che grande regista, e che grande uomo. in questa lettera hai davvero messo il cuore in mano, e sei riuscito a toccare profondamente il mio. grazie per aver condiviso col mondo tutto ciò che hai provato in quei terribili momenti. hai dimostrato fino alla fine di essere una persona speciale. ciò che hai fatto non sarà mai dimenticato.
che dire..un uomo stroncato da quel male bastardo e silenzioso di nome cancro! sara anche morto il suo corpo ma non il suo GENIO come artista che vivra per sempre nel mondo!! ciao,sensei... p.s=se cercate genio sul dizionario ci troverete scritto satoshi kon!!!!
monsieur Bordeaux (anonimo)
- 14 anni fa
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Addio caro maestro Satoshi! Se n'è andato un grande uomo.
one of a kind (anonimo)
- 14 anni fa
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per suscitare un qualke tipo di sentimento nella gente, bisogna far il disegnatore o il cantante o il regista, altrimenti nn conterai nulla, come la gente ke muore ogni giorno anke nelle nostre citta..
@one of a kind: ma che vuol dire? -_- Questa presa di posizione contro le "celebrità" è assolutamente fuori luogo, soprattutto nel caso di Kon, che non era certo il tipo d'artista da stare sempre sotto i riflettori o da pensare solamente al denaro! Prima di ogni altra cosa contano la semplicità e l'umiltà, la persona stessa, non il numero di copie vendute di un manga o un cd... Magari, imparare a battere in italiano, prima di sparare sentenze su bersagli completamente errati...
@one of a kind Quando una persona è famosa e apprezzata, è normale che in molte persone che appunto ne hanno apprezzato le opere si raccolgano in lutto, poi com'è morto lui è morto anche mio padre, e logicamente se di mio padre gliene poteva fregare a poche persone, di un regista ci interessa un po' a tutti, ma credo che se morisse un utente che commenta spesso, credo che il lutto sarebbe forse maggiore... è logico che ci sia un sentimento del genere verso chi si "conosce" piuttosto che verso un estraneo. E non penso che tu ogni 15 secondi sei a dispiacerti per una persona appena morta dal fumo...
aru (anonimo)
- 14 anni fa
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Grazie di avemi dato così tanta emozione...sei stato uno dei rari registi a toccare le corde più intime della mia sensibilità...e penso che tutti quelli che conoscono il tuo lavoro la pensino come me! Adesso mi piace immaginarti in partenza per lo spazio come Chiyoko... una visione positiva ed ottimista anche nel momento più terribile!! Sento un grande vuoto ... come se avessi perso qulacuno che conoscevo... Addio amico....
E' strano vedere l'odio che regna nel mondo e poi trovare persone come Satoshi Kon. Un uomo umile, generoso e onesto fino alla fine, nonostante la morte che si avvicinava, nonostante la paura, nonostante tutto. Lode a questo grande uomo e lode a tutte le persone benevole che sono state accanto a lui.
Dio ti accoglie nelle sue braccia, non può farne a meno.
Grazie di aver toccato le nostre esistenze con il suo talento visionario; Sensei, lei non morirà mai. Le sue opere continueranno a ricordare la meravigliosa persona che era anche alle generazioni future.
"Non ce l'ho fatta a morire!"
baljak (anonimo)
- 14 anni fa
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Leggerlo ti manda il cuore in 100.000 pezzi. Si può morire con dignità.
Nel leggere la lettera ho rivissuto una esperienza che, purtroppo, ha visto coinvolto un mio familiare poco più in là con l'età di Kon.<br>E' terribile, se penso a quante notti insonni e quanta rabbia avevamo e abbiamo ancora in corpo.<br>Questo da l'idea di quanto possa essere stato forte quest'uomo.<br>La lettera, seppure triste, mostra come si possa accettare un destino veramente infame con la serenità e la consapevolezza di aver vissuto una splendida, quanto breve, vita.<br>Un saluto affettuoso Satoshi!
ps: Proprio bella la foto finale! Complimenti a chi l'ha scelta!
Kasumi
- 14 anni fa
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Leggendo questa lettera si capisce che Kon è stato un grand'uomo, oltre che un grande regista...E mi dispiace soltanto non aver conosciuto prima le sue opere.
Davvero non ci sono parole, RIP <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/cry.gif" alt="" title=" "> .
E' stato veramente un grande ... ha saputo congedarsi con dignità e umiltà, ed ha vissuto gli ultimi attimi della sua vita senza cadere nella depressione o nella paura, pensando solo a dare l'ultimo addio alle persone a lui vicine. Stimo quest'uomo, e mi dispiace di non aver potuto conoscere il suo operato prima. Ora, non posso fare altro che augurargli un buon viaggio nell'aldilà ...
Erichan (anonimo)
- 14 anni fa
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Grazie maestro per le tue atmosfere oniriche e deliranti che hanno colmato la mia fantasia grazie per i tuoi film ricorderò per sempre Perfect Blue come uno dei piu bei film di animazione che abbia mai visto grazie per l'assurda realtà dei tuoi mondi così inconsueta così unica e affascinante. Mentre leggo questa lettera di addio un nodo mi stringe la gola oggi il mondo piange la perdita di un grande artista e insieme a esso piango anche io Grazie di tutto Satoshi Kon riposa in pace le tue opere vivranno in eterno.
gatsu81 (anonimo)
- 14 anni fa
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Paprika e Perfect Blue sono i suoi lavori che ho ammirato di più, ed in un certo senso hanno plasmato il mio gusto nel campo dell'animazione giapponese.
PB lo comprai nel lontano 1998 in VHS, appena l'allora Dynamics lo pubblicò.
Oggi, i suoi lavori sono assolutamente sbalorditivi se ammirati in Blue-ray su uno schermo ad alta definizione. E lo rendono immortale, e presente, ancor + d artisti ancora in vita....
...nulla da aggiungere, semplicemente è stato un grande nella vita e nella morte, e la sua ultima lettera parla più di 1000 parole...e per l'ultima volta: Addio, Grande
breathless (anonimo)
- 14 anni fa
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Questo è un addio...per tutt noi...non possiamo che ringraziarti! Spero sarai in un luogo dove potrai girare come meglio credi il tuo infinito film, come meglio credi, libero.
Mr_Orange (anonimo)
- 14 anni fa
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Ti ho scoperto ed amato con Tokyo GodFathers. I miei Saluti ad un uomo umile ma al tempo stesso geniale. Il mondo dell'animazione sentirà davvero la tua mancanza.
Satoshi Kon è uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi, la sua intera opera (se pure troppo breve, per noi fan) parla da sola. Ci mancherà infinitamente... au revoir
E' così ingiusto averti scoperto tardi, solo poco prima della tua partenza. Con le tue potenzialità avresti potuto lasciare un marchio ancora più indelebile nella storia dell'animazione nipponica. Ma già quel che hai fatto è abbastanza. Prima o poi ci reincontreremo tutti quanti. E parleremo allegramente di Millennium Actress.
Parlare di un artista che si ama e che è appena scomparso è sempre un'impresa difficile, soprattutto se si tratta di una morte prematura. Lo shock per la notizia inattesa ci lascia allibiti, incapaci di raccogliere le parole giuste e metterle insieme in un discorso sensato. Ci affiorano alla mente le visioni delle sue opere, le scene che più ci hanno colpito, che rimarranno stampate per sempre nella nostra memoria. Ma egli era un uomo in carne ed ossa, con tutto il suo retaggio di esperienze, amicizie, sentimenti, ed ora quest'uomo non c'è più. Il rimpianto per ciò che avrebbe potuto ancora fare è immenso. Satoshi Kon, impareggiabile pluripremiato disegnatore, sceneggiatore, regista, ha iniziato il suo cammino nel campo dell'arte studiando per diventare pittore. Dopo gli studi realizza il suo primo manga e si fa subito notare da Katsuhiro Otomo con cui collaborerà in varie occasioni. Collabora anche con Mamoru Oshii e nel 1997 esordisce alla regia con Perfect Blue, psicho-thriller a tinte forti elogiato dalla critica e osannato dal pubblico. I consensi continuano anche dopo il secondo film scritto e diretto da lui: Millennium Actress (2001). La definitiva consacrazione arriva nel 2003 con Tokyo Godfathers, tragicommedia dai toni realisti di cui firma soggetto, regia e design dei personaggi. Dopo la parentesi televisiva del serial Paranoia Agent torna a dirigere un lungometraggio per il cinema: Paprika, che sarà presentato in concorso a Venezia nel 2006. Prima di lasciarci stava lavorando a Yumemiru Kikai, ancora in produzione. Invidio terribilmente chi non ha ancora visto nulla di Satoshi Kon perché so che proverà un piacere sublime nell'assaporare per la prima volta i suoi lavori. Ricordo ancora quando ho visto per la prima volta un film di Kon: Tokyo Godfathers, prima sua pellicola proiettata in Italia nelle sale. Appena uscito dal cinema ricordo di aver avuto una strana sensazione che non riuscivo a spiegare. Fino ad allora, pur essendo un appassionato di anime fin dall'infanzia, avevo considerato questo genere non tanto di serie B ma, in un certo senso, un sottogenere per specialisti, per appassionati di disegno, una specie di “Cult”, un fenomeno di nicchia. Poi ho creduto che il cinema e gli anime tendessero allo stesso fine ma che solo usassero un linguaggio diverso. Insomma Tokyo Godfathers aveva innestato in me un conflitto, una discussione interiore. Altri autori avevano avuto in me lo stesso effetto (Otomo, Oshii) ma quest'ultimo mi ha spinto a riflettere in maniera ossessiva su questo dilemma. Infine una folgorazione: il cinema e gli anime sono la stessa cosa! Hanno la stessa identica dignità artistica e vanno messi sullo stesso piano, in Kon questo è evidente. Se mai si tratta di definire la qualità dei singoli prodotti, ma questo prescinde dal differenziare categoricamente i due mezzi espressivi. Inoltre gli anime, per loro natura, sono strettamente legati al disegno e alla pittura (l'arte visiva più antica e nobile), e questo li rende infinitamente più affascinanti, ai miei occhi, rispetto al cinema tradizionale con attori, più vicino alla recitazione e quindi al teatro. Ovviamente ho continuato ad approfondire l'argomento visionando altre opere di Kon, e tutte mi hanno dato la conferma di quel che credevo. Prendiamo per esempio Perfect Blue: come si può non constatare che siamo di fronte ad un'opera d'arte cinematografica di prima grandezza, anche se non sussistono attori in carne ed ossa? Kon ha creato una sintesi perfetta! Un thriller psicologico degno di Hitchcock, perfettamente eseguito e curato nei minimi dettagli (dal sonoro, al ritmo narrativo, al montaggio, ai disegni etc.) realizzato unicamente con la tradizionale tecnica dell'animazione, nessuno lo aveva fatto prima: geniale! Tratto da un romanzo di successo, Perfect Blue doveva inizialmente essere sviluppato come un normale film con attori, ma pare che, in seguito ad un terremoto che aveva danneggiato gli studi di produzione, fu scelto di “ripiegare” sull'animazione. Inoltre doveva essere distribuito unicamente per il mercato home video, ma le vendite, superando ogni aspettativa, costrinsero i produttori a farlo uscire anche nelle sale. In definitiva non si può contrastare il destino, e la grandezza di Kon prima o poi doveva pur esplodere e mostrarsi al mondo: questo era il momento. Questo film, con il successo di pubblico e di critica che lo ha seguito, ha fatto di Kon un autore di primo piano, un innovatore, un film-maker assolutamente originale, moderno e rivoluzionario. Altri autori di anime si sono cimentati con la ricerca e la sperimentazione spinta nel senso della contaminazione e volta ad innalzare lo status degli anime al livello del cinema di serie A mondiale. Si pensi ad Otomo e Oshii (entrambi conoscevano Kon professionalmente): meriterebbero un discorso a parte ma entrambi si cimentano sia in film live action che in film di animazione, sono pionieri della computer grafica applicata agli anime e si sforzano di cercare sempre nuovi limiti da superare, sia tecnicamente che dal punto di vista più squisitamente stilistico. Questo dimostra che un grande artista, indipendente dal mezzo che usa per esprimersi, ha un unico obbiettivo: la creazione di un opera d'arte autonoma e originale, che non solo riesce a trasmettere qualcosa al suo pubblico a livello di emozioni, ma soprattutto crea qualcosa di unico, innovativo, rompendo con la tradizione attraverso un linguaggio nuovo e sperimentale, e le opere di Kon, a mio avviso, ne sono un esempio lampante. Già il suo l'esordio nell'animazione lo vede protagonista come sceneggiatore dell'episodio più lungo e profondo (Magnetic Rose) nel film Memories (1995) di Katsuhiro Otomo. Questo lungometraggio, diviso in tre parti ben distinte, è un autentico capolavoro in cui ricerca tecnica e ricerca estetica si fondono per raggiungere risultati di una raffinatezza ed eleganza senza pari, inoltre mette insieme un team di sviluppo di giovani autori che con questa operazione entra con merito nella storia dell'anime. Diversi cineasti nipponici con la loro arte, nel corso degli anni, hanno saputo travalicare i confini nazionali imponendosi a livello planetario. Satoshi Kon rientra in questo ristretto circolo di eletti, e la sua scomparsa, se da un lato ci priva di chissà quali altri emozionanti capolavori, dall'altro lo fa entrare di diritto nell'olimpo dei più grandi di sempre. La sua uscita di scena chiude una parentesi importantissima nella storia del cinema, e io come suo grande ammiratore ed estimatore non finirò mai di ringraziarlo per quello che ci ha regalato e per il segno profondo che ha lasciato e che rimarrà indelebile dentro di noi. Addio maestro.
bob71
Dzyan (anonimo)
- 14 anni fa
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Non lo conoscevo e non ho mai seguito molto le sue opere... Tuttavia riesco a scorgere la bellezza di una mente umana posta davanti ai timori e alle incertezze dell'imprevisto, dell'imponderabile, tradursi in forma scritta per imporsi agli eventi ineluttabili. Forse è per questo che solo una mentalità profondamente nipponica, come anche quella dei piloti Kamikaze, rende possibile esorcizzare la dura morte piegandola ai sentimenti per il prossimo, come un arco teso fra passato e futuro, il gentile pensiero altruistico può scoccare oltre gli stretti confini di un corpo limitato... Riposi in pace
Requiescat in Pace, sensei Kon.