Sono stra-felice per il maestro Bozzetto! Fa bene sentire notizie del genere ogni tanto! E' bello che le nostre eccellenze siano riconosciute in manifestazioni così importanti. :')
Pikadon di Kinoshita l'ho citato anche nella mia tesi di laurea. D'altronde è un passaggio importante dell'animazione giapponese nella ricostruzione dell'evento della scoppio dell'atomica.
Grandissimo Bozzetto! Anni fa seguii una lezione universitaria sulla musica e gli effetti sonori applicati al cinema in cui lui fu ospite. Sono molto felice per il riconoscimento che si è giustamente guadagnato. È sicuramente uno dei nomi più importanti per l'animazione del nostro Paese.
Ma che bello questo corto animato! Io Bozzetto non lo conosco, ma ora, visto questo splendido video, mi vado a cercare subito tutto su wikipedia! Davvero bello! Complimenti!
megaloman1
- 10 anni fa
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Bozzetto u.u l'unico ed ultimo baluardo che ci è rimasto in quanto animazione, un onore davvero meritato ! grande bruno !!!!!
Questo è un artista il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo, ma purtroppo dopo la fine di "Carosello" il cinema d'animazione italiano è sempre stato meno considerato, e per questo il suo "Allegro non troppo" fu distribuito tardi e solo dopo che ebbe grande successo all'estero! A cominciare dai suoi primi lavori alla fine degli anni '50: "Tapum! Storia delle armi" e "La storia delle invenzioni", il suo cinema si è rivelato come acuto osservatore della realtà umana, con una forte vena ironica e con una punta di pessimismo. La sua carriera di cineasta si è espressa prevalentemente nei cortometraggi (i più noti sono quelli dedicati alla figura del "Signor Rossi"), ma non dimentichiamo anche i lungometraggi che, negli anni '60, precedettero "Allegro non troppo", e cioè "West & Soda" (gustosissima parodia del genere western, addirittura in anticipo sulle pellicole che resero celebri Sergio Leone ed altri italiani) e Vip, mio fratello superuomo (che, oltre a parodiare i super eroi americani ed i film di 007, mette in scena una feroce satira particolarmente critica sulla moderna società dei consumi e sugli effetti della pubblicità sulle masse). Negli anni '80 diresse il suo unico lungometraggio dal vivo: "Sotto il ristorante cinese", una pellicola surreale piena di citazioni del mondo dell'animazione, con anche qualche piccolo inserto animato. Il suo non è evidentemente un cinema dedicato prettamente all'infanzia, ed è purtroppo per questo motivo che il suo talento non ha mai ricevuto la piena e giusta attenzione che avrebbe meritato nel nostro paese, benché la collaborazione con Piero Angela abbia fatto conoscere a molti il suo stile espressivo. Sono davvero contento che abbia ricevuto questo riconoscimento proprio nel paese in cui si produce la maggior parte del cinema animato al mondo, il Giappone!
Questa notizia mi riempie di orgoglio perché un grande artista italiano è stato onorato sia in patria che all'estero, da due Paesi che detengono il primato nel mondo dell'animazione: il Giappone e l'America.
Grande Bruno Bozzetto! I miei più sinceri complimenti! ^^
Il problema e che dopo Bozzetto per l animazione italiana ce il deserto
Rygar
- 10 anni fa
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Mitico Bruno (John, ci sarebbe stato anche lo studio Misseri, il quale ha realizzato delle simpatiche opere di pongo in collaborazione con la Madhouse), però ultimamente non lo vedo molto attivo)! Rendici fieri con la tua presenza! Una domanda alla redazione: ci terrete aggiornati sugli eventi e sulle proposte d'animazione di questo festival?
Ho un articolo del 1979 in cui Bozzetto apprezza l'animazione giapponese, durante il suo boom, quando si faceva la gara a sparare sui "cartoni animati giapponesi". Ho però memoria anche di sue critiche successive abbastanza dure, magari ricordo male. Spero di ricordare male (l'articolo del 1979 su un quotidiano nazionale è un dato di fatto), perchè altrimenti...
@John Wayne: In realtà non è che l'animazione italiana sia rappresentata solo da Bozzetto, vi sono anche i fratelli Pagot, Guido Manuli, Enzo d'Alò e altri. Purtroppo a mancare sono i finaziamenti; dopo la fine di Carosello nessuno, a parte le agenzie pubblicitarie a volte, e la RAI con le "pillole di Quark", ha investito nel cinema a passo 1. Era più semplice ed economico acquistare prodotti da USA e Giappone. Più recentemente si è fatto qualche timido passo in avanti, però è quasi niente in confronto ai colossi di oltre oceano ed estremo oriente! @Stengo: L'articolo chedel 1979 che citi tu l'ho letto anch'io, quanto a critiche esplicite nei confronti dell'animazione giapponese da parte di Bozzetto... boh, non mi viene in mente nulla. Mica ti confondi per caso con Osvaldo Cavandoli?
@Monfrin li conosco e se ricordo bene in altra occasione ne avevamo gia parlato ,parliamo di quelli che furono i grandi protagonisti della scuola dell animazione italiana Quando dico dopo Bozzetto è il deserto va letto nel senso che dopo di lui e la sua generazione ,, (Pagot,Manuli Cavandoli , etc etc) la scuola dell animazione italiana si è praticamente estinta o quanto meno trova raramente spazio Faccio un esempio ( non fatemi fare la fine di Antoine per quello che diro ) la famosa serata anime su Rai 4,la vedo l ho vista l ho apprezzata a volte e a volte no ..Ma(,forse vittima del mio spirito caustico Tardo Alessandrino) come una volta uno Spettro si aggirava per l Europa Cosi nella mia mente sorge una domanda ,ovvero " perche visto che sei Rai italiana non fai una serata dedicata all animazione italiana" Perche non offri quanto meno una possibilita di farsi un minimo vedere ai "potenziali eredi " dei Cavandoli o dei Bozzetto , eventualmente apprezzare ed in un futuro evolversi...'?/ Discorso critica di Bozzetto /e/o Cavandoli all animazione giapponese..e anche se l avessero fatto dove sarebbe il problema ? Se dall loro punto di vista artistico han trovato dei punti discordanti con l animazione giapponese perche mai non dovrebbero esprimerli o venir considerati negativamente in conseguenza di cio.. -Forse che l animazione giapponese non ha mai prodotto anche lei il suo bel pacco di boiate..?
@John Wayne: Comincio col dirti che approvo al 100% quello che affermi sul fatto che la TV di stato dovrebbe offrire uno spazio di espressione ai talenti dell'animazione nazionale, e tra l'altro con la moltiplicazione dei canali, in uno si potrebbe senz'altro dedicare una serata ad hoc. Quel che manca drammaticamente, purtroppo e non solo in Italia, è la cultura del cinema d'animazione, specialmente ai "piani alti" di chi regge le sorti delle istituzioni culturali. Credo di essere uno degli utenti di Animeclick più anziani, e quindi ho avuto la ventura di seguire l'evoluzione della TV pubblica, e la nascita di quella commerciale, nel nostro paese si da quando finì "Carosello" (avevo appena 7 anni quando avvenne). I nostri artisti/artigiani (termine in cui Bozzetto ci si ritrova in pieno), seppur privi delle risorse economiche e di attrezzatura dei loro colleghi negli USA, riuscivano a confezionare degli autentici gioielli nel campo dei cortometraggi grazie proprio alle reclame di Carosello. Oggi a noi può sembrare strano, ma al di fuori delle realtà produttive americane e giapponesi, il formato del corto è quello più utilizzato, sia in campo pubblicitario, educativo, lirico o sperimentale. Questo non per dire che negli States o nel Paese del Sol Levante non si realizzino opere in questo formato. Però l'animazione che risulta a noi popolare è oggi quella del film di 1 ora e mezza o due ore, oppure la serie TV di 25/30 minuti ad episodio, in pratica lo stesso formato delle pellicole dal vivo e delle fiction televisive, ed è quella tipica di USA e Giappone. Per questo la fine di Carosello ha rappresentato una mazzata dalla quale poi il nostro cinema a passo 1 non si è mai più ripreso. Sicuramente è sciocco ed ingeneroso accusare, come purtroppo invece è stato fatto in passato da alcuni, gli anime di aver "rubato" spazio agli autori nostrani, visto che i prodotti, seppur realizzati lo stesso a passo 1, erano profondamente diversi, sia nel formato, che nel linguaggio espressivo. Ciò non di meno, venendo a mancare lo spazio per cui i corti di Carosello erano stati creati, e visto che nessuno riusciva a concepire altra funzione oltre a quella del messaggio commerciale, se non come intrattenimento per l'infanzia, i titoli di Bozzetto e degli altri cineasti dell'animazione nazionale, di fatto le poche opere da lì in poi realizzate hanno potuto vivere solo negli spazi dei festival di categoria, specialmente all'estero. Questo è in pratica il deserto di cui parli. Però, alla lunga gli anime hanno avuto l'effetto comunque di "sdoganare" i film a passo 1 come adatti a raccontare qualunque tipo di narrazione e per qualunque target. Questo dovrebbe far sì che possa in qualche modo rifiorire l'interesse per l'animazione in tutti i suoi aspetti, ivi compresi anche quelli più congeniali per i nostri autori, ma se purtroppo nessuno di quelli che hanno potere decisionale nelle nostre TV ha il coraggio di mettere a disposizione gli spazi adatti a contenere questo tipo di produzioni la situazione non è destinata a cambiare! Torno a ripetere di non avere conoscenza di attacchi da parte di Bozzetto riguardo ai suoi colleghi giapponesi, forse giusto solo una volta aveva espresso poco interesse rispetto alla ripetitività delle situazioni e delle scene presenti nelle serie animate televisive negli anni '70, preferendo invece le realizzazioni cinematografiche, tanto che agli inizi degli anni '90 avrebbe tentato di convincere i detentori dei diritti di Porco Rosso a distribuirlo nelle sale italiane, cosa che però non andò in porto. Per quanto riguarda Cavandoli, non ne sono sicuro de tutto, ma ho sentito dire che non amasse molto l'animazione giapponese, ovviamente era la sua, seppur autorevole e legittima, ma personalissima opinione.
Pikadon di Kinoshita l'ho citato anche nella mia tesi di laurea. D'altronde è un passaggio importante dell'animazione giapponese nella ricostruzione dell'evento della scoppio dell'atomica.