Che meraviglia di personaggio. Otomo mi ha sempre dato l'idea di un onesto lavoratore con le idee chiare, che racchiude la sua genialità senza troppa autocelebrazione, lasciando parlare le opere. La sua carriera è invidiabile, si è costruito pezzo per pezzo il suo stile sperimentale partendo dai racconti brevi e arricchendo la sua esperienza anche in campo cinematografico.- dire che il maestro abbia il fetish delle esplosioni è riduttivo. Dopo la nascita del culto di Akira si è sempre tenuto impegnato con un enorme quantità di progetti, dei quali ho purtroppo una conoscenza frammentaria, ma confesso che pagherei oro per vedere stampati qui pure i suoi primi racconti, magari ancora acerbi o non conclusi, ma pieni di quella vitalità dove era ancora divorato dall'interesse verso le atmosfere cyberpunk o improntate verso il distopico. In ogni caso, mi fa piacere che il mangaka, riguardando indietro non abbia particolari rimpianti, e che abbia deciso di riscoprire la cultura del proprio Paese. Sono curioso di contemplare il risultato di questa sua scelta.
Ancora conservo le due pagine con quell'intervista
Darayava (anonimo)
- 11 anni fa
11
Molto bello l'omaggio a Kubrick: non si dira' mai abbastanza quanto sia stato importante il buon vecchio Stanley per le generazioni successive.
Stefano Lorenzin (anonimo)
- 11 anni fa
20
Per vgotho:
i primi racconti realizzati da Otomo furono pubblicati dalla Star Comics nel 1994 nell'antologia "Memorie" (collana Storie di Kappa, prezzo L. 10.000)! E la Comic Art pubblicò anche "Domu" in due volumi con il titolo "Sogni di bambini".
Tutto quello che Otomo ha realizzato prima di "Akira" è stato pubblicato in italiano; il problema è che sono titoli fuori catalogo da molti anni: bisogna reperirli sul mercato dei collezionisti.
Utente4122
- 11 anni fa
30
il volume Memorie, dovrebbe essere subito ristampato.
Ti ringrazio molto per l'informazione, riguardo ai primissimi racconti ne ero completamente all'oscuro, anzi ero convinto che trattasse di opere posteriori ad Akira. Mi metterò subito a caccia del volume Memorie.
Non mi ricordavo proprio che l'uomo presente su Magnetic Rose era proprio Stanley Kubrick! In effetti quel corto è un grande omaggio a 2001: Odissea nello spazio e rende molto di più su carta che sul, per quanto bello film Memories.
Memorie è un gran bel volume di racconti, dovrebbero ristamparlo al più presto visto che merita molto. Son perlopiù storielle ma permettono di farsi una buona idea dello stile di Otomo, molto di più che leggere un Zed, o un World Apartment Horror o anche uno Steamboy che son carini ma nulla di speciale.
Personalmente ho conosciuto Otomo forse troppo attraverso Akira, proprio il manga a colori, e mi sono dovuto allontanare da quell'opera per poterlo riscoprire sia come autore che come regista di anime ( molto bello Freedom e Steamboy anche se so che molti lo considerano incompiuto ).
L'intervista è ben fatta - anche molto ben impaginata, guardatevi il video ne compaiono alcuni frammenti - peccato che quella domenica di fine giugno fosse uscita del tutto inattesa, e soprattutto peccato che il giornalista di repubblica non abbia chiarito cosa ci facesse Otomo a Basilea. ( convegno, presentazioni ? Premiazioni ? A volte Otomo va in giro nei più vari appuntamenti in incognito )
Vorrei attirare la vostra attenzione anche sul bell'omaggio - contenuto nel seguito dell'intervista riportato sul sito di Repubblica - che Otomo ha fatto a Moebius - già a suo tempo aveva parlato del suo rapporto con questo grande autore francofono.
Spero che escano presto dei disegni sul nuovo manga. Non attendiamoci però "il capolavoro"...Oggi ho l'impressione che Otomo, proprio come suo figlio, veramente molto bravo,sia soprattutto da considerare come un'artista a tutto tondo che si esprime "anche" con i manga e con l'animazione, questo è il messaggio che ho intravisto dalla mostra svolta tempo fà e dal volume Kaba.
Otomo mi ha sempre dato l'idea di un onesto lavoratore con le idee chiare, che racchiude la sua genialità senza troppa autocelebrazione, lasciando parlare le opere.
La sua carriera è invidiabile, si è costruito pezzo per pezzo il suo stile sperimentale partendo dai racconti brevi e arricchendo la sua esperienza anche in campo cinematografico.- dire che il maestro abbia il fetish delle esplosioni è riduttivo.
Dopo la nascita del culto di Akira si è sempre tenuto impegnato con un enorme quantità di progetti, dei quali ho purtroppo una conoscenza frammentaria, ma confesso che pagherei oro per vedere stampati qui pure i suoi primi racconti, magari ancora acerbi o non conclusi, ma pieni di quella vitalità dove era ancora divorato dall'interesse verso le atmosfere cyberpunk o improntate verso il distopico.
In ogni caso, mi fa piacere che il mangaka, riguardando indietro non abbia particolari rimpianti, e che abbia deciso di riscoprire la cultura del proprio Paese.
Sono curioso di contemplare il risultato di questa sua scelta.