Slanzard io parlo in quanto ho letto dei "manga" italiani su mangajin e li ho trovati veramente disegnati male come ho detto prima, di questo parlo, per questo darò un occhiata sicuramente anche a questa nuova iniziativa di Castellazzi ma sempre e comunque con un occhio molto critico son sincero
Beh, Slanzard, dipende dai singoli casi. C'è anche gente che è riuscita a crearsi uno stile suo sin da subito, ad esempio Toriyama stesso, che già nell'opera prima Wonder Island aveva uno stile molto personale.
Ma solo tu pensi che in questa rivista ci saranno autori "copioni". Un autore può anche fare gli occhi grandi perchè conosce il significato semantico di questa funzione, non solo per imitare tizio o caio.
I fallimentari spaghetti-manga (& company) nel più fallimentare dei format, la rivista contenitore. Le premesse mi sembrano ottime.
Miagolio-Notturno (anonimo)
- 15 anni fa
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Sinceramente penso che fino a che pubblicare l'ennesimo magazine con i medesimi contenuti dei precedenti sia assolutamente una scelta pedestre , l'ideale sarebbe consigliare ai lettori letture a 360° che aiutino a completarne la cultura in modo che se su un opera a fumetti si trova qualche riferimento al cinema , alla musica , alla letteratura etc.. o alla scialba attualità politica mondiale il collegamento scatti immediatamente , la verità è che è inutile dare informazioni generali a lettori e addetti ai lavori se mancano le basi , come piattaforma ideale su cui lavorare e da cui partire per un qualsiasi giudizio di valore .
grande panapp e comunque volevo solo aggiungere che non solo si copia lo stile grafico, ma addirittura non rimane più niente della cultura italiana (non i ntutti questo è vero ), dando nomi giapponesi ai personaggi, i luoghi, utilizzare sama chan kun etc etc, poi parliamo di dove è finita la cultura italiana? Nella spazzatura. Per quanto io ami alla follia il Giappone, non posso non considerare il fatto che sono nato, cresciuto e vivo in un mondo totalmente differente. Cmq era solo per dar la buonanotte a tutti oyasumi!
Ora ho letto tutti i commenti... @Morrisex Forse non era chiaro il concetto che vuoi esprimere, ovvero quello di non essere d'accordo sul fatto che autori non orientali disegnino male copiando i manga e che vengano pubblicati (ad esempio su Mangaijin), ma non hai nulla da ridire sulle varie influenze che ci sono sempre più spesso, argomentazione su cui sarei anche d'accordo, se solo non avessi letto Gothic (disegnato bene in stile manga, ma cavolo che brutta storia...) Insomma, secondo me contano più le storie che il tratto, ma parlando solamente di tratto direi che se è normale che un giapponese copii ciò che vede su Jump o Ribon, lo è anche per un francese, un italiano o un brasiliano, se quelle storie gli piacciono, esattamente come un coreano è libero di imparare copiando Diabolik, non vedo perchè mettere dei confini al "plagio amatoriale" per forza, ci sono disegnatori incapaci in Italia ispirati da Dylan Dog (potrei fare nomi e cognomi, ma non ne vedo il motivo), come disegnatori manga incapaci che abitano a Kyoto, non vedo quale sia il problema, gli autori di Witch (e prima ancora di PK) hanno copiato bene lo stile manga e hanno ottenuto un buon successo, chi è capace e piace farà carriera, chi non lo è non la farà, qualsiasi essa sia la sua ispirazione grafica (ad esempio disegnavo manga con uno stile a metà tra Katsura e Shingo Araki con un occhio alla aerosol Art, direi che era originale, no?)
@ Morrisex: La tua ultima risposta nei miei confronti mi pare finalmente chiara... (ah puoi anche chiamarmi Ricky, non mi dispiacciono i niminuitivi...) . Anzi io personalmente mi trovo d'accordo quando dici che le storie devono essere europee, in questa rivista voglio storie ambientate in Italia (o in Europa) influenzate positivamente dalla grafica e dai canoni giapponesi... poi che i disegni debbano essere gradevoli e le storie pure... bè secondo me è ovvio. Non voglio leggermi una storia ambientata in Giappone a quel punto mi compro un manga, io voglio esperienze europee con una grafica buona e con influenze asiatiche ben utilizzate. Bobobobo io lo vedo come fumo negli occhi sia come trama che come disegni eppure vende (in Jap qui non so)... a me non importa che sia italiano o giapponese non lo comprerei mai.
Se uno comunque disegna male non è tanto per lo stile scelto ma per il suo grado di abilità e all'inizio tutti disegnano male (non ho mai visto uno con la scienza infusa), a quel punto prende ispirazione da chi vuole e spera e cerca di migliorare fino a diventare bravo... e su Deviantart ci sono occidentali con influenze asiatiche che sono dei veri mostri di bravura, che adoro anche più di certi mangaka giapponesi. Mangaijin è una rivista fatta da autori ancora non professionisti che devono farsi le ossa, non ci si può limitare alle semplici illustrazioni anche fare fumetti acerbi può aiutarli a migliorare... in questo è positiva, secondo te gli autori pubblicati non hanno mai fatto fumetti prima? Magari se li facevano nei club di manga del liceo o dell'università. Chissà che orrori si nascondono nel passato di molti mangaka ed alcuni poi sono stati pubblicati... ricordo ancora Shonan di Fujisawa, le prime one shot della Takahashi, il Ken Akamatsu pre Love Hina e molti dei primi capitoli di tanti manga ora idolatrati (o almeno pubblicati con successo)... anzi spesso il divertimento è di vedere come questi autori maturano negli anni.
Concludo dicendo che per me somigliare non è identico a copiare anzi... Stilisticamente però in genere chi somiglia a qualcun'altro vuol dire che agli inizi ha copiato da lui (per ammirazione) per poi intraprendere un percorso artistico indipendente...
P.S. @Kotaro-Morrisex: Bè Kishimoto ci ha provato poi però ha un suo stile diverso nel bene e nel male @ Morrisex: Kishimoto di 999 Satan non mi piace molto, però non credo sia un copione, essendo gemello di quello di Naruto è ovvio che abbiano amato gli stessi autori (Toriyama in primis) tanto da poi avere stili molto simili.
P.P.S Altro papiro vogliate perdonarmi, ma è una discussione divertente a suo modo.
Fin'ora mi son trattenuto, ma ora devo dire la mia, e cercherò di essere breve ed indolore:
Innanzitutto credo che se per questa iniziativa si andranno a pescare talenti e nuove promesse in tutta Europa (come specificato nell'intervista) ... cavolo sicuramente ne beccheranno qualcuno decente! Quindi non ci stiamo a lamentare prima del tempo
Poi su quanto abbia senso e sia giusto ispirarsi ad un determinato stile che "storicamente" non ci appartiene, be' magari quì posso dare ragione a qualcuno, ma è sempre una cosa che va anilizzata caso per caso, ed è ingiusto generalizzare. Poi vorrei solo far notare che il cosiddetto "stile manga" ormai si è così variegato/occidentalizzato/evoluto che citandolo, si dice in rieltà tutto e niente.
Pensate a casi rappresentati da "artisti" come il grande Miura (lo so scusate tiro sempre in ballo lui ) con le sue coltissime citazioni alla NOSTRA storia dell'arte; oppure Inoue... con le sue tavole di Vagabond sembra di osservare delle acqueforti seicentesche! o ancora Ryoichi Ikegami, che è in tutto e per tutto un "americanissimo" iperrealista... fino a che punto ha senso parlare di stile manga? Per non parlare del fatto che, da noi, se (ad esempio) una ragazza realizza un fumetto romantico, si fa presto ad etichettarlo come un "manga shoujo"... quando magari presenta uno stile identico in realtà quello a Victoria Frances!
Insomma posso capire che da ottusi esterofili per noi (e mi ci includo anche io) qualsiasi cosa venga fatta in Italia non sia degna di nota, ma una volta tanto aspettiamo prima di criticare tutto e tutti! Io ritengo che questa operazione presenti delle ottime premesse, e considerato il fatto che, come anticipato nell'intervista, la rivista tratterà anche altri argomenti interessanti la cultura anime/manga, il primo numero lo acquisterò di sicuro.
PS: di Mashima tutto si può dire, tranne che non sappia disegnare...
PS: Non sono poi così particolari nè particolarmente degni di nota, i disegni di Mashima, e inoltre sono un pò troppo scopiazzati da Oda di tanto in tanto.
Che i disegni di Mashima non siano "particolari" (leggi originali) e che siano scopiazzati, sono il primo a dirlo... ma ciò non vuol dire che siano fatti male, anzi! Per quanto ritenga Fairy Tail un manga assolutamente nella norma, le sue tavole sono davvero molto pulite e dettagliate, i personaggi son molto espressivi, il tratto è elegante e sicuro, tutto e ben proporzionato, ed ai retini viene sempre preferito un bel tratteggio e spesso si incappa anche in belle chicche come delle prospettive esagerate davvero ben fatte. Insomma sarà anche che Mashima è un copione... ma lo fa alla grande!
Poi se ovviamente lo si vuol criticare a prescindere perchè in buona sostanza è un furbone quetsa è un'altra storia
"anzi spesso il divertimento è di vedere come questi autori maturano negli anni" (Riccardo80)
Concordo pienamente. Quanto è bello tornare a rileggersi il primo volume di un manga, confrontarlo con l'ultimo uscito e rimanere basiti pensando "ma che schifo di disegni! come ho fatto a non accorgermene quando l'ho comprato?" Eppure l'abbiamo fatto, e per fortuna, perché subito dopo pensiamo "caspita che miglioramento! vedi che però avevo fatto bene a comprarlo?", della serie 'la perseveranza paga'. Ecco. per fortuna siamo tutti ciechi quando compriamo il primo volume di un manga (meglio ancora se di un mangaka al suo esordio o quasi, vedi ad esempio Eiichiro Oda), altrimenti il mercato del manga sarebbe morto sul nascere. E per conto mio vale lo stesso per gli artisti italiani: lasciamoli disegnare, sono convinta che matureranno con il tempo. Cavazzano (& Company) non ha sempre disegnato con lo stile che oggi tanto adoro, ma se chi comprava Topolino lo stroncava sul nascere sarebbe il maestro che oggi in tanti riconoscono?
E' vero anche che una volta ci bastava più o meno la storia e sui disegni potevamo chiuderci un occhio, e invece oggi è legittimo e sacrosanto valutare tutto, disegni compresi ed in primis. Ma ripeto, dobbiamo far conto che siamo comunque ciechi
In realtà, oltre al fatto che copia, non amo particolarmente la sua rappresentazione grafica dell'umorismo (non è bravo a deformare i volti come sanno invece fare un Toriyama o un Oda).
Credo sia un’iniziativa molto lodevole, finalmente uno spazio SERIO (o almeno si presume) dedicato agli autori italiani che disegnano manga! Penso purtroppo che non andrà molto lontano, sia perché i disegnatori italiani che lavorano con questi stili sono effettivamente troppo acerbi, anche perché non hanno mai avuto un mecenate editore che li proteggesse e credesse nelle loro capacità e intuizioni fino a farli crescere, pertanto spesso si tratta di mere brutte copie stilistiche di illustri mangaka, sia per l'inadeguatezza delle riviste contenitore al nostro mercato. L’Italia non è la Francia, tanto meno il Giappone. Hanno fallito magazine che serializzavano veri manga, figuriamoci un esperimento simile. Se tuttavia questa rivista vorrà essere una vera vetrina di talenti sul genere, andando alla ricerca di nuovi autori da premiare e mettere in luce per le loro effettive doti, senza coinvolgere i soliti nomi noti (dall'Oglio non mi pare abbia uno stile propriamente da manga), ben venga. Altra cosa che mi chiedo: quanto saranno pagate le opere? So per certo che per esempio le tavole di Diabolik sono pagate una miseria, e anche i compensi per i disegnatori Bonelli sono stati ben bene ridimensionati (lo so perché conosco degli autori che ci lavorano), pertanto quanto potrebbe essere la paga di una tavola di un autore dilettante su MANGAKA? 5 euro?
D'altra parte, il fumetto italiano dovrebbe trovare la sua identità? Ma il fumetto italiano già ce l'ha la sua identità. Ma se tanti nuovi autori e disegnatori che sono NATI con i manga vogliono disegnare e lavorare in questo modo è una loro scelta e non è corretto parlare di semplici scopiazzature. O credete che uno si alzi una bella mattina inventandosi uno stile di disegno? Lo stile è come il carattere, si forma con il tempo. Quindi anche tutti i più grandi autori giapponesi hanno dietro di loro altri grandi autori venuti prima che hanno usato come riferimento, come maestri. E se un disegnatore italiano ha studiato questi autori piuttosto che altri americani, spagnoli, francesi, italiani, è ovvio che disegnerà a quel modo. E' vero che dietro il manga ci sta una cultura, o meglio una cultura che con il suo isolamento ha portato alla codifica di regole espressive e di disegno completamente diverse da quelle del resto del mondo, ma a fianco alle classiche regole prospettiche e dell'anatomia ci sono veri e propri codici che esistono, e li rendono unici. Se un marziano disegnasse applicando le stesse regole alla perfezione il suo sarebbe un vero manga, nonostante il suo nome non sia nipponico, anzi neppure terreste (;)). E' comunque un preconcetto.
Altra è l'ASSURDITA' secondo la quale qui siamo in Italia e si deve disegnare praticamente in stile Bonelli, e affermando che la forzatura starebbe nell'imitare uno stile di disegno improprio (e cosa è che fa uno stile “proprio”? La nazionalità?). La vera forzatura sta proprio nel fatto che invece chi vuol disegnare fumetti nel nostro paese debba per forza ridursi a imitare - indicati già dall’editore - altri disegnatori italiani della serie regolare. Già nelle scuole di fumetto fino a pochi anni fa (ma non penso che la situazione sia tanto variata) c’era una sorta di protezionismo che portava anche palesemente a irridere i manga: Disney e Bonelli sono il top del top, il corso manga, fatto da pseudo esperti, era solo per sfruttare la moda. Quello sì, che era un modo per sfruttare la moda, la moda del momento, secondo loro. La fase MODA è stata già superata da tanto. C'è chi ha sempre indicato i manga come motivo principale della crisi del nostro fumetto, quando in realtà molti lettori hanno trovato nel manga ciò che il fumetto italico o super-eroistico non era in grado di offrire. E quindi, via di scopiazzature. Quanto c'è in Nathan Never di "ispirato" ai manga... pure i comics si sono “manghizzati”, pure Disney ha battuto la strada. Personalmente trovo gli stili ibridi, tipo l'american-manga, davvero atroci, ma anche questa è una questione di gusto, come anche il giudicare un tipo di stile superiore a un altro, sorvolando ovviamente su un commento in particolare che è pura fantascienza, o sulle citazioni di libri d'arte: che c'azzeccano? Direbbe qualcuno... Originalità, originalità, originalità. Originalità a tutti i costi? Ma chi ha detto che l'originalità sia per forza un bene. Autori che innovano ne esistono pochi, questi segnano le strade, gli altri vanno dietro e sviluppano, ma forzare l'innovazione non dà nessun buon frutto.
C'azzeccano secondo la logica che i primi "fumettisti" erano pittori, 3 secoli fa non esisteva la professione del fumettista, e gli emakimono erano fatti da artisti che lavoravano su tela. Hokusai butta le basi del fumetto a livello mondiale con le sue manga, per esempio. Arte sequenziale (nel caso di Hokusai implicita nel dinamismo) e arte pittorica tradizionale son molto vicini, se non addirittura sovraesposti e inscindibili l'una dall'altra. Questa cosa è meno evidente in occidente poichè con Yellow Kid nasce un fumetto i cui elementi erano già preconfezionati del giapponesismo di fine 800 (e sicuramente da tanti altri elementi), mentre nel caso del fumetto orientale l'evoluzione è molto più sensibile e importante (nonostante nel 700 l'apertura all'occidente abbia rivoluzionato l'arte giapponese). E' davvero importante sapere che il fumetto non è un media "a sé" (anzi, il concetto di media a sé è proprio sbagliato a prescindere) ma si sviluppa a braccetto con l'arte illustrativa e quella narrativa, da cui non può prescindere.
E' un precedente che ho usato per spiegare che non ha senso pretendere il protezionismo artistico degli autori. Se agli autori (che sono autori e noi dobbiamo fino a prova ultima dar rispetto) vogliono usare influenze e tecniche del fumetto giapponese sono liberi di farlo ed è anzi giusto incentivarli al farlo. Come dico spesso, che ci sia gente la quale sostenga che la grigliatura migliore sia a sei vignette e che un disegno per essere espressivo debba essere per forza realistico è una bella cavolata.
Antò nel tu odiscorso dici cose contraddittorie T_T infatti mi trovo sia daccordo che in disaccordo con ciò che dici T_T lol vabbeh cmq ripeto ognuno può usarel o stile che vuole secondo me, ma farlo e farlo male non m isembra i lcaso, e pagare autori che disegnano male secondo me incentiva a disegnare in quel modo e non a migliorarsi e trovare un ostile proprio, tu dici cos'è lo stile proprio, e se è italiano? Io penso sia nel sangue, ma non parlo di Bonelli assolutamente, ci sono tantissimi autori italiani con tantissimi stili diversi. Perché sempre e comunque Bobelli tirate in mezzo eheh
ps: Tu dici che la moda è passata, oddio ho i miei dubbi sai?! leggo manga da sempre e ti dirò ora come ora si sente ancora l'onda delal moda manga, altroché, e anche sui titoli proposti ad esempio si nota tale commercialità e sfruttamento del manga con questo chiudo cominciano i samurai su hiro e me li vedo per la 50sima volta lol ;D
Zannabianca15 (anonimo)
- 15 anni fa
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Conosco di persona Federica di Meo e conosco le sue opere che pubblica su internet, credetemi: è veramente brava, perchè è allieva di un'altra ragazza italiana, che si fa chiamare Wish, che è andata personalmente in Giappone per studiare il manga e "imparare a insegnarlo", e oltretutto ha anche pubblicato qualcosa di suo in Giappone. Federica di Meo pubblica un suo manga su internet, fatto veramente bene, con materiale che arriva direttamente dal Giappone. Se riuscirò a trovarla, questa rivista la comprerò di sicuro. Non bisogna ragionare con "se non è manga non lo compro" perchè il manga è fumetto, è il fumetto non lo fanno bene solo i giapponesi. Iniziative come queste permettono anche di dare lavoro ai disegnatori professionisti che fanno scuola e di sicuro non prenderanno lavori di chi ha disegnato solo qualcosina di copiato nella sua vita.
Il commento precedente è sempre il mio, solo che ora mi sono iscritto. Comunque volevo aggiungere che ci sono molti autori americani e italiani che prendono spunto dallo stile manga, che apprezzo moltissimo (Adam Warren con il suo Empowered mi piace moltissimo, o dall'Oglio con Underskin). Le ragazze che ho citato prima, Federica di Meo e Wish, non prendono spunto dal manga, ma al contrario fanno IL manga, perchè lo hanno studiato là, e non è vero che è uno stile ibrido, perchè fidatevi, disegnano veramente come degli autori giapponesi. Ma non è questo il punto: anche io disegno e sto cercando di diventare un professionista. Il mio stile di disegno viene modificato ogni volta da quello che apprezzo o leggo in quel preciso momento della mia vita: da piccolo disegnavo disney e dinosauri, poi ho cominciato a leggere manga e disegnare in puro stile manga e, ultimamente, sto cercando di modificare il mio stile per renderlo uniforme a quello americano, che ultimamente sto apprezzando maggiormente del manga. Io sono dell'idea che la vera originalità stia nel prendere gli stili che si preferiscono ed unirli insieme, creando appunto un nuovo stile (come fa ad esempio Adam Warren). Certo, è bello vedere i diversi stili di differenti culture, ma mischiare il tutto fa nascere qualcosa di diverso ed originale. Anche se non c'entra nulla, anche nella natura le razze miscelate tra loro (pensate ai cani) sono più forti e resistenti di quelle pure. Quindi io apprezzerò moltissimo questa rivista che finalmente darà del lavoro a questi bravissimi autori sottovalutati e poco conosciuti e, se riuscirà ad ingranare e a vendere abbastanza copie, magari in futuro ci sarà del lavoro pure per me....
Tra l'altro ho visto alcuni autori di fumetti francesi, che hanno sviluppato quello stile "ibrido" tra diseny e manga e, non per altro, in Francia il fumetto è ormai assimilato nella cultura.
anonimo
- 15 anni fa
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Sono capitata qui perchè, anche se io non miro al manga, molti miei amici mirano a ciò e volevo leggere la discussione per capire. Gli autori italiani disegnano male perchè iniziano direttamente a copiare dai manga giapponesi senza studiare le basi del disegno, l'anatomia, la prospettiva VERI.
Quello che dici, anonimo, è sbagliato, e te lo dice uno che studia in una scuola di fumetto. Gli autori italiani NON disegnano male, basta che cerchi qualcuno dei nomi detti da Davide Castellazzi (ripeto il nome di Federica di Meo) e ti ricrederai subito. Poi certo, le basi del disegno bisogna sempre saperle, ma per imparare a disegnare bisogna copiare, copiare e copiare tutto ciò che ci piace, solo così si impara a disegnare veramente. E le persone che Davide Castellazzi ha nominato non sono ragazzi che dicono "Oh, che belli i manga, adesso mi metto a disegnare qualcosa" e dopo due tavole mandano i loro lavoretti alla rivista"... Sono professionisti che hanno studiato nelle scuole (quasi tutti i fumettisti hanno studiato nelle scuole) ed è IMPOSSIBILE che non sappiano le basi del disegno, come dici tu.
In cosa sarei stato contraddittorio? Direi che non si possa più parlare di moda per i manga, che siano commerciali o meno, perché ormai hanno segnato ampiamente la cultura e la visione degli autori italiani ma non solo. In ogni caso sarebbe una moda piuttosto lunga, non credi?
@Zannabianca15:
Purtroppo è vero, molti aspiranti disegnatori manga non hanno studiato anatomia e prospettiva, che comunque devono essere alla base di ogni tipo di disegno, anche perché per poter poi “storpiare” o “deformare” le proporzioni o anche elaborarne nuovi metodi caratteristici (vedi teste più piccole del normale, mani e piedi più voluminosi, per improntare maggior solidità e potenza alle figure, o allungare gli arti inferiori, come fanno ad esempio Tetsuo Hara o Yoichi Takahashi, per dare maggior slancio ai loro personaggi) occorre comunque conoscerla. Che poi questa conoscenza derivi dalla frequentazione di corsi o da studi autodidattici, non fa tanta differenza, la differenza la fanno la testa e il talento dell’autore Dopotutto moltissimi mangaka tra i più bravi sono degli autodidatta, formatisi come assistenti sotto l’ala di altri autori già affermati.
BunnyKira (anonimo)
- 15 anni fa
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Parlo da aspirante fumettista, non sono al livello di un professionista ma IO STUDIO certe cose.
Imitazione? Lo sapete come si impara a diventare FUMETTISTI (non importa in che stile?) Ebbene sì. Tremate. Tramite l'I-MI-TA-ZIO-NE SHOCK! Com'è che nessuno accusa di essere imitatori gli italiani che disegnano i supereroi marvel? Com'è che nessuno si sconvolge? E Topolino? L'hanno inventato gli americani e l'abbiamo esportato. SCANDALO! Un FUMETTISTA, Sergio Algozzino, che INSEGNA FUMETTO di professione incita all’IMITAZIONE come metodo didattico!!! Dopo uno studio di base di anatomia, prospettiva e altro è il turno dello STILE. Ci si crea uno stile coerente imitando un autore. http://kinart.forumfree.net/?t=27080654
Quindi, a meno che non mi veniate a dire che schifate anche i disegnatori italiani che osano disegnare in stile marvel/dc comics/bande desinnée... fareste meglio a ritornare sui vostri passi e riflettere su quanto avete detto. Chi parla dell'imitazione come cosa negativa del fumetto NON SA NIENTE DEL FUMETTO E DEL PERCORSO DEL FUMETTISTA.
Se l'artista pinco-pallo ricorda Mignola o Manara ok, se invece ricorda Miura o Araki non va bene? In virtù di quale ragione? No, aspettate, rispondo io: RAZZISMO.
Ora scommetto che mi tirerete fuori la storia che i "mangaka" italiani fanno storie ambientate in Giappone in cui non vivono. CAVOLATE. Ci sono è vero ma una porzione non indifferente NON LO FA. Conosco due delle persone che pubblicheranno sulla rivista che hanno UN LORO stile e maturità tecnica. I maestri di riferimenti li hanno e forse potrete anche riconoscerli ma chi si scandalizza per questo è un'ipocrita perché allora ci dobbiamo scandalizzare di tutti gli autori di topolino, di witch e italiani che lavorano per la Francia e l'America e che da altri autori traggono il loro stile! Una di queste persone si ispira al fantasy della letteratura occidentale, primo fra tutti Il signore degli anelli, l’altra fa un fantasy ambientato in Italia che si ispira all’alchimia medievale europea. E non sono le sole, conosco diversi ragazzi come loro e come me che ambientano storie in Italia o in mondi fantasy o fantascientifici non legati al Giappone.
Qua non si parla di manga gente. Si parla di FUMETTO e basta. Finiamola di prenderci in giro. Si tratta di libertà artistica!
Complimenti a chi come al solito dice che non gli frega degli autori italiani però vuole pubblicare. Complimenti per la logica: io si, gli altri no. Se i giapponesi sono tanto superiori ti conviene cedere il passo e rinunciare di pubblicare su una rivista che tu per prima ti dichiari non interessata a leggere perché fatta da italiani. E tu cosa sei giapponese? Personalmente penso che chi vuole fare il fumettista senza sapere un accidente degli altri generi, degli altri paesi, degli altri stili, spreca il suo tempo. Non vi si chiede di diventare enciclopedie viventi del fumetto in tutto il mondo ma di aprire gli orizzonti e di superare il solito cliché che “solo i jappi so’ er mejo” o “solo gli occidentali so’ er mejo”. Ora svelo una cosa che mi sembrava ovvia. Come sono nati i manga? Ispirandosi ai film disney. OOOOH. Incredibile vero?
Bè, questo BunnyKira ha detto cose corrette ma esagerando un po'... Il fumetto è fumetto, come ho detto io prima.
@ Antonio: forse non mi hai capito o io non mi sono spiegato bene. E' naturale che gli aspiranti fumettisti abbiano qualche problema con l'anatomia, anche io ogni tanto ho dei problemi a disegnare corpi anatomicamente giusti, ma io stavo parlando di "professionisti". Per professionismo intendo un autore che riesce prima di tutto a tenere il ritmo delle pubblicazioni e a saper disegnare anatomie e balle varie. NESSUN autore può essere un professionista, e per professionista intendo uno che lavora e viene pagato, se non riesce a disegnare bene l'anatomia. Io di come lavorano in Giappone non me ne intendo, visto che si parlava di autori italiani ti posso assicurare che quasi tutti i fumettisti hanno frequentato scuole perchè non si possono avere assistenti (almeno in Italia). Quindi la ragazza che ti ho citato prima, Wish, ha studiato in una importante scuola di manga in Giappone ed è uscita sapendo come si disegna un'anatomia, anche se è italiana, perchè tutti i professionisti lo sanno fare. Nessun editore intelligente è così stupido da stipendiare ragazzini che non sono professionisti.
BunnyKira (anonimo)
- 15 anni fa
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Ah, e Morrisex che si è fissato che la gente disegna in "stile manga" perché è "di moda" mi sembra che non sappia un accidente del mercato. Fosse così di moda e di mercato noi poveri copioni non staremmo ancora a sbatterci la schiena e il sederino davanti a continui NO perché siamo troppo manga. Strano comportamento da qualcuno che dici che fa così solo per moda o per vendere. Se volessi solo fare soldi (ma quando mai, i fumettisti sono notoriamente morti di fame a meno che non abbiano la fortuna di creare un successo) a quest'ora starei disegnando Dylan Dog e altri fumetti italiani. Quindi per favore non insultare me e tutti quelli che non stanno scopiazzando ma stanno disegnando in uno stile che sentono veramente loro. E concordo con Dark: sei ignorante. E non per offendere gratuitamente (come stai facendo tu, bollando tutti i disegnatori che si ispirano ai manga come modaioli o mangiasoldi) ma perché oggettivamente ignori. non sai. Parli di qualcosa che non sai. Allora gli italiani scrivono da italiani e i francesi da francesi e gli spagnoli da spagnoli? Strano sto studiando letteratura spagnola e diversi autori leggendo autori francesi del naturalismo si ispirano loro per scrivere. Scrivono storie ambientate nella loro Spagna ma con la forma ispirata/ereditata/imitata dai romanzi francesi. E' quello che faccio io e fanno altri. Prendo spunto dalla forma di fumetti giapponesi per raccontare storie occidentali nell'animo. Perché è quello che sono: occidentale. Conta la qualità non la forma.
BunnyKira (anonimo)
- 15 anni fa
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Beh, Zannabianca, uso toni accesi perché mi sento molto offesa e ferita. Vedere gente che oggettivamente non sa e non ci conosce accusarci di essere gente che fa roba per moda. Lo trovo intollerabile.
Visto che hai portato uno spaccato della reale situazione Italiana giustamente i tuoi commenti sono stati attivati, ma comunque ti chiedo di moderarti un po', capisco che ti possa sentir offesa ma spero che tu non voglia offendere nessun altro. <b>Moderatore - Becar</b>
BunnyKira (anonimo)
- 15 anni fa
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Va bene, chiedo scusa per i toni.
Aggiungo un'altra cosa: conosco gente che disegna ispirata dai manga anche da 17 anni. Mi sembra un periodo un po' eccessivo per una moda.
Per quella che da alcuni viene considerata una moda e un copiare io e altre persone abbiamo sofferto e soffriamo ancora molto per cercare di riuscire a fare qualcosa che amiamo. Ribadisco le mie scuse per i toni, ora sono più calma e non posso che provare tristezza per chi pensa che gli italiani disegnano da italiani, i francesi da francesi, i giapponesi. E' un pensiero così chiuso che mi dà i brividi. Ma Gaguin, Van Gogh e Toulouse-Lautrec allora sono nei nostri libri di storia dell'arte per errore? Quello che siamo è si influenzato dall'ambiente e dalla cultura circostante ma non ne siamo incatenati! Altrimenti saremmo ancora all'epoca in cui si pensava che il figlio di un delinquente sarebbe stato per ereditarietà delinquente e il figlio di un pescivendolo un pescivendolo a sua volta. Quello che siamo alla fine lo determiniamo noi. E non conta la provenienza sociale o nazionale. Siamo liberi di essere ciò che vogliamo. Io continuerò a disegnare nel modo che sento mio senza paletti di alcun genere.
Basandomi sulla mia esperienza personale, mi sono resa conto che sì, per imparare a disegnare si deve copiare, copiare, copiare. Poco importa da dove, copiando si impara, è vero.
Quando disegno qualsiasi personaggio dei manga, ho visto che da un lato cerco di farlo rassomigliare il più possibile all'originale, ma dall'altro voglio che il disegno rispecchi i miei requisiti "estetici", che ho preso dai manga, ma anche guardandomi le mani, le dita, i muscoli, quando non sono capace di rappresentarli. o chiedendo a mia sorella di mettersi in posa. Quindi alla fine il mio stile (parola grossa in realtà ) è al contempo tutto e niente. Mi prendo gli elementi che mi piacciono dai manga che leggo, ma non direi che di conseguenza disegno in stile manga...si tratta di una commistione, diversa per ciascuno perché ognuno di noi rielabora quello che vede come più gli piace e come più lo sente suo.
Mi piace poter avere a disposizione così tanti 'stili' dai quali osservare, ed è una grande ricchezza che in passato era molto più limitata, quindi perché sminuirla o rinnegarla ?
BunnyKira, ora che so che un'autrice (suppongo Enrychan) si è ispirata al Signore degli Anelli state attente perchè sarò molti critico e pignolo: ho visto moltissime persone realizzare opere che dicevano ispirate all'opera di Tolkien ma che in realtà avevano più a che fare con il film che con la mitica versione originale (che sono come contenuti e significati mostruosamente diversi). Ma questo mi rende ancora più curioso (ammetto che è ispirazione profonda anche per me) e quindi avrete la mia attenzione al 100%
Concordo in pieno con quanto ha detto Bunnykira, visto che ha affermato e ribadito molte delle cose che dicevo prima io, magari in maniera più chiara.
L'arte nasce sempre dall'imitazione di ciò che si ama maggiormente e che si vuole riproporre. Chi vuole negare questo sbaglia. Che poi... ci si lamenta in generale che in Italia arrivano opere tutte uguali e quando ci si propone di pubblicare fumetti diversi dal solito si critica a prescindere. Non è neanche una novità in ambito europeo: Castellazzi vuole solo fare qualcosa che in altri paesi europei fanno senza problemi... e non solo in Francia ma in quasi tutti i paesi, senza pregiudizi...
Ma davvero c'è gente che preferisce obbligare a ispirarsi passivamente solo a quanto è stato prodotto in Italia (o al massimo in occidente, citando la Disney) mentre potrebbe essere più interessante cosa viene fuori da un'arte più globalizzata?
@Riccardo80 Ho parlato con alcuni editori nelle varie fiere del fumetto, e devo confermare che solo ultimamente stanno aprendo leggermente le porte allo stile manga, e lo pensano per delle storie per bambini o adolescenti, per quanto riguarda lo stile maturo continuano con la tradizione bonelliana in bianco e nero (comunque belle storie da quel che ho visto...)
Enrychan (anonimo)
- 15 anni fa
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A Dark: sì, l'autrice a cui faceva riferimento kirucci sono io, e non ti preoccupare, il mio fangirlismo si limita in via quasi esclusiva alla versione cartacea di TLOTR. In ogni caso, per quanto mi ispiri al fantasy di Tolkien, mi sento libera di "rompere" i suoi schemi. Altrimenti dove sarebbe il divertimento? :3
Tornando all'argomento della discussione (che mi riguarda da vicino), io penso che non bisognerebbe mai parlare di ciò che non si conosce a fondo, altrimenti si rischia di dire stupidaggini e di ferire delle persone senza motivo (anche solo per il fatto che questi aspiranti fumettisti sono vostri connazionali che stanno lottando da anni con le unghie e con i denti, cercate di essere meno spietati e categorici nei loro confronti). Penso comunque che quando le pubblicazioni di autori nostrani si faranno più frequenti e professionali, i lettori verranno "rassicurati" sulla loro effettiva qualità e quindi troveranno meno da ridire. Nel frattempo... buona fortuna e buon lavoro a noi! XD
@ Ryogo: Meglio che niente, anche se ancora ho visto ben poco dagli editori, questa è la prima iniziativa interessante.
Sono d'accordo con Enrychan quando dice di non tappare le ali senza sapere di cosa si sta parlando... la cosa che odio di più è chi gode al fallimento altrui (in questo casa della rivista additandola già come flop) senza sapere o voler sapere.
Non c'è mica l'obbligo di comprarla, se uno sfogliandola non la trova di suo gusto non la prenderà... tutto qui.
Jolene (anonimo)
- 15 anni fa
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Comprendo quello che Morrisex vuole dire, ma non in tutto...mi spiego: Fino ad'ora in Italia quante riviste dedicate ai fumetti italiani in uno stile orientale puro sono uscite?(E per puro intendo uno stile proprio, e che sappia gestire bene le tecniche di questo stile ) Poche, e queste poche non mostrano il meglio. Molte storie hanno uno stile quasi uguale a quello delle clamp, naruto, nana, e potrei fare moltissimi nomi. Ma Morrisex, non hai girato tutto il web per poter dire che tutti gli italiani sono così, hai girato per bene deviantart?(esempio di community a caso XD)Ci sono molti utenti ITALIANI che sanno gestire bene questo stile, e NO, non sono simulazioni di stili gia esistenti e non seguono nessuna moda manga, anche se ormai l'italia è piena di ragazzi che vogliono "diventare mangaka", basta vedere la community disegno manga. Italiani che sanno gestire bene lo stile "manga" ci sono, non sono pochi, ma basta cercarli, e spero che questa rivista possa fare strada, perchè dai nomi che ho letto ci sono persone competenti :3 perciò buona fortuna, anche se non mi faccio troppe illusioni, dopotutto siamo in Italia, u_ù Mi scuso in anticipo se alcuni utenti possono vedere questa mia risposta come un'offesa. D:
p.s: kira, te amo.
Jolene (anonimo)
- 15 anni fa
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(rileggendo il mio post con i miei "moltissimi nomi" mi riferisco alle serie, e non ai disegnatori..XD)
diletta (anonimo)
- 15 anni fa
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aspettavo questa iniziativa da tempo!!! avevo perso la speranza! sono veramente contenta!!!
Ouji (anonimo)
- 15 anni fa
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Quoto tutto quello che ha detto BunnyKira. Rispecchia molto quello che penso.
Anonima (anonimo)
- 15 anni fa
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Avete frainteso, è colpa mia anche, che non ho specificato che non parlavo dei professionisti, ma proprio di coloro di cui vi lamentate che disegnano male.
Che bella e accesa discussione... potrei dire molte cose, ma mi limito al "chi vivrà vedrà", per quanto riguarda la rivista. Scott Mc Cloud (estimatori dei comics, dovete tassativamente sapere chi è) ha scritto saggiamente in un suo libro che la generazione di appassionati ai canoni stilistici nipponici è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi dieci anni, e chi ha talento farà strada MESCOLANDO, creando un NUOVO genere. Come è sempre stato in passato, solo così il fumetto andrà avanti. Fare i fossili non giova al cuore e alle tasche di nessuno. Io parlo per me stessa e spero fra qualche anno di non vedermi chiuse delle porte davanti solo perchè abito in Italia, se voglio fare questo mestiere coi canoni artistici che dico io. Io non appartengo alla generazione Bonelli se ho sempre avuto a disposizione pokemon e cavoli vari, non è la mia identità quella. Ad un bambino che guarda un anime non interessa da chi è fatto, per lui esiste solo la storia in sè. Vorrei creare fumetti secondo ciò che ho avuto e che sento mio, e data la mia giovanissima età il mio patrimonio può non corrispondere alle definizioni che ho visto scritte sopra di "identità fumettistica italiana". Però io sono italiana ugualmente, se amo di più la produzione nipponica perchè più vicina al mio modo d'essere (o semplicemente perchè ci sono cresciuta) allora non posso avere un'identità e uno stile mio, perchè comunque sarà inculcato a forza e impersonale? Non credo. Crescendo avrò modo di allargare il mio orizzonte in campo di fumetti e di trarre liberamente spunto per i miei lavori. Ben vengano! Leggetevi Signi Clavis ad ogni modo.
"Non importa quante tonnellate di china abbiamo versato su di esso nel corso degli anni... il fumetto stesso è sempre stato SOLO UNA PAGINA BIANCA PER OGNI NUOVA MANO CHE SI AVVICINA" [Scott MC Cloud]
Alla fine mi sono dilungata, scusate... spero di aver reso il concetto di "identità" che volevo...