Ha risposto "credo che una tendenza chiave per l'industria videoludica giapponese sia che i creatori giapponesi si concentrino su ciò che piace alla gente giapponese."
Ha perfettamente ragione.
Effettivamente non ha tutti i torti. Purtroppo si sta assistendo ad un'eccessiva americanizzazione per non dire anche ridicolizzazione di tutti i format. Mi è bastato vedere il primo trailer di Shrek 5 ( che non c'entra nulla con i videogiochi) per capire in che razza di abisso si sta cadendo.
Eh, vallo a dire a quei somari di Square Enix...
Gli stessi che ci fanno aspettare decenni per un nuovo gioco senza darci uno straccio di news
Masahiro Sakurai ha dichiarato in una recente intervista che gli sviluppatori giapponesi dovrebbero concentrarsi nel creare giochi che piacciono al pubblico giapponese, piuttosto che adattarsi ai gusti "americanizzati".
Masahiro Sakurai ha dichiarato in una recente intervista che gli sviluppatori giapponesi dovrebbero concentrarsi nel creare giochi che piacciono al pubblico giapponese, piuttosto che adattarsi ai gusti "americanizzati".
E ha ragione.
Se i giochi giapponesi sono venuti a piacere ai giocatori americani è proprio perché questi ultimi volevano qualcosa di diverso. Sarebbe illogico cercare di omogenizzarsi, o produrrebbe l'effetto opposto di quello desiderato o la fetta di pubblico verrebbe sostituita con un'altra, ovvero, quella che non va pazza per i giochi giapponesi, ma che al contempo non ha pregiudizi verso il paese.
Insomma...
Vediamo, poi, il caso di Final Fantasy 16, caso che fa di ottimo esempio per questa questione, visto il peso del titolo che porta e le dichiarazioni di Yoshida e dello staff prima del lancio. Il risultato finale era un bel gioco, a me è piaciuto, però, purtroppo, non è trai migliori della saga e sono proprio le "giapponesate" del gioco che me l'hanno cmq fatto piacere.
Dico questo prendendo in considerazione i commenti che si vedono in giro riguardo il gioco. Tanti commenti negativi che, per un motivo o l'altro, dimostrano grande delusione con il gioco.
E quello è solo un esempio che serve da illustrazione perfetta di questa tendenza.
Inoltre, il cosiddetto "western world" non è solo America e da persona europea che per scelta propria vive tutta la sua vita adulta in Corea, ogni volta che sento questa cosa mi sento aver preso una sberla. "Vogliamo avvicinarci al pubblico dell'ovest (ovvero americano)" --> io: "GAH!"
Masahiro Sakurai ha dichiarato in una recente intervista che gli sviluppatori giapponesi dovrebbero concentrarsi nel creare giochi che piacciono al pubblico giapponese, piuttosto che adattarsi ai gusti "americanizzati".
E ha ragione.
Se i giochi giapponesi sono venuti a piacere ai giocatori americani è proprio perché questi ultimi volevano qualcosa di diverso. Sarebbe illogico cercare di omogenizzarsi, o produrrebbe l'effetto opposto di quello desiderato o la fetta di pubblico verrebbe sostituita con un'altra, ovvero, quella che non va pazza per i giochi giapponesi, ma che al contempo non ha pregiudizi verso il paese.
Insomma...
Vediamo, poi, il caso di Final Fantasy 16, caso che fa di ottimo esempio per questa questione, visto il peso del titolo che porta e le dichiarazioni di Yoshida e dello staff prima del lancio. Il risultato finale era un bel gioco, a me è piaciuto, però, purtroppo, non è trai migliori della saga e sono proprio le "giapponesate" del gioco che me l'hanno cmq fatto piacere.
Dico questo prendendo in considerazione i commenti che si vedono in giro riguardo il gioco. Tanti commenti negativi che, per un motivo o l'altro, dimostrano grande delusione con il gioco.
E quello è solo un esempio che serve da illustrazione perfetta di questa tendenza.
Inoltre, il cosiddetto "western world" non è solo America e da persona europea che per scelta propria vive tutta la sua vita adulta in Corea, ogni volta che sento questa cosa mi sento aver preso una sberla. "Vogliamo avvicinarci al pubblico dell'ovest (ovvero americano)" --> io: "GAH!"
???????????????
Non esiste—di fatto—un mercato occidentale fuori dall'anglosfera; i più grandi paesi europei (per vendite e volumi) che producono videogiochi sono Francia, Polonia, Germania e Svezia: tutte le persone in Europa che lavorano nell'industria pensano e scrivono i propri videogiochi in inglese.
Qua la butto proprio dritta eh, perché a quanto pare ci vuole: non esiste un mercato interno locale europeo di videogiochi.
Abbiamo più in comune noi europee con le nordamericane che fra noi europee stesse, in primis il problema della barriera linguistica che l'inglese mitiga un sacchissimo.
Esiste il settore videogiochi nell'anglosfera e noi europee* che chiediamo, timidamente, se c'è posto anche per noi.
*(anche paesi che parlano arabo/paesi che parlano inglese in africa/india che parla inglese/australia/nuova zelanda/paesi SEA che parlano inglese)
Gli stessi che ci fanno aspettare decenni per un nuovo gioco senza darci uno straccio di news
Io ho molta paura per Dragon Quest XII: The Flames of Fate...
Masahiro Sakurai ha dichiarato in una recente intervista che gli sviluppatori giapponesi dovrebbero concentrarsi nel creare giochi che piacciono al pubblico giapponese, piuttosto che adattarsi ai gusti "americanizzati".
E ha ragione.
Se i giochi giapponesi sono venuti a piacere ai giocatori americani è proprio perché questi ultimi volevano qualcosa di diverso. Sarebbe illogico cercare di omogenizzarsi, o produrrebbe l'effetto opposto di quello desiderato o la fetta di pubblico verrebbe sostituita con un'altra, ovvero, quella che non va pazza per i giochi giapponesi, ma che al contempo non ha pregiudizi verso il paese.
Insomma...
Vediamo, poi, il caso di Final Fantasy 16, caso che fa di ottimo esempio per questa questione, visto il peso del titolo che porta e le dichiarazioni di Yoshida e dello staff prima del lancio. Il risultato finale era un bel gioco, a me è piaciuto, però, purtroppo, non è trai migliori della saga e sono proprio le "giapponesate" del gioco che me l'hanno cmq fatto piacere.
Dico questo prendendo in considerazione i commenti che si vedono in giro riguardo il gioco. Tanti commenti negativi che, per un motivo o l'altro, dimostrano grande delusione con il gioco.
E quello è solo un esempio che serve da illustrazione perfetta di questa tendenza.
Inoltre, il cosiddetto "western world" non è solo America e da persona europea che per scelta propria vive tutta la sua vita adulta in Corea, ogni volta che sento questa cosa mi sento aver preso una sberla. "Vogliamo avvicinarci al pubblico dell'ovest (ovvero americano)" --> io: "GAH!"
Ma poi eccoci qui sotto l'egida inglese in un mercato europeo che non esiste da solo.
che c'entra Shrek che sempre stato americano?
Quello che volevo dire, caro Destroyer Zilla, è che tra poco l'intelligenza artificiale farà tutto il lavoro da rendere persino obsoleto/inutile quello umano. Un'opera, per come la vedo io, deve essere allineata con lo scorrimento naturale del mondo e/o degli eventi che l'hanno preceduta e non distaccarsi troppo dal contesto originale.
Eh, vallo a dire a quei somari di Square Enix...
Basta dare un'occhiata al trailer del nuovo Silente Hill per confermare quello che fa detto
Basta dare un'occhiata al trailer del nuovo Silente Hill per confermare quello che fa detto
tranne per il fatto che Silent Hill è basato su luogo del Maine, ambientato un luogo separato in questo caso Giappone non è più Silent Hill ma un altra città maledetta
tranne per il fatto che Silent Hill è basato su luogo del Maine, ambientato un luogo separato in questo caso Giappone non è più Silent Hill ma un altra città maledetta
Nemmeno Silent Hill 4 e Homecoming sono effettivamente ambientati a "Silent Hill", eppure guarda un po', fanno lo stesso parte della serie dei Silent Hill...
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