Sebbene le vite dei soldati non siano state sufficienti per conquistare la vittoria e siano appassite oramai da decenni, la loro fragranza aleggia ancora oggi, fra leggenda e storia. E noi non possiamo esserne che affascinati e turbati.
Che belle parole. Un articolo bellissimo. Proprio qualche settimana discutevo di questa tematica dei Kamikaze con un professore. Mi piace questa collaborazione con Bibliotecagiapponese. Complimenti
Molto poetico quest'appuntamento, ma al contempo molto triste. La caducità della vita simboleggiata dal fiore di ciliegio sono d'accordo si sposi bene con l'essenza del kamikaze. Non sapevo che la Emiko si fosse occupata anche dei kamikaze! Io l'ho conosciuta per i miei studi sugli Ainu, in un'analisi sull'imu (la malattia). E' una continua scoperta questa donna!
Articolo molto bello e interessante, aspetto sempre con ansia questi appuntamenti. Ma l'Oka tecnicamente non è un aereo ma una bomba pilotata in quanto manca di motore ed era stata progettata per essere sganciata dai bombardieri e guidata da un pilota, che poteva solamente planare e avere un'accelerazione finale accendendo un razzo in coda.
Sapevo che i fiori di ciliego erano legati ai samurai, come si può leggere su questo sito. Se vediamo i kamikaze come dei moderni samurai mi sembra che il racconto dei fiori di ciliegio si adatti benissimo anche a loro...
Bell'articolo, perfettamente intonato a questo periodo dell'hanami: avete visto le foto pubblicate da Repubblica oggi?
complimenti hachi un bel articolo sui kamikaze che esistevano in Giappone, fa venire tristezza a pensare a tutti quei giovani che hanno fatto i kamikaze per proteggere il loro paese, l'inno dei combattenti fa veramente commuovere
Grande articolo! Mi riporta alla mente il testo di JPN PRIDE, una bellissima canzone di Miyavi sulla decadenza dell'orgoglio giapponese: Utsukushiku kabuku hana no you ni Chiriyuku hiizuru hatamoto ni SAKURA, SAKURA Maichiru hana ni kokoro ubaware Yume misaserare SAKURA, SAKURA Jimen ni ochita hana ni kizukazu tada fuminijiru...
Per i vassalli del Sol Levante che cadono dal cielo come splendidi fiori SAKURA, SAKURA Il nostro cuore viene rapito e rimane incantato da questi fiori danzanti SAKURA, SAKURA Che poi calpestiamo, una volta caduti a terra, senza farci caso...
Come al solito molto interessanti questi articoli tra storia e costume, grazie Hachi194. Sui Kamikaze ho letto un libro di Leonardo Vittorio Arena intitolato "Kamikaze - L'epopea dei guerrieri suicidi", dove tra l'altro viene detto che i giapponesi preferivano denominare questo tipo di strategia "Shinpuu" utilizzando la lettura on dei kanji, ritenendola più solenne rispetto alla kun, cioè "Kamikaze", che invece era utilizzata dai nippo-americani che militavano nelle forze armate statunitensi.
Utente9371
- 10 anni fa
30
Tante belle parole, ma alla fine niente può nascondere ciò che i kamikaze veramente erano: l'ennesimo aberrante, triste, drammatico esempio del male eterno del nazionalismo e della cieca dedizione ad ideologie guerrafondaie che, attraverso tutta la storia dell'uomo, hanno fatto poco altro che mandare gente al macello senza motivo.
@CristianotheLock: Come potrei darti torto! Alla fine tanti poveri ragazzi, alcuni persino minorenni, vennero spinti ad immolarsi per una causa ormai del tutto persa, e la maggior parte di loro vennero abbatuti prima di riuscire a colpire il bersaglio, rendendo così ancor più inutile la loro orribile fine! :'( Non erano tutti dei pazzi malati di nazionalismo, molti lo fecero a malincuore, spinti dal perverso clima psicologico che veniva creato ad arte per costringerli a compiere quella scelta, in una società dove venire disonorati era considerato peggio della morte stessa! No, non è giusto condannarli o deriderli, come spesso si tende superficialmente fare in occidente! I veri colpevoli furono i capi militari che reggevano il governo giapponese in quell'epoca.
Proteggere il loro paese? Magari l hanno inziata loro la guerra , Chi è morto per proteggere il proprio paese , per non parlare di cose tipo liberta e democrazia , stava dall altra parte (anche se oggi detta cosi puo sembrare un po retro')
Che belle parole. Un articolo bellissimo. Proprio qualche settimana discutevo di questa tematica dei Kamikaze con un professore.
Mi piace questa collaborazione con Bibliotecagiapponese. Complimenti