Avevo visto il primo episodio che mi aveva fatto una buona impressione, poi avevo voluto iniziare il manga -che seguo con molto piacere - ma, appena ho tempo, voglio riprendere anche questa versione!
L'ho visto appena è approdato in Italia e, a differenza di quanto spesso – non sempre – mi capiti coi live action giapponesi, dove non sempre apprezzo il casting, sono rimasta positivamente impressionata. Gli episodi sono interessanti, alcuni anche più del previsto dal mio punto di vista, ma è il protagonista a magnificare il risultato finale. Suda, ha fatto davvero un ottimo lavoro. Mi fa piacere che abbiate dedicato il vostro tempo a recensire questo titolo. Credo che meriti una visione.
Gli episodi sono interessanti, alcuni anche più del previsto dal mio punto di vista, ma è il protagonista a magnificare il risultato finale. Suda, ha fatto davvero un ottimo lavoro. Mi fa piacere che abbiate dedicato il vostro tempo a recensire questo titolo. Credo che meriti una visione.
Grazie a te per aver condiviso qui con noi la tua esperienza con questo drama, io personalmente ne sono contentissima e leggerti mi fa davvero tanto, tanto piacere. Mystery è un manga che in patria è molto apprezzato (qui da noi probabilmente meno, ma è comunque molto positivo che il manga ci sia infine giunto), ma a mio parere una delle cose belle del drama è il modo in cui sono riusciti a renderlo. Non è semplicemente una "fotocopia" del manga trasposto in 3D, come a volte capita (nel bene e nel male), bensì una serie che riesce a essere fedelissima al materiale originale pur acquisendo una sua propria identità ben precisa e ben definita in versione live action (penso ad esempio all'uso davvero atipico della colonna sonora). Io poi sono appassionata da sempre di gialli, polizieschi, thriller, psicologici e quant'altro; mi piace da matti come i giapponesi sanno renderli in un film o in una serie (in mille modi diversi, s'intende) e mi ha divertito tantissimo vedere in cosa, a sua volta, questo drama è riuscito a distinguersi dai consueti canoni del genere. Al primo episodio sono rimasta proprio folgorata, e per questo ho subito 1) iniziato a spammarlo 2) pensato che avrei voluto che potessimo recensirlo sul sito. Ci è voluto più tempo del previsto, ma ci siamo riusciti. Grazie pertanto a te per averci confermato che ne vale assolutamente la pena
L'ho visto appena è approdato in Italia e, a differenza di quanto spesso – non sempre – mi capiti coi live action giapponesi, dove non sempre apprezzo il casting, sono rimasta positivamente impressionata.
Questo è qualcosa che chiaramente tocca corde molto personali. Credo però che negli ultimi anni soprattutto i giapponesi stiano facendo un lavoro importante in tal senso, ci sono parecchi attori e attrici, di ogni età ed estrazione, capaci di recitare in maniera notevole; non so se hai avuto modo di visionare altri drama o film recenti, e in caso affermativo su quale genere, però penso che anche su questo ci sia modo di divertirsi parecchio oggigiorno, ecco. Per qualunque tipo di consiglio in ogni caso siamo qui, sul sito c'è modo di spulciare parecchio, al bisogno ^^
Grazie a te per aver condiviso qui con noi la tua esperienza con questo drama, io personalmente ne sono contentissima e leggerti mi fa davvero tanto, tanto piacere.
Grazie a te, semmai. Io mi sono semplicemente fermata ad annuire, leggendo la tua recensione, e a condividerne l'entusiasmo.
Mystery [...] non è semplicemente una "fotocopia" del manga trasposto in 3D, come a volte capita (nel bene e nel male), bensì una serie che riesce a essere fedelissima al materiale originale pur acquisendo una sua propria identità ben precisa e ben definita in versione live action (penso ad esempio all'uso davvero atipico della colonna sonora). Io poi sono appassionata da sempre di gialli, polizieschi, thriller, psicologici e quant'altro [...]
Non sono in grado di fare paragoni col manga, ma non stento a crederci. Ritmo, inquadrature, atmosfera generale e recitazione, per quel che ricordo, han dimostrato che tutto il cast ha creduto in questo racconto. Mi piace pensare che quando anche gli addetti ai lavori apprezzano particolarmente l'opera per cui si prestano, si finisce per creare qualcosa che va un po' oltre la narrazione e la mera recitazione e si arriva all'omaggio.
Anch'io ho sempre apprezzato molto i vari (sotto)generi dell'investigazione. Da bambina avevo tre aspirazioni. In una di queste volevo diventare una Kojak in gonnella, comprarmi una Gran Torino e fidanzarmi con Magnum P.I. (anche se qui, i motivi, presumo fossero meno puri)
Credo che negli ultimi anni soprattutto i giapponesi stiano facendo un lavoro importante in tal senso, ci sono parecchi attori e attrici, di ogni età ed estrazione, capaci di recitare in maniera notevole; non so se hai avuto modo di visionare altri drama o film recenti, e in caso affermativo su quale genere, però penso che anche su questo ci sia modo di divertirsi parecchio oggigiorno, ecco. Per qualunque tipo di consiglio in ogni caso siamo qui, sul sito c'è modo di spulciare parecchio, al bisogno ^^
Uhm.. ho davvero una pessima memoria, ma, al momento, mi vengono in mente: - Alice in Borderland, che mi è piaciuto davvero tanto, recitazione compresa - Kindaichi Shounen no Jikenbo 5, dove non ho apprezzato molto le capacità attoriali, ma, in relazione al mood dell'opera, ho pensato che non stonasse affatto l'approccio più dilettantistico - Love Stage. Ne ho viste due versioni. Le ho trovate entrambe mal realizzate, ma in una delle due, almeno, il classico overacting nipponico trasportato da uno dei due attori protagonisti, mi ha divertita - Given. Qui, volevo piangere. Non mi è piaciuto per nulla - GTO. Volevo vedere la versione di un dato attore, ma, non avendola trovata, ho finito per guardarne un'altra che non mi ha colpita particolarmente - Pornographer + Mood Indigo. Genere non adatto a tutti/e. Grande potenza espressiva, casting ottimamente in parte - His. Ricordo abbastanza la storia, che infatti mi aveva colpita, ma non bene le prove attoriali. Mi pare (sottolineato) che via via che il film procedeva, migliorasse anche l'interpretazione - Boku no Ita Jikan. Superbo. La storia ti investe con tutta la violenza di un treno in corsa e il compianto Haruma Miura, trasmette magnificamente il dramma di una malattia tanto infame. Gli altri attori, però, non mi son dispiaciuti, ma non li ho trovati alla sua altezza. Questa serie, però, non credo sia tratta da un manga o una novel. - Shigatsu no Tokyo wa... (aka Tokyo in April is…) Non speciali, ma convincenti entrambi i protagonisti - Life: Love on the Line.. uhm.. non saprei. L'attore che sembrava un pulcino watusso, mi ha commossa in più occasioni - Hanazakari no kimitachi e (aka Hana-Kimi - Ike-para). Che dire?! Mi è bastato riportare il titolo, che mi è venuta voglia di rivederlo! La recitazione era a dir poco dozzinale e sopra le righe, ma proprio per questo il risultato è stato folgorante e stra stra-divertente Ne avrò visti almeno il doppio, se non il triplo, di questi aggiunti, ma non ricordo i titoli, quindi presumo che non mi abbiano detto molto (o che la mia memoria abbia poca RAM). Ti ringrazio per i tuoi commenti Scusate se mi son dilungata.
L'ho inziato per Sudino, indubbiamente. Non è un genere che si confà alla mia persona, essendo di natura episodica anche se poi una trama orizzontale si delinea mano mano. Però è impressionante la capacità di questo attorone. Pochi giorni fa ho visto anche il film e mi ha fatto lo stesso effetto. Bello davvero bello e merita tantissimo la fama che si porta dietro
Ma non dispiacerti assolutamente! Ci mancherebbe! Leggere un commento così mi accende solo di gioia, entusiasmo e voglia di condividere pensieri e opinioni * _ * Ho anch'io delle riflessioni in merito, ti rispondo non appena possibile. Di HIS avevi visto il dramino o il film (sequel)?
Ma non dispiacerti assolutamente! Ci mancherebbe! Leggere un commento così mi accende solo di gioia, entusiasmo e voglia di condividere pensieri e opinioni * _ * Ho anch'io delle riflessioni in merito, ti rispondo non appena possibile. Di HIS avevi visto il dramino o il film (sequel)?
Ri-ciao. Se lo fai perché ci tieni, sarò contenta di leggerti, ma non sentirti in alcun modo obbligata. Se oltre agli impegni della vita, partecipi anche alla vita del sito, sarai già piuttosto impegnata. Nel frattempo, mi son venuti in mente altri lavori che ho visto, ma i titoli ancora mi sfuggono. Mentre ci pensavo, però, mi son chiesta quale fosse stato il mio primo approccio al cinema giapponese, ed escludendo opere dal respiro internazionale, quali I sette samurai, credo che "la mia prima volta" fosse con Tetsuo, che vidi in un centro sociale dopo un concerto di una rock band giapponese, tantissimi anni fa. Strepitoso.
Purtroppo a me piace chiacchierare delle cose che amo, pertanto non preoccuparti Quello che tu citi è un elenco molto interessante perché vi si possono ritrovare degli elementi in comune e anche delle chiavi di lettura ancora più interessanti. - Alice in Borderland potremmo definirlo come un esempio di "drama 3.0" (dove 2.0 già indicherebbe un drama sopra la media), ovvero parte di quella serie di titoli nati direttamente per lo streaming 'internazionale', ergo pensati con una prospettiva più ampia e finanziati con moneta ben più sonante di quella (normalmente, mediamente 'risicata' per i nostri standard 'americani') classica giapponese. Sia le produzioni dirette di Netflix (First Love Hatsukoi, House of Ninjas solo per citare due titoli), sia quelle di Netflix in collaborazione con la TBS (Il rifugio di lion o Who Saw the Peacock Dance in the Jungle? per citare le ultimissime arrivate) sono su questa scia; è a queste che mi riferivo quando citavo di come si stanno spendendo molto i giappi sia per recitazione (nel senso di reclutare un cast più nobilitato) sia per budget stanziati.
- Al contempo però esistono molte produzioni recenti che non sono pensate specificatamente per l'estero o per lo streaming, ma che un po' per senso di emulazione per Netflix, un po' perché lo streaming non possono più ignorarlo (Giappone compreso, non necessariamente pubblico estero), un po' per altri motivi, riescono ad essere fatte molto molto bene sotto ogni punto di vista e non avere davvero nulla da meno rispetto a una buona serie americana o coreana o altro. Molte delle serie di Fuji TV (come Don't call it Mystery), di TBS o della NHK possono tranquillamente essere annoverate in questo conteggio, e alcune/molte di queste arrivano oggi anche a noi (NHK esclusa, non ha fatto accordi streaming ancora con nessuno).
- Kindaichi Shounen no Jikenbo 5: questo è uno dei casi dove il giallo si mischia anche alla commedia, in effetti ne esce un risultato che può piacere ma anche non piacere, è vero. Alla fine, poiché a me i gialli piacciono in quasi ogni salsa, bene o male mi piacciono anche i tanti diversi approcci con cui vengono confezionati, da Hunter al Commissario Rex fino alle varie varianti giappe. La recitazione in Kindaichi 5 è nella media, è funzionale il giusto, ma non lascia impressionati. Concordo col tuo parere, anche se a me personalmente la modalità molto goffa di Kindaichi è piaciuta molto e l'attore lo trovo bravo malgrado la giovane età; - GTO --> ipotizzo volessi vedere quella del 1998 con Sorimachi, ma invece hai visto quella del 2012 con Akira? - Boku no Ita Jikan: è nella mia wishlist da tanto (troppo) tempo), prima o poi riuscirò a recuperarlo. Ma posso immaginare che reggere la bravura di Miura, per il resto del cast, non sempre sia fattibile (a tal proposito ti suggerisco di recuperare Bloody Monday, se ti va. Drama vecchino ma che si comporta molto bene a tutt'oggi, e Miura lì era già bravo ma non era il solo...)
- Love Stage / Given / Pornographer + Mood Indigo / His / Tokyo in April is… / Life: Love on the Line. Qui purtroppo è un po' come sparare sulla croce rossa, nel senso che dire "BL" in Giappone per molto tempo ha avuto il significato di attori della misericordia, budget inesistente, drama creati per un pubblico che doveva già rendere grazie che ne venisse fatta una trasposizione (pretendere altro era troppo). Ma anche qui molto è cambiato, anzi direi che in pochi anni tutto sommato ci sono stati dei cambi di passo enormi. Lo si vede già anche tra drama e film di HIS. Come dici tu, passa un solco enorme tra Love Stage e Tokyo in April, sia a livello di fotografia che di recitazione (pur con attori che in ogni caso non sono di quelli memorabili); e nel frattempo anche in un genere trattato prima con i piedi, ora si trovano tanti dramini che magari non possono comunque vantare un budget enorme alle spalle (e quand'è, si nota), ma ben fatti e decisamente su un altro livello. E anche con attorini che sanno stupire in certi casi. Se ti piace il genere, ti possiamo consigliare diversi titoli, su Hidamari ga kikoeru ad esempio ci abbiamo fatto anche una recente recensione.
- Hanazakari no kimitachi e (aka Hana-Kimi - Ike-para). Beh, Hana-Kimi è un mito, non ci sono altre parole per descriverlo XD E da allora, tutti gli attori protagonisti sono cresciuti tanto, e diventati infinitamente più bravi (Toma lo si può vedere ad esempio in Beyond Goodbye arrivato a novembre su Netflix). Drama così "poveri" ormai se ne vedono pochi, ma esistono tuttora, non solo quelli destinati alle casalinghe disperate; di certo rivedere Hanakimi oggi un po' fa sorridere, perché è "solo" del 2007 ma pare una serie assai più antica; all'epoca il Giappone davvero non poteva competere con le serie occidentali, o anche solo quelle nostrane... oggi però anche i giappi sono cambiati, e oso dire che ci sono davvero tante opere attraverso le quali possiamo osservare questi bei cambiamenti con i nostri occhi
Di His ho visto sia la mini serie che il film.
Dicevo sopra per i BL, comunque il dramino (fatto davvero con 2 lire per una sorta di progetto educational di TV Nagoya, se non ricordo male) a me ha colpito perché a dispetto delle 2 lire il risultato, i temi trattati, e tutto sommato anche gli attorini, riescono a farsi ricordare (almeno per me); il film si vede che è realizzato con tutt'altri "potenti mezzi" (per modo di dire, ma facendo il confronto). La fotografia è di tutt'altro spessore, anche le tematiche si fanno più complesse e vibranti, e anche scomode ma ancor più realistiche per certi versi. Il film lo trovo un po' strano, anche. Però bello ^^
Purtroppo a me piace chiacchierare delle cose che amo, pertanto non preoccuparti
Con questa frase mi hai già caricata di simpatia
(Non metto in quote l'elenco che mi hai girato in risposta al mio, ma cerco di risponderti seguendo quel che mi hai scritto) Indubbiamente le produzioni che possono vantare aspirazioni e budget maggiori riusciranno, nella maggior parte dei casi, a dare il giusto sostegno anche al lato artistico di un'opera, coi risultati che si son visti appunto in Alice in Borderland (il titolo mi piace un monte) o quelli di cui abbiam goduto ai tempi in cui uscì Final Fantasy. È la dura legge del mercato, che ci piaccia o meno, ma è anche vero che spesso ci regala grandi esperienze.
Sul resto delle opere e dei vari accordi che mi hai citato, non posso dir nulla. Non conosco quei titoli e non ho nemmeno lontanamente le tue conoscenze in merito. Tra l'altro, non sono una grande fan di Netflix. La considero, per quella che è la mia limitata esperienza, la piattaforma più sensata e performante, e non posso che ringraziarla per aver smosso le acque che iniziavano a ristagnare dell'intrattenimento e per l'aver messo in moto progetti notevoli, com'è avvenuto, per fare un esempio, quando han tirato fuori un nuovo adattamento al manga di Gō Nagai e ci hanno consegnato quel meraviglioso Devilman Crybaby, ma la ritengo una società troppo avida per promuoverla a braccia aperte. Forse è sciocco fare certe valutazioni, ma mi riservo questo diritto.
Ad ogni modo, mi son segnata Who Saw the Peacock Dance in the Jungle? Potrebbe essere interessante. Grazie.
GTO --> ipotizzo volessi vedere quella del 1998 con Sorimachi, ma invece hai visto quella del 2012 con Akira?
Ci hai preso in pieno! Non mi pare, dalla sinossi, di aver visto la versione 2012, ma sì, mi interessava quella con Sorimachi e mi son sorbita l'altro attore. Poco male. Arriverà il momento in cui il "fagiuolo" mi cascherà tra le mani XD
Boku no Ita Jikan: è nella mia wishlist da tanto (troppo) tempo), prima o poi riuscirò a recuperarlo. Ma posso immaginare che reggere la bravura di Miura, per il resto del cast, non sempre sia fattibile (a tal proposito ti suggerisco di recuperare Bloody Monday, se ti va. Drama vecchino ma che si comporta molto bene a tutt'oggi, e Miura lì era già bravo ma non era il solo...)
Uh.. devo ringraziarti. Avevo già messo gli occhi su questo titolo, ma l'avevo completamente rimosso. Prima o poi lo recupererò.
Qui purtroppo è un po' come sparare sulla croce rossa, nel senso che dire "BL" in Giappone per molto tempo ha avuto il significato di attori della misericordia, budget inesistente, drama creati per un pubblico che doveva già rendere grazie che ne venisse fatta una trasposizione (pretendere altro era troppo). Ma anche qui molto è cambiato, anzi direi che in pochi anni tutto sommato ci sono stati dei cambi di passo enormi [...] Se ti piace il genere, ti possiamo consigliare diversi titoli
Uhm.. come spiegarlo? Non sono certa che sia il genere in sé a interessarmi, quanto la sua disfunzionalità. Quanto è successo col boom del fenomeno Boys Love, perché dal mio punto di vista è solo una delle tante, troppe tendenze e non certo una vera e propria apertura all'omosessualità, è la risposta di facciata data da una società che cerca di apparire moderna e ospitale, ma che in sostanza, proprio trasformando in una moda una questione per la quale non è ancora preparata, dimostra tutta la sua ottusità, e questo è ancor più vero per quelle comunità ancora molto ancorate al passato come, dal mio punto di vista, è il Giappone. Auch.. vorrei spiegarlo meglio.. Faccio un passo indietro. Non sono un'amante delle commedie romantiche (tataaan..ahahahha.. mi sa che ne ho fatti 10), tuttavia, le guardo perché spero che mi facciano sognare, un po' come avviene quando guardi un documentario su una località che vorresti visitare. Non vorrei offendere nessuno, ma tra le rom-com di matrice nipponica, animate o meno, su un centinaio che ne avrò viste (numero sparato a caso), me ne saranno piaciute davvero meno del 10%, questo, a causa della mia età e delle mie personali esperienze tutt'altro che caste, dell'esasperante presenza di stereotipi immessi, della reiterazione delle dinamiche in buona parte dei titoli e dell'eccesso di pudicizia. In buona parte dei boys love che ho visto, invece, che siano yaoi o shōnen-ai, l'errata e mistificatoria concezione dell'omosessualità, porta a un risultato leggermente diverso. Spesso, i protagonisti sono meno vincolati alla tipica chiusura mentale, partono frequentemente in quarta e, per qualche strana ragione, secernono una quantità tale di ferormoni da convogliare tutti gli umani presenti nel loro raggio d'azione alla gaytitudine. Ora, eticamente parlando, la mia reazione più contenuta e comprensiva a queste facili disposizioni, è un accorato facepalm, tuttavia, non nego che per alcuni versi mi solletichino di più della commedia sentimentale etero, quando questa è troppo standardizzata. Questo, quantomeno, vale per gli anime, sui live action il discorso cambia ancora, ma come ti spiegavo, ne ho visti ben pochi e, in ogni caso, continuo a propendere per l'animazione.
non sono una grande fan di Netflix. La considero, per quella che è la mia limitata esperienza, la piattaforma più sensata e performante, e non posso che ringraziarla per aver smosso le acque che iniziavano a ristagnare dell'intrattenimento e per l'aver messo in moto progetti notevoli
Questo è verissimo e mi trovo molto d'accordo perché è validissimo anche per l'entertainment nipponico. Anch'io non ne sono fan, ma è indubbio che il suo ingresso nel mondo dei drama giapponesi (dato che coi coreani già ci andava d'accordo da ben prima) abbia dato una scossa in molti sensi, sia per l'avvento di progetti dal buon budget (richiamando al contempo staff giovane e/o talentuoso) sia perché il suo interesse ha permesso/obbligato la concorrenza a non poter solo stare a guardare. Questo di norma va a beneficio di tutti, quindi io ne sono contenta. Anche se, nello stesso tempo, non sono contenta che 1) tanti titoli drama giappi disp nel catalogo in inglese da noi non arrivano (e chi siamo noi, i figli dell'ultima serva?) 2) rimanga comunque una situazione di monopolio (o quasi) abbastanza sbilanciata. Mi spiego: ben venga che Viki ci abbia portato Don't call it mystery, che non é propriamente nel suo target di pubblico principale; tuttavia non posso fare a meno di chiedermi e di pensare che se Mystery fosse andato su Netflix, sicuramente lo avrebbero scoperto molte più persone T__T
Poi, sempre per rimanere su Suda e su Miura: se escludiamo quel disgraziato progetto su Attack on Titan, e poche altre cose, a pescare dalla loro filmografia raramente se ne esce delusi, secondo me. Loro due son proprio quel tipo di attore che potrebbe fare l'albero immobile in un angolo del palco per un'ora, e per lo stesso lasso di tempo rimarresti soggiogata a guardare; sono talmente bravi che quando hanno il ruolo da protagonista non ce n'è per nessuno, e quando sono in secondo piano riescono comunque a farsi notare, con discrezione, senza rubare la scena a nessuno. E la cosa incredibile è che di attori/trici così giovani e così bravi (oddio, magari un pelino meno, Suda a volte pare inarrivabile) il Giappone ne sta sfornando davvero tanti. E io adoro questa cosa.
Non sono certa che sia il genere in sé a interessarmi, quanto la sua disfunzionalità [...] la risposta di facciata data da una società che cerca di apparire moderna e ospitale, ma che [...] dimostra tutta la sua ottusità, e questo è ancor più vero per quelle comunità ancora molto ancorate al passato come, dal mio punto di vista, è il Giappone.
Riprendo solo questo quote, ma avrei potuto quotare tutto per intero, perché ho capito molto bene cosa intendi, e in merito a quanto esponi mi trovo d'accordo. Anzi, mi allargo ancor di più nel dire che in generale a me piace proprio vedere le disfunzionalità dei giapponesi nei drama e nei film giapponesi, in tutti i generi o quasi. E' una società che presenta molti problemi, è lenta a cambiare, retrograda e maschilista, ipocrita e incoerente in molti aspetti; ma c'è anche qualcosa di buono, ecco perché vado a nozze su tutto quello che racconta di famiglia, alcune tematiche sociali, slice-of-life, psicologico e così via. Adoro il modo in cui lo raccontano, certo mica tutto è realistico e c'è della fantasia, ci mancherebbe. Ma spesso ritrovo qui elementi, spunti, aneddoti e altri piccoli (grandi) dettagli che in animazione non trovo (non per questo ho smesso di seguire l'animazione giapponese, anzi). Però certo, è soggettivo, chiaro. Grazie per questa bella chiacchierata, mi è piaciuta tanto ^^
ps: son sicura che prima o poi GTO Sorimachi lo vedremo in streaming, dai 8D
Gli episodi sono interessanti, alcuni anche più del previsto dal mio punto di vista, ma è il protagonista a magnificare il risultato finale. Suda, ha fatto davvero un ottimo lavoro.
Mi fa piacere che abbiate dedicato il vostro tempo a recensire questo titolo. Credo che meriti una visione.
Grazie a te per aver condiviso qui con noi la tua esperienza con questo drama, io personalmente ne sono contentissima e leggerti mi fa davvero tanto, tanto piacere.
Mystery è un manga che in patria è molto apprezzato (qui da noi probabilmente meno, ma è comunque molto positivo che il manga ci sia infine giunto), ma a mio parere una delle cose belle del drama è il modo in cui sono riusciti a renderlo. Non è semplicemente una "fotocopia" del manga trasposto in 3D, come a volte capita (nel bene e nel male), bensì una serie che riesce a essere fedelissima al materiale originale pur acquisendo una sua propria identità ben precisa e ben definita in versione live action (penso ad esempio all'uso davvero atipico della colonna sonora). Io poi sono appassionata da sempre di gialli, polizieschi, thriller, psicologici e quant'altro; mi piace da matti come i giapponesi sanno renderli in un film o in una serie (in mille modi diversi, s'intende) e mi ha divertito tantissimo vedere in cosa, a sua volta, questo drama è riuscito a distinguersi dai consueti canoni del genere.
Al primo episodio sono rimasta proprio folgorata, e per questo ho subito 1) iniziato a spammarlo 2) pensato che avrei voluto che potessimo recensirlo sul sito. Ci è voluto più tempo del previsto, ma ci siamo riusciti.
Grazie pertanto a te per averci confermato che ne vale assolutamente la pena
Questo è qualcosa che chiaramente tocca corde molto personali. Credo però che negli ultimi anni soprattutto i giapponesi stiano facendo un lavoro importante in tal senso, ci sono parecchi attori e attrici, di ogni età ed estrazione, capaci di recitare in maniera notevole; non so se hai avuto modo di visionare altri drama o film recenti, e in caso affermativo su quale genere, però penso che anche su questo ci sia modo di divertirsi parecchio oggigiorno, ecco.
Per qualunque tipo di consiglio in ogni caso siamo qui, sul sito c'è modo di spulciare parecchio, al bisogno ^^
Non sono in grado di fare paragoni col manga, ma non stento a crederci. Ritmo, inquadrature, atmosfera generale e recitazione, per quel che ricordo, han dimostrato che tutto il cast ha creduto in questo racconto.
Mi piace pensare che quando anche gli addetti ai lavori apprezzano particolarmente l'opera per cui si prestano, si finisce per creare qualcosa che va un po' oltre la narrazione e la mera recitazione e si arriva all'omaggio.
Anch'io ho sempre apprezzato molto i vari (sotto)generi dell'investigazione. Da bambina avevo tre aspirazioni. In una di queste volevo diventare una Kojak in gonnella, comprarmi una Gran Torino e fidanzarmi con Magnum P.I. (anche se qui, i motivi, presumo fossero meno puri)
Uhm.. ho davvero una pessima memoria, ma, al momento, mi vengono in mente:
- Alice in Borderland, che mi è piaciuto davvero tanto, recitazione compresa
- Kindaichi Shounen no Jikenbo 5, dove non ho apprezzato molto le capacità attoriali, ma, in relazione al mood dell'opera, ho pensato che non stonasse affatto l'approccio più dilettantistico
- Love Stage. Ne ho viste due versioni. Le ho trovate entrambe mal realizzate, ma in una delle due, almeno, il classico overacting nipponico trasportato da uno dei due attori protagonisti, mi ha divertita
- Given. Qui, volevo piangere. Non mi è piaciuto per nulla
- GTO. Volevo vedere la versione di un dato attore, ma, non avendola trovata, ho finito per guardarne un'altra che non mi ha colpita particolarmente
- Pornographer + Mood Indigo. Genere non adatto a tutti/e. Grande potenza espressiva, casting ottimamente in parte
- His. Ricordo abbastanza la storia, che infatti mi aveva colpita, ma non bene le prove attoriali. Mi pare (sottolineato) che via via che il film procedeva, migliorasse anche l'interpretazione
- Boku no Ita Jikan. Superbo. La storia ti investe con tutta la violenza di un treno in corsa e il compianto Haruma Miura, trasmette magnificamente il dramma di una malattia tanto infame. Gli altri attori, però, non mi son dispiaciuti, ma non li ho trovati alla sua altezza. Questa serie, però, non credo sia tratta da un manga o una novel.
- Shigatsu no Tokyo wa... (aka Tokyo in April is…) Non speciali, ma convincenti entrambi i protagonisti
- Life: Love on the Line.. uhm.. non saprei. L'attore che sembrava un pulcino watusso, mi ha commossa in più occasioni
- Hanazakari no kimitachi e (aka Hana-Kimi - Ike-para). Che dire?! Mi è bastato riportare il titolo, che mi è venuta voglia di rivederlo!
Ne avrò visti almeno il doppio, se non il triplo, di questi aggiunti, ma non ricordo i titoli, quindi presumo che non mi abbiano detto molto (o che la mia memoria abbia poca RAM).
Ti ringrazio per i tuoi commenti
Scusate se mi son dilungata.
Ma non dispiacerti assolutamente! Ci mancherebbe! Leggere un commento così mi accende solo di gioia, entusiasmo e voglia di condividere pensieri e opinioni * _ *
Ho anch'io delle riflessioni in merito, ti rispondo non appena possibile.
Di HIS avevi visto il dramino o il film (sequel)?
Ri-ciao. Se lo fai perché ci tieni, sarò contenta di leggerti, ma non sentirti in alcun modo obbligata. Se oltre agli impegni della vita, partecipi anche alla vita del sito, sarai già piuttosto impegnata.
Nel frattempo, mi son venuti in mente altri lavori che ho visto, ma i titoli ancora mi sfuggono. Mentre ci pensavo, però, mi son chiesta quale fosse stato il mio primo approccio al cinema giapponese, ed escludendo opere dal respiro internazionale, quali I sette samurai, credo che "la mia prima volta" fosse con Tetsuo, che vidi in un centro sociale dopo un concerto di una rock band giapponese, tantissimi anni fa. Strepitoso.
Di His ho visto sia la mini serie che il film.
Purtroppo a me piace chiacchierare delle cose che amo, pertanto non preoccuparti
Quello che tu citi è un elenco molto interessante perché vi si possono ritrovare degli elementi in comune e anche delle chiavi di lettura ancora più interessanti.
- Alice in Borderland potremmo definirlo come un esempio di "drama 3.0" (dove 2.0 già indicherebbe un drama sopra la media), ovvero parte di quella serie di titoli nati direttamente per lo streaming 'internazionale', ergo pensati con una prospettiva più ampia e finanziati con moneta ben più sonante di quella (normalmente, mediamente 'risicata' per i nostri standard 'americani') classica giapponese.
Sia le produzioni dirette di Netflix (First Love Hatsukoi, House of Ninjas solo per citare due titoli), sia quelle di Netflix in collaborazione con la TBS (Il rifugio di lion o Who Saw the Peacock Dance in the Jungle? per citare le ultimissime arrivate) sono su questa scia; è a queste che mi riferivo quando citavo di come si stanno spendendo molto i giappi sia per recitazione (nel senso di reclutare un cast più nobilitato) sia per budget stanziati.
- Al contempo però esistono molte produzioni recenti che non sono pensate specificatamente per l'estero o per lo streaming, ma che un po' per senso di emulazione per Netflix, un po' perché lo streaming non possono più ignorarlo (Giappone compreso, non necessariamente pubblico estero), un po' per altri motivi, riescono ad essere fatte molto molto bene sotto ogni punto di vista e non avere davvero nulla da meno rispetto a una buona serie americana o coreana o altro. Molte delle serie di Fuji TV (come Don't call it Mystery), di TBS o della NHK possono tranquillamente essere annoverate in questo conteggio, e alcune/molte di queste arrivano oggi anche a noi (NHK esclusa, non ha fatto accordi streaming ancora con nessuno).
- Kindaichi Shounen no Jikenbo 5: questo è uno dei casi dove il giallo si mischia anche alla commedia, in effetti ne esce un risultato che può piacere ma anche non piacere, è vero. Alla fine, poiché a me i gialli piacciono in quasi ogni salsa, bene o male mi piacciono anche i tanti diversi approcci con cui vengono confezionati, da Hunter al Commissario Rex fino alle varie varianti giappe.
La recitazione in Kindaichi 5 è nella media, è funzionale il giusto, ma non lascia impressionati. Concordo col tuo parere, anche se a me personalmente la modalità molto goffa di Kindaichi è piaciuta molto e l'attore lo trovo bravo malgrado la giovane età;
- GTO --> ipotizzo volessi vedere quella del 1998 con Sorimachi, ma invece hai visto quella del 2012 con Akira?
- Boku no Ita Jikan: è nella mia wishlist da tanto (troppo) tempo), prima o poi riuscirò a recuperarlo. Ma posso immaginare che reggere la bravura di Miura, per il resto del cast, non sempre sia fattibile (a tal proposito ti suggerisco di recuperare Bloody Monday, se ti va. Drama vecchino ma che si comporta molto bene a tutt'oggi, e Miura lì era già bravo ma non era il solo...)
- Love Stage / Given / Pornographer + Mood Indigo / His / Tokyo in April is… / Life: Love on the Line.
Qui purtroppo è un po' come sparare sulla croce rossa, nel senso che dire "BL" in Giappone per molto tempo ha avuto il significato di attori della misericordia, budget inesistente, drama creati per un pubblico che doveva già rendere grazie che ne venisse fatta una trasposizione (pretendere altro era troppo). Ma anche qui molto è cambiato, anzi direi che in pochi anni tutto sommato ci sono stati dei cambi di passo enormi. Lo si vede già anche tra drama e film di HIS.
Come dici tu, passa un solco enorme tra Love Stage e Tokyo in April, sia a livello di fotografia che di recitazione (pur con attori che in ogni caso non sono di quelli memorabili); e nel frattempo anche in un genere trattato prima con i piedi, ora si trovano tanti dramini che magari non possono comunque vantare un budget enorme alle spalle (e quand'è, si nota), ma ben fatti e decisamente su un altro livello. E anche con attorini che sanno stupire in certi casi. Se ti piace il genere, ti possiamo consigliare diversi titoli, su Hidamari ga kikoeru ad esempio ci abbiamo fatto anche una recente recensione.
- Hanazakari no kimitachi e (aka Hana-Kimi - Ike-para). Beh, Hana-Kimi è un mito, non ci sono altre parole per descriverlo XD
E da allora, tutti gli attori protagonisti sono cresciuti tanto, e diventati infinitamente più bravi (Toma lo si può vedere ad esempio in Beyond Goodbye arrivato a novembre su Netflix). Drama così "poveri" ormai se ne vedono pochi, ma esistono tuttora, non solo quelli destinati alle casalinghe disperate; di certo rivedere Hanakimi oggi un po' fa sorridere, perché è "solo" del 2007 ma pare una serie assai più antica; all'epoca il Giappone davvero non poteva competere con le serie occidentali, o anche solo quelle nostrane... oggi però anche i giappi sono cambiati, e oso dire che ci sono davvero tante opere attraverso le quali possiamo osservare questi bei cambiamenti con i nostri occhi
Dicevo sopra per i BL, comunque il dramino (fatto davvero con 2 lire per una sorta di progetto educational di TV Nagoya, se non ricordo male) a me ha colpito perché a dispetto delle 2 lire il risultato, i temi trattati, e tutto sommato anche gli attorini, riescono a farsi ricordare (almeno per me); il film si vede che è realizzato con tutt'altri "potenti mezzi" (per modo di dire, ma facendo il confronto). La fotografia è di tutt'altro spessore, anche le tematiche si fanno più complesse e vibranti, e anche scomode ma ancor più realistiche per certi versi. Il film lo trovo un po' strano, anche. Però bello ^^
Con questa frase mi hai già caricata di simpatia
(Non metto in quote l'elenco che mi hai girato in risposta al mio, ma cerco di risponderti seguendo quel che mi hai scritto)
Indubbiamente le produzioni che possono vantare aspirazioni e budget maggiori riusciranno, nella maggior parte dei casi, a dare il giusto sostegno anche al lato artistico di un'opera, coi risultati che si son visti appunto in Alice in Borderland (il titolo mi piace un monte) o quelli di cui abbiam goduto ai tempi in cui uscì Final Fantasy. È la dura legge del mercato, che ci piaccia o meno, ma è anche vero che spesso ci regala grandi esperienze.
Sul resto delle opere e dei vari accordi che mi hai citato, non posso dir nulla. Non conosco quei titoli e non ho nemmeno lontanamente le tue conoscenze in merito. Tra l'altro, non sono una grande fan di Netflix. La considero, per quella che è la mia limitata esperienza, la piattaforma più sensata e performante, e non posso che ringraziarla per aver smosso le acque che iniziavano a ristagnare dell'intrattenimento e per l'aver messo in moto progetti notevoli, com'è avvenuto, per fare un esempio, quando han tirato fuori un nuovo adattamento al manga di Gō Nagai e ci hanno consegnato quel meraviglioso Devilman Crybaby, ma la ritengo una società troppo avida per promuoverla a braccia aperte. Forse è sciocco fare certe valutazioni, ma mi riservo questo diritto.
Ad ogni modo, mi son segnata Who Saw the Peacock Dance in the Jungle? Potrebbe essere interessante. Grazie.
Ci hai preso in pieno! Non mi pare, dalla sinossi, di aver visto la versione 2012, ma sì, mi interessava quella con Sorimachi e mi son sorbita l'altro attore. Poco male. Arriverà il momento in cui il "fagiuolo" mi cascherà tra le mani XD
Uh.. devo ringraziarti. Avevo già messo gli occhi su questo titolo, ma l'avevo completamente rimosso. Prima o poi lo recupererò.
Uhm.. come spiegarlo? Non sono certa che sia il genere in sé a interessarmi, quanto la sua disfunzionalità. Quanto è successo col boom del fenomeno Boys Love, perché dal mio punto di vista è solo una delle tante, troppe tendenze e non certo una vera e propria apertura all'omosessualità, è la risposta di facciata data da una società che cerca di apparire moderna e ospitale, ma che in sostanza, proprio trasformando in una moda una questione per la quale non è ancora preparata, dimostra tutta la sua ottusità, e questo è ancor più vero per quelle comunità ancora molto ancorate al passato come, dal mio punto di vista, è il Giappone. Auch.. vorrei spiegarlo meglio.. Faccio un passo indietro. Non sono un'amante delle commedie romantiche (tataaan..ahahahha.. mi sa che ne ho fatti 10), tuttavia, le guardo perché spero che mi facciano sognare, un po' come avviene quando guardi un documentario su una località che vorresti visitare.
Non vorrei offendere nessuno, ma tra le rom-com di matrice nipponica, animate o meno, su un centinaio che ne avrò viste (numero sparato a caso), me ne saranno piaciute davvero meno del 10%, questo, a causa della mia età e delle mie personali esperienze tutt'altro che caste, dell'esasperante presenza di stereotipi immessi, della reiterazione delle dinamiche in buona parte dei titoli e dell'eccesso di pudicizia.
In buona parte dei boys love che ho visto, invece, che siano yaoi o shōnen-ai, l'errata e mistificatoria concezione dell'omosessualità, porta a un risultato leggermente diverso. Spesso, i protagonisti sono meno vincolati alla tipica chiusura mentale, partono frequentemente in quarta e, per qualche strana ragione, secernono una quantità tale di ferormoni da convogliare tutti gli umani presenti nel loro raggio d'azione alla gaytitudine. Ora, eticamente parlando, la mia reazione più contenuta e comprensiva a queste facili disposizioni, è un accorato facepalm, tuttavia, non nego che per alcuni versi mi solletichino di più della commedia sentimentale etero, quando questa è troppo standardizzata. Questo, quantomeno, vale per gli anime, sui live action il discorso cambia ancora, ma come ti spiegavo, ne ho visti ben pochi e, in ogni caso, continuo a propendere per l'animazione.
Mi scuso nuovamente per questo lungo off topic.
Questo è verissimo e mi trovo molto d'accordo perché è validissimo anche per l'entertainment nipponico. Anch'io non ne sono fan, ma è indubbio che il suo ingresso nel mondo dei drama giapponesi (dato che coi coreani già ci andava d'accordo da ben prima) abbia dato una scossa in molti sensi, sia per l'avvento di progetti dal buon budget (richiamando al contempo staff giovane e/o talentuoso) sia perché il suo interesse ha permesso/obbligato la concorrenza a non poter solo stare a guardare. Questo di norma va a beneficio di tutti, quindi io ne sono contenta.
Anche se, nello stesso tempo, non sono contenta che 1) tanti titoli drama giappi disp nel catalogo in inglese da noi non arrivano (e chi siamo noi, i figli dell'ultima serva?) 2) rimanga comunque una situazione di monopolio (o quasi) abbastanza sbilanciata.
Mi spiego: ben venga che Viki ci abbia portato Don't call it mystery, che non é propriamente nel suo target di pubblico principale; tuttavia non posso fare a meno di chiedermi e di pensare che se Mystery fosse andato su Netflix, sicuramente lo avrebbero scoperto molte più persone T__T
Poi, sempre per rimanere su Suda e su Miura: se escludiamo quel disgraziato progetto su Attack on Titan, e poche altre cose, a pescare dalla loro filmografia raramente se ne esce delusi, secondo me.
Loro due son proprio quel tipo di attore che potrebbe fare l'albero immobile in un angolo del palco per un'ora, e per lo stesso lasso di tempo rimarresti soggiogata a guardare; sono talmente bravi che quando hanno il ruolo da protagonista non ce n'è per nessuno, e quando sono in secondo piano riescono comunque a farsi notare, con discrezione, senza rubare la scena a nessuno.
E la cosa incredibile è che di attori/trici così giovani e così bravi (oddio, magari un pelino meno, Suda a volte pare inarrivabile) il Giappone ne sta sfornando davvero tanti. E io adoro questa cosa.
Riprendo solo questo quote, ma avrei potuto quotare tutto per intero, perché ho capito molto bene cosa intendi, e in merito a quanto esponi mi trovo d'accordo. Anzi, mi allargo ancor di più nel dire che in generale a me piace proprio vedere le disfunzionalità dei giapponesi nei drama e nei film giapponesi, in tutti i generi o quasi. E' una società che presenta molti problemi, è lenta a cambiare, retrograda e maschilista, ipocrita e incoerente in molti aspetti; ma c'è anche qualcosa di buono, ecco perché vado a nozze su tutto quello che racconta di famiglia, alcune tematiche sociali, slice-of-life, psicologico e così via. Adoro il modo in cui lo raccontano, certo mica tutto è realistico e c'è della fantasia, ci mancherebbe. Ma spesso ritrovo qui elementi, spunti, aneddoti e altri piccoli (grandi) dettagli che in animazione non trovo (non per questo ho smesso di seguire l'animazione giapponese, anzi). Però certo, è soggettivo, chiaro.
Grazie per questa bella chiacchierata, mi è piaciuta tanto ^^
ps: son sicura che prima o poi GTO Sorimachi lo vedremo in streaming, dai 8D
Grazie anche da parte mia
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