Menomale che poi siamo soltanto noi Italiani quelli con la mafia in "casa" ( anche se la Ndrangheta è una delle mafie più potenti al mondo..) Comunque molto coraggioso quel giornalista !!
I problemi con la criminalità organizzata non riguardano solo noi italiani purtroppo. E' una piaga mondiale. Ciò che può cambiare a volte è il modus operandi di queste organizzazioni, ma sempre tali rimangono.
In Giappone il tasso di criminalità da strada è molto più basso che da noi, specialmente se confrontato con città come Roma o Napoli. Difficile vedere borseggiatori o rapinatori. Ciò però non significa che la criminalità in Giappone non sia presente. Assume solo un'altra forma.
La storia di Lucie Blackman me la ricordo, abitavo a Londra quando accadde tutto. Mi ricordo di quanto fece il padre. Alla fine l'avevano trovata in un canale-discarica della periferia di Tokyo mi pare, ed erano riusciti a risalire all'assassino che se ricordo bene fu condannato alla pena capitale.
Lessi un articolo su di lui sul Venerdì di Repubblica, e lo trovai interessantissimo. La trovo una realtà complessissima, soprattutto per gli Italiani che il crimine organizzato sono abituati (ahimè) a concepirlo diveramente. Mi devo ricordare di comprare il libro.
Mah, dall'estratto suona fin troppo "narrativo" per essere solo un reportage, ma l'importante in questi casi sta nella veridicità dei fatti enunciati. se poi l'autore decide di raccontarli giocando a Dashiell Hammett, visto che la pelle l'ha rischiata davvero (per ambizione, desiderio di giustizia o per entrambi non conta, a noi interessa il risultato) glielo si può anche concedere. sicuramente lo andrò a leggere a scrocco in libreria...lo comprerò solo se ne vale veramente la pena. don't try this at home!
Utente1594
- 12 anni fa
10
Ricordo di aver letto l'articolo presente nella Repubblica dell'8 settembre 2011 e pure di essere stato molto interessato. News preziosa: altro libro che prima o poi rimedierò.
Ps: non vorrei essere il pignolo antipatico della situazione, ma l'articolo contiene parecchi errori grammaticali (di "lettering", ecco): ho fatto una gran fatica a leggerlo fino alla fine. Forse necessita una ricontrollatina. Il mio è solo un umile suggerimento, non prendetela come una critica.
I reportage sotto forma di romanzo non sono il genere che prediligo. Inoltre, credo di aver letto sin troppo della yakuza, negli ultimi anni. Francamente, in itinere apprezzavo molto l'argomento, ma ormai mi dà la nausea. Ergo non credo lo recupererò, per quanto il libro sia meritevole. Come di consueto, ribadisco la mia stima per Soumaré, del quale ho avuto occasione di leggere differenti testi, comprese traduzioni di manga, esempio lampante Saiyukiden.
Mi accodo a Chiba per quanto concerne gli errori grammaticali. Intendevo abbandonare la news. Consiglierei vivamente di correggere.
@ Mr Die 0 mettiamola in questo modo lui l'avrà raccontata in modo troppo narrativo, ma se vi faccio vedere un certo video passato su Servizio Pubblico, un video che non riguarda proprio il Giappone ma un'antica città italica, vi passa la voglia proprio di far confronti con questi qui..Ed a Mestrevi garantisco che hanno minacciato di fare di peggio a decine di imprenditori..
Gli Yakuzaa agiscono come agiscono grazie alla sostanziale pochezza dell'azione di contrasto delle forze di polizia nipponica che sembra più preoccuparsi ( non i singoli ma l'organizzazione in se) del quieto vivere sociale che della distruzione di queste organizzazioni che, occorre considerare, hanno un loro ruolo sociale, risolvono tanti piccoli problemi che altrimenti per il ceto medio piccolo ( ma non solo agli Yakuza si rivolgono in tanti) sarebbero irrisolubili...
Il prezzo sono i casi che Adelstein riporta...
..In Giappone tanti di quei difetti che noi vediamo nella nostra societa sono moltiplicati..Uno specchio deformante e riflettente che dovrebbe ben turbarci, per noi e per loro.
@ Gli errori grammaticali sono miei, alcuni sono dei refusi frutto di due fatti: ho riscritto la nota tre volte ed alla fine ho persino cambiato tutto dopo aver trovato altre informazioni ( in particolare la storia di Helen) Due era un periodo nero quando lo ho scritto e poi non la ho più ripresa. Tendo a tenermi lontano dai miei momenti neri.
Senza dubbio un libro, un reportage scottante e uno studio dietro che implica un'enorme forza di spirito per affrontare di persona gente disposta a commettere crimini anche efferati. Non tutti l'avrebbero fatto, anzi... Da leggere
@GessOflelouch soprattutto mi sembra che Adelstein - cresciuto in ben altra scuola che quella solita dei giornalisti nipponici - abbia avuto la consapevolezza del suo ruolo di giornalista investigativo e del prezzo che avrebbe potuto pagare, anche nella sua uscita di scena finale dall'incarico, con l'appoggio dei servizi segreti americani e giapponesi vedo questo elemento di consapevolezza...E' anche una buona penna. Non grandissima ma buona.
Debris, non intendevo dire che Adelstein possa aver rimaneggiato la realtà per rendere il libro più avvincente, ma che ha volontariamente scritto in modo da catturare l'attenzione del lettore, cosa che comunque sto ipotizzando io dopo aver letto quell'estratto, e che generalmente non apprezzo nel giornalismo. stai tranquillo che non mi riesce affatto difficile credere a quello che dice. e credimi, pure qui nell'umidiccio piemonte è pieno di storie di questo tipo,solo che nella maggior parte dei casi è già di cul* se ne parlano i notiziari locali, anche se ci scappa il morto. cioè, tutti ne hanno da raccontare, e se ne potrebbe parlare all'infinito...solo che non mi sembra il contesto.
@ Mr.Die Onon avevo certo intenzione di prendermela con te o qualcuno in paticolare purtropo, non citavo a caso mestre, questi fenomeni sono il pane quotidiano non solo della mia terra calabrese, ma quando parlo con amici e amiche di altre regioni mi viene un magone terribile..
Quel che intendevo dire, amaramente, è che gente come questo tipo che viene e minaccia apertis verbis sono ancora affrontabili, pagando prezzi altissimi, ma il vero criminale è quello che ti viene davanti e che ti chiede con gran sussieguo della tuasalute e di quella dei tuoi cari, magari di fronte alla stessa polizia, quello che conosce i conti della tua società e li vende al Ndranghetista di turno che ti porta il suo amico, sicurissimo, a casa tua e te lo fà diventare socio...
Queste persone come le batti ?? Sono certo che Adelstein abbia un pò aggiustato le forme per rendere il libro pù apprezzabile al pubblico, d'altra parteè prassi comune degli editor, un libro è letto e riletto, ripulito e quindi espunto di altri elementi e ripulito ancora, e solo dopo questi processi viene passato al lavoro di rifinitura, e poi pubblicato - difficile che ci troviate errori salvo refusi - ma niente invenzioni, c'è poco da inventare.Pochissimo.
Utente13076
- 12 anni fa
20
"il più famigerato gangster giapponese."
ovvio che debba avere a che fare con "il piu", a chi importa se sei minacciato da un ladro di polli?
"che gli portò nuove minaccie ed il plauso delle forze investigative nipponiche, incapaci però di trasformare i loro complimenti in azione di polizia."
"Tuttavia l'intervento dei servizi segreti nipponici e del Dipartimento di stato USA gli hanno consentito di sopravvivere alla furiosa caccia degli Yakuza"
"USA, un paese nel quale, i menbri della Yakuza, non potrebbero neppure entrare."
Ma la finiamo con 'sti manifesti di superiorità?? adesso il Giappone passa come uno stato in balia della mafia?! Non stò dicendo che non ci sia corruzione, ma che si arrivi a descrivere una nazione completamente soggiogata e che SOLO l'intervento degli USA piu' evoluti in ETICA/SICUREZZA NAZIONALE possa intervenire mi pare Propaganda preconfezionata.
Mi ricorda tanto il libro della Ozeki (Carne ndm) che da documentarista "navigata"descrive donne giapponesi remissive fino all' autolesionismo e padri di famiglia dispotici fino alla violenza carnale.
Ah: SPOILER
Alla fine della fiera la moglie (Akiko) del ripugnante rappresentante aziendale (Ueno) se ne và in America dove finalmente potrà vivere liberamente la sua esistenza...FIIINE
Loki (anonimo)
- 12 anni fa
00
"Cosa Vostra è Cosa Nostra" come diceva qualcuno...
Al di là del valore intrinseco dell'opera che non ho letto e di cui non mi sento in grado di dare un giudizio dalle poche righe qui sopra, penso sia certamente un buono spunto per provare a documentarsi su questo aspetto del Giappone che spesso arriva in occidente sotto un'aura mitizzata per mezzo di manga e film di genere. E penso non sarebbe male anche provare a documentarsi su che cosa sia la criminalità organizzata qui da noi, dato che direttamente o meno ci tocca tutti!
da avere a tutti i costi appena passa davanti una libreria lo prenoto .si pensa che il marcio sia lontano o sia solo nei film ma è più vicino di quanto immaginiamo
@Meitei il Giappone non è soggiogato dalla mafia, ma da un sistema giuridico e sociale che va cambiato e riformulato. A capirsi non è un sistema irrimedibile o dove la giustizia non funziona se non "arrivano i soldati blu!" La Dea, i servizi USA, agiscono contro la Mafia nipponica perchè agisce sul suolo USA, e collaborano con i servizi segreti giapponesi esattamente come le nostre polizie da Milano a Palermo agiscono con nostri infiltrati contro le mafie in Sud America, Canada, Australia e resto dell'Europa, ci sono, malgrado infiniti tagli operazioni ogni settimana ( ma cosa si crede che esista solo Matteo Messina Denaro ? )
Chi ha condotto le indagini per le stragi di Duisburg sono state le Procure italiane, per i tedeschi la Mafia non esiste...( una commissione Europea sul problema è stata varata il mese scorso se non ricodo male) Hanno idee "leghiste" in materia i politici tedeschi.
Per vedere il problema del funzionamento in concreto, niente esempi cinematografici, casi giuridici concreti vi invito a aleggere questi passi di un blog di uno dei pochi professori italiani di diritto in Giappone...( casi reali)
Come si vede l'accuratezza delle prove e la loro conservazione solleva enormi polemiche. Ma il potere politico, in nome dela "Volontà de lo popolo sovrano " poco se ne cale...
Riguardo poi cosa voglia dire effettivamente intrattenere rapporti con la yakuza, e le normative più recenti in materia, basti dare un''occhiata a queste due note,
Su un nuovo regolamento sull'esclusione della yakuza In vigore a Tokyo dall'anno scorso..( più o meno il tempo di pubblicazione del volume di Adelstein ma non credo ci sia un rapporto...troppa grazia )
Approfondisce meglio il tema Yakuza e mostra dei casi esemplari di comportamento, consiglio di leggere questo...In Giappone NON esiste l'associazione a delinquere.
( anche se la Ndrangheta è una delle mafie più potenti al mondo..)
Comunque molto coraggioso quel giornalista !!