Mi incuriosisce, vabbè sempre giorni che lavoro, cioè assurdo ormai, per ultimo di CITY HUNTER ho dovuto aspettare il BLURAY e AMAZON, non mi ricordo chi per prima.
La critica "lento" è una di cui non mi fido mai, è rarissimo che sia d'accordo e ci sono film che devono prendersi i loro tempi invece di concentrare tutto nel minor tempo possibile. Ogni volta che lo sento dire di Liz e l'Uccellino Azzurro mi cascano le braccia; non che mi aspetti che questo film sia al livello di quel capolavoro, sarebbe un miracolo, ma ho comunque alte speranze. In particolare, sono lieto che anche qui i sentimenti vengano principalmente espressi senza parole e dialoghi, è un pregio immenso e una delle ragioni per cui adoro Yamada.
La critica "lento" è una di cui non mi fido mai, è rarissimo che sia d'accordo e ci sono film che devono prendersi i loro tempi invece di concentrare tutto nel minor tempo possibile. Ogni volta che lo sento dire di Liz e l'Uccellino Azzurro mi cascano le braccia; non che mi aspetti che questo film sia al livello di quel capolavoro, sarebbe un miracolo, ma ho comunque alte speranze. In particolare, sono lieto che anche qui i sentimenti vengano principalmente espressi senza parole e dialoghi, è un pregio immenso e una delle ragioni per cui adoro Yamada.
Se leggi bene la recensione spiego quali potrebbero essere i problemi per un pubblico non preparato alla visione. Oggi questo tipo di storie hanno sempre una componente drama accentuata mentre qui no. Cosa voluta per il tipo di storia che si racconta ma per un determinato tipo di pubblico è indubbio possa anche risultare lento e noiosetto. Infatti in sala si era equamente divisi sul proprio giudizio
Da quel che vedo almeno negli Uci lo proietteranno anche sub ita
ah è vero, grazie! nella lista dei cinema sul sito di animefactory non l'hanno scritto https://www.animefactory.it/i-colori-dellanima-the-colors-within/
Mi sarebbe piaciuto andarci ma non ho trovato nessuno spettacolo sub ita in nessuno dei cinema dove abito. Scelta interessante, non sapevo che il pubblico di questo film fosse lo stesso di one piece e dragon ball
Mi sarebbe piaciuto andarci ma non ho trovato nessuno spettacolo sub ita in nessuno dei cinema dove abito. Scelta interessante, non sapevo che il pubblico di questo film fosse lo stesso di one piece e dragon ball
- la sinestesia è una forma di autismo, per quanto qui venga preso un caso particolare funzionale anche all'animazione che si voleva fare, di quello si tratta e raramente l'ho visto trattato con una delicatezza tale e senza pietismo.
- questo film è la naturale evoluzione di k-on!, stessa esaltazione del carpe diem, stesso finale con la band che si divide; la scena iniziale di Totsuko bambina impacciata che balla e quella finale in cui balla felice nel giardino (sempre impacciata, ma felice) è praticamente la stessa identica scena di Yui al primo giorno di scuola nel primo episodio e la yui del finale che ripete la stessa scena ma dopo aver trascorso giorni felici con la sua band.
No, l'autismo è un disordine mentale, la sinestesia è una percezione anomala del sistema nervoso. Infatti le due cose stanno in rami diversi dell'ICD, autismo, sinestesia.
Poi che percezioni inusuali possano provocare, per il soggetto che le sperimenta, difficoltà simili a chi è affetto da alcune forme di autismo è probabilmente vero, ma a livello medico non sono la stessa cosa, Totsuko non è autistica.
Poi che percezioni inusuali possano provocare, per il soggetto che le sperimenta, difficoltà simili a chi è affetto da alcune forme di autismo è probabilmente vero, ma a livello medico non sono la stessa cosa, Totsuko non è autistica.
Non sono medico (e non mi pare che il film voglia farne un caso medico), quindi lascio ad altri addentrarsi in specificità mediche (ho letto comunque che ci sono studi che connettono la sinestesia allo spettro dell'autismo anche se non ci sono al momento risultati definitivi riconosciuti dalla comunità scientifica), ma mettiamola così: Totsuko è affetta da una patologia neurologica che le fa sperimentare una esperienza sensoriale diversa da quella percepita dalle altre persone e questo le causa anche un certo isolamento da tutte le altre studentesse.
Bellino, Yamada è sempre Yamada, poco da fare, il suo stile è unico e inconfondibile. Non il suo film migliore, sia chiaro, ma molto piacevole. Concordo con chi dice che sia un piccolo bignami di K-On, lì per lì non ci avevo fatto caso ma le similitudini sono tantissime (con Yamada la musica è sempre un elemento centrale).
PS: pure su un sito dedicato alla cultura pop giapponese devo leggere che un film è lento? Il cinema giapponese È lento, per caratteristica propria, e Naoko Yamada non solo non ne è un'eccezione, ne è una plastica dimostrazione. La lentezza giapponese è proprio ciò che andrebbe più apprezzato.
Bellino, Yamada è sempre Yamada, poco da fare, il suo stile è unico e inconfondibile. Non il suo film migliore, sia chiaro, ma molto piacevole. Concordo con chi dice che sia un piccolo bignami di K-On, lì per lì non ci avevo fatto caso ma le similitudini sono tantissime (con Yamada la musica è sempre un elemento centrale).
PS: pure su un sito dedicato alla cultura pop giapponese devo leggere che un film è lento? Il cinema giapponese È lento, per caratteristica propria, e Naoko Yamada non solo non ne è un'eccezione, ne è una plastica dimostrazione. La lentezza giapponese è proprio ciò che andrebbe più apprezzato.
Si ma le recensioni andrebbero anche lette e non limitarsi ai pro e contro finali. Come ho spiegato,
"Sebbene Yamada eccella sempre, come dicevamo, in storie di personaggi realistici calati in realtà slice of life, in queste c’è quasi sempre un elemento drammatico, come La forma della voce, elemento drama che è deliberatamente assente in Kimi no Iro / The Colors Within. Non che i tre personaggi principali non siano in conflitto tra loro, o non attraversino una storia di auto-scoperta. Ciò che Yamada e la sua sceneggiatrice, Reiko Yoshida, hanno fatto con questo film è stato però eliminare tutti i classici personaggi cattivi e i momenti drammatici, onnipresenti in una storia di questo tipo. Mentre la maggior parte dei film dedica tempo alla tensione e al pathos per concludersi in un'esplosione di felicità e risoluzione, qui si fa quasi l'opposto, procedendo con pacatezza in un’ambientazione quasi fiabesca e priva di veri ostacoli (l’ambientazione cattolica poteva invece fornirne a iosa). Una decisione diversa, e piuttosto audace visto appunto i trend che hanno decretato il successo di certi titoli negli ultimi anni, ma che forse rende il film anche piuttosto lento."
I film vanno anche contestualizzati, lentezza non vuol dire assolutamente che il film non sia valido ma che può non piacere a chi si aspetta una pellicola alla Your Name che tanto vanno in voga ora. Alla prima stampa infatti il pubblico era totalmente diviso tra chi giudicava questo film "carino e poco più" e a chi invece era piaciuto molto
Ma guarda un po' se devono pensarci i giapponesi a fare un film di ispirazione cristiana. Se fosse stato un film live action in alcune recensioni sarebbe stato catalogato come "film da festival". L'avviso che potrebbe apparire un po' lento ci sta tutto. Perché il pubblico che apprezza gli anime dove succedono tante cose potrebbe anche non esserne entusiasta, meglio avvisare. Qui di fatti ce ne sono pochi, qui la forma è sostanza (e colore). i colori la regista li utilizza in maniera sapiente, con la fotografia che cambia in continuazione a seconda della situazione. A mio parere la preghiera della serenità, quella che ricorre più volte nella pellicola e che Totsuko recita solo nella prima parte all'inizio del film è una delle chiavi interpretative della pellicola. Così come a mio parere non è causale l'utilizzo da parte di Rui dello strumento musicale Theremin, nel quale sembra che il musicista suoni letteralmente l'aria. Il film rimanda a realtà invisibili, che prendono forma grazie soprattutto alla protagonista che "vede" i colori dell'anima e li giudica e li fa propri. Davvero splendido, contento di essere riuscito a vederlo, non era facile per me, purtroppo.
Esatto questo è un film assolutamente apprezzabile da chi ama il Cinema a tutto tondo. Un peccato che molti appassionati di questa arte considerino poco ancora buona parte dell' animazione.
Grazie per il resoconto!
Se leggi bene la recensione spiego quali potrebbero essere i problemi per un pubblico non preparato alla visione. Oggi questo tipo di storie hanno sempre una componente drama accentuata mentre qui no. Cosa voluta per il tipo di storia che si racconta ma per un determinato tipo di pubblico è indubbio possa anche risultare lento e noiosetto. Infatti in sala si era equamente divisi sul proprio giudizio
Valuterò se andare...
p.s. nei CONTRO c'è una X ma accanto non c'è scritto niente
Da quel che vedo almeno negli Uci lo proietteranno anche sub ita
ah è vero, grazie! nella lista dei cinema sul sito di animefactory non l'hanno scritto
https://www.animefactory.it/i-colori-dellanima-the-colors-within/
Scelta interessante, non sapevo che il pubblico di questo film fosse lo stesso di one piece e dragon ball
In che senso?
- la sinestesia è una forma di autismo, per quanto qui venga preso un caso particolare funzionale anche all'animazione che si voleva fare, di quello si tratta e raramente l'ho visto trattato con una delicatezza tale e senza pietismo.
- questo film è la naturale evoluzione di k-on!, stessa esaltazione del carpe diem, stesso finale con la band che si divide; la scena iniziale di Totsuko bambina impacciata che balla e quella finale in cui balla felice nel giardino (sempre impacciata, ma felice) è praticamente la stessa identica scena di Yui al primo giorno di scuola nel primo episodio e la yui del finale che ripete la stessa scena ma dopo aver trascorso giorni felici con la sua band.
No, l'autismo è un disordine mentale, la sinestesia è una percezione anomala del sistema nervoso.
Infatti le due cose stanno in rami diversi dell'ICD, autismo, sinestesia.
Poi che percezioni inusuali possano provocare, per il soggetto che le sperimenta, difficoltà simili a chi è affetto da alcune forme di autismo è probabilmente vero, ma a livello medico non sono la stessa cosa, Totsuko non è autistica.
PS: pure su un sito dedicato alla cultura pop giapponese devo leggere che un film è lento? Il cinema giapponese È lento, per caratteristica propria, e Naoko Yamada non solo non ne è un'eccezione, ne è una plastica dimostrazione. La lentezza giapponese è proprio ciò che andrebbe più apprezzato.
Si ma le recensioni andrebbero anche lette e non limitarsi ai pro e contro finali.
Come ho spiegato,
"Sebbene Yamada eccella sempre, come dicevamo, in storie di personaggi realistici calati in realtà slice of life, in queste c’è quasi sempre un elemento drammatico, come La forma della voce, elemento drama che è deliberatamente assente in Kimi no Iro / The Colors Within. Non che i tre personaggi principali non siano in conflitto tra loro, o non attraversino una storia di auto-scoperta. Ciò che Yamada e la sua sceneggiatrice, Reiko Yoshida, hanno fatto con questo film è stato però eliminare tutti i classici personaggi cattivi e i momenti drammatici, onnipresenti in una storia di questo tipo. Mentre la maggior parte dei film dedica tempo alla tensione e al pathos per concludersi in un'esplosione di felicità e risoluzione, qui si fa quasi l'opposto, procedendo con pacatezza in un’ambientazione quasi fiabesca e priva di veri ostacoli (l’ambientazione cattolica poteva invece fornirne a iosa). Una decisione diversa, e piuttosto audace visto appunto i trend che hanno decretato il successo di certi titoli negli ultimi anni, ma che forse rende il film anche piuttosto lento."
I film vanno anche contestualizzati, lentezza non vuol dire assolutamente che il film non sia valido ma che può non piacere a chi si aspetta una pellicola alla Your Name che tanto vanno in voga ora.
Alla prima stampa infatti il pubblico era totalmente diviso tra chi giudicava questo film "carino e poco più" e a chi invece era piaciuto molto
A mio parere la preghiera della serenità, quella che ricorre più volte nella pellicola e che Totsuko recita solo nella prima parte all'inizio del film è una delle chiavi interpretative della pellicola. Così come a mio parere non è causale l'utilizzo da parte di Rui dello strumento musicale Theremin, nel quale sembra che il musicista suoni letteralmente l'aria. Il film rimanda a realtà invisibili, che prendono forma grazie soprattutto alla protagonista che "vede" i colori dell'anima e li giudica e li fa propri. Davvero splendido, contento di essere riuscito a vederlo, non era facile per me, purtroppo.
Il film è già disponibile per l'acquisto digitale.
Inoltre, visto che è già disponibile in streaming, spero lo ripropongano in sala tra non molto!
costa più in streaming (15€) che al cinema (9€) 😆
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