cè davvero poco da dire se non che davvero alla fine tutto il mondo è paese ed è sempre la solita storia... che tristezza
la cosa più triste forse è che in TUTTI i campi in cui può esistere la PASSIONE ci sarà uno sfruttamento insensato di chi ci mette il cuore e continua a farlo nonostante il futuro incarto a cui porta la strada che si percorre... chi si sente chiamato in causa incroci le dita per se stesso e per tutti gli altri!!!
<i>«Molte opere sono piene di tonalità scure e opprimenti, e il messaggio di speranza e di divertimento non c'è più».</i> Già, può essere vero, ma non dimentichiamo Gurren-Lagann
Comunque sto mondo è schifosamente ingiusto, ci sta un sacco di gente che guadagna soldi a palate senza fare quasi niente (politici, calciatori, cantanti e vip vari) e questi poveretti che sgobbano dalla mattina alla sera e dal lunedì alla domenica faticano a trovare i soldi per campare. Che vergogna.
Alexander (anonimo)
- 14 anni fa
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@Franzelion cosa fare se non quotarti?si questo mondo è schifosamente ingiusto!!!!!!!!!!
franzelion , è così ma se ci pensi nessuno spende soldi a caso... per esempio i prezzi dei calciatori sono come investimenti...se per fare un esempio assurdo messi vale 100 milioni e lo pagano 10 milioni all'anno per "giocare a calcio", significa che in qualche modo al barcellona messi rende più di quanto costa, se o non avrebbe senso... sarebbe come buttare 1 patrimonio nel cesso XD mentre invece, i club di calcio mirano ad aumentare gli introiti vari sommando sponsor, risultati in competizioni varie, ecc. ho usato questo esempio ma potevo farne altri, in mille settori... alla fine è così, personalmente non mi meraviglio più di tanto, se il sistema si muove in un certo modo e una persona lo sa sfruttare (si spera onestamente), allora è normale che sia desiderato nel settore. se poi in quel settore circolano un sacco di soldi (calcio per l'appunto)...beh, il gioco è fatto certamente lo stipendio non va in base alla fatica, se no i muratori erano tutti miliardari a quest'ora... ma che dire, il mondo va cosi, c'è chi specula e chi si adatta..... :
E' proprio così.Sembra la situazione dell'Italia di adesso, solo che da noi questi discorsi, veramente deprimenti, riguardano i settori economici più disparati; infatti in tutti i comparti si hanno delocalizzazione, contratti lavorativi scadenti e stipendi da fame. I giovani, al giorno d'oggi, a parità di mansioni e considerato il costo della vita, guadagnano circa il 30% in meno dei loro genitori (fonte: il sole 24 ore). Persino io, che proprio molto giovane non sono (come si può vedere dalla mia scheda ) lavoro da 10 anni nella stessa azienda (informatica), ma senza mai essere stato assunto a tempo indeterminato e con uno stipendio non certo soddisfacente. Anche i miei amici, che più o meno hanno la mia età, sono nella stessa situazione. Normalmente un lavoratore che si avvicina ai 40 anni dovrebbe aver raggiunto una certa solidità professionale e di reddito, invece ci arrabattiamo ancora come se fossimo alle prime armi. E' prprio vero che tutto il mondo è paese, almeno per quello che riguarda il mondo industrializzato.
Neanche avessimo scoperto l'acqua calda. Purtroppo è così da sempre, chi si fa un mazzo veramente 10-12-14 ore al giorno in qualsiasi settore alla fine guadagna spesso una miseria rispetto a chi con una comparsata in tv di 30 minuti/1 ora ne intasca 10 volte tanto (e mi tengo basso) sparando spesso delle cavolate oppure a chi sa tirare 4 calci al pallone intasca addirittura fino 25€ al minuto... Il mondo è uno schifo: probabile! Cambierà mai qualcosa: non credo proprio!
articolo davvero interessantissimo, dove è possibile constatare la reale situazione del mondo dell'animazione vista sia dai gradini alti di dirigenti di studi d'animazione che da chi invece è un giovane appassionato che vuole crearsi una carriera in questo stupendo mondo. Le difficltà in cui sta incombendo il settore dell'animazione nipponico sono evidenti, e le cause di tale annaspamento sono già state espresse in più sedi. Si pò solo aspettare che qualcosa cambi, che riporti l'animazione giapponese a ritovare quella grinta e vitalità che l'ha sempre caratterizzata. Opere straordinarie (ed anche più) come Tengenn Toppa Gurren Lagann sono la chiara dimostrazione che l'animazione giapponese è ancora (o meglio, è sempre stata) in grado di sorperdere gli appassionati e gli spettatori, offrendoci divertimento ed emozioni indimenticabili, e che uno spiraglio di ripresa concreto esiste sempre. Bisogna avere pazianza, e sperare che il governo, che le case di produzione e che tutti coloro che lavorano nell'animazione si impegnino fino in fondo per far riprendere il settore dal periodo buio in cui è incappato.
Questo è un bel problema che dovrebbe essere discusso in maniera rigorosa....certamente posso dire che sono d'accordo con quanto detto dalla giornalista e penso che il secondo aspetto, quello degli anime trasmessi in modo illegale, sia il vero punto di riferimento che il governo nipponico dovrebbe prendere in considerazione....speriamo che le cose si risolvano al più presto....;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
6T-Smoker
- 14 anni fa
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Davvero una tristezza... Chi si fa il "mazzo" lavorando 13 ore al giorno, guadagna pochissimo, chi invece tira due calci a un pallone guadagna una montagna di soldi.
Pubblicato dal WSJ? Allora è certamente tutto l'opposto della realtà.Non è per fare l'ottimista ma quel giornale tanto osannato a livello internazionale è un'immensa cloaca che da un paio di anni spara solo delle assurdità sulla situazione economica a livello internazionale.Diciamo che sono molto bravi a scovare i casi personali giusto per dimostrare una loro tesi, c'è anche chi in vari settori in crisi ha fato carriera e progressi anche senza essere raccomandato, questo in Italia come nel resto del mondo...ma se non sono storie strappalacrime allora è meglio non pubblicarle perchè fanno audience solo le storie tristi
L'unica cosa su cui concordo sono le parole di Koji Takeuchi: troppi anime (e manga) hanno preso strade orrende,hanno perso smalto e hanno sopratutto perso la mission principale:diffondere messaggi positivi ed educativi per i più giovani.Oggi gli shonen sono opere "vuote" dove c'è sol ogente con magia e abilità nelle arti marziali ma finisce tutto lì...per non parlare delle innumerevoli opere fotocopia che palrano di vampiri.shinigami,gente morta resuscitata ecc ecc...queste sono i veri problemi dell'animazione.
Tengen Toppa da solo, in 27 episodi, dimostra come in realtà le belle opere possano ancora essere prodotte, forse anche per la produzione giapponese c'è una saturazione di mercato che ha portato al tracollo della qualità in solo favore della quantità
Il problema è che l'animazione (ma anche i manga non stanno molto meglio) in giappone è inflazionata. Sicuramente le cause sono aumentate col calo demografico, ma è proprio l'offerta esagerata che ha portato sia ad un calo qualitativo sia ad una "lotta" economica tra studi, sia ad un'inevitabile appiattimento degli stipendi (che comunque non sono mai stati alti).
Mi spiace per i giovani animatori, ma meglio 5 studi di animazione che 10, meglio 20 serie all'anno che 40, meglio meno produzione (anche se significa meno dipendenti) ma più qualità e più riconoscimenti economici.
Come ha già scritto sylar46 si scopre l'acqua calda Situazioni simili sono purtroppo la normalità Ma come ha già detto DoctorDoomIII, una parte della colpa è anche del mercato super affollatoo.
Prendiamo come esempio il numero delle case editrici italiane che si occupano di manga....ogni mese ne sbuca fuori una nuova E non mi sembra che dal punto di vista "artistico" ci vengono proposti chissà quali capolavori
MM (anonimo)
- 14 anni fa
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«Molte opere sono piene di tonalità scure e opprimenti, e il messaggio di speranza e di divertimento non c'è più»
Da quanto ho visto, per ogni anime "scuro e opprimente" che è stato prodotto negli ultimi anni ne sono stati fatti 8-10 farciti di goliardia e troiette moe (e non sto includendo gli hentai). Sembra che Takeuchi-san non conosca nemmeno il settore in cui egli stesso lavora. Con elementi miopi come questo qui capire come l'intero settore dell'animazione sia finito in crisi non sembra più così arduo. A che serve far lavorare i giovani animatori come formichine, se la loro crescita professionale (e non solo) finisce per essere ostacolata dall'ottusità dei loro dirigenti, ormai vecchi, marci e privi di idee e voglia di innovare il prodotto. Poi, trovo ridicolo che qua in Italia facciamo tanta polemica sulla politica "infantocentrica" che Mediaset opera nell'acquisto di licenze di anime, quando sono gli stessi studi d'animazione giapponesi a desiderare ardentemente uno sfruttamento sconsiderato di tale politica! Come possiamo sperare di vedere opere d'animazione di alta qualità se gli esponenti di tale settore non sono capaci di produrne? Anzi, non è che non ne siano capaci, non vogliono esserne capaci! La mediocrità degli ultimi lavori di animazione riflette perfettamente l'esigenza della classe dirigenziale del settore anime: quella di ottenere il massimo profitto con il minor costo. Quale modo migliore di massimizzare i profitti da questo settore se non quello di creare a profusione (grazie anche al supporto dei loro giovani muletti) prodotti mediocri ma che misteriosamente sembrano godibili dalla maggioranza della sua utenza? Sarà mediocre anch'essa? O meglio, "sarà stata resa" (notare l'uso del passivo) mediocre da una società vecchia, comandata da vecchi che favorisce solo i vecchi e che non trasmette alla nuova generazione nemmeno il 10% dell'educazione che ha ricevuto la vecchia generazione? Aveva ragione chi diceva che "Chi ci vuole ignoranti ci ruba il futuro". Ma lasciando perdere le divagazioni, in Giappone (e non solo), devono cambiare... devono svezzare definitivamente gli anime dalla dipendenza da altri settori (giocattoli in primis), dare voce in capitolo alle numerose idee dei giovani e liberarsi dei vecchi magnaccia attuali. Se ci pensate, il mercato dei videogiochi va meglio di quello dell'animazione soprattutto perché è un mercato decisamente più giovane ma anch'esso sarà destinato al declino quando comincerà ad invecchiare, anzi, già adesso si vedono le sue prime rughe...
Niente di nuovo sotto il sole anche secondo me. La situazione era già nota ma resta comunque preoccupante specialmente per la scarsa natalità in Giappone che rischia, anzi lo stà gia facendo, di ssottigliare il mercato e far venir meno "nuove" leve alle case di produzione oltre a dirigere le nuove produzioni su un target sempre più da Otaku o comunque di adulti. Il mercato è sovraffollato anche secondo me però la tanto sperata cura dimagrante per me non è una soluzione: se ci fossero meno titoli in circolazione a parità di vendite complessive ognuno di essi avrebbe più introiti rispetto a ora. Ciò però non farebbe altro che invitare a produrre di più sperando negli stessi guadagni e in breve si tornerebbe alla sitazione precedente. E' il mercato che deve crescere nel suo complesso e non in modo relativo.
Il libero mercato si fa sentire ovunque, in Giappone come in Italia. La ricerca di un modo per abbattere i costi e rimanere concorrenziali è una necessità per tutti, non c'è spazio per i buoni samaritani alla Owen. O si accetta la situazione e ci si rassegna, oppure deve esserci una azione statale (si pensi alle politiche protezionistiche della prima metà del '900). Tuttavia queste politiche non si possono intraprendere senza scatenare le ire di potenze quali la Cina, e nel nostro caso non si può che operare come Europa (per via delle leggi UE). La globalizzazione spinge a specializzare come non mai le produzioni e mentre prima vi erano i distretti industriali nelle regioni, oggi si tende ad avere distretti internazionali, causando interdipendenza e impossibilità di svolgere determinate professioni in patria. Così come Vicenza ha perso per sempre il distretto orafo, di fronte la concorrenza estera, e quindi risulterà impossibile fare gli orafi (se non i "progettisti" di gioielli), così il Giappone perderà la produzione materiale delle opere su carta e su video, riservandosi di tenere nel settore solo chi produce idee. I disegnatori non sono sfruttati perché i produttori sono "cattivi". Sono sfruttati perché altrimenti produrre in Giappone sarebbe impossibile (o, in genarale, antieconomico). Il tutto in mia opinione.
PS secondo voi i disegnatori prenderebbero di più se producessero solo capolavori? Secondo me no.
Il piattume di contenuti nelle opere degli ultimi anni ormai è ben noto e la saturazione del mercato con tutta questa spazzatura di sicuro non favorisce nessuno. Se in futuro ci sarà un calo a livello di assunzioni e, di conseguenza, di produzioni, sarà solo un bene per tutti, sia per coloro che desiderano diventare animatore (=schiavo sfruttato), sia per il pubblico che magari si troverà opere di qualità superiore. Speriamo..
la mania mensile dell'anime pedagogico e allegro, ne sentivo la mancanza. L'unico vero problema e' che si pongono troppe questioni moralistiche esistenziali inutili; l'animazione e' un settore ludico, un bene secondario che come tanti beni ha delle oscillazioni nella domanda. Son d'accordo con Ansonii, speriamo in qualche taglio piuttosto che osteggiarlo, e speriamo in qualche anime cupo, triste, opprimente e d angosciante come non se ne vedono da tempo
Che il mondo degli addetti ai lavori dell'animazione non fosse tutto rose e fiori già lo sapevo, però non immaginavoche si fossero raggiunti quetsi livelli..!! Indubbiamente il problema è molto grave e personalmente spero si risolva presto..
Ricordo ancora cosa disse Yoshiyuki Tomino: gli sceneggiatori di una volta erano cresciuti non solo con l'animazione, ma anche coi film e coi libri, ecco perchè si crearono certe trame quali Gundam, Capitan Harlock, Heidi e i vari meisaku, invece gli sceneggiatori attuali vedono solo anime, e in alcuni casi, videogiochi, non hanno una cultura su ciò che accade loro intorno, se non per cercare il fenomeno del momento, ed è raro che qualche testo musicale li influenzi (esempio: che c'entra un'opening che dice "brilla brilla e gira Roulette" se l'anime è una sorta di Ben 10 ma con un robot a stelle e striscie? e speriamo che 'sto Heroman abbbia il successo che merita per la fascia a cui è destinato), insomma, ormai negli anime c'è poca cultira, perchè non più ispirati ad altro se non a se stessi. Ecco perchè un manga musicale sconosciuto, trasportato in animazione investendo quasi tutto il budget nelle animazioni curate al costo di usare delle doppiatrici poco fammose è diventato un fenomeno di culto, finalmente era qualcosa di nuovo 'sto K-ON.
Fra X (anonimo)
- 14 anni fa
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Beh, più che il mondo, le persone e un certo tipo di società in generale. Non per difendere i calciatori, ma in effetti il discorso andrebbe fatto più su chi dice che nel 06 l' Alitalia si mette in pari e poi invece fallisce e come ricompensa prende soldoni, per i manager delle ferrovie italiane e ovviamente per una delle peggiori classi politiche al mondo e cioè la nostra, che prende stipendi, rimborsi, robe gratuite varie, negli ultimi anni può avere in certi casi anche doppi, tirpli incarici ecc.... e HA mandato e stà mandando allo sfascio il paese! Bleah!
A sentire molti discorsi fatti mi viene in mente una certa opera realizzata nel 1848 a Londra. E' connaturato al sistema produttivo raggiungere un'offerta che supera la domanda, arrivare quindi a distruggere i beni prodotti (e chi li produce) e quindi ripristinare una situazione di crescita. Tuttavia non si risolverà mai il problema, si arriverà solo ad iterarlo. Gli animatori verranno sempre sfruttati, a meno che non riescano ad imporre come sindacato uno stipendio minimo garantito e un monte ore massimo (subendo così tutta la concorrenza estera, come sta avvenendo in moltissimi settori anche da noi, ma questa è un'altra storia).
baljak (anonimo)
- 14 anni fa
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x Ryogo : Affrontarono il discorso su "Benkyo" ricordando che ad es. Slam Dunk nasce dalla passione dell' autore per il basket e non per un manga di basket
@baljak Benkyo! era carta straccia. Punto. Se vuoi discuterne possiamo farlo in privato o in un'altra news, qui non mi dilungo sulla rivista pro pirateria per eccellenza... E poi che c'entra la passione di un mangaka col discorso degli anime?
Utente970
- 14 anni fa
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Paesi con prezzi minori..... eggià, perchè accontentarsi dello sfruttamento quando possono avere a disposizione la vera schiavitù, non fanno altro che seguire la corrente di tutte le altre realtà economiche, come quella tessile ed automobilistica. E' sempre così, una volta facevano i film da noi per lo stesso motivo.
mitl (anonimo)
- 14 anni fa
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Ma sì dai, continuiamo a sfruttare i paesi emergenti e intanto mandiamo a puxxane le economie locali, così otteniamo una bella doppia combo di problemi.Ah ma, è il libero mercato eh!Non si può criticare certo, è la via giustissima e inattaccabile, quella che porta benessere a tutti, la globalizzazione...sì certo...ma perfavore.
già sapevo che le persone che lavorano nel mondo dell'animazione si fanno un culo della madonna e guadagnano niente; d'altronde è così in moltissimi settori: pensiamo agli operai che lavorano nei cantieri tutto il giorno a spaccarsi la schiena e a rischiare la vita; almeno gli animatori non rischiano di morire... se consideriamo il fatto che gli anime sono un bene molto secondario, che c'è la crisi economica devastante, che tutto il materiale finisce su internet, è chiaro che oggi come oggi questo settore sia in crisi e che si tenti di fare prodotti commerciali invece che puntare sulla qualità della trama: così almeno si innesca l'immenso mercato delle action-figure e di tutti quei prodotti "da otaku".
la cosa più triste forse è che in TUTTI i campi in cui può esistere la PASSIONE ci sarà uno sfruttamento insensato di chi ci mette il cuore e continua a farlo nonostante il futuro incarto a cui porta la strada che si percorre... chi si sente chiamato in causa incroci le dita per se stesso e per tutti gli altri!!!