Condivido: abbasso il contenuto digitale! Sò che conviene ma preferisco la versione cartacea <3 Comunque gran bell'articolo!
Utente1594
- 13 anni fa
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Che il maestro Taniguchi sia più apprezzato in occidente che in Giappone non mi sorprende: ha una tecnica di narrazione e di inquadrature estremamente delicata ed efficace, ma, agli occhi di un lettore di soli manga, può anche sembrare atipica e troppo "ricercata", anche solo come tratto che lo contraddistingue dal resto degli autori.
In effetti -nella mia testa- le sue opere si affiancano più facilmente ad opere francesi che giapponesi.
Devo decidermi di recensire "Benkei a New York"
"Le musiche degli Air. Aiutano a dare intensità ai sentimenti dei personaggi. Del resto sono uno dei miei gruppi preferiti, insieme ai Massive Attack e a Brian Eno." I Massive Attack... Taniguchi, sei un mito.
Che persona carina! Almeno da questa breve intervista mi è sembrato davvero a modo e una persona degna di essere conosciuta per scambiare quattro chiacchiere. Chissà, forse ho troppa fantasia! XP
è quasi buffo, in maniera positiva ovviamente intendo, anzi dovrei dire dolcissimo e così candido in questa intervista che a tratti sorprende, il dolce cuore da ragazzino ti Jiro Sensei. Tratta argomenti come amore e ricordi d'adolescenza come pochi altri, non comprende perchè qui all'estero ha ancora più successo che in Giappone... probabilmente la verità è davvero che i personaggi dele sue storie si possono incontrare per strada e qui di rado immaginare... ma la realtà, almeno dal canto mio, è che chi lo adora in Italia, e io penso sarete d'accordo, lo ammira per ciò che esprime, per le emozioni che regala, per la soffice eppur tenace tangibilità dei suoi capolavori. ci vediamo a Lucca Sensei!!!
Ottima intervista, l'avevo già letta sul numero di D in questione e mi era piaciuta molto, tanto da ritagliarmela e conservarla Taniguchi si conferma ancora una volta una splendida persona dal buon carattere e dai molti interessi. Come il maestro, anch'io sono un tradizionalista e un amante delle passeggiate, spessissimo vado in giro a passeggiare e rifletto su molte cose durante queste camminate (la lettura di Gli anni dolci peraltro mi ha fatto proprio venir voglia di camminare per le stradine, i negozietti e i ristorantini del centro storico della città ). Il fatto che ascolti Brian Eno è interessante, perchè leggendo L'uomo che cammina la prima volta, anch'io pensai che si abbinava benissimo ad un disco di Brian Eno che possedeva mio padre all'epoca.
Spero che il film tratto da In una lontana città arrivi presto da noi, nel frattempo non posso fare altro che continuare a sostenere questo grandissimo autore.
L'intervista in sé non mi pare granché, è piuttosto scarna ed essenziale con domande a botta e risposta, credo che né l'autore né il pubblico di preferenza siano conoscitori di manga; comunque, mi ha colpito lo stralcio di trama di In una lontana città, mi sa che mi farò prestare il volume da un mio amico se ce l'ha.
Non so se sia un grande conoscitore di manga, ma di sicuro se ne intende di fumetti in generale. In altre interviste che ho letto in giro il maestro confessa di aver avuto la sua formazione più con fumetti stranieri di cui adorava lo stile di disegno ma non riusciva a comprendere i dialoghi, perchè quando lui era bambino i manga erano malvisti dall'opinione comune come qualcosa di volgare e dunque in famiglia non gli si permetteva di leggere. In ogni caso, per diventare mangaka è passato da un periodo di assistente, e quindi, volente o nolente, qualcosa di manga l'ha dovuta imparare per forza di cose Oggi come oggi non so se, avendo una certa età, si interessi di manga, pur facendoli. Certo dubito che Taniguchi si vada a leggere, chessò, One Piece, da cui difficilmente potrà trarre ispirazione, però essendo amico di molti fumettisti stranieri e in particolar modo francesi non fatico a credere che abbia letto moltissimi fumetti non giapponesi.
Nel caso tu lo volessi in prestito, In una lontana città posso fornirtelo io
Non ho ancora letto una singola storia di questo autore, eppure mi piace, dato che condivide il mio stesso ideale riguardo lo stile applicabile nelle storie dei manga, ovvero il ritmo autoconclusivo di quest'ultime, una tecnica narrativa che personalmente adoro.
Inoltre i suoi personaggi godono di un aspetto decisamente semi-realistico, il che li rende più umani e vicini al lettore che segue le storie della loro vita.
ShinichiMechazawa
- 13 anni fa
20
Io su un altro sito ho utilizzato "Moon Safari" (il titolo del primo album degli Air) come nickname;converrete con me che sapere che uno dei propri mangaka preferiti ha dei gusti musicali affini ai propri ha un che di positivo
Comunque molto interessante e sintetica come intervista.Piu' che altro,viste le corporature di molti dei personaggi che disegna lo facevo piu' tarchiato
Bella intervista! Breve ma molto intima e coinvolgente, è stato un piacere leggerla. Quando un grande maestro rivela gli aspetti più personali della sua vita, come abitudini e gusti musicali, provo sempre un senso di imbarazzo e timore reverenziale, come se stessi violando un tempio sacro, Ma poi mi sorprendo sempre nello scoprire in loro una grande e disarmante umanità. Grazie redazione!
Encomiabile come Taniguchi non si "lamenti" di essere meno apprezzato in Giappone, ma invece si stupisca di essere più apprezzato in occidente. CMQ... noto solo ora una spaventosa somiglianza tra Taniguchi ed l dottore di Ogenki Clinic, sarà colpa dell'acconciatura a "fungo/cappella" <img src="http://www.animeclick.it/prove/upload/img/News21524.jpg">
ma ma,...oberon dai xD... manco c'è tutta questa somiglianza xD
Comunque taniguchi è un grande maestro, ha saputo prendere il meglio della cultura fumettistica giapponese e mondiale e ha creato uno stile visivo e narrativo personalissimo.Direi che i giapponesi possano esserne orgogliosi e i fan del resto del mondo idem. I grandi maestri comunque non sono mai molto mainstream, anzi.Ciò non significa quindi che in giappone sia poco apprezzato, chiaro però che non si può pretendere di veder leggere taniguchi a tutte le persone presenti in un vagone della metro di tokyo XD.
beh il bello di questa intervista è proprio il botta e risposta non credi? e talvolta il sensei si sofferma su qualche pensiero e non si limita a rispondere seccamente... è un modo di fare interviste, per così dire, che va di moda in questi anni, visto e rivisto. essenziale ma incisivo.
@ oberon
solo a te poteva venire in mente un paragone del genere ahah XD
Forse andrò controcorrente, ma dopo un pò le trovo pesanti le opere di questo autore. Forse sono influenzato dallo stile, che non gradisco particolarmente. Troppo ricercato per me.
Benché diversi si siano lamentati che si è trattato di un'intervista "botta e risposta", io, personalmente, l'ho trovata particolarmente ben riuscita in quanto si legge fluentemente... Per il resto del Maestro dovrò recuperare al più presto uno dei titoli di sua produzione dacché, solo a leggerne la trama, mi sembrano tutti assai interessanti e narrati in maniera esemplare... Soprattutto <i>Quartieri lontani</i>, poi, mi sembra un titolo alquanto particolare e accattivante tanto che penso che sarà il primo che acquisterò...