questi cartone li devo vedere ce mi sembrano belli solo non cio capito niente di sta cosa che gli imbianchini che scrivino la divina commedia e che poi saltano e sputano... ma che ci centrano poi cn i cartoni? cmq ci dobbiamo ricordare che prima o poi schiattiamo tutti e l'imbianchino lascia il ricordo delle sputacchiate, quello che fa leopere darte magari se ci ha capito quaccheccosa di quello ce fa magri quacche cosa caruccia ce la lascia prima chemmuore...
ma tanto siamo tutti sostituibili sopratuto quei che vogliono fare i fighi che se la tirano affare i sofisticati...
<i>Andiamo! Siamo stati tutti bambini, e non abbiamo mica vissuto in una favola di pan di zenzero o in un eden formato telettubbies fino all'adolescenza.</i> è vero Limbes, io quoto pienamente tutto il tuo discorso, a parte l'ultima parte... In realtà è vero che un'opera con target infantile non possa essere mai a livello di un'opera adulta, ma c'è anche da dire che certe opere segnano profondamente la tua infanzia... Io non posso dimenticare i capolavori disney degli anni 90 con cui sono cresciuta, non posso dimenticare programmi televisivi come Bim Bum Bam o Game Boat, non posso dimenticare i Puffi! è vero, adesso li vedrei sicuramente con occhi diversi, mi chiederei com'è che da piccola mi abbiano appassionato così tanto...ma di sicuro agli occhi di un bambino certe opere, anche letterarie come i testi di Collodi o di Andersen sono indimenticabili. In questi prodotti è presente la sofferenza, ma in maniera "soft" per così dire non credi? Eppure si può dire che intere generazioni vi si sono appassionate... Poi che Miyazaki sia riuscito o meno nell'intento che si era prefissato è quanto meno una questione al limite della soggettività PS:ma lo sapevo che ci infilavi Bukowski nel mezzo!!! Lo ritengo un tipo di genio spettacolare!!!
@slanzard ammiro tutto quello che hai scritto sui vari tipi di attività, e della loro dignità in tutti i settori, davvero interessante...effettivamente pensandoci sto proprio studiando gli strati della popolazione meno colti, perchè spesso insegnano loro molte più cose agli intellettuali di professione...
bambi è un prodotto per bambini... e direi che è tutto tranne per bambini... soprattutto per la sua storia.
la sirenetta, per quanto sia per bambini, musicale ecc ecc ha un sacco di sfaccettature (le nn accetta il suo corpo e per cambiare dona la sua cosa piu particolare e la sua qualità, la sua voce)
la bella e la bestia, tutta basata sull'emarginazione del mostro che sotto l'aspetto mostra di avere un cuore, cosa che invece l'antagonista non ha...
dai nn paragoniamo i capolavori disney con ponyo... che lo distruggete ancora piu di quanto è già distrutto...
e non facciamo paragoni tra pittori e imbianchini... nel secondo dei casi tutti possono esserlo, nel primo se non ci sei portato non riuscirai mai ad esserlo...
miyazaki con ponyo ha toppato. punto e basta. nn giustifichiamo il prodotto come roba per bambini, perchè i capolavori disney di cui sopra, erano per bambini.
A me Ponyo è piaciuto. Non è scattato quel "quid" che me lo fa ricordare a distanza di tempo o mi fa venire voglia di rivederlo, come invece hanno fatto i film più vecchi come Laputa o Porco Rosso, ma nel complesso mi è sembrato un buon film e mi ci sono anche commosso un pò su.
Nella lista dei film Disney che non sono tanto per bambini, come dimenticare Il gobbo di Notre Dame! E anche il mio amatissimo Il Re Leone, che all'epoca scioccò e fece piangere parecchia gente!
Slanzard, l'universo in cui viviamo lo interpretiamo umanamente perché siamo uomini. Ci diamo dei parametri arbitrari di comprensibilità, e non sono fini a loro stessi, sono fini a noi stessi.
Solo una cosa, una cosa babbea ma fondamentale: perché scrivi in un post e come ti è possibile? E si può andare anche oltre: com'è che ti è possibile parlare? Anche tu segui un sistema, che è fatto di un codice di segni e suoni, e di organizzazione degli stessi con un fine espressivo, del tutto arbitrario. Preso atto di questo, il resto segue di conseguenza, non ne esci. Che sia inutile, che l'arte sia inutile... ovviamente, è lampante - non ha alcun fine pratico o funzionale nell'economia Universo. Il mondo esite e basta, mica sta qui per farci gingillare a guardare Betelgeuse e dire "To', quella è la spalla di Orione che fece imbestialire tizia che lo infilzò e..." no, certo. Ma dato che non si sa come gironzoliamo (credo ancora per poco, vito l'andazzo) su 'sta Terra, e siccome abbiamo un cervello che funziona troppo per i semplici bisogni primari mangia-dormi-scopa, impieghiamo tutto 'sto sovrappiù di materia grigia a creare castelli per aria, a cercare domande, a vedere se ci stanno magari anche le risposte, a giocare da adulti, in modo sempre più complicato, cercando di crearci una vita che abbia un senso con le cose "trovate nei negozi di regali", per dirla come Vonnegut. Tu ricordi Dante, non il moccioso, per cui a pari inutilità il primo è di gran lunga superiore al secondo, o quanto meno per quanto sia inutile quello che ha fatto, almeno ha dato un senso alla sua esistenza, un senso umano, che è andato un po' più in là di se stesso. Ha creato un paradigma - inutile - che è rimasto nella nostra piccola inutile Storia di uomini, l'ha fatto usando un linguaggio espressivo che è inutile, ma che ci è proprio. Giriamo in tondo, e giriamo sempre in tondo a noi stessi, in quanto uomini; c'è chi lo sa fare e inventa nuovi modi per farlo, e chi no. Per il resto, tutta la storia è scritta nel vento.
Catulla, be', Bukowki per me è speciale Ovviamente, anch'io sono stato segnato nella mia infanzia da alcune opere - IT, Jurassic Parck No vabbe', scherzi a parte, dipende appunto dalla nostra epoca, per ora al bambino è legato il concetto soft, prima non dico che ai bambini li si buttava nella fossa dei leoni, ma non so quanti genitori di oggi al posto di Cenerella leggerebbero ai proprio figli l'Odissea (grazie mamma!). E' vero, sono d'accordissimo, che intere generazioni di bambini (io pure, certo) si sono appassionate a prodotti un po' "sciocchi" o leggeri, e che ti restano dentro, ma credo sia un fenomeno più che altro legato ai bei ricordi d'infanzia. Se ci accostiamo ora, belli vecchi e smaliziati, a qualcosa per cui i bambini di oggi vanno matti, non l'apprezziamo molto, e non possiamo farlo, credo. A volte, guardandosi indietro, con i ricordi spunta anche un pizzico di vergogna.
PS Oberon, ma sei tu che hai scritto?
[<b>"Moderatore"</b>: Era l'Oberon bambino, anche questa è arte! - Oberon.]
@limbes: beh se allora anche tu dici che il sistema è arbitrario allora non lo si può usare per esprimere valori assoluti come molti si arrogano il diritto di fare.
Slanzard, sicuramente Dante era un essere umano, non c’è dubbio. così come Michelangelo, così come Tolkijen e tutti gli altri artisti. proprio perchè erano esseri umani sono risuciti a fare quello chehanno fatto. c'è qualcosa d'imprescindibile e unico nell'imperfezione umana che ci rende diversi da un Dio o da un insetto, perciò singolarmente interessanti. ognuno può eccellere per qualcosa... la parità di diritti fra un imbianchino e Dante non si discute, su questo sono d'accordissimo, ma è ciò che riesce a produrre uno rispetto all'altro, a suscitare nel mio animo a fare la differenza. è qui la differenza che intendo io, il potere di trasmettere i sentimenti, le passioni, il proprio cuore come uno scrigno pieno o vuoto di qeusti sentimenti. è un fatore umanistico che non tutit posseggono, ma nulla tolgo al rispettoso mestiere di questo fantomatico imbianchino ^^ io non parlavo di ordinamento, semplicemente di ciò che riesce un artista a trasmettere. può darsi anche che un matematico riesca a trasmettere sensazioni uniche a certe persone tramite sue eccezionali scoperte,a farci spaventare e fantasticare. allora quella sarà una persona speciale, perchè è tutto soggettivo, perchè il nostro cuore, il nostro animo reagisce in maniera differente a tutto, e tutti hanno sfaccettature differenti. Io considero queste emozioni come fondamentali per la mia vita, e forse per la vita di molt, sensazioni che se mancassero la nostra vita non sarebbe più la stessa. tutto è soggettivo, ma le emozioni non possono esser ela cosa più deprovevole di quewsto monod, io penso che su questo ti sbagli e di grosso. si tratta ovviamente di una mia personale idea, come tutte, ovviamente noi viviamo di emozioni, è il nostro vero pane, il nostro vero cibo.. qui poi si entra in una sfera complessa come la psicologia, ma ho imparato da quel poco che so in questo campo (per sentito dire, per spiegazioni di veri e propri dottori ferrati del campo, gente che ha studiato il cervello nelle sue infinite sfaccettature, per quanto si possa studiare) che chi non riesce ad esprimere o soportare i propri sentimenti è perchè ha problemi irrisolti o allo stato inconscio o nella vita è insoddisfatto, frustrato, ha problemi, o peggio ancora è squilibrato. non sto parlando a vanvera, certe cose le ho viste e conosciute da vicino.
Ad ogni modo, io no intendo valorizzare il messaggio che un artista X può trasmettere a me o ad una persona Y in generale, ma valorizzo all'ennesima potenza ciò che io provo, non il messaggio e il mezzo utilizzato. che io lo valorizzi in un secondo momento è semplice apprezzamento di ciò che è stato il mezzo per farmi emozionare in tale maniera. Sono le emozioni che provo a farmi capire se qualcosa mi piace o lo odio, e più bella e intensa è questa emozione, più non posso fare a meno di amare, di avvicinarmi a questa persona. Personalmente penso che chi si preclude o non riesce a provare queste emozioni soffre una lacuna immensa, non potrà mai sperimentare un piacere e talvolta un dolore del genere, necessari per crescere e anche godere del vero significato della Vita. Poi tutto è soggettivo, è relativo, tanto per rifarci a persone storiche di un certo rilievo.
E per assurdo, Slanzard, io sono d’accordo con quello che dici: arte significa tutto e niente, e tutto può esser messo in discussione. Non vi sono fondamenti certi nell’universo, solo teorie umane, generate da mente umana, perciò limitate alla nostra esistenza, alle nostre conoscenze tramandate. Ma cosa dovremmo fare allora, evitare queste emozioni perché frutto di qualcosa che non si sa se sia reale o del tutto vuoto? Non illuderci? È insito nell’essere umano illudersi, che poi anche nell’illusione c’è un nocciolo di realismo, così come nella fantasia. Io non vorrei esser frainteso, per carità anzi, su molte altre cose che dici mi trovo d’accordo, solo che mi attengo alle sensazioni che provo, e leggere Dante o osservare Michelangelo Buonarroti mi sconvolge ben più che un muro bianco, ma anche il muro bianco, avendo fatto architettura, ha un che di importante e attraente, almeno per me. Navighiamo in questo astrattismo, in un mondo di soggettività, su questo non ci piove, ma visto che determinate cose che hanno a che fare con l’arte mi hanno cambiato la vita in positivo, non posso rimanerne indifferente. Probabilmente alcuni non hanno recepito il messaggio che ho recepito io, per questo la vedono differentemente, o peggio, non lo vedono affatto. Sicuramente onore ad ogni mestiere, rispetto a chiunque, amore al prossimo, su questo non ci piove, e di chi ha fatto la propria vita e il proprio mestiere un mezzo per emozionare e far sognare, rendo grazie così come rendo grazie all’imbianchino che mi dipinge casa, hehe. Tuttavia, chi più mi suscita emozioni forti, è il primo dei due, ma non perché è un essere umano migliore: solo perché ha dedicato la sua vita a ciò che mi ha fatto provare. E io invidio tale persona, perché quando prendo in mano un libro e comincio a leggere, e capisco che mi prende, in quel momento non sono nei panni del protagonista, ma dello scrittore, che è riuscito a trasmettere queste emozioni, e lo invidio. Lo so, è una fissazione mia XD Sono solo esternazioni soggettive, ma che penso molti condividano, per il semplice fatto che amiamo tuffarci in queste emozioni. Un semplice apprezzamento a chi ce le regala, perché senza non sarebbe lo stesso. e poi, immagino anche tu ricerchi tali emozioni nel tuo tempo libero e nei tuoi hobby, non a caso moderi un sito meraviglioso come AC che contiene e divulga fantasia, arte e sogni era questo, che intendevo.
@alucard: potrà sembrarti strano, ma sono d'accordo con ogni virgola di quanto hai affermato (a parte la riga finale, il tipo di "amore" di cui parla Narzal non mi è affine >_<). Anch'io giudico un'opera in base a quello che mi lascia, parlo bene di ciò che mi piace e mi disinteresso di quello che non mi piace.
Prima ho solo portato all'estremo il mio relativismo per cercare di esprimere la mia disapprovazione sulle verità assolute. Tornando al topic, trovo senza senso definire Ponyo una porcheria, semplicemente perchè anche se fosse davvero brutto, se a molti è piaciuto che male c'è ad averlo creato?
Possibile che ogni volta che sia parla di Giappone e Stati Uniti parta la rissa? A me piacciono sia i film Disney e Pixar che quelli di Miyazaki. Punto. E capisco dire che non vi piacciono ma definirli porcherie o simili ripetutamente rende le lettura dei commenti di una noia mortale... Che poi si insiste cercando di convincere gli altri delle proprie opinioni dimenticando che i gusti son gusti e che non esiste nessuno in possesso del parere assoluto. Cambiano discorso perchè in Italia non son capaci di mettere il titolo al film uguale a quello del libro?? Parlo di Fantastic Mr Fox, se non sbaglio il titolo del libro edito dalla Salani era proprio la traduzione, cioè "Il fantastico papà volpe", gli faceva schifo citare il libro ai nostri distributori?? (che poi una volpe troppo furba è orrido) Sia mai che incitiamo le persone a leggere il libro, per carità! Scusate lo sfogo ma non è la prima volta che se ne escono con 'ste genialate, mi viene in mente il film i rubacchiotti che nel libro (uscito molti anni prima) si chiamavano sgraffignoli... ma qualcuno li legge ancora i libri in questo paese? O almeno si preoccupa di essere coerente, visto che se uno ha letto il libro e vede il film o viceversa non ci si ritrova per niente?
<i>Se ci accostiamo ora, belli vecchi e smaliziati, a qualcosa per cui i bambini di oggi vanno matti, non l'apprezziamo molto, e non possiamo farlo, credo. A volte, guardandosi indietro, con i ricordi spunta anche un pizzico di vergogna.</i> è verissimo, ma non sempre c'è i pizzico di vergogna! Adesso di sicuro non li guarderei iù i puffi! Ma Bambi, o il Re Leone, o Pinocchio, o tanti altri...li guarderei eccome!
Slan, il sistema è arbitrario, certo: è lampante, innegabile, tutti i sistemi li abbiamo inventati noi Ma all'interno deve <i>sempre</i> mantenere la sua logica
Musashi, "Count zero" è diventato "Giù nel cyberspazio", su quel versante non c'è più niente che possa scandalizzarmi - indignarmi sì. Figurarsi poi se si degnassero di mantenere il titolo originale di un'opera anche in un film.
PS Quell'amore non è affine manco per niente anche a me
Limbes e Alu hanno detto praticamente tutto senza offesa Slanzard, hai proposto una recensione della Divina commedia in maniera esattamente myazakiana; cioe' dividendo il buono e cattivo come categorie, categorie terribilmente sterili. Dante dice ben altro, affronta tutte le grandi questioni esistenziali e sociali E' chiaro che se un ameba legge l'opera ( e non alludo ovviamente ) non capisce un tubo, perche' non ha gli strumenti. L' arte ha bisogno di strumenti minimi, questa concezione della cultura come relativa, accessoria, e' un prodotto osceno partorito recentemente Altro che interpretazioni, i messaggi sono ben chiari, questo non e' surrealismo, altrettanto esplicito se si hanno le nozioni necessarie .
Tornando a Myiazaki, perche' il soggetto era lui in origine, il problema centrale e' la totale incapacità di superare la morale Disneyana. Ripeto, il bildung roman c'e' stato con Pinocchio, argomentativamente e' pura emulazione. Altro che paragone Musashi, sono assolutamente identici, il confronto e' solo estetico Ponyo non e' una porcheria, e' il nulla, non aggiunge niente, non ha alcun superamento narrativo E' con l'infanzia non ha nulla a che vedere, questa e' morale cattolica allo stato puro
godibile? certo che si, ma mediocrissima, usando una mia citazione, e' il " porno dell'animazione " , cioe' omologata
@limbes: già il riuscire a mantenere la coerenza logica interna è impresa ardua se non impossibile, se c'è stata la crisi dei fondamenti persino all'interno della matematica, figuriamoci in questo. Dopo di che, cambiamo il sistema, e tutti gli infiniti discorsi fatti diventano nulla più che aria fritta.
Recensione valida come tutte le altre, assenzio, a meno che l'arte non sia una religione a allora qui mi piego a voi. Quando mi dimostrerete inoppugnabilmente la vostra concezione allora vi darò ragione, ma non siete ancora riusciti a farlo nelle precedenti discussioni. Poi, <i>il problema centrale e' la totale incapacità di superare la morale Disneyana</i>, <i>questa e' morale cattolica allo stato puro</i>, mettiamo sia vero, dimostrami che è un problema.
A te i messaggi potranno essere ben chiari, ma è solo il tuo punto di vista, assenzio, in fondo noi tutti non siamo che dei bambinetti che si mettono a pisciare sotto una grande quercia. Potrebbe semplicemente essere che sia tu a non cogliere determinati messaggi, possibilissimo, anzi per me molto probabile.
Se Ponyo è il nulla come si fa a proiettarlo, osservarlo, discuterne, commuoversi, indignarsi, dire che è una porcheria, ecc...? Potrà anche essere il porno dell'animazione, non vedo il problema.
<i>c'è stata la crisi dei fondamenti persino all'interno della matematica</i> Ma com'è possibile? °_°
Vabbe', per il sistema vale quanto detto sul linguaggio e bla bla bla... se ne scegli uno, seguine logica e regole, se lo cambi, dimmelo prima che se posso ti vengo dietro Comunicare, comunicare, comunicare... che impresa faticosa per tutti.
sicuro , infatti non mi eri parso affatto arrogante, anzi, era però una cosa fraintendibile la tua, l'estremismo che hai esposto può esser frainteso, almeno credo. poi ovviamente, degustibus non disputandum est, su questo non ci piove ^^
e anche io, per riallacciarmi ai discorsi seguenti, non provo alcuna vergogna nel dimostrare amore diretto e sincero verso ciò che mi ha fatto felice da marmocchio e fatto sognare genuinamente. che siano puffi, cavalieri dello zodiaco o robin hood. anzi, sento una vaga nostalgia riaffiorare dal cuore, e un augurio mi sorge sincero: che le generazioni future possano vivere questi momenti di felicità, godersi questi piccoli camei indimenticabili necessari all'inanzia. o se non necessari, diciamo unici. altro che vergogna...nostalgia!
@ musashi
per me nessuna rissa hehe anzi, mi sono inteso perfettamente penso con tutti, spero anche tu condividerai la mia filippica
la frase "ponyo il porno dell'animazione" però, scusate, ma mi fa piegare dalle risate XD non per il senso, ma perchè rievoca un grottesco equivoco XDXD tuttavia assenzio ho capito cosa intendi, ovvero innovamento pari a zero
Dai Slanzard, non rientriamo in ambiti filosofici che poco o nulla hanno a che vedere con la narrazione inoppugnabilmente c'e' un'esposizione di una serie di tesi, che nella loro essenza non hanno alcun margine di dubbio. I bambini attraverso il contato con la natura diventano piu' maturi e' una frase che non va interpretata, io ti sto raccontando qualcosa e stop
Tu stai confondendo il gusto personale con il relativismo di una nozione bivalente, che nell'animazione per bambini non c'e' e non puo' esserci ,anzi. i Margini del mondo di Myiazaki sono netti, definiti, la stessa scelta non casuale di personaggi manichei esemplari e' esattamente la deprivazione di un analisi ad personam
Dante personaggio, senza alcun ombra di dubbio , prova pietà per i dannati dell'inferno ( a differenza del Dante narratore ). Dante condanna la politica di papa Bonifacio, parla della Hybris di Ulisse, esamina il disfacimento politico italiano partendo da Firenze fino al mondo, discute dell'omosessualità attraverso il suo maestro. Cosa c'e' da interpretare? sono fatti che narra, quindi non capisco la posa relativista
Parimenti, e' Myazaki stesso a circoscrivere anche nelle dichiarazioni le sue opere, non diamo lui e ai suoi personaggi sfumature che l'autore non ha mai pensato ed inserito. Ed il taglio che attua nei riguardi della realtà non e' opinabile, e' oggettivo che tesi c'e' da fare? c'e' l'infanzia lacerata dalla guerra? c'e' il dolore e il tormento esistenziale? c'e' la negazione del lietofine ?c'e' il dominio dell'ingiustizia? no, ed in senso piu' assoluto nessuno puo' affermare il contrario, gli intrecci sono quelli ( e gli intrecci da che mondo e mondo sono storie, non elucubrazioni filosofiche )
io non comprendo in che modo si possa buttare la narrazione nel relativismo, a meno che tu non reputi Myazaki un autore del non sense, uno Shinya Tsukamoto animato e' una discussione che divaga, senza offesa, su una manovra illegittima, e cioe' ipotizzare che in Ponyo ci siano argomenti che vadano oltre e che sfuggono, delle perverse allusioni che a noi sfuggono ( quali? bho )
Stavo leggendo tutti i commenti arretrati, ma ho preferito smettere di leggere e pensare appena lessi del relativismo (ho soppresso con forza la frase "e uno così fa' le schede anime qui?"). Comunque mi fa' piacere che qualcuno abbia ricordato qual è la mia idea, ovvero che mi sembrava più di stampo Miyazaki UP che Ponyo, eppure mi sono piaciuti entrambi, se riesco andrò a vedermi A Christmas Carol in 3D, per gli altri non commento, non li conosco se non di fama. Nota: a me i film PIXAR non piacciono, e quelli Dreamworks, a parte strapparmi qualche risata, li trovo inutili, ma non critico nessuno, sono liberi di fare ciò che vogliono coi mezzi che vogliono, poi la mia preferenza va' al 2D e solitamente al Giappone, ma sono STUFO di leggere critiche verso film che spesso non si sono visti. Io non ho visto i film Dreamworks perchè in passato non mi sembravano valere i soldi del biglietto, ma non li critico prima di vederli.
E sono dell'idea che Ponyo è stato pensato solo per i bambini e che in questo ci sia riuscito alla grande, il Maestro voleva fare ciò e c'è riuscito, che poi a molti non sia piaciuto mi sembra normale, non è pensato per un target adolescenziale. Non per difendere chi non ha bisogno di essere difeso, ma è la mia idea, e il film mi è piaciuto (ma UP di più).
Nulla di eccessivamente filosofico, mi chiedo solo un paio di cose, ovvero come si possa essere certi oltre ogni dubbio che la tua analisi su un'opera (tua ma vale per qualsiasi altra) non contenga alcun errore.
Secondo, perchè un'opera per essere meritevole deve presentare determinati temi ("c'e' l'infanzia lacerata dalla guerra? c'e' il dolore e il tormento esistenziale? c'e' la negazione del lietofine ?c'e' il dominio dell'ingiustizia?", prendendo solo dal tuo ultimo post)? Perchè, ad esempio, una bellissima illusione è inferiore a una cruda realtà? Mi pare che questo sia uno degli assiomi indimostrabili del nostro sistema.
P.S. non preoccuparti, non mi stai mica offendendo, anzi trovo piacevole dialogare con te
<i>e uno così fa' le schede anime qui?</i> mmm, si faccio anche le schede anime, tuttavia non ho capito il collegamento tra le due cose.
?? (anonimo)
- 14 anni fa
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Apparte i vostri commenti riguardo Ponyo...che sembrano solo criticare il genio di Myazaki e non il film in se...secondo voi perchè il maestro ha voluto realizzare questo anime? SECONDO VOI Voglio solo il vostro parere...perchè i commenti servono solo a questo..non ad attaccarsi o ad esporre il vostro modo di pensare...ma ad esprimere le vostre opinioni su un argomento a caso... The End
La mia analisi su un'opera e' assolutamente relativa, perche' contiene un giudizio necessariamente personale. Indicare invece quali sono i temi trattati, magari ripercorrendo la biografia dell'autore, credo sia ragionevolmente oggettivo
Non esiste alcun rapporto di paragone tra argomento aulico e argomento basso, il discorso non verte su questo. Myazaki non e'calante perche' si occupa di narrare, attraverso la metafora della favola, una sua piccola verità esistenziale faziosa ( faziosa perche' scarsamente universale e moralista, credo sia evidente ) ma perche' si e' fermato a questo punto. Ponyo non e' semplicemente brutto, magari; eseguire non deve essere necessariamente far bene, si puo' anche fallire nella vita; Ponyo e' standardizzato, il solito prodotto " made in Vaticano ", cambia il setting e il nome dei personaggi Un'opera di questo tipo e' sgradevole? non per forza, ma di certo se meritevole di premio, significa che l'animazione e' veramente alla frutta. E ricordiamo che qui non e' un autore che cita un altro attraverso i suoi occhi, ma un autore che continua ad autocitarsi ( con un precedente enorme, ovvero la prima Disney )
cosa significa l'appellativo commerciale? proprio questo, creare un filone che va forte, e reiterarlo per i dindolini
cmq ci dobbiamo ricordare che prima o poi schiattiamo tutti e l'imbianchino lascia il ricordo delle sputacchiate, quello che fa leopere darte magari se ci ha capito quaccheccosa di quello ce fa magri quacche cosa caruccia ce la lascia prima chemmuore...
ma tanto siamo tutti sostituibili sopratuto quei che vogliono fare i fighi che se la tirano affare i sofisticati...