L'ho letto in prestito, ma non mi è proprio piaciuto. L'umorismo è veramente di bassa lega, ricco di battute sessuali che fanno cadere le braccia a terra, di storie senza senso e delle onnipresenti battute sulla bruttezza di Toshiro. Ha leggermente guadagnato punti quando si è scoperto essere la versione by Matsumoto della mia tesi di laurea, che verteva appunto sui giapponesi che nella seconda metà del 1800 sono emigrati negli Stati Uniti, cosa che viene ripresa in questo manga, sia pure in maniera totalmente differente rispetto a Jiro Taniguchi su cui io mi sono concentrato. Nonostante questo piccolo guizzo d'interesse, però, l'ho trovato una lettura molto noiosa. Evidentemente io e questo autore, che già mi aveva lasciato freddino in Galaxy Express 999, non siamo fatti l'uno per l'altro.
Come ho detto anche nella espressione che ho dato sul primo numero mi aspettavo qualcosa di più emozionante e invece l'ho trovato noioso e con alcune scene di sesso censurate in un modo molto strano, se cercate manga con ambientazione western cercate altrove!
Che non sia una delle migliori opere di Matsumoto è cosa ovvia e indiscutibile, perlomeno basandosi su questo primo numero. Qui lo stile è ancora acerbo, lontano dalle romantiche e poetiche avventure spaziali e dai valori carichi di tristezza e profondità, dei quali si ricoprivano interamente serie come Capitan Harlock e Galaxy Express 999. Nonostante Gun Frontier sia lontano da tutte queste vitali caratteristiche che hanno decretato il successo dell'autore l'ho trovata una lettura gradevole e simpatica, un pò lenta in certi punti, specialmente nell'inizio ma assolutamente non da buttare. Del resto come ho scritto nel commento, ritrovare Tochiro e Harlock nuovamente assieme, assistere a lati diversi e assolutamente inediti della loro amicizia mi ha interessato molto, essendo un fan di entrambi. E' una serie da prendere così com'è, un prototipo di ciò che sarà Matsumoto in seguito, completamente diverso dal mangaka che conosciamo oggi ma che già in questo primo numero di Gun Frontier possiamo notare alcuni tratti che lo renderanno celebre in futuro, primo su tutti le scene sensuali della bellezza matsumotiana di turno, lo humour nero presente in maniera più o meno costante nelle varie serie e l'allegria di Tochiro, che qui viene proposto nella versione che poi sarà quella ufficiale per tutte le sue future apparizioni.
E' più che normale che chi non ami in particolar modo Leiji Matsumoto trovi noiosa se non brutta questa serie, essendo già di suo un autore particolare e atipico mettiamoci pure che qui è alle prime armi, il tasso di gradimento scende a picchi record. Seppur riconoscendo gli evidenti limiti che questo primo numero mostra non mi sento di bocciare questa lettura, così come ho promosso Naoki Urasawa: Gli esordi, che era tutto fuorchè imperdibile devo promuovere, per ora anche questo Gun Frontier per lo stesso motivo del precedente: lettura consigliata solo ai fan del maestro, per conoscere le sue origini e per leggere il prototipo di ciò che diverrà in futuro.
Beh è una delle sue prime opere, che vi eravate aspettati? Chiaro esempio di come gli editori italiani corrano dietro al successo di un autore pubblicandone ogni opera, pur poco valida, come se fosse d'obbligo avere un certo nome nel proprio catalogo...
Personalmente ne ho soltanto sentito parlare a metà tra il divertito, lo sconcertato e lo sconfortato dall'amica che mi ha prestato pure Galaxy Express 999, che a me personalmente è piaciuto molto. A questo punto me lo farò prestare, anche se solo per ridere
L'ennesima prova che Matsumoto ha grandissime idee ma è un mangaka generalmente mediocre, incapace di svilupparle in fumetto, la cui grande fama deriva, più realisticamente, dalle splendide controparti animate. Mi spiace dirlo perché ho amato alla follia quelli che reputo i suoi unici due capolavori manga, Qeen Emeraldas e Harlock, ma il resto che è arrivato in Italia, imho, è da buttare, e Gun Frontier non fa eccezione.
Sarei molto curioso di leggere il manga, perche' le critiche che sento sono le stesse che io facevo all'anime. Pensavo che fossero interpolazioni degli autori dell'anime, quando invece forse sono proprio nell'originale.
Ha leggermente guadagnato punti quando si è scoperto essere la versione by Matsumoto della mia tesi di laurea, che verteva appunto sui giapponesi che nella seconda metà del 1800 sono emigrati negli Stati Uniti, cosa che viene ripresa in questo manga, sia pure in maniera totalmente differente rispetto a Jiro Taniguchi su cui io mi sono concentrato.
Nonostante questo piccolo guizzo d'interesse, però, l'ho trovato una lettura molto noiosa. Evidentemente io e questo autore, che già mi aveva lasciato freddino in Galaxy Express 999, non siamo fatti l'uno per l'altro.