ammetto con non poco rammarico di conoscere poco delle opere di questo immenso artista, o meglio, conoscerle trasversalmente e indirettamente, ma la risonanza ch'egli ha avuto in questo mondo, è a dir poco leggendaria. tuttavia il suo tratto me lo ricordo eccome, inconfondibile.. inarrivabile. ho letto tanti commenti di rammarico, pensieri e parole di commozione rivolte alla sua persona. non posso dire che, com'è ovvio e banale che sia, Riposa In Pace...
e se ne va un grande mito del fumetto... ç_ç eri, sei e resterai per sempre un mito e una fonte d'ispirazione per tutti noi... non resta che dire arrivederci...
Pur non avendolo mai approfondito (aihmè) sono sempre stato attratto dalle sue illustrazioni oniriche, a cavallo tra la fantascienza e il fantasy.
E' stato un modello d'ispirazione per i maggiori fumettisti al mondo, ed uno dei pochissimi autori occidentali ad essere ampiamente riconosciuto nel Paese dei manga.
Utente5795
- 12 anni fa
30
Ho letto non molto tempo fa Arzach e Il Garage Ermetico, due opere davvero di grande valore. Mi dispiace di essermi avvicinato a questo autore solo poco tempo prima della sua scomparsa, il suo stile mi ha profondamente affascinato e sicuramente leggerò altre sue opere.
Ecco un altro grandissimo artista ci ha lasciati! Che però ricorderemo sempre, perché ha segnato dei " solchi " indelebili. Una grande Stella, che si è spenta quaggiù, ma continuerà a brillare in noi. Grazie 1000! Ma è poco!
Anche io conoscevo per sentito dire o per letto qua e la però ovviamente dispiaciuto per la scomparsa. Devo dire che vedendo anche solo qualche immagine quì o sui giornali non c'era bisogno di dire che Otomo o Miyazaki avessero tratto ispirazione. L'immagine sopra mi ricorda Nausicaa pertanto se questo autore ha aiutato un altro grandissimo autore a scrivere e disegnare un manga che io ritengo un capolavoro il rammarico per la scomparsa è ancora più forte. Infine credo che questi autori, un po' come Bonelli, non se ne vadano mai, le loro opere restano per sempre e saranno lette per generazioni.
Non lo conoscevo, ma a leggere di quali opere è stato l'autore e quali altri artisti ha ispirato allora posso solo rivolgerli il mio più sentito rispetto e rammarico per la sua dipartita (Akira ad esempio lo conosco e l'ho visto e se lui ne è la fonte, tanto di cappello). Che possa riposare in pace.
io lo ho letto per tantissimo tempo , e che per molto tempo faceva parte del mio poker di re dell Fumetto (gli altri 3 erano Toppi,Pratt e Pazienza)- fin dai tempi d Blueberry (dove ancora usava il nome di Giraud) prima e poi con la saga dell Incal- Me lo ricordo ancora quando in italia per un lungo periodo ci fu un ondata di opere della BD Franco belga e di cui Moebius e Druilett erano si puo dire la punta dell Ice Berg -Sinceramente la notizia mi ha preso totalmente di sorpresa ,,che non so aggiungere altro..
Mi dispiace moltissimo. Era un autore su cui mi sono informato molto per via della tesi di laurea (teneva anche un blog tradotto in lingua giapponese dove spesso e volentieri parlava delle opere di Jiro Taniguchi), ma di cui ho letto soltanto Icaro. A quanto pare, però, debbo ringraziarlo per i suoi lavori cinematografici di cui non sapevo nulla. Il quinto elemento è uno dei miei film preferiti, così come la saga di Guerre Stellari.
Più rivedo le immagini di Arzach più mi viene in mente Pern della McCaffrey (altra autrice scomparsa da non molto tempo): in un anno c'è stata una strage di artisti tra i vari Sweet, Roslof, Barreto, Jones, Hoover ed altri ancora.
Mi dispiace tantissimo per la sua scomparsa; era un autore artisticamente unico, dal grande umorismo e sempre pronto a guardare verso il futuro (anche fumettistico, con l'arrivo delle tavolette grafiche o delle pubblicazioni di manga in Europa) con un sorriso di curiosità. La rabbia più grande è aver letto poco di lui -solo la raccolta della Repubblica-, anche se il suo disegno e la sua concezione narrativa m'hanno sempre attratto tantissimo. Ce ne saranno altri come lui?
Non conosco neanch'io Moebius se non per la fama che si porta dietro e per averlo già sentito spesso nominare... Quell'immagine postata è veramente molto evocativa e si nota la cura nei dettagli come nella scelta dei colori terribilmente azzeccati... Vedo che ha collaborato anche in film che sono diventati dei veri cult-movie, un grande che ci ha lasciato insomma....
L'ho conosciuto negli anni ottanta grazie alle riviste L'eternauta e Comic Art e da allora non mi ha più lasciato... Dal western al fantasy più visionario il suo stile unico, che ha influenzato mezzo mondo, e la purezza del suo tratto sono insuperabili ... se ci penso vado fuori di testa ... credo che fosse il mio autore preferito in assoluto... il più originale, il più grande! Sicuramente colui che mi ha fatto innamorare perdutamente del fumetto come forma d'arte moderna. Ha fondato la più importante rivista di fumetti di tutti i tempi, Metal Hurlant, e fra le collaborazioni cinematografiche bisogna ricordare anche "Dune" di David Linch, in cui gli enormi vermoni ricordano moltissimo quelli di Nausicaa.
Quando penso al "fumetto" penso a Moebius, è un'associazione automatica ormai. Fatalmente andrò a sfogliare qualche albo nella speranza che la malinconia non prenda il sopravvento, ma sono certo che le sue potenti tavole continueranno a mandarmi in estasi come hanno sempre fatto...
Invidio un po tutti quelli che ancora non conoscono le sue opere perché il piacere della loro scoperta è un esperienza mistica, illuminante come un nirvana!
Concordo con bob71, per chi ha un po' piu' di anni (io sono del 72) Moebius era "IL" fumetto, senza alcun dubbio. Non ci sara' mai piu' nessuno come lui.
KUMA-29
- 12 anni fa
20
E' morta la sua carne ma non la sua grande arte che è servita come base d'infiniti spunti per tutti i più grandi del mondo dell'animazione - fumetto ù.ù
Perciò dato che lo scopo primario della vita di un artista è quella di diventare immortale per mezzo delle sue stesse opere lui non è morto ma VIVO !! Rest in peace ù__ù
E dire che avevo intenzione di saperne di più su di lui proprio in questo periodo, che cosa triste...mi è successa la stessa cosa con Don Luigi Giussani....
Tra i fumettisti di lingua francese era sicuramente il mio preferito. Basta legggere quello che ha fatto e le sue collaborazioni nella news per rendersi conto di quanto fosse importante...
dopo Bonelli un altro pilastro del fumetto europeo scompare
Mi dispiace veramente tanto per lui!! Ne ho sentito molto parlare, e anche bene. Peccato che non mi sia mai messo seriamente a cercarlo su internet! Ci sono troppe persone famose in questo periodo che ci lasciano!!
ShinichiMechazawa
- 12 anni fa
10
Quella di Giraud e' una perdita terribile per il fumetto mondiale.
Ho visto il film animato "Heavy Metal" tratto proprio da quella rivista su cui lavorava e non dimentichiamo che ho visto tutti i film dove ha collaborato lui, il Perticolare Episodio V, Alien e Tron.
Se nn nn erro anche il robot di Nausicaa (sempre di Miyazaki) è opera sua o comunque si sono ispirati ispirati a lui (non ricordo).... Piu' precisamente e' morto sabato scorso(10/03/12)
Luca Raffaelli ha scritto una bella nota perlui sulle pagine di Repubblica proprio questa domenica...che cosa dire poche cose, questo bambino geniale ha stupito i suoi genitori fin da ragazzino, lo ricordava lo stesso Raffaelli, a soli 17 anni ha creato Blueberry, inventato mondi, condotto per mano verso mondi lontani un paio di generazioni di fumettari e miriadi dilettori ora fra quei mondi è andato ad abitare.
La bella nota di Luca Raffaelli pubblicata l'11 Marzo sulle pagine dell'Inserto della Domenica di Repubblica.
Il bambino che disegnava
E' morto ieri a Parigi, dopo una lunga malattia, Jean Giraud, conosciuto come Moebius. Avrebbe compiuto 74 anni il prossimo maggio. Era uno dei padroni del segno, uno di quei disegnatori che possono incantare con un solo tratto di matita. Cambiò il fumetto e poi, dopo la rivoluzione, continuò a farlo crescere, senza mai rinunciare ad affrontare nuove esperienze. Jean Giraud era nato a Nogentsur-Marne nella periferia di Parigi.
E sempre in periferia è cresciuto, disegnando, anzi per tutti era «il bambino che disegnava». Nella sua autobiografia ( Il mio doppio io, Derive Approdi) racconta un momento fondamentale: quando sua nonna si riconobbe in una donna che lui aveva disegnato. «Per tre settimane mia nonna ha girato tutto il quartiere con quel disegno.
Lo mostrava a tutti: "Guardate, questa sono io, con lo chignon!"» Aveva quattro, o forse cinque anni. A quindici Jean pubblica il suo primo fumetto, a ventitré diventa assistente di Jijé, uno dei grandi autori di allora. E solo due anni dopo eccolo pubblicare il primo episodio del Tenente Blueberry su sceneggiature di Jean-Michel Charlier. Blueberry è un ribelle, un giusto che combatte soprattutto l'arroganza del potere. Il personaggio offre a Gir (così si firmava allora) la popolarità.
Ma popolarità non vuol dire necessariamente libertà, mentre «il mio lavoro è essere libero interiormente. E il mio dovere è esprimerlo anche attraverso i miei disegni». Per questo Jean Giraud si costruisce una seconda vita artistica prima sulla rivista satirica Hara-Kiri e poi fondando, nel 1975, il mensile Métal Hurlant con altri sodali tra cui un altro grande fumettista come Philippe Druillet.
Métal era la rivista dei disegnatori fatta dai disegnatori, contro gli editori e contro gli sceneggiatori. Fu, appunto, una rivoluzione. Sono rimaste celebri le parolemanifesto di Moebius (il nuovo pseudonimo di Giraud) che reclamava la possibilità di fare fumetti «a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino». Erano quelli del Garage ermetico, o quelli di Arzach (o anche Arzak, oppure Arzack perché se non c'è coerenza nelle storie figuriamoci se sono importanti i nomi). Di colpo dei fumetti si accorgevano anche il cinema e il mondo dell'arte: omaggiato da Fellini nel suo Casanova, Moebius avrebbe cominciato a esporre le sue tavole originali in tutto il mondo. Ridley Scott lo avrebbe chiamato per aiutarlo a creare i suoi mondi, mentre con Alexandro Jodorowsky avrebbe inventato l'universo dell'Incal: la perfetta e geniale transazione post-Métal.
Nella sua continua voglia di cambiare, Moebius ha partecipato a film d'animazione, ha scritto un fumetto per Jiro Taniguchi e ha allestito a Parigi una mostra meravigliosa insieme a Hayao Miyazaki. Ha anche accettato di disegnare un episodio di Silver Surfer scritto da Stan Lee.
Quando nel 2007 venne al Comicon di Napoli annunciò di avere accettato di realizzare un episodio di XIII, in Francia celeberrimo personaggio creato da Jean Van Hamme. «Mi hanno offerto troppi soldi per poter rifiutare», fu la sua dichiarazione. Ma era la (sincera) boutade di un artista che ha passato la vita a cercare di capire come il suo segno potesse interpretare la realtà e quale fosse la realtà da interpretare. Ci ha lasciato con un mare di risposte meravigliose.
LUCA RAFFAELLI
Ritengo che il Comicon farà qualcosa per onorare la memoria di Moebius già in questa occasione. .