QUESTO è un uomo da cui dovremmo imparare tutti quanti cos'è la coerenza, non i politici di tutte le nazioni che andarono ai Giochi Olimpici in Cina... Ah... FREE TIBET! (niente politica, sono solo contro il massacro di gente innocente)
Bravo. Lui è un uomo con gli attributi E' un peccato però che questa cosa venga esternata solo adesso, secondo me sarebbe stato importante che l'avessero saputo tutti, all'epoca
Ho una domanda: ma chi è il produttore di Miyazaki? Non se li produce mica lui i film, con lo Studio Ghibli ? (domando genuinamente perché questa cosa non la so ...)
e a causa di questo gesto ARROGANTE(come ribadisco da anni) i jappi alle nomination ci arrivavano col contagocce. magari sperava di diventare l'UNICO jap a pigliare l'oscar per un film animato. mica era stata l'academy awards a bombardare l'iraq.
Voglio il maestro a capo di un afederazione mondiale..!! Lui si che è un uomo con U maiuscola, ha mantenuto saldi i suoi principi e non si è piegato neanche per un premo prestigioso com el'oscar. C'è poco da dire grande Miyazaki
gogeba (anonimo)
- 15 anni fa
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scusa jabawack ma tu valuti il valere di una persona x un oscar? che lo abbia vinto oppure no x me non cambia nulla rimmerrà sempre il piu grande ha ps APPROVO APPIENO la sua decisione
Il gesto in sè non è per nulla arrogante: lui ha dei principi e così si comporta. Cosa c'è di sbagliato? Il suo è solo un gesto che serviva da "monito" (tipo gli scioperi di pannella per intenderci) contro l'errore (secondo Miyazaki) della guerra in Iraq. Personalmente condivido il suo modo d'agire in tale occasione, se una cosa non ci piace e la riteniamo sbagliata è giusto opporsi anche con questi metodi.
Questa situazione mi ricorda un po' quella di Marlon Brando Il problema è che all'America si dovrebbero contestare un paio di cosette in più oltre alla guerra in Iraq, anche gesti del genere sono sempre apprezzati da parte del sottoscritto. Certo, se la causa fosse stata apertamente dichiarata all'epoca avrebbe avuto più senso e più seguito, raccontarla ora mi sembra tanto un anedoto di gioventù
"...di non aver ritirato personalmente l'Oscar assegnato..." Se non l'avesse ritirato proprio l'avrei stimato ancora di più Ma non è da tutti lo stesso adottare un comportamento simile, quindi tanto di cappello.
@ jabawack: resta comunque un gesto di manifestazione di disaccordo nei confronti di un comportamento da lui ritenuto ingiusto e, ripeto, se fosse stato dichiarato già dall'inizio l'avrei capito di più.
Un uomo dai sani ed incrollabili principi il caro Hayao, meglio così uomini del genere sono già morti da tempo e sono ormai quasi estinti. Condanni qualcosa publicamente? Lo fai fino in fondo. Non come il caro Silvio che ha denunciato l'interveto cinese contro i monaci tibetani e poi è andato a Pechino, tutto gaio e sorridente, a guardarsi la cerimonia di apertura delle olimpiadi. Ovviamente mentre i suoi "amici" monaci venivano massacrati come animali da macello. Anche stavolta appoggio in pieno Miyazaki ma se lo avesse detto prima della consegna degli oscar sarebbe stato decisamente più efficacie.
Boh, scelta discutibile ma concettualmente accettabile.. Comunque io non vedo tanta somiglianza con l'esempio del tibet. Non presiedere all'apertura delle olimpiadi sarebbe stato un effettivo (e dovuto, peccato al mondo di uomini con le pal*e ce ne siano pochi..) atto di boicottaggio nei confronti dell'insano regime dittatoriale cinese, invece IMHO non presiedere ad una cerimonia di premiazione che con il governo e la politica non ha nulla a che fare mi sembra un po' insensato..
Non me ne vogliate, ma non concordo, dire e fare una cosa del genere, significa per me aver preso una decisione talmente qualunquista da far paura. Mi spiego.... il fare di tutta un erba un fascio è molto pericoloso, sarebbe come odiare tutto il popolo israeliano per i bombardamenti in Palestina, ma in Israele ci sono, appunto, israeliani che rifiutano tale comportamento anzi molti soldati spesso sono andati in galera perchè rifiutavano di sganciare le bombe, la stessa cosa vale per il "paese America" e boicottare secondo me un intero paese per il suo governo è cosa assai grave? allora noi col nano che fine dovremmo fare?
Uhmmm...bello il gesto ma assolutamente inutile. Sarebbe stato molto più eclatante andare alla cerimonia e rifiutarlo in quanto prodotto di una nazione che della devastazione ed oppressione degli altri popoli ha fatto la sua fortuna (dalla sua fondazione ha fatto guerra a mezzo mondo, compresa sè stessa ed i pirati libici nel mediterraneo...) quello si che avrebbe fatto scalpore.
Sulla Cina il discorso è un po'diverso, il regime dittatoriale che la massa vede non è altro che un altro periodo in cui il potere è finito nelle mani dei generali, ed il Celeste Impero ne ha visti parecchi...
Rock Holmes (anonimo)
- 15 anni fa
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Ma é una notizia veeeecchiaaaa..... la rivista Emotion già ne parlò nel proprio editoriale un mese dopo che Miya-san aveva ritirato l' Oscar.
[<b>Moderatore</b>: Peccato, perché non ce l'hai segnalata sei anni fa? - Antonio.]
Amo il modo in cui questo uomo racconta le sue fantastiche storie. E per il suo gesto lo stimo e lo stimerò ancora di più. Sicuramente l'oscar se lo meritava... ma non è mai troppo tardi...
Poi non è che si tratti di qualunquismo...ogni popolo ha quel che si merita. Se gli USA non cambiano è anche colpa dei suoi abitanti. Se Israele è sotto assedio è il frutto di una decisione assurda dato che sapevano benissimo che casino sarebbe successo, ed anche i Palestinesi hanno un vagone di responsabilità, altro che martiri.
E l'Italia...beh dal mio punto di vista ci meritiamo non solo Berlusconi, la Mafia, la Camorra ed il Vaticano, ma vista l'etica standard della popolazione mi stupisco che ancora non siano comparse le piaghe d'Egitto ed i 4 Cavalieri dell'Apocalisse...
Slan (anonimo)
- 15 anni fa
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Caro Armisiel, la buona vecchia Europa nella sua lunghissima storia ha fatto molti più danni dell'America, stanne certo, basti pensare al continente Africano, messo in ginocchio proprio dal colonialismo europeo. Lamentarsi poi per i pirati libici mi pare davvero esagerato. O vogliamo metterci a piangere anche per Grenada e Panama? Ma per piacere! Anche per quanto riguarda la Cina, il discorso è un po' diverso. Comunque, la notizia in questione è vecchia e risaputa...
[<b>Moderatore</b>: Sì, vecchia di quattro giorni - Antonio.]
@ bilancino: sicuramente con questo atto Miyazaki non voleva prendersela con tutto il popolo americano in generale, ma la sua era una piccola protesta che mostrava il suo disaccordo con un atteggiamento assunto da una nazione. Per questo motivo dico che la cosa sarebbe stata più utile se fosse stata proclamata all'istante
@ rock holmes/slan: AnimeClick, nella sua home page, riporta un link che permette di segnalare delle notizie non ancora pubblicate. La comunità serve proprio a questo, darsi una mano l'un l'altro, visto che di sicuro coloro che si occupano delle news son fin troppo efficienti, dato che lo fanno per PASSIONE. Ma cosa possiamo aspettarci da utenti che continuano a commentare da anonimi?
Anch'io avrei preferito se Miyazaki avesse potuto esternare la cosa all'epoca (e infatti continuo a chiedermi chi sia questo produttore che comunque condivideva l'opinione di Miyazaki), perché un Oscar non è che sia una cosa da niente. E' come se fosse IL riconoscimento americano al cinema mondiale, e di conseguenza ha una certa correlazione con la morale americana, secondo me (motivo per cui Miyazaki non l'ha ritirato personalmente). SE ciò fosse stato reso subito pubblico avrebbe contribuito nel dare una voce importante in più contro la politica militare usa Anche perché mi sembra che fosse la prima volta che un ANIME riceveva un riconoscimento mondiale di questo tipo, e il rifiutarlo, con garbo, avrebbe potuto aver avuto il suo discreto impatto su parecchie persone.
Link (anonimo)
- 15 anni fa
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...Non l'aveva mai dichiarato così ma c'erano una serie di collegamenti a discorsi che lasciavano intendere qualcosa del genere comunque..ma una conferma è sempre un piacere averla!! Grazie Maestro!!!
Bozzo (anonimo)
- 15 anni fa
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Volevvo dire che anco io piglierebbi l'oscar se quarcuno mi desse li sordi per produrre il mio cartoncino. Vedesse che idea c'ho in mente, lo farebbi dirigere da mizaki e da tutti l'altri a pago e le musiche dell'antoniano (un coro dichiesa). E io ero pe la guerra in iraq
Se sia un gesto inutile, sbagliato, arrogante o qualunquista poco importa... secondo me, uno fa quello che gli pare e piace! A maggior ragione se ti chiami Miyazaki...
Ma infatti e' un bel po' inutile una cosa di questo tipo. Intendiamoci, ha fatto benissimo, ma socialmente poteva essere una buona occasione di riflessione; si passa da un estremo all'altro, agli Oscar... da Marlon Brando che nel periodo de Il Padrino manda un'attrice vestita da squaw a ritirare il premio per protesta sul caso dei Pellerossa ad Hayao che diserta in silenzio... boh. Io sarei andato li' e l'avrei detto al microfono durante il ritiro, forse sarebbe stato piu' utile e chiaro.
Hayao Miyazaki deve avere molto coraggio, non è da tutti criticare così apertamente l'America, non lo conosco personalmente (e come farei? ) ma deve essere una grande persona. E gli faccio anche i complimenti per La città incantata che ha vinto l'Oscar, anche sono in ritardo di sei annetti...
Concordo con Armisael, quale occasione migliore che la cerimonia (seguita a livello planetario) per sputtanare il proprio pensiero riguardo alle bestialità compiute dagli States - Roger Moore docet. Certo, puoi mettere in conto una valanga di fischi e biasimi; ma se hai parlato in nome della tua onestà intellettuale, del resto non te ne fregherebbe molto. Anche se dal pacatissimo maestro un'uscita così diretta sarebbe stata forse troppo spiazzante. E poi non credo dipenda da questo "caso" se l'animazione nipponica sia snobbata dagli oscar, ma il problema è il giudizio di valore artisco dell'accademy, che in questo caso c'ha degli hamburger al posto degli occhi.
Feri (anonimo)
- 15 anni fa
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E' una grande persona da ammirare per la sua coerenza nella vita con gli ideali che trasmette con le sue opere.
grande miazaki! e comunque,io l'ho visto la città incantata e mi ha fatto davvero sognare. tanto che era bello che è piaciuto anche a mia sorella che ce l'ha morte con gli animen e i manga. e poi un prodotto non può essere bello solo perchè ha vinto un premio. a me è piaciuto molto,e ora anche nausicaa,di cui devo ancora decidere se continuare a comprare o no la nuova edizione,mi sta piacendo molto.
W MIAZAKI! CONTINUA A VIVERE PER SEMPRE E A CREARE PER SEMPRE NUOVE PERLE DELL'ANIMAZIONE!
Epicuro (anonimo)
- 15 anni fa
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Limbes, Roger Moore o Micheal Moore? No, prché il primo più di qualche 007 sgangherato non ha fatto molto per essere ricordato ai posteri...
Beh, nemmeno il secondo a dire la verità, sempre che vincere una palma d'oro iperpoliticizzata (e inutle, aggiungo) a cannes non sia cosa di cui vantarsi.
Poi, certo Miyazaki può far quel che meglio crede ma se voleva protestare era meglio se andava a dire due parole oppure se rifiutava il premio. Così, come l'ho vista io, quella premiazione sembrava una delle tante dove il premiato non è potuto venire a ritirare il premio e stop, fine.
Più che segnale di dissenso mi pareva un ottimo modo per tagliare le gambe a future premiazioni di anime. E sottolineo: non per la polemica ch'è parsa come cosa invisibile ma proprio per il modo piuttosto scomposto con cui si è deciso di mettere in pratica la polemica. Il produttore ti costringe? E tu vai e fa una scenetta irriverente oppure scena muta.
Comunque, ripeto, liberissimo di far quel che meglio crede solo, poi, sarebbe il caso di non uscirsene con tesi del genere, dall'articolo più sopra:
Miyazaki aggiunge che la sua decisione di recarsi in America quest'anno, ben sei anni più tardi, è da vedersi come favore personale al suo amico di lunga data, John Lasseter, direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Studios, che l’ha invitato"
Cioé, un'amicizia di vecchia data può bastare a superare il dissenso verso una guerra con centinaia di morti? Complimenti per l'integrità...
Come sempre ho detto, essere un grande regista non implica non aver diffetti o non far cavolate su tutto il resto. E miyazaki è un grande regista.
Saluti
Rock Holmes (anonimo)
- 15 anni fa
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@Moderatore: perchè io sei anni fa non avevo il computer ( ce lò si e no da un annetto)
@Epicuro Ops, lapsus... Ovviamente Michael. Per quanto riguarda Miyazaki, certo coerenza e diplomazia non vanno per niente d'accordo, e si può supporre che abbia vinto la seconda, sia sei anni fa che adesso.
rio79 (anonimo)
- 15 anni fa
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vi voglio ricordare che m brando mi sembra negli anni 60-70 ha fatto ritarare l'oscar da una indiana x protesta contro la politica del suo paese contro i naitivi
Non mi aveva fatto impazzire quell anime mi aspettavo di più Be dirlo ai tempi sarebbe stato molto più d'effetto....
@Armisael:"mi stupisco che ancora non siano comparse le piaghe d'Egitto ed i 4 Cavalieri dell'Apocalisse..." Un Cavaliere shikashi è arrivato e basta e avanza gli altri 3 non servono XD!!
@rio79: si', ma come ho detto qualche post su, si e' rivelata essere un'attrice (dopo qualche anno tra l'altro). Un conto e' farlo in modo genuino e un conto e' ingaggiare un'attrice.
@ loki: la storia dell'attrice non la sapevo. Dove l'hai letta? Presentarsi di persona alla premiazione e dichiarare a tutti a voce della sua intenzione di non ritirare il premio non è cosa da tutti (anzi, da pochissimi aggiungerei). Secondo me sarebbe bastato anche un comunicato ufficiale in cui spiegasse le ragioni per le quali RIFIUTAVA il premio. Certo, se l'avesse fatto a voce davanti a tutti avrebbe dimostrato una gran forza di carattere...
Ma chi se ne frega di Miyazaki al di fuori dell'ambito puramente cinematografico. Io non giudico mai l'autore come persona anche perchè tutte queste notizie sono puro gossip inutile e tendono a dare giudizi su una persona che non conosco neanche. Per me conta solo quello che vedo sullo schermo, al di fuori di quello le notizie sono da novella 2000.
@ mifune: secondo me conoscere gli artisti anche da un punto di vista esterno al loro lavoro aiuta a capire certe ideologie e certi comportamenti che adottano nel corso della loro carriera. E' proprio per questo motivo che si studiano le vite di scrittori e pittori, per capire quello che li porta a comportarsi in un certo modo e, in particolare, capire le loro opere. Ad esempio, è impossibile leggere l'Ortis di Foscolo senza conoscere la vita del poeta.
Beh è un modo come un altro per passare del tempo disquisendo con argomentazioni differenti dalle solite "non ci sono più le mezze stagioni" e "si stave meglio quando si stava peggio"
@Slan: a parte che se a far cavolate sono in due, non è comunque una buona scusa per stare zitti (e sull'Africa ed il colonialismo europeo leggi qui, sintetizza abbastanza bene il mio pensiero http://www.harrr.org/brullonulla/mal-dafrica/ ) su una situazione scandalosa. E si, mi lamento anche per Grenada e Panama, per El Salvador, per l'embargo a Cuba, per i regimi dei vari stati-paradiso-fiscale dei Caraibi, per l'appoggio alle dittature Sudamericane, per i Contras finanziati in barba all'autodeterminazione dei popoli, per la deposizione di Allende ed il regime di Pinochet, per il regime di Videl, Viola e Galtieri in Argentina e per mille altre disgrazie negli umtimi 60 anni. Ti basta?
Slan (anonimo)
- 15 anni fa
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Il punto non è se mi basti o meno. Il punto è che il ruolo degli Stati Uniti oggi non è dissimile da quello di Atene durante la lega di Delo, della Roma imperiale, della Spagna nel diciassettesimo secolo, o dell'Impero britannico nel diciannovesimo secolo. La politica estera americana, per essere compresa, va inquadrata in un preciso contesto storico o geopolitico (soprattutto in riferimento all'opposizione al blocco sovietico per quanto riguarda la seconda metà del ventesimo secolo), altrimenti possiamo stare a elencare cifre e fatti senza alcun senso. Ogni epoca storica ha il suo impero, un centro di potere che emerge rispetto agli altri. Il ventesimo secolo ha visto, in particolare, due blocchi emersi dalle ceneri della seconda guerra mondiale, che si sono fronteggiati indirettamente per quasi cinquant'anni. Elencare le presunte malefatte degli Usa senza tener conto di ciò significa solo spendersi in un esercizio di retorica buono solo per impressionare il proprio interlocutore.
@ Slan Gli Usa sicuramente si comporteranno come Atene e Roma, ma i tempi sono cambiati... vuoi mettere i danni che procura una falange oplita o una testuggine, da quello che provocano le bombe nucleari o al fosforo? Secondo il tuo discorso allora l'uomo è privo di alcuna coscienza storica, e inoltre sempre il tuo discorso tiene solo conto di una parte del mondo (quella in cui viviamo noi)... ma il mondo è molto più vasto e diversificato!
Slan (anonimo)
- 15 anni fa
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L'espressione coscienza storica non significa nulla, ma esiste la storia che scrivono i vincitori, e comunque non hai colto il senso di quanto volevo comunicare.
Per me ha fatto benissimo, ha degli ideali ed ha voluto rispettarli. So che al giorno d'oggi una persona che resta coerente con i propri ideali è una rarità, soprattutto qua in italia, ma a quanto sembra qualcuno ancora esiste.
-Coscienza storica: L’uomo è erede di un passato e di credenze che da questo passato gli giungono. Arriva nel mondo con una serie di informazioni e conquiste già date e già realizzate. È importante che conosca la sua storia per evitare di ripetere gli errori che già sono stati commessi e possegga dunque “coscienza storica”. Puoi chiamarla anche "progresso", se vuoi... Quello che si evince dal tuo discorso che accumuna epoche, sistemi giuridici e contesti diversissimi è che tu non vedi nessun progresso dell'uomo. Dire che gli Usa fanno imperialismo, come Roma e L'Inghilterra vittoriana, è un'OVVIETA' (e quindi pura retorica), dire che la storia la scrivono i vincitori è un'altra frase da inserire nel registro di quelle più dette nella storia... Ciò che tu non dici è che la società e gli uomini non sono più quelli di 50, 100,500, 2000 ecc... anni fa. Perché? Perché esiste, ringraziando Dio, il progresso e la famosa coscienza storica! Quello che gli uomini accettavano durante il colonialismo, oggi non sono più disposti a sopportarlo, anche se va a proprio beneficio... E questa non è retorica: è evoluzione!!
Ps: è dal mio nickname, che puoi renderti conto dell'odio che provo verso l'idea che il mondo si debba piegare all'idea che esiste un'unica grande potenza e che uno si deve piegare a questa realtà...
Hai scritto molto, ma continui a non capire, evidentemente. Il senso del mio discorso non è negare un presunto progresso del divenire storico, cosa su cui comunque ci sarebbe da discutere; ma tralasciando il discorso sulla coscienza storica e sul progresso (quanti danni ha fatto Hegel alle giovani menti!) ciò che mi premeva sottolineare è che l'analisi della politica estera di uno stato, ad esempio quella Usa, non può prescindere dal contesto storico in cui questa è venuta ad essere, è un problema di contingenza storica. Se lo si vuole capire è bene, altrimenti amen. Ritornando alla "storia", al fine di capire come la penso, ammesso e non concesso che ti interessi, ti consiglio di leggere il saggio di Canfora su Tucidide e quello di Popper sulla miseria dello storicismo... Per quanto riguarda la politica estera usa, più di una persona potrebbe trovare utili i tre testi seguenti: "L'impero che non c'è. Geopolitica degli Stati Uniti d'America" di Polansky David, "I cicli della storia americana" di Arthur Schlesinger e "Il serpente e la colomba. Storia della politica estera degli Stati Uniti d'America" di Mead Russell...
Beh senza dover andare a rovistare in libri da studente di scienze politiche (buoni solo per impressionare l'uditorio) non ci vuole un genio per capire che la politica americana dell'ultimo secolo è il frutto razionale della loro politica precedente che mirava proprio ad una mutazione del colonialismo verso l'estremizzazione, senza gli svantaggi dell'occupazione permanente ed in forze che a lungo andare provoca il coalizzarsi dei popoli colonizzati, vedi India, Congo e Vietnam rispettivamente per Inghilterra, Belgio e Francia; adesso il colonialismo è semplicemente diventato più "essenziale" o per così dire, minimalista: sconvolgi uno stato, corrompine i capi, controllane le materie prime mediante la violenza, od acquista le materie prime a prezzi stracciati pagando solo le royalties ad una ristretta cerchia, et voilà lo scempio è fatto, avrete un paese ingovenrabile, preda della violenza ed in cui chiunque, con gli agganci giusti può mettere in piedi un industria mineraria con un pugno di miliziani armati ed un vastissimo bacino di manodopera da sfruttare come fossero schiavi. Questa è la politica estera americana per i paesi non ancora occidentalizzati.
Poi poche pugnette sul contesto storico...come se il contrasto USA-URSS fosse dovuto al caso e non alla volontà di entrambe le parti (ma principalmente USA) di giustificare il proprio espansionismo. Un po' come dire che la sbarco in siberia dell'esercito americano fosse dovuto al caso e non ad una precisa volontà di impedire la rivoluzione bolscevica. Patetico...
Slan (anonimo)
- 15 anni fa
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Vedi, Armisiel, l'errore che fai è proprio quello di prendere quello che sai, metterlo in un frullatore e pensare che tutto questo sia riconducibile ad un'unica causa, una ricetta buona per tutte le stagioni. Capisco la necessità "economica" di questo approccio, ma ciò non toglie che sia questo ad essere veramente patetico. Pensare che esista un'unica chiave di lettura applicabile alla politica estera americana in ogni epoca e contesto, non solo è formalmente errato, ma anche terribilmente superficiale. Come si può mettere ad esempio l'intervento contro i pirati libici ordinato da Jefferson, la guerra in Messico o quella in Vietnam sullo stesso piatto e spiegarle tutte con il mantra del colonialismo economico? Non è possibile, per il semplice fatto che non sussiste un'unica motivazione. Tra l'altro, se conoscessi davvero la storia americana, sapresti che l'esempio da Compagnia delle Indie Orientali che hai fatto non sta nemmeno in piedi, visto che il capitalismo americano fino al secondo dopo guerra si è esaurito praticamente entro i confini dell'Unione in termini di produzione e sfruttamento delle risorse. Semmai è stata la necessità di aprire nuovi mercati che ha ispirato talune azione, come l'ingressoo del commodoro Perry nella baia di Tokyo o eventi simili. Se prendi inoltre in considerazioni gli eventi successivi alla fine della seconda guerra mondiale, le presunte motivazioni ecomiche degli interventi americani all'estero si fanno ancora più blande, a meno che non si voglia spiegare tutto con il complesso militare industriale (teoria di per sè superata visto che all'aumentare delle spese militari l'economia andava in crisi, prendi il Vietnam ad esempio). Tra l'altro, con l'ultimo esempio citato, non fai che darmi ragione. A proposito, non mi preme affatto di impressionare l'uditorio, visto che alla maggior parte di coloro che frequentano questo sito di tutto ciò non gliene frega niente. I libri comunque andrebbero letti, piuttosto che snobbati... A proposito, Armisiel, fossi in te non mi cruccerei troppo per l'imperialismo americano, perchè questo, indipendentemente da come lo si voglia vedere, ha intrapreso ormai la via del tramonto in favore della Cina, e forse dell'India. Sarebbe la classica ironia della sorte se i nostri figli e nipoti, tra qualche decennio, si scoprissero a rimpiangere la pax americana che fu...
Professor Slan hai finito con questo sermone? Hai accusato altri di retorica, hai scomodato Popper e Canfora, ma i tuoi commenti li posso ascoltare al tg4 da Emilio Fede o li posso leggere sull'editoriale di Mario Giordano!
PS: Non sono così giovane da subire danni da Hegel...
Sarà che vivendo a Bologna gli pseudo discorsi Noamchomskiani li ho sentiti fino ad odiarli, sarà che per interesse personale non mi limito alla lettura-assimilazione di libri e saggi, ma su questi produco anche delle MIE idee, ma trovo davvero rivoltante che si cerchi di rigirare la frittata dicendo che le varie genialate compiute dagli stati uniti nel corso della loro esistenza siano il frutto di chissà quali motivazioni, che si esistono e ci sono, ma visto il risultato praticamente sovrapponibile, sono totalmente inconsistenti per un'analisi odierna; possono essere interessanti per uno storico che analizza un determinato periodo, ma in tutti gli altri campi, conta marginalmente il perchè rispetto ai fatti in se ed alle loro conseguenze.
Poi bello additare delle contraddizioni quando tu parli delle "navi nere" e due righe sotto dici che il capitalismo rimase interno fino al termine della II guerra mondiale. Sulla spedizione antibolscevica poi hai dimenticato di prendere in considerazione la cessione dell'Alaska da parte dello Zar e della consapevolezza che un crollo del potere centrale in Russia avrebbe aperto alla conquista tutta la siberia, da Vladivostok al mar di Karas. Magari non tutta agli americani, ma sarebbe stata una colossale torta piena di minerali da spartire. E se non è economia questa penso che faresti meglio a dedicarti al modellismo. Un po come negare che l'industria bellica sia una delle colonne fondanti dell'economia americana quando in spese DIRETTE occupa il 4.5% del PIL (599.113.200.000) ed aggiungendo tutto l'indotto di ricerca, industrie pesanti e ad alta tecnologia, si arriva approssimativamente al 20% vuoi sputtanarti ancora un po?
Dominazione Indo-Cinese? Il vecchio colonialismo d'occupazione è morto, molto meglio dominare in altri modi e creare stati vassalli e tributari, la pax attuale, purtroppo rimarrà, cambierà solo la direzione del vento...e quella presa dalle risorse...
In ogni caso vale la pena di ricordare che tutto, specie nella politica e di conseguenza nella storia è relativo al vincitore: "He who controls the past controls the future. He who controls the present controls the past."
(Anche se personalmente reputo più corretta: "He who controls the past shape the future. He who commands the future conquers the past.")
[<b>Moderatore</b>: Vi invito a non cominciare a esagerare con le affermazioni - Narzal]
Slan (anonimo)
- 15 anni fa
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Tralasciando gli inviti a dedicarmi al modellismo, vorrei farti notare che i riferimenti vanno fatti con cognizione di causa. Considerando che l'Alaska fu ceduta agli USA nel 1867 (per evitare sostanzialmente che questa finisse sotto il controllo dell'impero britannico ritenuto più pericoloso), mi chiedo quale sia il nesso del suddetto evento con l'intervento antibolscevico, considerando anche che questo sarebbe avvenuto solo mezzo secolo dopo. E' vero che l'impero russo iniziò a mostrare segni di stanchezza dopo il 1870, ma l'aquisto dell'Alaska va visto nell'ottica della dottrina Monroe, cioè quella dell'America agli Americani, e non come una sorta di testa di ponte verso la Siberia. Oltretutto l'opinione pubblica americana così come settori trasversali dello stesso governo e del congresso, all'epoca, non vedevano nemmeno di buon occhio quell'impresa. Tra l'altro non hai nemmo afferrato il senso del mio discorso sull'economia e il capitalismo, quindi parlare di sputtanamento mi pare un po' fuori luogo. Infine, ti inviterei calorosamente a moderare i toni, sia perchè non ci conosciamo personalemete, sia perchè non mi ritengo uno sprovveduto che al pari dei cani di pavlov si aizzano per difendere qualsiasi cosa faccia l'America o chi per lei...
Ah dimenticavo, Zenobia, sei libera di non leggere i miei commenti, e grazie per il professore, ma al momento sono solo un postdoc...
La spocchia del dottorato la si percepiva a km di distanza...
Comunque giusto per continuare a citare le incongruenze...mi sembra allucinante che tu prima ti metta ad insistere sull'interdipendenza delle varie "manovre" politiche dei vari stati, per poi traviare volontariamente il discorso della Siberia da un "siamo in Alaska, il passo sarebbe breve per prendercela, inoltre è brutto avere un vicino comunista al di la dello stretto di Bering" verso un "Ci siamo comprati la siberia apposta 50 anni fa per invadervi" che solo un paranoide terminale (od uno sporchino comunistoide) potrebbe pensare seriamente. Dalle mie parti questa si dice malafede Comunque per il moderare i toni, è già stato detto da chi di dovere (moderatore del sito) e non mi pare il caso di insistere sulla cosa per attirare a sè la parte della vittima di un linciaggio intellettuale. Se poi in qualche mia frase mi lasciassi scappare epiteti un po'sopra le righe è un problema solo ed esclusivamente mio, dato che quello che dico lo penso seriamente, magari in una forma eccessivamente colorita, ma tant'è...o vuoi farmi causa ' per caso?
Slan (anonimo)
- 15 anni fa
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No guarda, tralasciando la diatriba storica, se hai capito almeno un po' come sono fatto, la parte della vittima non mi si addice per nulla e non mi sento linciato intellettualmente. Detto questo, non ti farò causa, perchè capisco quanto la mia fierezza intellettuale (perdonami l'espressione esagerata, ma anch'io penso seriamente quello che dico) possa risultare irritante. Ti saluto...
Sarà...ma secondo me certe cose, in primis la politica non vanno prese così sul serio come fai tu, quindi è inutile scannarsi sul perchè o sul percome...l'importante è sapere che andò in quel modo facendosi influenzare il meno possibile dal punto di vista dei vincitori, perchè alla storia passa il punto di vista di chi ha vinto...mica altro.
Ah... all'inizio si penso' che il casus belli fosse il fatto che l'Oscar al film fosse solo una scusante per premiare la carriera di Miyazaki e che per questo non fosse pienamente giustificato.
Mai avrei pensato ad una causa etico-politica, anche se in effetti non mi stupisce affatto.
Quoto RyOGo al 100% ed aggiungo che il gesto di Miyazaki è stato perfettamente logico e coerente con la propria poetica: da uno che ha sempre disprezzato la guerra, mostrata come cancro dell'umanità nei propri film, non ci si poteva aspettare gesto diverso e più nobile. Tutta la mia stima, ancora una volta. Grazie maestro Miyazaki.
zgbrkqtslmcdxphjfvn (anonimo)
- 15 anni fa
00
Oh, ricordiamoci che senza Stati Uniti noi oggi probabilmente non solo non potremmo commentare le gesta di Miyazaki, ma non esisteremmo neppure! Piaccia o non piaccia.
Ah... FREE TIBET! (niente politica, sono solo contro il massacro di gente innocente)