usate in tal senso), ma se è una parola normale, non vedo perché indignarsi.

In realtà pure Otaku non ha certo mai avuto un senso positivo in oriente

Scelta linguistica assai infelice.

Dal nostro punto di vista occidentale forse sì. Dal loro non credo. Certo può avere un'accezione dispregiativa (come tutte le parole del mondo se usate in tal senso), ma se è una parola normale, non vedo perché indignarsi.

Forse te, E Ironic(?), volevi rispondere a ningyo-hime, perché io non ho detto nulla riguardo il termine sulla natura dispregiativa o meno.

La mia perplessità era riferita a chi è rivolto questo "neologismo". Un editore italiano che usa gaijin manga, okay, ma riferito a chi?

- agli autori? Ma neanche il publisher è giapponese...quindi un gaijin editore che pubblica gaijin manga?
- a come li chiamerebbero i giapponesi tali opere? Al massimo usano come prefisso "You" (洋) per la musica e i film/serie Tv. Per i fumetti usano o un generico "Comic", oppure Amecomi o Euromanga", non si sognerebbbero mai di chiamarlo gaijin Manga...
- ai lettori? Se un manga è coreano lo chiamano manwa. Se è vero che si occuperanno di autori orientali non giapponesi andava benissimo un titolo simile a quello coniato da Paul Gravett "Mangasia".

Per me rimane un disastro comunicativo-linguistico, ma che tanto passerà sottotraccia perché, in fondo, chissene.

Mai sentiti Renoir Comics, dov'erano fino ad adesso?

Fondata nel 2006, sono una “piccola” casa editrice con a catalogo oltre 300 volumi.

Pubblicano anche biografie a fumetti, libri per ragazzi e la collana Don Camillo a fumetti, le trasposizioni ufficiali dei racconti di Giovannino Guareschi.

Curano anche numerose pubblicazioni per altri editori, in particolare RCS (il gruppo editoriale del Corriere della Sera), Hachette e Nona Arte / Cosmo, occupandosi di redazione, grafica, lettering e revisione.

Si occupano di americano, tipo Usagi Yojimbo (spin-off delle TMNT).

Oppure Don Camillo e Fantazoo.

Comunque occidentale, in primis.

Ah ok, non li avevo mai sentiti e non mi è mai capitato di leggere qualcosa portato da loro. Grazie 👍🏼

molto interessante, sono contento che vengano pubblicati nuovi titoli e che altre case editrici si espandano, questo permetterà al mercato di portare opere di ogni genere e soddisfare molti più lettori. Buona fortuna alla neonata Gaijin

Quindi non sono manga 🙄
Il significato delle parole è importante, ma si usano sempre a sproposito.

"In Giappone invece il termine indica generalmente tutti i fumetti, indipendentemente dal target, dalle tematiche e dalla nazionalità di origine."
Quindi tecnicamente non è sbagliato, siamo noi che con manga ci riferiamo a fumetti di origine giapponese

Grande ReNoir! Data l'età, amo molto Don Camillo a fumetti (che sto collezionando) pubblicato da questa casa editrice milanese, nel suo catalogo ci sono molti titoli interessanti come Solo e Gyakushu!, hanno anche la biografia a fumetti di Bud Spencer... vera chicca

Boh, so che molti la pensano diversamente ma non riuscirò mai a farmi piacere queste operazioni.
Usare il termine giapponese "gaijin" per indicare un'etichetta italiana che pubblica fumetti non giapponesi...
Poi i manhwa a me pare che abbiano una loro identità e delle loro peculiarità tecniche importanti...e allora è una questione di stile/tecnica (concetti su cui si basano gli euromanga) o di provenienza geografica? Penso che così si vincolino solo queste opere a "brutte copie dei manga". Mi sembra come quando i manga veniva chiamati graphic novel...
Poi in un modo o nell'altro portano nuove serie e da qualche parte si dovrà pur partire immagino, non voglio certo inneggiare al boicotaggio sia chiaro.

Silence mi interessa parecchio se devo essere sincero, quasi quasi ci faccio più di un pensiero appena esce.