<i>l'opera originale viene affidata a una coppia (solitamente ragazzo italiano e ragazza giapponese): [...] Il testo in italiano arriva poi a un adattatore della casa editrice stessa che lo rielabora a suo gusto. Se nei baloon non ci stanno tutte le parole qualcosa viene tagliato</i> eh?!?!? la storia della coppia di traduttori la sapevo (basta leggere chi ci ha lavorato alla fine di ogni albo), ma che quello italiano sia un semplice adattatore mi spiazza! per non parlare del taglio del testo...
<i>le case di produzione giapponese mandano solitamente la loro cartella stampa e lo script per i sottotitoli tradotto in inglese. [...] bisogna solo sperare che in Giappone abbiamo buoni traduttori verso l'inglese e che la persona che prende in mano questa versione (che di mestiere non fa il traduttore) sappia bene l'inglese</i> eh?!?!? (e due)
<i>"Che esperienze hai?", nessuna - risposi - ma sono laureato in lingue orientali. "Ah beh, non conta molto"</i> eh?!?!? (e tre)
<i>la difficoltà che questa lingua abbraccia tutti i registri: alto, basso; tutti gli stili: colloquiale, ricercato e i modi espressivi: standard, dialettale e slang. Nel giapponese hanno caratteristiche proprie anche il linguaggio maschile e femminile, le forme onorifiche (di rispetto e di umiltà)</i> avendo iniziato da poco un corso di giapponese sto riscontrando questi elementi peculiari... mamma mia come sono complicati i nippo! va bene il rispetto e la gentilezza, ma addirittura la diversificazione tra maschi e femmine! riguardo alla storia di -san, -sama, -kun e -chan: questi suffussi in italiano non significano nulla; per renderli bisognerebbe mettere dei vezzeggiativi (ad esempio in Bleach Ken-chan diventa Kennino), aggiungere parole (come in Soul Eater, dove Shinigami-sama diventa sommo/lord Shinigami) o impostare la frase con il "lei" e i congiuntivi se c'è -san; oppure si lasciano ma si mettono delle note che spieghino cosa sono...
<i>Compito del traduttore quello di cogliere citazioni e riferimenti e raggiungere il suo scopo attraverso note brevi ma essenziali che non appesantiscano le tavole</i> molto giusto! reputo comunque che ampie note esplicative a fine albo siano molto utili, come per esempio in "Hiroshima, nel paese dei fiori di ciliegio" della Ronin..
<i>Un altro problema sono le onomatopee di cui gli autori giapponesi fanno largo uso Essi distinguono tre categorie di espressioni sinestetiche</i> mamma mia che casino!
<i>"Perché dovremmo tradurre secondo il gusto inglese (americano) una serie di suoni concepiti da autore giapponese? E' corretto secondo te? Nel primo volume di Maruo (Il vampiro che ride, N.d.R.) per esempio abbiamo tenuto i suoni in giapponese avvicinando agli ideogrammi, in piccolo, una traduzione del suono perché Maruo utilizza uno stile estremamente grafico"</i> mi sembra la soluzione migliore; così succede in Fullmetal Alchemist con la traduzione dell'onomatopea tra una vignetta e l'altra, che poi è quello che fanno tutti gli scanner. invece in Bleach hanno adattato la versione americana... al di là delle onomatopee in inglese che comunque mi vanno bene, il primo numero è scandaloso: c'è scritto "Kurosaki clinic", quindi c'è la nota "clinica Kurosaki", e poi (ancora peggio) c'è scritto "Urahara shoten" con la nota "emporio Urahara"... ma lasciarli in giapponese era troppo difficile vero? tanto la nota la devono mettere comunque!
<i>ci sono dei termini del dialetto di Nagasaki</i> e quando entrano di mezzo i dialetti sono cavolacci amari!
<i>trovo un frontespizio che sembra riprendere un stampo ukiyo-e</i> cavolacci ancora più amari!
è fondamentale che un traduttore degno di questo nome abbia decine di dizionari mono e bilingui; ma è altrettanto fondamentale tenersi al passo coi tempi e sfruttare la rete, anche se ovviamente non è per niente facile trovare ciò che si cerca...
molte grazie a Dario Sevieri per aver illustrato i "lati oscuri" e le peculiarità delle traduzioni dei manga!
@Nekomajin Tarolino è inascoltabile, così come "piccola Kana" in FMP! è a dir poco odioso.
@giorgio13 <i>riguardo alla storia di -san, -sama, -kun e -chan: questi suffussi in italiano non significano nulla; per renderli bisognerebbe mettere dei vezzeggiativi (ad esempio in Bleach Ken-chan diventa Kennino), aggiungere parole (come in Soul Eater, dove Shinigami-sama diventa sommo/lord Shinigami) o impostare la frase con il "lei" e i congiuntivi se c'è -san; oppure si lasciano ma si mettono delle note che spieghino cosa sono...</i> Se hai seguito il corso di giapponese dovresti capire che le traduzioni che hai proposto tu non sono adatte. Sama non è sommo e san non è signore. In Bleach hanno messo "Kennino"??? Ok ragazzi, vendo tutta quella schifezza della Panini, 42 numeri che non ho ancora letto, chi li vuole?
<i>c'è scritto "Kurosaki clinic", quindi c'è la nota "clinica Kurosaki", e poi (ancora peggio) c'è scritto "Urahara shoten" con la nota "emporio Urahara"... ma lasciarli in giapponese era troppo difficile vero? tanto la nota la devono mettere comunque!</i> La Panini si conferma all'altezza della sua fama.
Nekomajin: Allora concordo che va adattata, ma non bisogna stravolgere il senso della frase. Le note comunque non dico di riempire il testo o che altro, nel caso le si mette a fondo volume. Il problema però rimane per tutte quelle cose intraducibili come Senpai ad esempio che a mio avviso è meglio lasciare in originale. Altro esempio stupido può essere l'uso del plurale. Io ad esempio se si parla di Spade lascerei le KATANA e non scriverei mai KATANE...
Per la questione san kun eccetera io la gestirei in base al testo. Se proprio ometto il SAN, ma se il testo originale ha un certo tono non lo modifico, mentre il kun e il chan li terrei anche perché a me i vezzeggiativi del nome hanno sempre fatto cagare. Quindi userei la forma giapponese.
Per la questione SHINIGAMI SAMA, oddio sama non è proprio lord o sommo, ma a mio avviso anche qui può starci visto che il grado di rispetto usato con sama indica una totale venerazione del parlante nei confronti di chi prende sama. Quindi LORD SHINIGAMI o SUA MAESTA SHINIGAMI può essere adeguato come tono. L'unica non lo cambierei, terrei sempre lo stesso appellativo per non confondere chi legge. Quindi se inizio con LORD SHINIGAMI lo chiamerò sempre cosi.
Sulla questione del rude poi cara neko ho i miei dubbi se sono due amici maschi che si parlano in forma piana non so quando cortesi possano essere... Alla fine la forma piana di per se è una forma abbastanza diretta e quindi comunque meno cortese della forma in MASU come credo possa confermare un qualche docente cafoscari. Infatti io tarantino lo volevo uccidere in kill bill visto che gli yakuza parlavano tutti in MASU...
@Xxx aka Skorpion questione di gusti, io lo trovo simpatico il vezzeggiativo Tarolino, lo diceva soltanto Arale in dr Slump, gli altri lo chiamavano Tarou Il vezzeggiativo credo sia la cosa più vicina al chan/kun.
Kuro Ookami sì, la forma piana è più diretta ma non è rude, soprattutto se si aggiunge "ne" alla fine delle frasi e cose simili, non è solo il masu che rende una frase più rispettosa.
Comunque punti di vista, io credo che dei termini giapponesi debbano essere tolti o tradotti in italiano, nei libri tradotti in italiano per esempio san, kun e chan non ci sono e sono d'accordo con questa scelta dei traduttori.
Nekomajin : Ok, ma io mi riferivo solo alla forma piana se poi aggiungi particelle finali che attenuano il tono allora è un altro discorso.. Per la questione libri beh anche li dipende dal caso ma anche io non metterei san, ma per kun o chan lo terrei solo perché non mi piace il vezzeggiativo..
Mi viene da vomitare: cioè a questo punto traducessero con google translate XD
Cioè un italiano pezzotto viene adattato: pò non è meglio il passaggio attraverso la lingua inglese? O.o
Poi quando ho letto che le onomatopee sono un "problema" non ho potuto fare a meno di ridere (per non piangere): MA CHISSENEFREGA DELLE ONOMATOPEE PENSATE A RENDERE FEDELE LA STORIA!
@Nekomajin <i>Il vezzeggiativo credo sia la cosa più vicina al chan/kun.</i> Anche qui non è del tutto vero. Esempio: in Reborn Tsuna chiama "Kyoko-chan" una ragazza con cui (all'inizio del manga) non parlava quasi mai. Quindi è assurdo che chiami "kyokina"/"kyokuccia" una con cui non parla quasi mai (oltre tutto sono veramente orrendi da sentire). Oppure un caso in cui è intraducibile: Minami-ke. In una scena Fujioka deve telefonare a casa della ragazza che gli piace e che fino a quel momento chiamava per cognome, ma siccome telefono a casa sua non può dire "C'è Minami?" dato che in quella casa tutti si chiamano Minami. Quindi inizia a pensare a come può chiamarla e vede il poster della champions appeso al muro e leggendo CHAMpion per consonanza gli viene in mente di aggiungere il chan al nome della ragazza. E' chiaro che questo non può essere tradotto in italiano perché normalmente si penserebbe "che c'entra il poster della champions?".
Skorpio, ma non è che ti paga Hibari? no perché sei di un testone su Reborn.. Comunque prima di fasciarti la testa non sarebbe il caso di vedere come viene?
E' solo il primo esempio che mi è venuto in mente, comunque non stavo parlando dell'adattamento italiano dell'anime ma mi riferivo al fatto che gli onorifici devono essere mantenuti nella traduzione.
P.S.: Non sono un testone su Reborn, sono un testone su tutto!
@Xxx aka Skorpion <br>nel primo caso, quello con Tsuna (tonno? <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/biggrin.gif" alt="" title=":D"> ), avrei usato il vezzeggiativo se questo Tsuna è un tipo abituato a prendesi certe confidenze anche con gli estranei, altrimenti signorina oppure niente.<br><br>Nella situazione della telefonata, capisco che è stata creata una specie di gag tra il poster e il chan, nella situazione che mi hai descritto.<br>In quel caso, nella traduzione italiana (se è un anime) credo la gag non possa essere tradotta, perchè si presuppone da parte del telespettatore italiano la comprensione del chan e della parola champion (che in giapponese è chaNpion con la N e pronunciato cianpion e non cempion come l'inglese vorrebbe).<br><br>è successa una cosa simile nell'anime italiano di soul eater, c'era il gioco di parole creato dai numeri che Maka scrive sul vetro per chiamare lo shinigami. <br>La gag è andata persa nella traduzione italiana perchè per capirla bisogna conoscere la pronuncia dei numeri giapponesi e alcuni parole giapponesi, e non è possibile mettere delle note esplicative in un anime.<br>Purtroppo a volte certe cose vanno inevitabilmente perse quando si traduce in altre lingue.<br>Non puoi dare per scontato che chi usufruisce di un'opera tradotta conosca anche la lingua e la cultura di origine.
@Nekomajin: Esatto, molte volte i giochi di parole o battute vanno perse nelle varie traduzioni, e questo non succede solo con anime e manga, ma anche con film e telefilm. Un esempio che può rendere bene l'idea secondo me, è quando in un film, anime o altro che non sia italiano, ci sono personaggi che parlano l'italiano, e usano anche dei modi di fare nostrani. In quel caso quasi sempre nella versione italiana del prodotto, viene detto che quel personaggio parla un'altra lingua! Solitamente il francese o lo spagnolo, e quindi usa i modi di fare di queste nazioni. In casi come questi però credo che questa scelta sia inevitabile, perchè, pur rovinando la scelta originale, altrimenti non si coglierebbe la differenza e la particolarità del personaggio.
@Nekomajin Mi spiace, ma in italiano è assurdo chiamare con un vezzeggiativo qualcuno con cui non parli mai (anzi è assurdo chiamare qualcuno con un vezzeggiativo in generale ) e è ancora più assurdo chiamare una compagna di classe "signorina".
<i>In quel caso, nella traduzione italiana (se è un anime) credo la gag non possa essere tradotta</i> Appunto, siccome non può essere tradotta è cosa buona e giusta lasciare gli onorifici.
Sì, quel pezzo in Soul Eater l'ho notato subito. <i>non è possibile mettere delle note esplicative in un anime</i> Chi l'ha deciso? Nei fansub o nei manga le note ci sono e non vedo perché dovrebbero essere tolte. Servono per farti comprendere appieno l'opera. <i>Purtroppo a volte certe cose vanno inevitabilmente perse quando si traduce in altre lingue.</i> Ecco perché sono contro i ridoppiaggi.
Xxx aka Skorpion : i ridoppiagi per la questione che una serie va diffusa è necessario farli. Se a te non piacciono puoi optare per l'acquisto dei dvd e vederti l'anime in originale.
Comunque alle volte alcune cose non le si può capir comunque come ad esempio il motivo per cui sailor moon si chiama Usagi e Chibiusa si chiama cosi. Lo puoi capire solo se sei giapponese o conosci la loro cultura e le loro legende..
Quindi non dipende solo dal doppiaggio ma anche dalle possibilità che permette la lingua, come ad esempio alle volte i numeri sulle maglie che fanno riferimento alla lettura dei numeri e l'assonanza con i nomi, o riferimenti di sola animazione.
Quindi l'unica cosa possibile a mio avviso è riadattare con modi di dire simili ma conosciuti nella nostra lingua o gag che nella nostra lingua hanno senso quella di cani e gatti per canicatti ci sta a mio avviso...
@Xxx aka Skorpion <br><q><i>Mi spiace, ma in italiano è assurdo chiamare con un vezzeggiativo qualcuno con cui non parli</i></q><br>In un anime ci può stare una cosa del genere, succede di tutto <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/biggrin.gif" alt="" title=":D"> <br><br><q><i>Appunto, siccome non può essere tradotta è cosa buona e giusta lasciare gli onorifici.</i></q><i></i><br>Proprio perchè la scena comica, che verte sul chan e chanpion, non può essere tradotta, è inutile lasciare il termine chan che in italiano non significa nulla.<br>Chi non conosce il giapponese penserà che san, chan, kun facciano parte del nome dei personaggi <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/biggrin.gif" alt="" title=":D"> <br><br><q><i>Nei fansub o nei manga le note ci sono e non vedo perché dovrebbero essere tolte.</i></q><br>I fansub sono prodotti amatoriali destinati a un pubblico che conosce la cultura giapponese. <br>In TV non possono mandare un anime pieno di annotazioni a schermo con lezioni sulla lingua giapponese, è impossibile, oltre che poco professionale come risultato, servirebbero dei fermo immagine della durata di diversi secondi.<br><br><q><i>Ecco perché sono contro i ridoppiaggi.</i></q><br>Anch'io preferisco l'opera originale ma capisco che chi deve vendere questi prodotti tradotti in italiano a un pubblico più vasto, che non conosce la cultura e la lingua giapponese, deve togliere certe cose dell'opera originale di non facile comprensione per la maggior parte dei telespettatori.
@Nekomajin <i>In un anime ci può stare una cosa del genere, succede di tutto </i> Un conto sono le situazioni assurde da manga, un'altro è redenre assurda una situazione che assurda non è.
<i>Proprio perchè la scena comica, che verte sul chan e chanpion, non può essere tradotta, è inutile lasciare il termine chan che in italiano non significa nulla.</i> Ma se togli il chan ritorniamo al punto di prima in cui lo spettatore non capisce la scena del poster della champions.
<i>Chi non conosce il giapponese penserà che san, chan, kun facciano parte del nome dei personaggi </i> Come può pensarlo? Possibile che in Giappone tutti i nomi di ragazze finiscono con "chan"? o.O Penso ci sia un limite all'ignoranza della gente. Ma se proprio si è a questi livelli basta aggiungere una nota che spiega l'utilizzo di questi onorifici. Inoltre non ha senso dire "gli onorifici vanno tolti per in Italia non si usano". Allora quando c'è una scena di un personaggio che mangia con le bacchette che si fa? Si censurano le bacchette con una forchetta perché in Italia le bacchette non si usano? Può sembrare un paragone assurdo, ma la sostanza è sempre la stessa: togliere una cosa che non si usa in Italia.
<i>I fansub sono prodotti amatoriali destinati a un pubblico che conosce la cultura giapponese</i> Ma chi l'ha detto? Io di cultura giapponese so poco o niente e anche la maggior parte delle persone che guarda fansub non conosce la cultura del Sol Levante. Proprio perché non si conosce la cultura esistono le note.
Per rendere l'opera di facile comprensione bastano delle semplici note, è così difficile accettarle?
<q><i>Un conto sono le situazioni assurde da manga, un'altro è redenre assurda una situazione che assurda non è.</q></i> tu stesso hai detto che questo Tsuna usa il chan con una persona estranea... cosa, secondo me, non proprio usuale nella realtà.
<q><i>Ma se togli il chan ritorniamo al punto di prima in cui lo spettatore non capisce la scena del poster della champions. </q></i> Come ho detto prima, sono dell'opinione che il lettore italiano non può capire, da una scena di pochi secondi, la relazione tra il chan e il CHANpion del poster e leggere delle note esplicative lo fa distrarre da ciò che succede nelle scene successive.
<q><i>Come può pensarlo? Possibile che in Giappone tutti i nomi di ragazze finiscono con "chan"?</q></i> Ma in un episodio i vari personaggi femminili possono essere chiamati col san, col chan o con nulla, il telespettatore italiano che non conosce la cultura e la lingua giapponese non sa cosa siano questi suffissi e penso che finisca per crederli nomi dei personaggi.
<q><i>Allora quando c'è una scena di un personaggio che mangia con le bacchette che si fa? Si censurano le bacchette con una forchetta perché in Italia le bacchette non si usano?</q></i> Non ho detto che bisogna togliere tutto, credo di essere stato chiaro nei commenti precedenti quando dicevo che durante la traduzione QUALCOSA dell'originale va perso, NON tutto. Quindi aspetti grammaticali e parole di non facile e rapida comprensione ritengo che vadano tolti, il resto può rimanere.
<q><i>Io di cultura giapponese so poco o niente e anche la maggior parte delle persone che guarda fansub non conosce la cultura del Sol Levante.</q></i> Sicuramente ne sa di più del normale telespettatore italiano che non segue anime online.
<q><i>Per rendere l'opera di facile comprensione bastano delle semplici note, è così difficile accettarle?</q></i> Sulle semplici note sono d'accordo ma se in pochi frame di un anime bisogna spiegare una situazione comica che verte sulla grammatica e sulle parole giapponesi la cosa si fa impossibile. L'esempio più calzante è quello del numero che Maka scrive sul vetro per chiamare shinigami sama, nell'anime soul eater.
Comunque capisco che abbiamo opinioni differenti sulla faccenda. Tu credi che tutti i telespettatori conoscano un minimo di cultura e lingua giapponese per comprendere tutto ciò che succede in un anime o che le note a video siano sempre fattibili, io penso che alcune cose vadano tradotte, adattate o tolte per il pubblico televisivo che non conosce la lingua e la cultura giapponese e non sempre è possibile mettere note a schermo. Potremmo andare avanti all'infinito con la discussione
Non è una situazione del tutto assurda in quanto Kyoko è una ragazza dolce e molto amichevole, quindi non si fa problemi a chiamare un compagno di classe col -kun anche se non ci ha mai parlato (ma non per questo vuol dire che lo chiama Tsunino o Tsunuccio, né tantomento "signorino"), per questo Tsuna non si fa problemi a rivolgersi a lei col -chan, tantopiù che ne è innamorato.
<i>Come ho detto prima, sono dell'opinione che il lettore italiano non può capire, da una scena di pochi secondi, la relazione tra il chan e il CHANpion del poster e leggere delle note esplicative lo fa distrarre da ciò che succede nelle scene successive.</i> Hai ragione, per questo le note devo essere esplicite ma anche il più possibile sintetiche. Ad esempio "In giapponese CHAMpion e chan creano consonanza". Semplice, breve, concisa e esplicativa.
<i>Ma in un episodio i vari personaggi femminili possono essere chiamati col san, col chan o con nulla, il telespettatore italiano che non conosce la cultura e la lingua giapponese non sa cosa siano questi suffissi e penso che finisca per crederli nomi dei personaggi.</i> Anche qui semplici note esplicative: "Chan si usa per indicare persone con cui si è in confidenza". "San è un onorifico pià rispettoso di chan".
<i>Sicuramente ne sa di più del normale telespettatore italiano che non segue anime online</i> Non necessariamente.
Per l'esempio di Soul Eater avevo già risposto nella notizia riguardante la messa in onda su Rai4. Nota: "Questi numeri in giapponese, hanno il significato di "Muori, muori, uccidi"". Ed ecco anche qui una nota semplice e esplicativa e che ci si motte pochissimo per leggere, così lo spettatore non viene distratto.
ecco è un compagno di classe, non è proprio la prima persona che incontra, ecco perchè la confidenza col kun <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/biggrin.gif" alt="" title=":D"> <br>Certo ma secondo me la nota che spiega in modo molto sintetico la gag non fa apprezzare appieno la scena comica quanto uno che parla la lingua e inoltre un video tappezzato di note e scritte varie non è bellissimo da vedere.<br>Immagina un film inglese con scritte nello schermo e persone chiamate con il loro nome seguito da mister, mister, miss <img class="emoticons" src="/images/Emoticons/suprised.gif" alt="" title=" ">
<i>ecco è un compagno di classe, non è proprio la prima persona che incontra, ecco perchè la confidenza col kun </i> Ma tra compagni di classe non si usa il kun, tantomeno ci si chiama per nome (a parte gli amici con cui si è in confidenza).
<i>Certo ma secondo me la nota che spiega in modo molto sintetico la gag non fa apprezzare appieno la scena comica</i> Ok, può essere che con la nota non apprezza in pieno la scena comica, ma senza nota non la capisce nemmeno la scena comica!
<i>Immagina un film inglese con scritte nello schermo e persone chiamate con il loro nome seguito da mister, mister, miss </i> Volevi dire "i loro nomi <i>preceduti</i> da mister e miss". Sì, io non li toglierei i mister e miss (considerando che tutti sanno cosa significano visto che si usano anche nella lingua italiana non servono le note) e comunque ricorda che io sono contro i ridoppiaggi, quindi anche i film inglesi li preferisco in lingua originale.
sì, mi sono confuso col giapponese, nomi preceduti da mr/mrs ovviamente Tra compagni di classe mi sembra che ci si possa chiamare col cognome + chan, kun. Siamo d'accordo che le opere originali sono sempre meglio di quelle tradotte