Un problema davvero interessante, ma non è la prima volta che mi giunge alle orecchie questa reticenza da parte delle case editrici a lasciar pubblicare liberamente immagini a scopo informativo.
0.ò sono davvero assurdi gli editori jap....non trovo altro modo per descriverli...e pensare che-come viene fatto notare nell'ultima riga della notizia-potrebbero trarne utili benefici se solo fossero piu' morbidi.Andrebbe anche a vantaggio del mangaka stesso.
Toh, Honoo-sensei! Stavo proprio pensando a Manga Bomber!
Comunque... non l'avrei mai detto!!! E' possibile? Ma tutti i manga e gli anime pieni zeppi di citazioni?! Anche perchè un conto è un Lupin III, un Doraemon, un Dragon Ball, manga che sono entrati nella storia e che fanno parte ormai del patrimonio culturale, ma vedo spesso e volentieri anche citazioni di opere ancora in corso e decisamente più recenti! (L'anime di Gintama ne è pieno, tanto per fare un esempio!) E che mi dite dei loghi e dei nomi esterni al mercato dei manga? Un sacco di volte vengono alterati, ma in altri casi (esempio: Summer Wars) sono quelli originali. E lì che si fa, si paga pur di avere il realismo?
Un altro articolo molto interessante. Difficile a mio avviso, dire se gli editor giapponesi facciano bene o meno nel manifestare così tanta reticenza. Forse sbagliano perchè questo porterà meno pubblicità al prodotto, ma forse si tratta solo di tutelare un prodotto che si sente quasi come proprio. @LTheFirst: Non saprei proprio come risponderti, effettivamente ci sono molti manga che ne citano altrettanti al loro interno
@Smooth Criminal Appunto, io pensavo fossero molto liberali da questo punto di vista, lo dimostra il fatto che lo stesso Monkey Punch non ebbe problemi ad usare il nome Lupin senza autorizzazione (anche se si parla di un'opera straniera in quel caso), invece è il contrario... Forse le citazioni non sono una violazione vera e propria del diritto d'autore, quindi suppongo che al limite lo studio di produzione o il mangaka si beccano una strigliata dalla casa editrice interessata, ma non rischiano azioni legali estreme: è la sola cosa che mi viene da pensare.
Classica mentalità giapponese che arriva anche a questi estremi, come quando si arrogano nelle scuole o nel luogo di lavoro (lo si vede anche in alcuni manga) il diritto di dire che il comportamento di una persona non è consono, nella vita privata. Cosa gli ne frega? nulla, però giudicano lo stasso. Mi sembra che la mentalità qui sia simile e in più ci sono anche interessi economici.<br><br>@L the First: nel caso di mangaka e qutori di anime che citano altre opere credo che, siccome per fortuna i diritti restano gli autori e al mangaka dell'opera citata, non ci sia nulla di male visto che è un collega che ci rende omaggio. Penso ansi che vedere la propria opera citata da un'altra faccia piacere, specie se questa è famosa. Se io fossi toriyama le 100 citazione che ci sono su dragonball mi farebbero piacere, sono segno del successo del manga.
@LTheFirst: Penso abbia ragione blackjack90. Faccio un esempio non proprio adeguato, ma che forse riesce a far capire il concetto. Le citazioni credo possano essere paragonate alle parodie, nessuno vuole vedere una parodia su di se o su un proprio prodotto, ma se c'è, significa che il prodotto piace ed è molto popolare.
In questo articolo Davide Castellazzi sembra parli dell'editoria cinese invece che giapponese! Trovo assurdo che se uno fa una rivista su manga/anime debba chiedere autorizzazione (e conseguenza perdita di soldi e libertà di informazione visto che le case editrici vogliono leggere prima l'articolo) per OGNI immagine inserita!
@ LTheFirst: Gintama non l'ho letto, ma è possibile che citi manga solo della sua casa editrice, cioè Shueisha? Forse in questo caso chiudono un occhio se una loro opera cita altre loro opere....
questa cosa l'avevo notata anche io... una volta, forse però succede solo a me , feci un amv che postai su youtube e dopo qualche mese fu rimosso per violazione del copyright... secondo me comunque, visto che alla fine per quanta pressione possano dare le case editrici, è sempre l'autore che decide, il tutto sta nel poco interesse dell'autore che lascia fare tutto alla casa editrice!
credo che il discorso Gintama e citazioni sia sbagliato in quello che dite. Cioè le citazioni ci sono, ma non sono esplicite, in quanto non vengono nominati personaggi e manga in questione. Non leggo Gintama, ma mi ricordo bene che in Lucky Star anime, quando nominavano un fumetto c'era il bip come se fosse una parolaccia, e nel manga di Excel Saga, quando i personaggi erano vestiti come quelli di altri manga c'era il mosaico. Fa eccezione Keroro Gunso, pieno di Gundam, e qualche volta Street Fighter, e qualche altro manga in forma minore.
Comunque trovo assurdo che gli autori siano tenuti cosi al "guinzaglio" immagino che per le case editrici siano come galline dalle uova d'oro, ma addirittura vietare le interviste...
@Smooth Criminal & blackjack. Concordo con voi, era quello che pensavo... In fondo poi dipende molto dal contesto, penso proprio che una citazione in un manga comico sia molto diversa da una in un manga serio (caso recente: Lost+Brain, oppure il fumetto di Nick Simmons, Incarnate), che può essere facilmente presa per plagio (e ahimè, difficile spesso che non sia così)
@Obi Io sto vedendo l'anime, ma ho appena finito i 49 episodi doppiati (su 201), ma, a parte i manga della Shueisha, ho visto in episodi successivi che viene spesso citato Mario con il suo nome vero, senza problemi. Immagino quindi che succeda anche per altre serie manga/anime.
@GianniGreed Mi ricordo un episodio (esilarante direi) di Haruhi Suzumiya dove a un certo punto dicevano: "Fate uscire i Gu****"!" e poi l'immagine sfocata di un Gundam. Ma come hai detto tu, in parecchie altre opere non si fanno problemi con le citazioni.
Quindi possiamo dire che a fare pressione sono le case editrici, le quali comunque non possono intraprendere azioni legali (entro certi limiti ovviamente)
Beh, davvero strani e contorti alcuni ragionamenti che fanno i giapponesi... beh, nulla da dire, a parte che leggere articoli simili non possono che lasciare shockati e perplessi i lettori :/ Spero vivamente che questo problema venga risolto e che gli editori assumano una visione più ampia della situazione.
Mi viene tristemente da sorridere di fronte a tali fatti... non ne sono particolarmente meravigliato, anche se a dire il vero l'unica cosa che mi lascia un po' perplesso è la tontaggine o disinteresse degli autori stessi... se essi sono i veri detentori dei diritti sulle loro opere dovrebbero anche essere in grado di gestire come meglio credono i loro diritti, che la casa voglia o meno, se loro decidono una determinata cosa per la loro opera nessuno si può permettere di obbiettare... Certo è però che è bene non dimenticare come funziona il rapporto tra editore e mangaka, ossia, se il mangaka vuole "campare" è bene che faccia ciò che vuole l'editore, in barba ai diritti dei lavoratori (giacché, in teoria, i mangaka sarebbero dei liberi professionisti, svincolati da ogni qualsivoglia contratto che non sia un semplice atto di "acquisto d'opera", pari pari a quello che ci potrebbe essere tra un cliente e il suo geometra...). In sintesi più che parlare di diritti d'autore penso sarebbe opportuno parlare di diritti degli autori... se una situazione è complessa, cercare (per quanto in buona fede) di spiegarla in poche parole non fa altro che rendere il tutto ancora più caotico e complesso...
io la trovo una cosa ovvia. Il mercato giapponese non e' relativo ad un pubblico marginale e quindi non ha bisogno di un traino pubblicitario, mentre protende naturalmente ad un comportamento protezionista verso la gallinella dalle uova d'oro. Considerate anche la difficoltà d'interpretare il manga come prodotto culturale; io sono fermamente convinto che, in oriente, i fumetti siano etichettati come prodotti di intrattenimento quotidiani, caratterizzanti, ma privi di velleità. Se la gente percepisse il manga come " opera " e non " merce" richiederebbe autonomamente e a gran voce un alleggerimento delle posizione. Cio' che fa cultura detona e impone che si scriva, non sopravvive con il solo tam tam, anche perche' risponde ad un pubblico che scrive per abitudine ( vedesi l'italia no? )
Avete già detto voi che Gintama cita quasi solo opere Jump, un po' meno sfugge che KEroro è pubblicato da Kodansha, una delle due case editrici ei manga di Gundam, mentre l'anime è fatto dalla Sunrise, in alcuni casi addirittura dagli stessi animatori di Gundam...<br><br>Comunque, ciò che sfugge all'articolo è che ogni casa editrice ragiona da sè, Kodansha è diversa da Mediaworks e da Shueisha, mentre quest'ultima addirittura impone le sceneggiature ai mangaka pur di farli lavorare con loro, permettendosi di modificare i testi e censurare ciò che non gli aggrada (vedasi il caso di Kishiro e i tankobon di Alita Last Order).<br>Insomma, ognuno fa da sè, per questo mi auguro davvero che la Shueisha, col suo fare arrogante, fallisca nella linea editoriale manga, ma purtroppo produce gli shonen più apprezzati.
Sì travisa il concetto di citazione, qua si parla in ambito prettamente giornalistico.
Tuttavia sono gli ultimi rantoli di un mercato ormai morente, il mercato manga, esattamente come quello d'animazione, è inevitabilmente condannato a crollare su se stesso a meno di un serio rimodernizzamento in tutti i campi.
Vi siete mai chiesti perché molti autori giapponesi fanno di tutto per lavorare in occidente e a voler andare in oriente son principalmente i wannabe?
Jonh Holmes (anonimo)
- 14 anni fa
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Scusa Dark, ma a me non sembra che siano poi tanti gli autori nippo che vogliono lavorare per l' Occidente, casomai ci sono un sacco di autori occidentali che darebbero l' anima per lavorare in Giappone.
Credo che i manga citati in Gintama siano tutti della stessa casa editrice di Gintama e che probabilmente l'autore abbia il permesso. Per quanto riguarda Lupin posso dire che quelli che vengono definiti classici della letteratura non hanno copiright. Puoi usare il personaggio come vuoi per il fatto che passati 70anni il copyright decade. Se non erro ovviamente.
Articolo che mi apre gli occhi sotto il punto di vista dei diritti, fino a 10 minuti fa ero convinto che i diritti del manga fossero della casa editrice che li comprava dall'autore (mi sembrava assurdo però lo avevo letto da una fonte che credevo fosse certa)... Comunque è un problema non indifferente se addirittura per i diritti di una figura l'editore deve leggere l'articolo...
Franky: in questo modo tutelano le opere. Metti caso che qualcuno usi un immagine per una critica pesante o qualcosa di pornografico o che altro. Loro in questo modo tutelano il loro prodotto. L'unica cosa su cui non concordo è il veto della casa editrice in caso di Consenso dell'autore. Ma anche qui bisogna conoscere le leggi giapponesi e come è scritto nell'articolo chi parla non le conosce.
Stavo pensando poi... E i prodotti VM 18 che si ispirano ad altri manga? Perchè anche quello è un mercato, i dojinshi non sono solo amatoriali, vengono anche venduti
Jhon Holmes (anonimo)
- 14 anni fa
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Le doujinshi sono concettualmente illegali, ma come capita per la pirateria video o le scan , è impossibile fermare un torrente in piena ( leggi ce ne sono troppe per farle chiudere tutte)
Da quanto so, le doujinshi sono "tollerate" perchè fanno pubblicità alle opere da cui traggono ispirazione mantenendone alto l'interesse tra gli appassionati più a lungo. Inoltre possono anche essere usate per cercare nuovi autori interessanti, che magari hanno acquisito una discreta notorietà come disegnatori amatoriali (le CLAMP, ad esempio, che hanno iniziato con doujinshi di Saint Seiya e Capitan Tsubasa)
Effettivamente sono motivazioni valide... @Jhon Holmes E' anche vero però che a quanto ho capito vengono regolarmente venduti su supporto cartaceo e in grandi negozi. A questo punto concordo con Slanzard; penso però che ci siano autori che non sono felici di vedere i loro personaggi in situazioni a luci rosse: se volessero avrebbero il diritto di intraprendere azioni contro un doujinshi? (anche se sarebbe come sparare sulla croce rossa, visto che sono lavori amatoriali)
La doujinshi son, come detto Slanzard, generalmente tollerate da autori e case editrice per i motivi detti sopra: in più, alcune opere (come Sailor Moon, Evangelion, Dead or Alive) hanno dei diritti sui personaggi acquistabili dai realizzatori di doujin.
Quindi, tutte quelle persone che si lamentano delle doujin zozze su Sailor Moon, sappiate che Takeuchi (o chi per lei) ce ne ha fatto un piccolo business.
Infatti la rigidità del sistema giapponese e l'esistenza delle Doujinshi ne hanno fatto materia di studio e di tesi di molti laureandi americani in legge, con specializzazione sul diritto d'autore.
<i>chiesi all’autore una piccola intervista da pubblicare in appendice all’albo. Molto cortesemente, Yui acconsentì volentieri. Una volta pubblicato il manga, però, ricevetti un severo rimprovero dalla casa editrice giapponese, la Shueisha, che, in sintesi, mi chiedeva chi mi avesse autorizzato</i> hahahahahahahahaha! fa troppo ridere! riflettendoci bene però ci sarebbe da piangere... va bene tenersi stretti gli autori e tutto quanto, ma qui stiamo pazziando seriamente!
articolo interessantissimo e in parte inquietante, grazie ad Albrechtseele e a Davide Castellazzi.
Accidenti! Comprendo essere seri e professionali, ma qui si esagera sfiorando addirittura i limiti del ridicolo! Isomma! Se i detentori dei diritti di un'opera sono i suoi autori corrispettivi, allora che facoltà si attribuiscono gli editori se pensano di potersi ergere a una sorta di entità supreme a cui tutto è lecito? Nonsense!
Tutto questo mi ricorda la situazione di Tin Tin la società che ne gestisce i diritti si comporta più o meno nel modo in cui operano i signori che descriveDavide...qualcosa di terrificante In Francia persino alcuni importanti esperti di Tin Tin hanno avuto dei problemi, ho visto un articolo proprio si Scuola di fumetto.
allora se gli editori rompono e prima di pubblicare una qualsiasi cosa vogliono vedere coi loro occhi mi chiedo come facciano a dare l'autorizzazione a ronin manga pr far delle copertine così banali