Non ci hanno mai provato, ma del resto non è che personalmente sia così in cerca di moglie attualmente Forse in futuro, ma non ora
Però l'omiai, tra tutte le sue cose positive e negative che sicuramente avrà, mi ha sempre incuriosito come tradizione, e affascina il fatto che continua ad essere portato avanti anche nell'era contemporanea.
Poi Maison Ikkoku, splendida storia, è proprio la chicca finale ^^ E i complimenti per il bell'articolo sono d'obbligo ^^
Stasera sono particolarmente emozionato, mi fa molto piacere che Hachi abbia scritto questo articolo sul miai (io preferisco chiamarlo così, senza la o- del titoilo onorifico), una pratica che ho conosciuto mentre guardavo Maison Ikkoku e che mi ha incuriosito al punto di studiarmelo a fondo. Rumiko Takahashi - come mi è capitato di dire molte volte - racconta nel dettaglio gli usi e le tradizioni giapponesi nelle sue opere e mi sento di consigliare sia Maison Ikkoku che Lamù (i suoi lavori che conosco meglio) a chiunque voglia scoprire senza troppo impegno la cultura nipponica.
Hachi ha fatto un grandissimo lavoro a condensare in questo articolo gli aspetti più importanti del miai: bravissima! A chi ha voglia di approfondire l'argomento consiglio la lettura delle fonti indicate nell'articolo: io ci ho trovato molti spunti di riflessione per cercare di capire il popolo giapponese.
"Dopo i trent'anni un single è visto malissimo nella sua azienda, è considerato inaffidabile dai colleghi e dai datori di lavoro che pensano che questi uomini non siano in grado di apprendere i principi fondamentali della cooperazione e li reputano perciò poco responsabili. "
Stupide teorie Giapponesi basate su cretinate popolari, che hanno fondamento sul nulla cosmico ed il fatto che nel 2014 si parli di ciò, è vergognoso.
Spero che l' Omiai sia solo una mera consuetudine e che non trovi alcun fondamento in una legge del codice civile Giapponese.
Meno formali ma comunque presenti è doveroso citare le agenzie matrimoniali. Tolto l'abito festoso, gli interessi della famiglia ecc, trovi solo un uomo e una donna che cercano un compagno per la vita.
Alcune informazioni sull' Omiai già le conoscevo e grazie a questo approfondimento ho potuto ampliare le mie nozioni sull'argomento. Complimenti ad Hachi e a Bradipo Lento per l'aiuto fornito alla realizzazione di questo interessantissimo articolo!!!
@Kabutomaru: non sono a conoscenza di leggi che impongano l'omiai, è una consuetudine che resiste solo per l'idea (arcaica, ma se ai nipponici va bene così...) che ci si debba sposare in giovane età.
Ecco perchè mi piace animeclick, per i manga, gli anime, e le info sulla cultura giapponese. Che in antichità si praticasse lo sapevo, ma anche alcuni lo facessero anche oggi proprio non me lo aspettavo!! Comunque complimenti per i dettagli interessanti che ci date sempre. Non siete approssimativi e questo mi piace tanto! Bravi!
Ottimo articolo, ben strutturato e dettagliato, ricco di informazioni. Conoscevo della pratica giapponese di combinare i matrimoni, anche se sempre meno radicata, ma non pensavo ad un modo così scrupoloso. Manna per chi vuole qualche aspetto negativo sul Giappone, ma in effetti basta pescare nel sociale per trovarne, tra oriente e occidente ci sono usanze e rapporti civili diamentralmente opposti e facilmente identificabili come "aspetti negativi".
Cesare (anonimo)
- 10 anni fa
90
Cercasi, scopo matrimonio, ragazza Giapponese figlia di uno scienziato che costruisce robottoni. Prego inviare foto (dei robottoni!).
Molto interessante questo dossier, molte cose le posso collegare a manga che ho letto come la responsabilità maggiore del primogenito nei confronti dei genitori, la sindrome delle 3H o la metafora della torta di Natale (mi mancava invece quella delle tagliatelle ). Non sapevo e trovo alquanto triste che ci siano delle categorie di persone da evitare.
un'informazione considerata importante è se l'uomo è un primogenito o figlio unico, perché in questo caso sarebbe un dovere per la futura moglie farsi carico dei suoceri quando questi diventeranno anziani. Allora è per questo motivo che in Silver Spoon Yoshino (la ragazza del formaggio) dice che sia una buona cosa che Hachiken sia il secondogenito?
Credo sia una consuetudine asiatica, ho un amico cinese a cui sta succedendo la stessa cosa, la sua famiglia gli sta facendo fare colloqui formali per il matrimonio. Per ora resiste, ma chissà...
Io credo che l'idea di sposarsi entro una certa età, anche con lo slittamento dell'età da matrimonio che si è visto in tutti i paesi industrializzati, non sia mica tanto arcaica e passata di moda, c'è ancora parecchia gente che sente la pressione di doverlo fare, che ritiene il matrimonio un punto di arrivo, anche se nessuno ormai ti sceglie il partner... pur riconoscendo che in famiglie con un certo status i genitori di certo non apprezzano che la figlia o il figlio escano con il figlio del salumiere (ammettiamolo va'), quindi la nostra libertà è, in certi casi, solo apparente. Che poi anche da noi mica fino a tanti anni fa (50, 60?) si doveva avere l'approvazione dei genitori (per non parlare di quelli di "riparazione") e di certo non si parlava così tanto di amore, se c'era bene e se no la donna sopportava. Mi viene anche in mente la "fuitina" per sposarsi quando la famiglia non approvava. Comunque, chi ha superato 30 sono sicura che abbia sentito commenti da parte di parenti ed amici sul genere: ma tu quando ti sposi? Peggiora ai matrimoni, tra l'altro. Non va dimenticato che invecchiando la possibilità di avere figli diminuisce, non ditemi che in Occidente non sentiamo la pressione (gli americani sono terribili!), e che la famiglia costituisce il nucleo su cui si basano praticamente tutte le società (penso ad un moderno concetto di famiglia, non solo uomo/donna). Comunque non trovo la pratica particolarmente sconvolgente, niente di diverso da cercare un partner su un sito di incontri.
Mask (anonimo)
- 10 anni fa
60
Ottimo articolo! Trovo questa consuetudine sinceramente agghiacciante, la sola idea di fare un "tour de force" di omiai e sposarmi entro una certa età solo perché la società non mi consideri "immorale e inaffidabile" mi infastidisce parecchio. Ho uno zio che ha vissuto da single per gran parte della propria vita e poi, a 60 anni, ha incontrato una donna. Si sono innamorati e sposati e non ho mai visto una coppia più felice
@ Kabutomaru: io personalmente sono d'accordo con te, ma considera che anche in Italia questo modo di vedere il lavoratore single in alcune grandi aziende non sia tanto differente. Una volta ne ho parlato con un amico che lavora in una multinazionale.
In breve, il lavoratore single viene visto meno "legato", o "devoto" all'azienda in quanto non avendo una famiglia da accudire (con le responsabilità che ne derivano) sarebbe più capace di "colpi di testa", tipo mandare a quel paese l'azienda in caso di gravi contrasti (ma non certo in questo contesto economico), oppure dedicare il tempo libero ad uscite od altre attività che possano incidere sul rendimento ecc ecc.
In estrema sintesi, il lavoratore accoppiato è più suscettibile di avere maggiore devozione all'azienda ed al posto di lavoro, insomma più responsabile e senza grilli per la testa...almeno in teoria!
Stairway90
- 10 anni fa
20
E' un'usanza che mi ha sempre affascinato, perché è una delle tante cose che dimostrano quanto il Giappone sia da un lato all'avanguardia in molti settori e dall'altro ancora ancorato al passato, alle superstizioni e alle credenze popolari (come quella delle donne nate nell'anno del cavallo di fuoco, ridicola). Che gli stranieri fossero poco appetibili si sapeva, il Giappone è un paese ancora fortemente razzista.
Le ultime considerazioni espresse da Musashi mi hanno riportato alla mente un aspetto - non citato nell'articolo di Hachi solo per esigenze di spazio ma presente nelle fonti consultate - sui matrimoni nati a seguito di un miai. Queste unioni, di solito, funzionano: sono poche le coppie che divorziano. Chi decide di rivolgersi a un sito di incontri, a un'agenzia matrimoniale o a un nakodo che organizza un miai si sente pronto a fare il grande passo verso il matrimonio e spera di incontrare un partner che abbia la sua stessa intenzione di costruire una famiglia. In questi casi manca la fase dell'infatuazione iniziale, le aspettative verso il partner sono minori rispetto a quelle che ci si aspetterebbe da un matrimonio "d'amore" e la coppia trova il modo di rimanere unita e di amarsi con il tempo.
In Maison Ikkoku, tanto per rimanere in tema, questo punto si ritrova nelle parole che Mitaka rivolge ad Asuna quando si rende conto che ormai non può fare più niente per mandare a monte il matrimonio con la ragazza:
Smettiamola di fingere, e cerchiamo di essere noi stessi. Raggiungeremo col tempo una felicità piena. Di tempo ce n'è. Abbiamo la vita di fronte a noi.
Per chi cerca un matrimonio d'amore queste frasi sono una vera e propria eresia, ma chi desidera sposarsi e ha superato i 30 anni ed è ancora solo può considerarle come un vero e proprio mantra per accettare un matrimonio più o meno combinato.
A questo articolo si potrebbe aggiungere una propaggine chiamata "matrimonio di Narita": si intende ciò quando una coppia divorzia appena tornati dal viaggio di nozze dopo un matrimonio combinato. Nasce dal fatto che la coppia ha avuto pochissimo tempo di conoscersi prima del grande passo e differenze e incomprensioni che non avevano avuto modo di manifestarsi esplodono alla prima occasione nei quali gli sposini rimangono da soli. Trae origine dal fatto che spesso il viaggio di nozze avviene all'estero (utilizzando quindi l'aeroporto di Narita, dedicato in larghissima parte al traffico internazionale).
Plebeo (anonimo)
- 10 anni fa
30
Un altra fissa tutta nipponica è quella che se anche la moglie lavora , ma guadagna più del marito, quest' ultimo è considerato alla stregua di un fallito o un parassita !
Un altro articolo di costume molto bello ed interessante, grazie Hachi194! Detto questo però, non posso che concordare con Kabutomaru, trovo che sia davvero anacronistico questo modo di pensare, oltre che decisamente poco rispettoso della libertà individuale. E' senz'altro una delle caratteristiche peggiori del carattere della società giapponese, assieme alla già citata xenofobia. In particolare la cosa che mi fa particolarmente infuriare è questo pensiero che una persona per essere considerata seria ed affidabile debba comunque sposarsi, e per di più farlo prima dei trent'anni. Non importa quanto possa essere seria e preparata sul lavoro, alla fine deve per forza sposarsi perché... la tradizione e la consuetudine vogliono così! E poi bisogna essere giovani così si possono tirare su tanti bei figli. Potrei capire se si parlasse del Giappone dell'inizio del secolo scorso, quando la maggior parte della popolazione era ancora fondamentalmente molto legata ad un'economia e una cultura agricola, ma oggi? In cosa si traduce tutto questo? Gente che si mette insieme solo per far finta di essere una famiglia, ad uso e consumo delle ipocrisie della società? Figli che vivono in mezzo a genitori che non si parlano e che poco o nulla si vedono assieme? Che vengono riempiti di vizi, videogames ed altre cose ma che non hanno nessuno dei genitori che li ama veramente e li comprende quando si trovano in difficoltà? Cose di questo genere le abbiamo viste chissà quante volte nelle più disparate serie animate; cito appena due titoli: Gundam e GTO. No, guardate, non mi possono parlare di differenze culturali per giustificare tutto questo, è solo ipocrisia bella e buona, oltre che idiota! Non si può più giustificare una simile mentalità nel XXI secolo, per di più in un paese che, pur con tutti gli alti e bassi vissuti nella politica come nell'economia, resta uno dei più ricchi ed avanzati tecnologicamente e culturalmente nel mondo! Mi auguro che alla fine siano solo una minoranza sempre più esigua, man mano che passa il tempo, le persone che seguono credenze e stupidi pregiudizi come quella delle donne nate nell'anno del cavallo di fuoco, o che vadano ad indagare se qualche lontanissimo antenato del partner era un burakumin. Però questa del voler etichettare le persone che sono, o che magari vogliono restare, single come inaffidabili o poco serie la considero una delle caratteristiche più negative ed inqualificabili della mentalità nipponica.
In Italia invece la donna sposata ha più difficoltà a farsi assumere perché nessun datore di lavoro vuole pagare l'eventuale maternità...
Sapevo ovviamente di questa pratica, ma più invecchio e meno la capisco. Ok per chi ha delle difficoltà vere e proprie a socializzare e quindi a trovare un partner, ma la gente normale dovrebbe trovarsi la propia metà in modo più moderno... Quella del cavallo di fuoco mi giunge nuova, ma non mi stupisco più delle credenze nipponiche senza alcun fondamento sensato. Un po' come giudicare il carattere dal gruppo sanguigno...assurdo!
@Tano-kun: non conoscevo il matrimonio di Narita, grazie per l'indicazione! Questo mi fa pensare che, se succede dopo un matrimonio nato a seguito di un omiai, gli sposini hanno per lo meno bruciato le tappe: prima di giungere alle nozze normalmente gli aspiranti sposi si frequentano abbastanza a lungo per poter stabilire se c'è un minimo di compatibilità prima di arrivare al fidanzamento. Il rituale dell'omiai prevede anche il kotowari (respingere la proposta di matrimonio senza ferire l'altro e la sua famiglia), e se si arriva al matrimonio di Narita penso che i due sposi non fossero del tutto convinti della loro scelta.
@Monfrin: la percentuale indicata nell'articolo (6,2% dei matrimoni nati in seguito a un omiai) si riferisce al 2005; per quanto ne so attualmente dovrebbe essere più bassa - direi residuale - ma non ho sottomano statistiche più aggiornate per supportare questa mia impressione.
Rygar
- 10 anni fa
70
"superata una certa età, il cosiddetto tekiriki, bisogna mettere la testa a posto e farsi una famiglia."
Come se la testa a posto la si mettesse mettendo su famiglia! Se una persona non è portata per la vita di coppia creerà solamente dei legami malsani e vivrà nell'oppressione costante tra essere e dover essere, purtroppo le società in cui la famiglia ha un potere quasi assoluto sui figli non sono così poche, ed è per questo che si creano dei mostri sociali pronti ad esplodere.
"Sindrome delle tre H" dalle iniziali delle parole inglesi che definiscono i requisiti: Height, High salary, High education. Altre categorie poco appetibili sono gli stranieri."
Questa è mia zia! XD Quando mio cugino si è sposato con una cinese avrebbe preferito suicidarsi!
@HAL9000 ma considera che anche in Italia questo modo di vedere il lavoratore single in alcune grandi aziende non sia tanto differente
Mah, dipende dalle aziende. In Italia non ci sono tutti questi posti di lavoro quindi il rischio che il giovane se ne vada e' basso, semmai le aziende vogliono avere mano libera nel mandar via. Hanno vantaggio a assumere un giovane (che pagano meno e con contratto a tempo determinato) che uno meno giovane con moglie e figli che ovviamente cercherebbe un contratto a tempo indeterminato e con paga proporzionale alla sua esperienza.
In Giappone hanno il concetto della fedelta' all'azienda che da noi fortunatamente non esiste.
@Hachi Interessantissimo articolo, anche se dell'omiai sapevo gia' tutto. E' una pratica che non condanno e che mi sembra anzi quasi meglio delle agenzie matrimoniali che ci sono da noi.
Quanti bei commenti! E quante giuste osservazioni! C'è anche da considerare un altro aspetto della cultura nipponica, cioè l'estremo formalismo e l'estrema codificazione di ogni rito, sociale o culturale che sia. Dalla cerimonia del tè al conoscere nuove persone al rivolgersi ad estranei, tutto è codificato in modo molto meticoloso, quindi appare ancora più forzato agli occhi estranei. In fondo anche se in misura minore, quanti matrimoni si sono celebrati anche da noi grazie all'intercessione di amici e parenti che ci hanno presentato l'altra metà? Poi ovviamente il matrimonio avviene perchè fra i due scocca la scintilla, ma in fondo la figura del nakodo esiste anche da noi!
Pratica per certi aspetti affascinante, ma che in linea di massima non condivido, soprattutto per come i giapponesi etichettano coloro che non hanno la fortuna di riuscire a farsi una famiglia entro la data di scadenza (orrida definizione che però mi pare adatta al contesto)!!! Comunque conoscersi tramite Omiai è sempre meno squallido che tramite i siti d'incontri, ed almeno in base all'articolo non si dovrebbero rischiare brutte sorprese, come credere di incontrare un coetaneo e poi ritrovarsi di fronte un vecchio psicopatico o maniaco o cose così!