Grazie a dio, no. Io ho apprezzato Steam Boy e Freedom, entrambi post-Akira, e penso che Otomo abbia ancora molto da dare, ma è un dato di fatto che i suoi prodotti a dispetto di altri più canonici sono forse di "nicchia". Un Akira 2 sporcherebbe l'originale, come molti altri brand hanno dimostrato, creare un sequel ad un capolavoro o un prodotto ben riuscito, può solo rovinare un bel ricordo e qualcosa fatto perché sentito piuttosto che per esigenze commerciali.
E vorrei vedere che non è intenzionato a fare un sequel su Akira, non avrebbe senso, sono quelle cose perfette, particolari, finite (come un cerchio che si è chiuso), è impensabile un'idea di un seguito.
@Vincent Vega Concordo, è da un bel pò che ci penso anch'io, sarebbe una bella cosa vedere il manga trasposto pari pari ad anime!
E meno male.... Ci manca solo che si mettano ad "allungare il brodo" ad 'Akira'
Sarebbe apprezzata semmai una trasposizione animata più estesa del manga.
carletto (anonimo)
- 11 anni fa
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ma il secondo di ghost in the shell non è che abbia rovinato la reputazione del primo...anche se non era all'altezza del primo ha quantomeno arricchito l'opera prima senza snaturarla...
E fa bene a resistere. Akira è bello così, e scrivere un seguito tanto per far soldi sarebbe la sua rovina. Spiace che un'artista come Otomo si veda cassare nuovi progetti per gente che non vede aldilà del proprio naso. Tanti auguri per il futuro maestro!!
Furios
- 11 anni fa
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Bene anzi BENISSIMO!! I classici non si toccano !!!
Come dicono molti un sequel su Akira non avrebbe senso. Ma non solo per il fatto che sarebbe pura commercialata ma... concretamente, di che potrebbe parlare? Gli eventi narrati, sia quelli del manga che del film, senza spoiler si concludono tranquillamente senza lasciare domande irrisolte(oddio, il finale del film è pura follia ma sono quei finali come 2001 - Odissea nello spazio dove dev'essere lo spettatore a trovare delle risposte). Katsuhiro Otomo è, per fortuna, tra quelli che non si fossilizzano in eterno sui loro successi e intraprende sempre vie nuove, il più delle volte con risultati più che soddisfacenti.
Hanno già detto tutto gli altri utenti prima di me. Vorrei però esprimere il mio rispetto per Otomo e la sua scelta. Dimostra di avere rispetto per il suo pubblico e per se stesso, non svendendosi e non prendendo in giro gli spettatori. Altri invece, sarebbe stupido negarlo, approfittano di tanti polli di bocca buona, che accettano a occhi chiusi e naso tappato serie infinite e film tutti uguali.
Bravissimo Otomo, da questi gesti si riconosce un professionista serio! Rabbrividisco all'idea di un Akira 2, magari con sottotitolo, con un risultato del tipo: Akira 2 - La vendetta di Kaori Brrrrrrrrrr
Daccordissimo con Otomo e profonda stima per esso! Io invece sono come hanno detto altri utenti al massimo si potrebbe fare una serie animata ad alto budget fedele al manga e questo vale per tante altre opere non trasposte o non del tutto in verisione animata, insomma sono assolutamente favorevole a operazioni come quella di Full Metal Alchemist Brotherhood ed Hunter Hunter!
Una serie anime (con lo stesso character design dell'OAV) fedele al manga sì, quella potrebbe essere molto interessante per colmare le lacune e risolvere i quesiti irrisolti. Vi dirò solo che (anche se ora so bene che le cose non stanno così, soprattutto perché ho avuto modo di leggiucchiare il manga) anni fa, quando vidi il film per la primissima volta, non avevo capito nulla, e credevo che Testuo fosse una sorta di reincarnazione o di identità terrena di questo fantomatico Akira (insomma, una sorta di versione maschile di Usagi che si rivela essere la principessa Serenity )...
Io ho apprezzato Steam Boy e Freedom, entrambi post-Akira, e penso che Otomo abbia ancora molto da dare, ma è un dato di fatto che i suoi prodotti a dispetto di altri più canonici sono forse di "nicchia". Un Akira 2 sporcherebbe l'originale, come molti altri brand hanno dimostrato, creare un sequel ad un capolavoro o un prodotto ben riuscito, può solo rovinare un bel ricordo e qualcosa fatto perché sentito piuttosto che per esigenze commerciali.