Sono tremendamente invidiosa della cultura e della proprietà di linguaggio dell'autore della recensione. Il manga in questione mi interessa moltissimo, penso proprio lo comprerò.
Splendida recensione per uno splendido titolo. Un grande classico partorito da una delle più importanti disegnatrici shoujo dello scorso secolo, Il clan dei Poe è un'opera di rara bellezza, intensa, sofferta, impregnata di una fortissima carica malinconica che attanaglia il lettore, avviluppandolo tra le sue spire esattamente come i vampiri fanno con le loro prede. Il clan dei Poe è un manga monumentale nella sua brevità, un'epopea secolare di una famiglia di vampiri condannata a vagare nell'ombra di un mondo che non li accetta, in continuo spostamento in luoghi dove possano vivere in pace. Una raccolta di capitoli che ci narrano la storia attraverso i secoli della famiglia Poe ma non solo, anche di chi con essa ha avuto a che fare, rimanendone indelebilmente segnato e celando tale ricordo nel proprio cuore, custodendolo come un frammento delicato del proprio animo più profondo. Su tutti spicca Edgar, personaggio ambiguo ancora incapace di accettare pienamente la propria natura, lacerato dal senso di colpa e al contempo abbagliato dall'affetto nei confronti della sorella Marybell nonchè terrorizzato dalla prospettiva di una vita immortale segnata dalla solitudine. Personaggi tra la vita e la morte, sapientemente realizzati dalla Hagio con uno stile di disegno evanescente, rendendoli quasi impalpabili, sul punto di svanire per sempre da un momento all'altro per far ritorno al nulla.
L'espressività e di Kyon ogni volta mi lascia senza parole, così elegante ed appassionata allo stesso tempo, rende giustizia allo stupendo manga di una delle autrici più ammirabili e poetiche che il mondo dei manga conosca. La poesia di un manga che viene colta e riportata in modo poetico sotto forma di recensione, quando c'è questa sintonia di spirito ci troviamo davanti a un lettore che AMA davvero i manga, che sa leggerli oltre le righe e ad un'autore che sa comunicare ai suoi lettori. Non è un manga per tutti, non è un'opera destinata a un grande pubblico, quindi è perfettamente comprensibile che qualcuno potrebbe non apprezzare, abituato magari solo a manga in cui l'azione è protagonista e i personaggi si esprimono e vengono conosciuti solo tramite i loro gesti. Edgar e Allan Poe è un manga di nicchia, un manga per un pubblico colto, per un lettore che vuole fermarsi ad indagare nell'animo umano, nelle sue ombre, nelle sue luci, nella complessità dei suoi sentimenti e nell'altrettanta complicata espressione di essi, espressione che non si ferma alle parole, ma che il disegno estende, esalta, in questo caso -per la sua strutturazione- rivoluziona uscendo dagli schemi, scelta coraggiosa per l'epoca ma sicuramente non fatta a caso, quest'ampio respiro nella struttura riflette quasi la ribellione che germoglia negli animi di questi personaggi, una ribellione che mai sarà espressa, che sarà sempre frustrazione e da qui l'ANGST, il tanto caro tormento da tragedia greca o da sturm und drung, correnti artistiche tra l'altro citate ( anzi "gridate" ) in ogni pagina di quest'avventura ambientata in Europa e pregna della sua cultura, che a noi può sembrare un'ambientazione forse banale ma per un giapponese entrare in un clima culturale -passato- europeo è un'impresa titanica, considerando che molti autori occidentali ( autori di romanzi! ) non riescono a cogliere nella sua essenza, invece questo manga sembra un'illustrazione di un saggio di Storia e non è neanche tanto lontano dalla verità ciò, l'avventura di questi giovani si prolunga nel corso della Storia, tra grandi e piccoli cambiamenti, mentre la loro condizione umana ed emotiva non riesce a cambiare pur adattandosi alle epoche che vivono. Fanno incontri, vedono luoghi fantastici, in climi culturali meravigliosi eppure... non appartiene niente a loro, mai potranno trovare il loro posto nel mondo, se non rifugiandosi nei loro ricordi e nel loro legame. Edgar e Allan però sono più di questo, più di romantici avventurieri, sono simbolo, metafora di un ideale estetico, non sono semplici vampiri, sono dei Dorian Gray, sono gioventù e bellezza allo stato puro che mai sfiorirà ma che deve per forza scontrarsi con il decadentismo ma senza la "fortuna" della Morte ad accoglierli. Vorrei spendere altre parole su quest'opera, e da dire c'è tanto, è un'opera complessa che non lascia nulla al caso, tuttavia l'autore di questa recensione ha saputo analizzare con saggezza e sentimento questo manga e mi trovo in totale accordo con le sue osservazioni e mi sono emozionata ad aver visto idee e sensazioni condivise che io non avrei saputo esprimere, anche perché manga come questi donano davvero tanto a chi li legge e poter razionalizzare e saper esprimere ognuna di queste sensazioni, soffermandosi a riflettere, è davvero difficile ed è quindi preferibile non far chiarezza e lasciar giacere tutto nel nostro animo. Rinnovo i complimenti per l'accuratissima recensione che -se non avessi letto il manga- mi avrebbe fatta correre in fumetteria a recuperare questo titolo.
Complimenti per la recensione, è bellissima! *-* Essendo che, purtroppo, lo leggo in prestito da un'amica, mi manca da leggere l'ultimo numero! I primi due però mi erano piaciuti tantissimo, spero di poterlo comprare prima o poi, o intanto, spero quantomeno di finirne la lettura.
Utente13076
- 11 anni fa
40
L'aspetto frammentario ed esasperato di una trama cronologicamente irregolare alla quale キョン fa riferimento, è un esempio stilistico, di rara caratura, dello stream of consciousness applicato al fumetto moderno. La Hagio deve essere certamente un' accanita lettrice di Virginia Woolf (bicentenario dalla sua nascita), indeed Personalmente L'accostamento proposto da Banana Yoshimoto non lo vedo calzante, ma rimane una mia riflessione
Splendida recensione, complimenti! Fra una cosa e l'altra mi son dimenticato di comprare l'ultimo numero, ma rimedierò presto. I primi due, per quanto "particolari" per via della narrazione non convenzionale, mi erano piaciuti.
Complimenti! Una recensione curatissima e ben scritta per un manga e un'autrice che meritano! Speriamo che serva a dare più visibilità a Edgar e Allan Poe e a farlo conoscere a più lettori possibile!
Dato il bellissimo approfondimento oggi ho recuperato la serie in fiera a Milano, avrei una domanda il signore della ronin mi ha detto che la serie è completa e sono 3 numeri mentre in database è segnato come 5, chi ha ragione? Ok ho riletto la recensione l'edizione ronin è quella da 3 volumi quindi ok mi sono risposto da solo ehhe
Kyon sa già come la penso, ma mi sembra giusto ribadire la mia opinione sulla sua recensione. Ci ha lavorato su e ha raccolto appunti da molto tempo, e mi sembra palese a tutti che il risultato non sia ne un'improvvisata, ne tanto meno un lavoro superficiale. E' splendida al punto che mi ha messo voglia di rileggere E&AP, pur non avendo particolarmente apprezzato questo titolo. Ma un buon recensore è così... ti fa dubitare anche di te stesso. ù_ù
No, non sono allibita, perché sull'abilità e la profondità d'analisi dell'autore ci avrei messo le mani sul fuoco Sono più che altro... stranita, perché di questo manga ho i primi due volumi, non ancora il terzo ed ultimo, e non mi sono ancora accinta alla lettura, forse perché spaventata dall' "angst" in un momento in cui lo rifuggevo. O forse era solo paura che un manga come questo, che a priori m'ispira tantissimo, poi mi deluda. Però adesso la lettura della recensione è come se mi avesse infuso una sorta di rassicurazione, quasi una certezza che vi troverò esattamente la ragione e i motivi per cui non ho resistito a comprarlo XD
E comunque, ancora complimenti. Recensioni così mi fanno piangere ç_ç