non ho mai letto nulla di Mitsuru Adachi, a parte "Mitsuru Adachi Essay Comic".<br>Non inizierò con Short Program, ma vorrei davvero leggere qualcosa di suo. Qual'è un buon manga per iniziare? Non dite Touch o H2 però <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/smile.gif" alt="" title=":)">
Opera stupenda (come un pò tutte quelle di Adachi), che mi è piaciuta talmente tanto da farmi acquistare entrambe le edizioni. All'interno, poi, com'è normale, c'erano alcune storie che ho gradito di più e altre che ho gradito di meno, ma nei tre volumi vi si può trovare più o meno di tutto, ed è difficile che non vi sia almeno una storia capace di colpire il lettore. Personalmente, avevo già amato abbondantemente l'opera ai tempi della lettura delle "sottilette", ma con la storiella autobiografica in 4 pagine sul rapporto tra Adachi e Shinji Nagashima mi sono sciolto in lacrime e ho glorificato ancor di più questa raccolta...
Complimenti a Slanzard, che come al solito è un recensore mirabile! Comunque, da quel che so io, in Giappone è già uscito un annetto fa un quarto volume, che raccoglie però solo racconti shojo/josei. Speriamo di vederlo al più presto qua da noi!
Adachi all'ennesima potenza. Storie magnifiche e uno spaccato del Giappone moderno di rara bellezza. 3 volumi assolutamente da possedere....21€ molto ben spesi
GianniGreed molti ritengono Rough il suo manga migliore, ed ha il vantaggio di essere corto ed economico. Certo l'edizione Star non è il massimo, ed infatti è teoricamente "a rischio" ristampa Forse ti conviene cominciare da uno degli Adachi pubblicati da Flashbook visto che son molto curati... oppure procedi in ordine cronologico!
Io quest'anno ho recuperato praticamente tutto di Adachi... ma non ho ancora cominciato a leggerne nulla Lo so, non è normale... diciamo che ho acquistato sulla fiducia, questioni di sesto senso
L'unica opera di Adachi che ho letto (Touch sarà il prossimo) e mi ha subito conquistato, mi ha letteralmente fulminato. La semplicità del tratto ben si sposa con le storie, quotidiane, estive mai banali. Un grande.
Se vi piacciono le storie brevi di questo genere consiglio di leggervi anche Rumic Short.
Adachi. Curioso che questo nome spunti fuori proprio in questi giorni nelle notizie, considerato che non è passato molto tempo da quando mi sono messo in testa di leggere qualcosa dell'autore.<br>Tuttavia, preferisco non iniziare la mia avventura adachiana da "Short Program", bensì dal volume unico "L'avventuroso" che, a ben vedere, riscontra molto di più i miei interessi, nonché sviluppa alcuni dei temi che più mi entusiasmano: il ricordo del passato e l'influenza che il medesimo esercita sulla vita presente.<br>Dopo "L'avventuroso", sarà la volta di "Jinbe" e così via fino al recupero delle opere più belle, incluso sicuramente "Short Program".
l'ho letto pochi mesi fa e posso dire che è stupendo...Adachi è un grande, non ho letto tanto di lui, ma sto cercando piano piano di procurarmi un po' di manga suoi perchè merita!!!!!
Avevo preso il primo volume di short program dopo (o durante - non ricordo bene la tempistica) aver letto Touch, che adoro, ma non sono più andata avanti perchè, forse per le storie troppo brevi, non mi prendeva. poi non ho più preso in mano niente di adachi perchè temo che nulla sia all'altezza di touch ai miei occhi.<br>cmq ho visto che qualcuno cerca qualcosa di adachi per cominciare: credo si sia capito che straconsiglio touch. e non fatevi influenzare dall'anime: io lo odiavo! il manga ho iniziato a prenderlo solo perchè non c'era molta altra scelta in edicola ma poi non ho più smesso e non me ne sono mai pentita!
Mila (anonimo)
- 14 anni fa
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Anch'io cominciai a leggere Touch perchè quel "cartone" lasciato a metà proprio non mi dava pace, volevo sapere come finiva la storia e... confermo è un manga a dir poco bellissimo. La prima e unica volta che un manga m'ha fatto piangere! Da allora mi struggo per poter leggere, in italiano, un'altra opera secondo me fondamentale di Adachi e cioè Nine. Capisco che sia datato (è vecchio quanto me) ma vorrei proprio che qualcuno si decidesse a pubblicarlo anche da noi.
Non è corretto dire che Short Program è un seinen: i racconti ivi presenti sono di un po' tutti i generi: shonen, seinen, shojo e addirittura josei. Adachi è uno dei pochi autori che spazia così tanto, anche se sulla lunga serialità anche lui si focalizza sugli shonen.
@Kotaro: aspetto anch'io il quarto volume, il cui nome è Girl's type. Immagino lo proporrà sempre la StarComics. Speroamp presto.
E' in cima alla lista dei miei recuperi, d'altronde Adachi è fra i miei autori preferiti. Sto adorando gli Adachi della Flashbook (tutti e tre) e il suo tratto è fra i più piacevoli,gradevoli,intensi,simpatici di altri in circolazione, a mio parere.
@Tano-kun <i>Non è corretto dire che Short Program è un seinen: i racconti ivi presenti sono di un po' tutti i generi: shonen, seinen, shojo e addirittura josei. Adachi è uno dei pochi autori che spazia così tanto, anche se sulla lunga serialità anche lui si focalizza sugli shonen.</i>
Ops, pardon, hai ragione, ho scritto quella parte senza ricontrollare attentamente... gomen
P.S. Comunque mi interesserebbe molto sentire l'opinione degli adachiani qui presenti sulla mia analisi di SP come cellula-base della narrativa di Adachi... è un'idea che mi è venuta sul momento mentre ero in corriera, per cui non so sia una cosa già saltata fuori in qualche altra discussione su questo autore.
Io in realtà non sarei tanto d'accordo sul fatto che la ragazza adachiana è sempre lei che si ripete in ogni opera, poichè, aldilà delle differenze fisiche, vi sono delle differenze caratteriali fra le varie ragazze protagoniste delle varie opere. Anche perchè poi le varie opere, così come anche le stesse storielle degli Short Program, sono diverse per generi, personaggi e tematiche, in quanto ci sono quelle coi bambini, quelle coi ragazzi, quelle con gli adulti, quelle shonen dove è la ragazza a spronare il ragazzo e quelle shojo dove invece i riflettori sono puntati tutti sulla ragazza ecc. A livello di stile grafico-narrativo, sì, sempre quello è, e magari determinati artifizi o auto-clichès (perchè sono clichès suoi che riutilizza) si ritrovano in più storie (penso ad esempio a Cross Game e ad alcune cose sue che somigliano ad altre di Touch, o a Katsu che somiglia per certi versi a Rough), ma non sono del tutto d'accordo con quello che tu dici, anche se è un concetto che hai espresso con un linguaggio molto bello!
Adachi è sempre Adachi A chi ama questo autore io consiglio vivamente di leggere Rough. Era stato pubblicato in Italia una quindicina di anni fa ma all'inizio non aveva riscosso il successo che speravano i Kappa Boys...loro ci credevano nelle potenzialità di Adachi, peccato che i manga erano appena arrivati in Italia e il mercato non era pronto per Adachi.. Rough era troppo diverso dalle altre pubblicazioni giapponesi e in effetti non era piaciuto nemmeno a me...ma poi l'ho letto e me ne sono innamorato!..e lentamente è uscito in Italia anche Touch,Slow Step, Misora, Miyuki...e adesso con Flashbook tre pubblicazioni dell'autore che escono contemporaneamente! Insomma se non eravate pronti 15 anni fa per Adachi, come non lo ero io del resto,adesso lo siete! provate a recuperare Rough, per me il migliore fumetto di sempre!
Ottima recensione, anche se non sono pienamente d'accordo sulle ragazze Adachiane. ultimamente Katsuki Mizutani e Aoba Tsukushima hanno dato una bella svolta, forse sui personaggi maschili c'è ancora un molto stereotipo anche se Azuma di Cross Game è un personaggi nuovo come concezione anche se ha qualche elemento qua e la del passato. Il bello degli Short program è che danno una visione diversa e un po insolita del maestro, anche se poi la loro brevità ne concentra molto di più l'essenza stessa.
M'aspettavo che delle opere di Adachi si occupasse Kotaro visto che ne è un patito, però noto con piacere che Slanzard ha fatto qualcosa di ottimo e allo stesso tempo breve, come il tipo di storie presenti nella raccolta. Io vorrei davvero leggermi qualcosa di Adachi, visto che come uno scemo di lui ho preso solo l'economico Essay Comics, però non ho ancora letto nemmeno uno dei suoi volumi brevi come Jinbe o Boken Shonen.
Per ora, desidero entrare nel mondo di Adachi con Rough vista la sua brevità, e il fatto che non tratti di baseball, ma di uno sport particolare come il nuoto, mi ha incuriosito parecchio, però aspetto una riedizione visto che è considerato -dopo Touch- il suo manga migliore.
<i>"noto con piacere che Slanzard ha fatto qualcosa di ottimo e allo stesso tempo BREVE"</i>
Sting! Sting! Sting! Sting! (pugnalate al cuore perchè sento odor di frecciatina )
La recensione è davvero ottima. Personalmente non so se sarei capace di farne una su questo titolo, poichè si tratta di molte storie diverse fra loro e non è detto che ci sia qualcosa che le accomuni, mentre parlare di tutte quante è una cosa improponibile!
l'edizione è come quella di "il bouquet rosso" della takahashi, l'ho visto in fumetteria... peccato che non amo particolarmente adachi... comunque le sovraqccopertine della star anche se un po' fine non sono mai fine come quelle ch ha fatto panini per love hina... un foglio di carta velina, roba da matti
Concordo con Kotaro che dice che i personaggi non sono così uguali gli uni agli altri: la scontrosa Aoba ha poco da dividere con la decisa Katsuki, men che meno con Haruka o Hikari. Sono onestamente più simili i ragazzi, ma forse proprio perché la maggior parte delle opere sono shonen e sono incentrate sulla loro crescita.
Molti racconti brevi possono essere visti come embrioni delle caratterizzazioni dei personaggi più che delle storie (cosa che invece fa più spesso la Takahashi).
Kasumi
- 14 anni fa
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Adachi, Adachi...Non vedo l'ora di poter recuperare qualcosa di suo, anche se le finanze al momento non le permettono !
Non comincerò da questo Short Program, che comunque giudicando dall'ottima recensione è un valido prodotto, però se mi convinceranno altre sue opere non mancherò di recuperare anche questa .
Ehm, veramente non ho mai parlato della ragazze adachiane... la storia delle ragazze vestite in vari modi era un riferimento alle varie storie, ovvero che Adachi è come se disegnasse sempre la stessa cosa con solo delle modifiche marginali. E devo anche ammettere che dopo aver constatato ciò mi è calata parecchio l'opinione che avevo su questo autore...
Allora non ho capito che cosa volevi dire... Perchè secondo me non è vero che disegna sempre la stessa cosa, nè a livello di storie, nè a livello grafico.
Beh, quali sarebbero le sostanziali differenze a livello narrativo tra le sue opere principali? E non intendo che in uno giovano a baseball e nell'altro c'è la boxe o il nuoto, o che in uno i protagonisti sono amici d'infanzia mentre nell'altro si conoscono dopo. Cioè, non è come un Makoto Yukimura, per citarne uno, che ti disegna un Planetes e poi un Vinland Saga che tra loro non c'entrano proprio nulla (e non intendo come genere). Io le storie di Adachi le trovo fatte abbastanza con lo stampino, tanti short program uniti insieme.
Beh, in una sono studenti che vanno a scuola e fanno sport, nell'altra sono samurai in un simil-antico Giappone, nell'altra c'è un patrigno (adulto) con una figliastra! Un pò di varietà c'è! Oltretutto è anche normale che un autore prediliga un dato genere e si dedichi a quello, mica possiamo pigliare tutta la produzione di un'autrice che fa shojo scolastici e darle addosso che sono tutte uguali solo perchè trattano di amori scolastici, per dire. Che ci sono somiglianze nei temi, nel disegno o nei personaggi, che determinate cose fra una storia e l'altra si somiglino, che si basi su alcune cose degli Short Program e le inserisca nelle storie lunghe d'accordo, ma questa è la norma per la maggior parte degli autori. Ogni storia di Adachi, però, ha un tema suo, che esula dal solo "amore, scuola e sport", proprio in virtù dei propri personaggi e delle loro problematiche, perciò abbiamo ora due ragazzi che devono crescere accettando il lutto e realizzarsi come uomo e come donna, ora due ragazzi cresciuti nel reciproco odio che imparano ad amarsi, ora un ragazzo che scopre di avere un travagliato passato familiare di cui non era a conoscenza, ora una ragazza e le sue esperienze amorose liceali, ora due ragazzi il cui amore pone le radici in un comune evento tragico del passato, ora un ragazzo che mente al suo stesso cuore per il bene della ragazza amata, e così via. E' vero che ci sono i "tipi", ma ogni personaggio riesce comunque ad ottenere una sua individualità, a porsi al lettore in maniera diversa rispetto agli altri e a farsi apprezzare o odiare per un motivo tutto suo.
Concordo in pieno con Kotaro!!..è sempre un piacere leggere ogni sua opera,ci sono poi anche le eccezzioni come per esempio Arcobaleno di spezie e il bellissimo Misora per sempre,dove si è dimostrato ancora una volta capace di stupire con storie fuori dai suoi canoni classici!