Aggiungo qui un commento personale che non ho potuto inserire in questo reportage in quanto di carattere personale appunto, mentre l'elaborato vorrebbe essere il più impersonale e obiettivo possibile: se Renbooks ci porta davvero Kaze to Ki no Uta, io mi faccio scolpire un busto di Nino Giordano da tenere in camera!
Ho letto su un altro sito, cmq molto noto, che la Takemiya in realtà non aveva intenzione alcuna di diventare baluardo a difesa dell'omosessualità, ma ha usato lo stratagemma della coppia gay per svicolare dal tabù rappresentato dalla sessualità femminile di cui ai tempi non si poteva parlare. Non so quindi quanto Kaze to Ki no Uta sia un titolo da "Renbooks" che mi pare di aver capito ha un progetto editoriale un po' diverso. Correggetemi se sbaglio. Resta poi che il vero problema di questo titolo non è l'omosessualità ma la pedofilia e la violenza sui minori, argomenti molto poco digeribili dal pubblico italiano (per quanto siano rappresentati come atti scellerati). Vorrei fare un appunto poi per quel che riguarda le loro edizioni: sono curate e su ottima carta, ma il formato e relativo prezzo sono un duro colpo per chi già spende cifre considerevoli. Nel mio piccolo, un paio di titoli li comprerei anche volentieri...ma 13 euro sono davvero tanti. Un formato più piccolo forse venderebbe di più. Spero organizzino qlc a Milano, perché vorrei davvero approndire la conoscenza di questo editore.
Ok. Non ho intenzione di fare i salti di gioia perché hanno solo detto che desiderano prendere i contatti per ottenere i diritti, quindi per ora è solo nel mondo delle ipotesi, però...Se mi portano Kaze to Ki no Uta, beh, ballerò nuda sul balcone di casa e poi come Shaoranlover mi metterò il busto di Giordano sul comodino XD
reportage davvero interessante, al momento non ho ancora comprato nulla da loro ma rica'tte kanji mi ispira parecchio! se il tour di promozione toccasse anche bologna sarei molto felice di partecipare (dai, vuoi che non ne facciano una nella loro città?)
@Araldo degli Inferi speso anche io nell'organizazione di qualcosa a milano
Per tutto il resto mi e sembrato un articolo interessante anche se devo ammettere una cosa se tutti i Bara manga fossero come "Baciando il Cielo" sicuramente ne leggerei di più, purtroppo credo che mi dovrò rassegnare sempre che non portino in italia altro di Kotaro che ha uno stile che mi e piaciuto molto.
@ Araldo: la Takemiya in realtà non aveva intenzione alcuna di diventare baluardo a difesa dell'omosessualità, ma ha usato lo stratagemma della coppia gay per svicolare dal tabù rappresentato dalla sessualità femminile di cui ai tempi non si poteva parlare il che è vero, infatti la Takemiya, come un po' tutto il Gruppo 24, tratta la tematica dell'omosessualità innanzitutto per un motivo funzionale, ovvero: aderendo al femminismo della seconda ondata, che propugna non solo la liberazione della donna dalle catene della più rigida società patriarcale ma proprio una rilettura di detta comunità che renda conto delle esigenze di tutte le minoranze, di cui una è quella gay appunto, il Gruppo ha usato personaggi omosessuali per rendere più viva la loro critica: basandosi le società occidentali "moderne" sulla sola eterosessualità per garantirsi la massimizzazione delle nascite, la prima motivazione di svilimento delle donne che vengono considerate al pari di macchine incubatrici perenni, mostrare persone gay che, se vogliono vivere i loro sentimenti, non possono che andare contro a questi diktat sociali è la mossa più azzeccata per dimostrare la fallacia del modello patriarcale. Diritti delle donne e diritti gay spesso e volentieri vanno di pari passo (non dappertutto, come da noi che molte donne schifano i gay perché si vedono minacciare una loro esclusiva, l'amore per e dagli uomini, ma questo è un altro triste discorso). Ciò però non vuol dire che Kaze to Ki no Uta, anche se ha creato una icona quasi "per caso" (che poi esattamente caso non è, diciamo involontariamente), non possa essere considerato un punto di riferimento per la comunità omosessuale e individuabile dal mirino di Renbooks; come Nino Giordano ha raccontato alla conferenza, c'è anche uno dei massimi esperti giapponesi di manga che ha scoperto la propria omosessualità leggendo Kaze to Ki no Uta.
Perdonate se le fotografie non sono bellissime e se i video magari sono un pò schizofrenici e hanno qualche molesto colpo di tosse (del sottoscritto) in sottofondo ogni tanto, ma la strada per diventare un fotoreporter professionista è ancora molto lunga
Fare i complimenti a Shaoranlover per ciò che scrive e come lo scrive è ormai superfluo, ma glieli faccio lo stesso Presenziare all'incontro con Renbooks è stata una bella esperienza, molto interessante e piacevole. Rinnovo anch'io i miei più sentiti ringraziamenti a Nino Giordano per la sua gentilezza e la completa disponibilità con cui ha risposto a tutte le nostre domande e richieste.
Per quanto riguarda Kaze to ki no uta, è una serie che conosco di fama da anni, penso che se dovesse uscire comprerei quantomeno il primo volume per curiosità e poi si vedrà. Sarebbe un bel colpaccio da parte di Renbooks, però. I volumi di Takemoto invece li terrò piacevolmente d'occhio e l'acquisto sarà pressoché obbligato, visto che Baciando il cielo l'ho adorato.
Reportage molto interessante e ben fatto Per il momento non ho acquistato nulla della Renbooks, ma mai dire mai. Soprattutto se riuscisse davvero ad aggiudicarsi Kaze to Ki no Uta, su cui ho messo gli occhi da un bel po'.
Mi congratulo enormemente con Shaoranlover per la voce e soprattutto per il reportage estremamente ben realizzato, poi penso che in questa data sia particolarmente simbolico
E soprattutto mi congratulo con la Renbooks.
E' ora che gli editori si concentrino su capisaldi rimasti a far muffa in Giappone solo perché per questo motivo o quell'altro vengono considerati poco appetibili ai lettori mentre la fuffa, magari pure interrotta l'altro ieri, arriva con tempistica disarmante, qui specificatamente si parla di un intero genere rimasto sinora inedito e la cosa indipendentemente se questo genere interessi (a me personalmente non interessa, ma è giusto che chi lo vuole lo legga, allo stesso modo con cui io vorrei leggere ciò che mi piace e non arriva) o no è decisamente poco accettabile, e ci sono comunque fior fior di capolavori di ogni ordine e grado che forse non arriveranno mai nelle fumetterie italiche perché "non venderebbero", mentre prodotti di scarsissima qualità, vuoi per la veste grafica e la trama alla moda, vuoi per come viene confezionato loro l'"abito propagandistico" ("disegnato in maniera figherrima" anyone?) inevitabilmente raggiungono gli scaffali delle fumetterie, i consumatori, e gli scaffali delle fumetterie dell'usato in quest'ordine.
Detto ciò Nino Giordano ha tutta la mia stima e il mio sostegno, al di là del coraggio di provare qualcosa di nuovo, anche solo perché ha lavorato a gran parte della pubblicazione italiana di Otoko Juku (che già è un esempio perfetto di perla nell'ombra mentre i porci stanno al sole)
un grosso "IN BOCCA AL LUPO" alla Renbooks perche' se lo meritano ,c e bisogno di gente disposta a mettersi in gioco per poter portare tutta la mentalita fumettistica a 360° indistintamente dai concetti che vengono espressi ...
Per il momento non ho comprato nulla della Renbook, personalmente i titoli proposti non mi attirano...ma Kaze to ki no uta è un must per ogni appassionato di manga, non dico di boy's love, ma proprio mamga! Se davvero la Ren decidesse di pubblicarlo avrebbe tutto il mio appoggio e sottoscriverei pienamente il coraggio che dimostrerebbe una casa editrice così piccola che "osa" toccare un'opera che gli editori più grossi non prendono neanche in considerazione. Anche solo per aver ipotizzato un'uscita credo che la Renbook meriti tutto il credito e l'ammirazione possibile!
Nonostante abbia comprato pochi titoli editi dalla Renbooks, voglio farle i miei complimenti. Si tratta, a mio parere, di una delle case editrici meglio organizzate e di qualità degli ultimi tempi, aperti ad ogni tipologia di acquisto ma soprattutto ad un genere particolare e non troppo richiesto. Apprezzo molto il loro sforzo e, quando posso, acquisto con molto piacere i loro titoli.
Utente17267
- 12 anni fa
40
fino ad oggni non avevo considerato molto questa casa editrice, ma per quel che mi riguarda, anche per il solo fatto di aver preso in considerazione la pubblicazione di Kaze to Ki no Uta, si merita tutto la mia stima!
se mi portano Kaze to Ki no Uta in italia mi metterò a piangere di felicità. ç__ç spero di cuore di poter leggere questo manga, un giorno, magari grazie a loro! *__* un grosso in bocca al lupo alla renbooks che sta portando avanti il suo progetto molto bene mi pare, proponendo a poco a poco titoli sempre + vari e interessanti!
Intanto mi domando quanti tra coloro che anelano Kaze to Ki no Uta sappiano effettivamente di cosa parla. L'omosessualità non è l'unico argoemnto difficile, ma i soprusi sui minori sia fisici sia mentali. Proprio per questo pubblicarlo in un paese falsamente moralista come il nostro è da sempre un tabù. Non oso immaginare la reazione di un eventuale mamma italiana che per caso lo sfoglia in negozio... Per quanto riguarda il discorso icona mi sembra un po' forzato: NON è un manga il cui intento è porre alla pari i diritti degli omosessuali e non è nemmeno un manga PER omosessuali. E' uno shojo con tutti i suoi crismi, con personaggi maschili dalla lacrima facile e disegnati come principi azzurri...in esso c'è tutto ciò che è sempre stato criticato nel Boy's Love prima maniera. Per questo non capisco come sia diventato un'icona gay. Da quel che ho inteso dalll'intervista, la Takemiya voleva trattare la sessualità femminile non quella omosessuale o le lotte per i diritti. Si è dato a questo manga un significato che non era quello voluto da chi lo ha scritto e disegnato. A parte questo, Renbooks non voleva sdoganare i bara rispetto al BL? Poi per carità, se riescono tanto meglio. Ma qui le mamme han tacciato di pedofilia DragonBall...cosa succederà a Kaze to Ki no Uta? Mi paicerebbe continuare il discorso delle lotte femministe e gay, ma sarebbe fuori tema.
Invece a me piace tanto questa discussione, Araldo degli Inferi. Il dialogo (e il discorso sulle femministe e i gay non è neanche troppo OT, secondo me) è una bella cosa. Dico la mia: io sono l'editore, quindi posso permettermi di dire la mia. XD Anche se di solito non intervengo, perchè voglio lasciarvi liberi. Renbooks non ha come obiettivo principale pubblicare i bara: questo è vero nel momento in cui di bara non ce ne sono, ma nel momento in cui li portiamo e li sdoganiamo, intanto se restassero solo a noi significherebbe che stiamo ammazzando un mercato nel quale non c'è concorrenza. Il monopolio non è bello. E poi, in Italia, sfortunatamente, il manga gay è sopratutto il boy's love e molti lettori gay non hanno idea della differenza e continuano a chiedercelo. La differenza gliela si spiega e la cosa è fatta, ma quando un boy's love è valido e interessante anche noi possiamo decidere di pubblicarlo, soprattutto se si tratta di fumetti che hanno fatto la storia del manga. E' anche vero che come obiettivo noi abbiamo quello di portare buoni fumetti e Kaze to ki no uta rientra perfettamente nell'ideale di buon fumetto, non manga, fumetto. Con molti fumetti acquistati, l'argomento gay verrà solo sfiorato, quindi anche Kaze to ki no uta potrebbe rientrare tra i nostri titoli spiegando anche le differenze del caso: non è un baluardo dell'omosessualità, nè la Takemiya voleva esprimere l'idea di omosessuali che sono "meglio" degli etero e tutte le eccezioni del caso ma ai lettori/lettrici di boy's love può interessare: è bello poter dire "ecco da dove viene tutto quello che amate". Riguardo alle mamme: di sicuro KTKNU non andrebbe venduto ad un pubblico di ragazzini e non ha la visibilità di un Dragon ball. In merito a KTKNU, però, c'è da dire che la domanda è venuta dal pubblico e non abbiamo mai affermato di averne chiesto i diritti. In conferenza ho anche detto: "KTKNU è un capolavoro dello shoujo, è anche tanto lungo e l'unica soluzione per noi sarebbe pubblicare la Aizouban, cioè l'edizione in 4 volumi e invece che essere noi a pubblicarlo dovrebbero essere le case editrici più grosse a farlo, perchè anche a livello pubblicitario, noi possiamo dare ben poca visibilità ad un titolo talmente importante, e lo pubblicheremmo a dei prezzi non accessibili e non sarebbe giusto per i lettori. Detto questo, se mai si farà, di sicuro non per il 2012.". Chiaro che Shaoran non poteva segnarsi tutto ed io ero una macchinetta. Dopo la conferenza, però, il dubbio ci è venuto: potrebbe interessare? E abbiamo chiesto su Twitter e Facebook ai nostri lettori se secondo loro era un manga ancora oggi pubblicabile. Fosse per me lo stamperei domani mattina, ma non è detto che i licenziatari nipponici ci calcolino: siamo microscopici e con tutta la buona volontà magari ci ridono in faccia (e li capirei!). Indipendentemente da KTKNU noi di Ren ci stiamo impegnando a pubblicare bei fumetti. E speriamo di continuare così. Scusate il fiume, però, danno già per certa l'acquisizione di un titolo al quale siamo interessati, ma non nell'immediato (e se me lo pubblicasse un altro editore e me lo facesse solo leggere, da lettore ne sarei stra-felice) e volevo solo fare chiarezza.
Intanto ringrazio per la celere risposta. Concordo in toto sull'importanza di KTKNU in quanto "fumetto" non solo "manga" e comprendo le motivazioni per cui sareste felici di pubblicarlo. Il mio dubbio non è certo se voi editori conosciate davvero l'opera, ma piuttosto i lettori che lo richiedono. E' un titolo delicato e non so se il mercato italiano è davvero pronto per accettarlo. Se ci sono problemi a far esporre un Baciando il Cielo in libreria ad esempio, con KTKNU mi aspetto di tutto: parliamo di un manga in cui un ragazzino viene seviziato per anni e mentalmente rovinato, più che un di un ragazzino gay...anzi, la storia d'amore tra i due compagni di stanza è la cosa più bella che questo manga tratta. Qls editore che volesse importarlo si accollerebbe un grosso rischio e forse è per questo che ancora nessuno lo ha fatto.
Non sapevo tutte queste cose su un genere di manga così particolare, mi ha fatto piacere imparare qualcosa di nuovo da un articolo interessante come questo. Sono felice di averlo letto^^.
Renbooks editore ha il massimo della mia stima. @ Dartes la penso proprio come te. Se devo scegliere quali case editrici supportare bè Renbooks è sicuramente ai primi posti!! Grazie per l'ottimo lavoro che fate!!
Visto che l'ho richiesto anche io rispondo alla domanda di araldo: io so bene di cosa parla KTKNU. Personalmente amo le storie angst,drammaticissime, NON fini a loro stesse, KTKNU è a mio avviso un manga straziante a tratti poetico di cui ho avuto il piacere di leggerne solo una parte. E mi piacerebbe moltissimo poterlo leggere tutto completo, in italiano. Se stiamo a dire cosa vorrebbero o no le mamme in edicola, il massimo che potremmo vedere pubblicato è doreamon. O.o Visto i temi del titolo in questione è cosa buona e giusta non metterlo accanto dragon ball ma in una sezione per adulti, ma continuo a pensare che sia un gioiello raro, parlando di classici. E il fatto, per me ovviamente, che ci siano anche risvolti omosessuali (non mi interessa niente del perchè ci siano) lo fa solo + appetibili. Per il resto, sono sicuro che i + che lo richiedono non lo fanno i quanto BL o classico, ma perchè sannò di che titolo si parla. ^^