In parte condivido il pensiero di quest' uomo e lo stimo (non solo per gli ottimi anime che ha sfornato). La situazione degli anime non è catastrofica, perchè negli ultimi abbiamo avuto anche anime di qualità come Durarara, Eden of the est, Dennou Coil.. il problema è che di solito i pochi anime decenti non seli fila quasi nessuno. Anche in Giappone. Basta entrare in un negozio come Animate e guardare gli scaffali, si capisce subito cosa attira il pubblico.
eiken (anonimo)
- 14 anni fa
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"Mentre tra un paio d'anni vorrei vedere chi ancora si ricorderà di K-on."
Non io sicuramente. non mi piace. Apprezzo quasi tutti i generi ma se un genere non mi piace non è che vengo nel blog e cerco di convincere gli altri delle mie idee personali, personali perchè ciò che pensi è una tua idea non quella di tutti (nel senso che dubito fortemente che il genere moe sia un prodotto mirato solo per otaku). Assolutamente giusto il discorso sull'italiano medio.
Davvero una persona molto profonda e intelligente, Dai Sato. Ma c'è ancora del buono nell'animazione moderna, come c'è sempre stato. Certo è sempre più centellinato, ma l'appiattimento culturale e il disimpegno intellettuale imperanti, come si può evincere, non affliggono solo l'Italia. E purtroppo non è un problema che riguarda soltanto l'animazione.
Certo, farebbe piacere vedere più anime impegnati e complessi che abbiano storie più ragionate, problematiche e stimolanti. Ma farebbe ancora più piacere che più fruitori chiedessero ciò. Siccome al fan medio non interessano cose su cui dover riflettere o che creino dubbi, domande e che portino alla riflessione critica - sai che palle!... -, allora per chi dovrebbero essere creati anime del genere? Che poi sarebbero i migliori, quelli di qualità, detto per inciso.
E' proprio vero, l'alfabetizzazione sui media si sta perdendo.
Beh, di solito sono un po' restio a condividere in pieno le affermazioni di queste persone, perchè sempre discutibili, ma... quest'uomo ha messo a nudo un intero sistema! Io ho visto Cowboy Bebop, Eureka Seven e Eden of the East, e insomma, direi che Dai Sato di anime ne capisce eccome! Non dimentichiamoci che ha collaborato anche a Ghost in the Shell e Samurai Champloo, un curriculum da far paura.
"Nessuno vuole saperne di conoscere i NEET, o disoccupati. Piuttosto, tutti preferiscono guardare un gruppo di studentesse liceali che creano un complesso musicale e si chiedono "come si suona questa nota?" "
Come dargli torto? Anche a me fa infervorare che un anime pieno zeppo di moe abbia successo, ma (quasi)capolavori come Eden of the East, Eureka Seven o Bakemonogatari vengano subito accantonati perchè noiosi, strani o "già visti". Non avrei così in antipatia K-on! e altre serie simili se non fossero macchine per soldi: l'anime fa una pubblicità enorme a canzoni che verrano poi distribuite come singoli, per un giro d'affari milionario... Un esempio: fase 1) Ambientare la trama in un liceo. Fase 2) piazzare già nel primo episodio la scena di un concerto (e non si capisce veramente che c'entri con la trama) per fare pubblicità alla canzone suonata. A questo punto non penso che questi anime vengano fatti con grande passione, ma piuttosto con un bel progetto commerciale in mente... Quoto Spider per questo: certi anime sono indimenticabili, e c'è un motivo se lo sono. E poi, come pretendiamo di elevare gli anime ad arte visiva se poi questi vengono prodottti meramente a scopo di lucro con trame e personaggi da quattro soldi? Io ho fiducia nel futuro, ma spero che prodotti così commerciali e blandi non diventino gli unici disponibili sul mercato.
Dopotutto un Bergman o un Herzog li conoscono in pochi. Rimane indiscusso che il concetto di serializzazione si sposa malissimo con le trame, e' improponibile ( e per questo Sato mi stupisce ) concepire una factory della narrazione, un'industria che sforna vicende di qualità ogni anno e sempre compatibili con almeno 24 puntate. La questione artistica poi, e' veramente sottovalutata; il Conte di Montecristo. tanto per citare un esempio, parte con un intreccio già rodato ( modificato forse bene forse male, certamente modifica non necessaria ) ma realizzato terribilmente, con il pretesto di uno stile alla klimt. La pretestuosità della polemica sta nel non sottolineare una verità lampante, ovvero che gli anime realizzati meglio sono quelli a contenuto erotico o ecchi
titoli muzukashii-kei ci vogliono eccome pero anche kuuki-kei ogni tanto ci stanno alla grande^^ comunque appoggio molte sue idee, alcune ancora con qualche scetticismo.
Premessa: quoto ogni singola parola di spider in ogni suo intervento. Passo alle parole di sato:
"L'orgoglio giapponese è una parte del progetto nazionale" ha affermato, ma "Si tratta soltanto di una facciata, poiché la maggior parte delle persone non ha alcuna idea di chi ci sia dietro la produzione", sia che avvenga in Giappone o, più genericamente, in una qualsiasi altra parte dell'Asia.
Esternazione molto acuta e veriteria che però sempre peccare un pò di ingenuita: E' normale che l'animazione nipponica sia diventato a tutti gli efetti un prodotto da vendere. Normale che l'aumento,per necessità di vendita, del prodotto ne abbassi gli standard qualitativi.
Arjun Appadurai lo chiama "Il feticismo della produzione",
Come dicevo è nella globalizzazione che c'è il succo del discorso. Naturale che avviene un processo di mistificazione localizzata per poter vendere un prodotto come qualitativo, vedesi ad esempio un qualsiasi prodotto italiano tarocco. L'animazione jappa si è solo adeguata al sistema.
Sato ha poi rivolto un'accusa nei confronti degli specialisti del settore dell'animazione, i quali si rifiutano di insegnare ai sub-appaltatori asiatici le tecniche di lavorazione più sofisticate, oppure il metodo di elaborazione delle sceneggiature, e il motivo è di facile intuizione: la trasmissione di conoscenze rilevanti minerebbe la posizione di supremazia del Giappone nella produzione di anime.
Sato sembra peccare anche quà di una certa ingenuità, visto che il fenomeno delle delocalizzazione dell'animazione jap in corea,ma soprattutto in cina è un fenomeno storico oramai, praticato da inizio anni 80, per abbattere i costi. La questione è molto complessa, ma indubbiamente la proposta di sato, potrebbe anche esser articolata meglio, così da dara garanzia anche agli estremisti dell' only made in japan.
Sato si è poi mostrato piuttosto seccato di fronte alla mancanza di rispetto che in Giappone si respira per le storie raccontate negli anime,
Grandissima verità! Le spettatore medio non ha più la pazienza di aspettare, vuole tutto e subito. C'è una totale incapacà, avvolte, di voler riflettere su ciò che si gurda, penetrale i vali livelli di lettura, confrontare.
Sato si è affrettato ad aggiungere che molti appassionati di anime hanno scartato a priori la visione di Eureka Seven, considerandolo un clone di Neon Genesis Evangelion senza nemmeno guardarlo
Antica ed annosa polemica su e7, che pare non esser propria adanta giù a sato. Infatti benchè abbia vinto camionate di premi e critche positive, il nostro voleva il grande riconoscimento che non c'è stato per i motivi che ha ricordata lui stesso. Cmq e7 va giudicato per quello che è: Non ha scoperto nulla di nuovo, ma è un ottimo minestrone con tanti ingradienti ammalgati in modo coerente o quasi. Insomma le sterili polemiche non posso scalfire una tale opera questo è certo.^^
"Purtroppo credo che i fan stiano perdendo la propria alfabetizzazione sui media, l'abilità di leggere la narrativa e le storie, d'intuirne i significati nascosti tra le righe, e persino la curiosità d'interrogarsi su di essi", è stata l'amara considerazione dello sceneggiatore.
questo andrebbe scritto a lettere d'oro davanti ad ogni studio d'animazione attuale.
Sato non ha detto di avere in antipatia lavori di "blanda atmosfera" come K-On!, ed anzi ne apprezza gli incredibili design; inoltre non critica il fan service perché va ricordato che se molti registi cinematografici giapponesi sono giunti dall'ambiente dei film di genere "rosa", molti animatori provengono invece da esperienze di lavoro professionale con materiale erotico (doujinshi, eroge o ero-anime e manga).
Quà vado ad interpretare: Sato non può sputare nel piatto in cui mangia, ergo non contesta duramente gli anime moe, ma praticamente lo fa poco sopra quando dice che tali prodotti non gli danno da lavorare. Insomma qua non si è saputo districare bene ed ha fatto un mezza gaff, ma il concetto è chiaro mi pare: troppi anime a catene di montaggio hanno abbattuta la possibilità di sviluppare progetti alternativi e più creativi.
Poi c'è anche la questione relativa al rischio che si abbassi il livello intellettuale degli anime: "Nessuno vuole saperne di conoscere i NEET, o disoccupati", afferma Sato. "Piuttosto, tutti preferiscono guardare un gruppo di studentesse liceali che creano un complesso musicale e si chiedono "come si suona questa nota?"
Concetto chiarito egregiamente in eden dallo stesso sato, lo dice poco sotto lui stesso, anzi eden è proprio una perculata nei confronti del otaku passivo a tutti gli effetti.
Mi fermo quà, ma indubbiamente questo articolo crea molteplici spunti di filessione che adrebbero aprofonditi.
Fra X (anonimo)
- 14 anni fa
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Io "Evangelion" non l 'ho visto, però ho notato che è anche una serie piuttosto criticata. Riguardo le robe da commediaccia, dipende da come è dove lo metti. Le misure in diversi casi delle forme femminili poi rasentano ormai sempre il ridicolo! Anche nelle commediacce. "Ranma", almeno la serie animata, presenta nudità solo in alcune delle prime puntate e poi mi pare quasi nada, a parte la puntata dei bagni pubblici. eiken, sembra che ti abbiano ciullato la macchina visto il tono? XD Comunque, "K-on!" leggendo la trama, mi pare sia una serie che può piacere o non piacere, ma non credo sia quella che vada presa come esempio negativo, almeno la serie in sè. Il merchandising, purtroppo, o per fortuna, ha sempre avuto, nel corso del tempo un ruolo piuttosto rilevante. RyOGO non credo che la situazione fosse la stessa. Secondo me "Gundam" è stata "solo" un' evoluzione. Già c' erano stati "Zambot III", in parte "Daitarn III" e anche in parte "Daltanius". Tutti Sunrise tra l' altro. È vero che si erano prodotte una miriade di serie robotiche, però il panorama era alquanto diverso. I meisaku? Ma se erano trasposizioni di romanzi. Che centra? Mah! E poi le ragazzine più sfigate sono arrivate a metà anni 80 circa mi sembra. Comunque è una cosa ciclica. Si pensi a fine anni 60, inizio 70 quando c' erano diverse serie sportive con non si sà quante sul baseball, uno degli sport nazionali del Giappone! Con un ritorno negli anni 80 e con H&B a fare da apripista ad altre serie sul calcio a cavallo degli anni 80 e 90 senza dimetnicare le "figlie" di "Sailor moon". Succede un pò in tutti i campi. Prendiamo ad esempio il cinema quando si producono diversi film catastrofici o tratti da serie TV e da fumetti.
"E' vero che in ogni tempo c'è stato un'invasione di genere, ma non come in quest'ultimi anni, dove in una stagione di anime, si vedono solo immagini di ragazzine semi nude, un simil-ecchi che si avvicina quasi all'hentai. Purtroppo è una crisi che non colpisce solo gli anime, ma anche il cinema soprattutto americano, film con storie valide si contano sulle dita di una mano. Non parliamo poi del 3D che tutti vogliono fare, ma che gli spettatori già non ne possono più."
Quoto!
Mi è capitato di leggere che il punto critico si sarebbe raggiunto a cavallo degli anni 60 e 70 con tanto di sciopero dei dipendenti della Toei. L' apporto di Nagai con anche "Mazinga Z" contribuì a risollevare le sorti dell' animazione televisiva. Poi ovviamente, come avete anche già scritto, non bisogna citare ovviamente solo le serie commediaccia che campano solo di situazioni già straviste ed usurate. "Code geass" ad esempio a me è sembrato troppo pacchiano con personaggi a volte irritanti e mi pare solo uno o due simpatici. "Gurren Lagann" non ne parliamo. Proprio sconclusionata con ogni tot che si decide di cambiare strada su che serie debba essere. Nasce come commediaccia quasi tout court per cambiare del tutto e trovarsi a vedere solo un' altra serie. E cambia ancora! Mah! Vabbè che quì si va quasi del tutto sui gusti personali. Poi mi è capitato di leggere nella scheda un commento interessante che dice che probabilmente la serie è nata sulla scia del remake di "Gaiking".
Ah, pardon! Mi ero scordato su "Eureka 7". Per ora non mi sembra male, ma la trovo alquanto altalenante come serie.
Questa notizia = TANTO di guadagnato se dovessi scegliere tra anime di oggi, e non averne.. sceglierei sedutastante la seconda opzione. L'animazione giapponese non è più quella di una volta: E' morta.
@Fra X Come i meisaku siano stati presi di peso dai romanzi (europei), gli anime moe sono presi di peso soprattutto dalle light novel, e comunque non parlo certo dell'ispirazione... E comunque ricordo benissimo che non c'erano solo questi 2 generi, anche gli spokon come ricordi tu, e altro ancora (oltre a porcherie come Coccinella e Ippotommaso).
assenzio: La pretestuosità della polemica sta nel non sottolineare una verità lampante, ovvero che gli anime realizzati meglio sono quelli a contenuto erotico o ecchi
veramente? Ma non capisco cosa intendi per realizzati meglio, certo il cara deve essere accattivanete per attirare il pubblico maschile, ma questo certo non implica che siano fatti meglio nel complesso.
Rimane indiscusso che il concetto di serializzazione si sposa malissimo con le trame, e' improponibile ( e per questo Sato mi stupisce ) concepire una factory della narrazione, un'industria che sforna vicende di qualità ogni anno e sempre compatibili con almeno 24 puntate.
Secondo me le parole di sato vanno lette come uno sfogo poco ragionato e un pò ingenuo, non ci star tanto a cavvilare sopra.Che poi fare una anime di qualità e mentenerla è impossbile, visto che gli altri e bassi ci sono sempre
eiken (anonimo)
- 14 anni fa
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L'animazione giapponese non è più quella di una volta: E' morta
eggià una volta tutto era meglio... ormai la fine del mondo è vicina si salvi chi può.
forse si sta perdendo quel tocco di classe a cui sempre assistevamo quando eravamo chiamati a discutere di un anime giapponese,specie nel periodo in cui si surclassavano i colossi americani di nostra conoscenza.
è mai possibile,dico io,che dopo la fama deve venire per forza la fame? non era bello il contrario,quando si tirava il sangue da una rapa e uscivano opere memorabili?
dove è finito il concetto di esportazione? nel cesso,direttamente,quel cesso che ha un nome,si chiama globalizzazione e commercializzazione in temipi brevissimi,e se non si cambia tendenza,la fine comunicataci da sato è più vicina di quanto si crede.
L'animazione odierna si sta beceramente uniformando verso il basso, con una deriva sempre più accentuata per la sua parte prettamente commerciale.<br><br>durante gli anni 70-80 l'animazione giapponese tentava di comunicare qualcosa: opere come Capitan Harlock o Rocky Joe portavano messaggi di grande carico morale; soprattuto Harlock, capace di anticipare con decenni la misera condizione odierna... <br><br>Ora non riuscendo a trovare trame accattivanti puntano tutto sulle animazioni e personaggi moe o attraenti; degenerando nel puro softporn pur di vendere qualche copia in più.<br><br>Oltretutto quello che era un vanto nazionale, l'animazione, viene svenduta a paesi esteri solo per risparmiare qualche soldo in più sulla produzione. Senza un vero piano per far proprie queste forze che potrebbero fare la fortuna del settore se propriamente istruite.<br><br>L'animazione così è destinata a stancare i propri acquirenti, prima o poi non la comprerà più nessuno come è capitato con qualsiasi fenomeno musicale, letterario o cinematografico passato.<br>Non ci resta che sostenere le opere odierne che riescano a distaccarsi dai luoghi comuni; ed è anche ora di rimboccarsi le maniche per i volenterosi animatori e sceneggiatori giapponesi e non...
credo che si stia puntando troppo sull'ovvietà e la non originalità della serie,specie nel secondo caso,forse per arrivare con più facilità ai gusti dell'utenza.
una via sbagliata,comunque,di cui ormai c'è traccia già da un paio d'anni a questa parte,non mi va di tornare sul gusto retrò di vecchi anime,ma almeno che abbiano quello spirito nella realizzazione.
ed è qui che stanno le loro colpe ed è forse meglio che non ci vengano a dire che siamo incompetenti o similari,ma semplicemente degli attenti osservatori di ciò che la loroi mente pigra sta producendo,cioè il nulla.
In line di principio sono pienamente d'accordo con la tesi esposta. Mi lacia però perplesso il fatto che insista troppo sulle sue produzioni un po come dire "le cose vanno male perchè non fate quello che dico io". In particolare quando parla di Eureca 7 è abbastanza patetico; non credo che se il fatto di essere definito il clone di evangeglion gli avesse portato dei vantaggi lui si sarebbe opposto a questa definizione per non parlare dei chiari richiami che di certo non possono essere tutti coperti chiamandoli tributi a NGE.
In conclusione direi che quello che dice è giusto però non si metta ha fare l'idealista e eviti frasi ad effetto. Lui come gli altri che tanto condanna punta ai soldoni.
Fra X (anonimo)
- 14 anni fa
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Parlando di serie del passato trasposte di recente in versione animata, si possono citare "Cinderella boy" (visti i voti nella scheda credo che quì sia piaciuto solo a me XD) e "Toward the Terra". ^/^
io concordo con ciò che dice quest'uomo. Ormai, basta vedere che anime in giro.
Ormai credo che siano piu unici che rari , anime o manga con storie in grado di appassionare per quello che nettamente è il loro vero valore sia grafico che narrativo. Mettiamola sul piano di Cowboy Bebop per prendere l'esempio di quest'uomo.
Il signor Sato poi ha le sue motivate ragioni per dire tutto ciò, dopo tutto anche lui vive in prima persona ciò che comporta il suo lavoro.
Ma ormai il mondo è tutto un grande mercato finanziario su ogni cosa.
E credo sia impossibile cambiare tutto ciò.
Rispettando i gusti degli altri ovviamente ad uno può piacere un anime uno stile e ad un altro no.
Basta solamente guardare che anime trasmettono in giappone per capire che ormai è tutto fondato sul grande mercato e distribuzione ed ovviamente anche anime/manga dal calibro di One Piece o Naruto oppure Gundam,Evangelion ..... vengono invasi da un Merchandise di livelli sproporzionati !
Perchè ormai mi pare interessi solo creare Gadgets dai piu assurdi a quelli un pò piu moderati.
Per non parlare di anime (che personalmente non mi piacciono e detesto x°D) come Harui o Lucky Star , che diventano soggetti al mercato favorito dai Fans.
o credo che una parte veda in gioco anche noi appassionati o Fans.come ci si vuol far chiamare.
questa è la mia opinione a riguardo ma condivido a pieno con altre opinioni lette. ed io continuo a sostenere i mitici anni 90 u.u
*fugge*
COMUNQUE quando ho visto la sua foto so scoppiata a ridere così tanto che ho rischiato il soffocamento con il thè che stavo bevendo x°D (scusate dovevo dirlo x°D quanto so torda <<")
purtroppo viviamo in un mondo governato dalla borsa valori,dallo share tv e dal facile consumo commerciale,come si può sperare di vedere un cambiamento radicato e repentino?
praticamente mai,perchè c'è un'imposizione bella e buona che nessuno di noi ha mai voluto,nessuno di noi continua a concepire e nessuno di noi vuol darne ulteriori spiegazioni oltre a quelle già date.
pertanto credo sia giusto che i tromboni dei produttori facciano un esame di coscienza e di portafogli e comincino ad intavolare idee che abbiano un senso e una qualità,elementi che fanno decuplicare le vendite,non dimentichiamolo.
@ himeciel91 <i>COMUNQUE quando ho visto la sua foto so scoppiata a ridere così tanto che ho rischiato il soffocamento </i> Eccola, finalmente l'ho trovata!! Una persona con una reazione simile alla mia, quando ho visto la foto ^^ Più che altro perché ora mi risulta veramente arduo immaginarmi Sato inviperito...sembra avere un animo così tranquillo e pacifico
comunque è terribilmente risibile che un maestro come lui in questa dichiarazione metta in mostra tutta questa asprezza e tutto questo astio nei confronti di ignoti.
fossi in lui,essendo dello star system,quindi uno dei principali colpevoli di questo impigrimento artistico che sta portando alla sua tanto declamata rovina,deve usare olio di gomito e darsi da fare.
deve farlo perchè deve dare l'esempio,altrimenti è inutile che ci venga a fare queste prediche,è inutile che ci si abbassi alla berlina in questa maniera oserei dire turpe e fastidiosa.
demone, ma il suo era palesame uno sfogo poco ragionato, vedi la parte relativo a k-on dove prima lo infame e poi ritratta perchè anche lui fa parte del giro e si inventa la storia che la parte ecci è sempre esistita ecc. Insomma vedilo in una prospettiva meno assoluta
beh,mast,speriamo torni sui suoi passi,così come è descritto nel topic sopra è un continuo pestar palta il suo,il problema di questi "santoni" è quello di andare spesso fuori le righe.
il problema è che chi non lo conosce,potrebbe additarlo,non solo verrebbe meno anche la sua credibilità di artista,uno potrebbe pensare "farebbe meglio ad occuparsi dei suoi lavori,se ne ha uno in cantiere"
capisco lo spirito di competizione,evidente soprattutto nei maschietti,ma quando si esagera lo si fa parecchio,ed è un peccato!
@mast: il meglio o il peggio in senso lato sono termini blandi, mentre la realizzazione tecnica, nei margini della soggettività, puo' avere una sua valutazione concreta ( anzi, molto spesso ovvia ). E' evidente che molti anime hanno una tenuta realizzativa bassa, con una discontinuità anche tra puntate improponibile, che banalmente si evince nel paragone, qualora possibile, con i rispettivi OAV. Potrebbe essere altrettanto interessante la scorporazione che sta subendo l'aspetto e il contenuto. Come nella cinematografia, era improponibile 30 anni fa un film impegnato ma realizzato con i piedi, essendo il linguaggio intrinseco nella figura.
A mio parere, se si dovesse fare una critica verso l'animazione seriale, viene prima la pochezza estetica e poi la trama; la prima esiste anche in autonomia ( hentai per esempio ) la seconda no.
Quindi Sato, a mio avviso, sbaglia due volte nella sua affermazione; non serve nessun insegnamento particolare, la responsabilità e' da attribuire solo al tempo impiegato
io credo che ci siano anche altri artisti che la pensano come sato,che attualmente si nascondono dietro a un dito oppure hanno paura di dire le stesse cose,da una parte c'è sempre la paura di perdere credibilità e fama,ciò non toglie che nelle sue parole ci sia qualcosa di vero.
sappiamo tutti che le strategie mediatiche attuali non sono proprio il massimo quelle provenienti dal giappone,ma se non sono loro gli inziatori di nuove epoche senza perdere tempo in discussioni pigre ed inutili dove andranno a finire?
che dobbiamo fare,tornare indietro e rimanere fino alle opere giunte fino a qualche anno fa e replicare sempre le stesse?
nossignore,va fatta un'inversione di tendenza e più gente a sgobbare sulle medesime,olio di gomito,fantasia,fatica e sudore,e come si dice per la nutella,e poi vedi come corrono!
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di parlare apertamente! Sì gli anime sono in crisi totale: mai si era vista una crisi come adesso. è un periodo molto buio per gli anime.<br><br>"<c>Le cupe previsioni di Sato dicono che gli anime si esauriranno in Giappone nel giro di pochi decenni.</c>"<br><br>Sinceramente, vedendo le serie attuali, ce lo auguriamo vivamente. Tanto ormai non resta altro da fare. A questo punto che chiudano baracca e burattini tanto vedendo quello che ci propongono meglio gettarlo nel wc e dimenticarlo.<br><br>Per salvare gli anime (ammesso che la cosa sia ancora possibile perchè, francamente, ne dubitiamo altamente) ci vorrebbe una serie in grado di catturare tutto il pubblico, sia maschile che femminile, con una trama validissima, originale (non necessariamente dev'essere una storia mai vista prima d'ora, si può sempre riprendere qualcosina di precedente ma mixarlo nel modo giusto e cambiarlo e il gioco è fatto), ricca di contenuti e che sia forte sia come ascolti in tv, sia come manga (quindi un manga in grado di appassionare), sia sul piano commerciale (con gadgets e giocattoli vari, ma non mirata solo al lato commerciale) e anche cambiare completamente il look dei protagonisti (i protagonisti dei nuovi anime sono fatti con lo stampino, tutti uguali! Insomma dove sono finiti Shingo Araki e soci? Quelli sì che sapevano disegnare e non facevano personaggi sproporzionati, senza labbra e tutto occhi!)! Una serie che possa piacere a tutti come le mitiche serie anni '70-'80 che restano tutt'ora il periodo d'oro dell'animazione nipponica non solo agli otaku a cui qualsiasi cosa va bene purchè sia giapponese.<br><br>Personalmente sono ormai tantissimi anni che non vediamo un anime che ci piace veramente e che ci prende tantissimo proprio perchè non esiste!<br><br>Siamo d'accordo con Eiken, l'animazione giapponese è ormai morta e sepolta da un pezzo!
il problema credo sia anche il nostro,ovvero quello di "scendere" anche da questa mentalità di anime che ci portiamo dietro da anni e guardare al futuro.
francamente non ci vedo nulla di interessante sia a livello di trama che di disegni,ovviamente si salvano colorazione e animazioni grazie all'avanzare della cg,ma stiamo avendo la valida dimostrazione che effettivamente non sono tutto in un'opera.
da una parte cerco,pur nel piccolo,di dare fiducia ai prodotti che verranno,ma se continuano sulle delusioni di questi ultimi 6-7 anni a parte rari casi,la fine sarà molto vicina,anche s emi secca d auna parte dare ragione ad un artista che non si sta impegnando per risollevare la questione che tanto lo stesso auspica.
non è col predicar bene e razzolar male che si risolve subito tutto,eh!
nonostante tutto non la vedo così nera per il momento, anche se quanto dice ovviamente è assolutamente sensato. In effetti non so quanto l'audience di anime sia in genere tendente a percepire gli elementi più "intimi" che gli autori trasmettono nelle storie (vedi i nomi che rchiamano ad elementi lettarari o similia) ma resta il fatto che negli ultimi anni si sono affermate serie comunque molto valide da tal punto di vista (vedi Code geass)
Fra X (anonimo)
- 14 anni fa
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"Coccinella" l' ho visto su TMC e mi è sembrata simpatica e godibile come serie. Queste danno la paga a diverse seriacce di oggi a mio avviso. Poi boh! Commedie tra loro originali e divertenti. Non tutte uguali ad altre. Negli anni 80 e 90 ci sono stati cloni di Lamù a livello televisivo? Mi pare di no. Invece in questi ultimi anni ecco sbucartene, con varie varianti! Mah! Senza ovviamente l' originalità, la demenzialità e l' inventiva dell' originale. Esistono gli Ataru oggi? Personaggi magari "idioti" per certi aspetti, ma capaci di una grande energia e trascinamento? Forse Arima di "School rumble", serie decisamente divertente e godibile, dove certe situazioni fanno da contorno e servono per creare gag e non per essere gratutite e sin troppo invasive. Veu, sono decisamente d' accordo! CG E GL (non esente da cretinate inutli da irritant-service), anche se ma non sono tanto piaciute, pare abbiano avuto un successo su largo pubblico da come ho capito. O sbaglio? Certo, si parla ormai di 3 anni fa. Sulle light novel, beh, anche negli anni 90 se ne traevano. Vedi "Record of lodoss war", "Slayers" e "Orphen" se non erro per dire. Purtroppo si è preso e si stà prendendo a man bassa dai videogiochi! °_O Ma dov' è finita l' inventiva? Boh!
"nossignore,va fatta un'inversione di tendenza e più gente a sgobbare sulle medesime,olio di gomito,fantasia,fatica e sudore,e come si dice per la nutella,e poi vedi come corrono!"
Quoto! Non pretendo che m' inventino dei generi ci mancherebbe. Basterebbe giostare tra questi senza tanto limitarsi agli stereotipi e all' irritant-service. Prendere ad esempio il già citato SR. O "Nadia - il mistero della pietra azzurra". C' è a chi piace e a chi no, ma a mio avviso, partendo come remake da come ho capito di Laputa e quindi rifacendosi a Miyazaki da come si vede nella serie, è riuscita a a crearsi una propria personalità. Poi vabbè, c' è stata qualche vaccata alla fine, ma è un altro discorso. C' è HS che c' è chi lo ama e chi lo odia. Dopo aver visto qualche immagine sono un pò "sospettoso", ma credo, quando RAI 4 lo trasmetterà, che gli darò un' occhiata, sperando di non rimanere deluso come successo con GL.
"veramente? Ma non capisco cosa intendi per realizzati meglio, certo il cara deve essere accattivanete per attirare il pubblico maschile, ma questo certo non implica che siano fatti meglio nel complesso."
Già! A vedere le immagini e anche leggere certi commenti nelle schede a me non sembra. Poi hanno sempre più il disegno simile e certi personaggi sembrano tutti o quasi uguali che se gli togli i capelli. Boh!
La situazione degli anime non è catastrofica, perchè negli ultimi abbiamo avuto anche anime di qualità come Durarara, Eden of the est, Dennou Coil.. il problema è che di solito i pochi anime decenti non seli fila quasi nessuno. Anche in Giappone. Basta entrare in un negozio come Animate e guardare gli scaffali, si capisce subito cosa attira il pubblico.