@ azari: Lo credevo anch'io, invece per scrupolo sono andata a documentarmi e pare che le eccezioni a questa regola siano tantissime, persino in letteratura! Ero certa che "più stupendo" fosse come dire "più bellissimo", ma o mi sbagliavo oppure la grammatica è cambiata da quando andavo a scuola io, così com'è cambiata la matematica. Se alle medie io avessi scritto "più stupendo" la mia prof. d'italiano (che aveva la mania di questo genere di punizioni) mi avrebbe dato da scrivere 200 volte: "Stupendo è un superlativo assoluto e non vuole il più"
"più stupendo" non suona solo malissimo, è uno strafalcione bello e buono. Il termine "stupendo" è un superlativo assoluto.
Superlativo assoluto di cosa? Stupendo è l'aggettivazione di un verbo(similmente ad amante,consenziente etc) stupire per la precisione mentre i superlativi sono una categoria unica degli aggettivi veri e propri ( bello, buono,bravo etc. )
Non credo che siano considerati difficili, credo che siano considerati desueti. In maniera particolare "buggerato", al quale si preferiscono i più comuni "ingannato" o "imbrogliato". Al "pulzella" non ho potuto non ridere! L' "archibugio", invece, non m'ha fatto effetto, è un termine fin troppo normale per me che sono una lettrice di Topolino e lo vedo sempre in braccio a Zio Paperone quando minaccia i Bassotti!
@Okami Vedo che molti si lamentano dei dialoghi aulici. Solo un appunto: è Miyazaki che li fa parlare in modo aulico, semplicemente perché al tempo in cui il film è ambientato parlavano così
Non facciamo passare un messaggio sbagliato però. Non è che all'epoca si parlava giapponese aulico, ma si parlava una lingua arcaica, che non è da considerarsi per forza di cose aulica. Credo che Miyazaki si rifaccia alla lingua classica, quella letteraria, che sicuramente non era la lingua di tutte le persone dell'epoca, ma solo di una ristretta casta.
Non sono riuscito a vedere al cinema questo meraviglioso film che reputo il migliore dei Miyazaki. Io ho visto solo la vecchia versione e spero di recuperare in DVD questa nuova.
@Messer_Azzone Leggere "archibugio" mi ha fatto ricordare un passaggio scritto da uno pseudo-storico locale, evidentemente millantatore, ove si scriveva che "il Barbarossa scese dalla barca recando seco un piccolo archibugio con la freccia già innestata". Ci sono due errori, vediamo chi li trova. xD
1) l'archibugio è un'arma da fuoco creata nel XV secolo e non "spara" frecce; 2) Al tempo del Barbarossa, il XII secolo, non esistevano armi da fuoco, quindi l'imperatore stava impugnando una balestra
@Messer_Azzone Infatti mi sembrava strano che Miyazaki si rifacesse alla lingua classica nel film, perché è difficilissima (e io che ne ho studiato la grammatica in filologia giapponese e tradotto dei passaggi di varie opere di vari periodi per intero, un po' me ne intendo) e un giapponese medio non la capirebbe. Ma dato che si parlava di Miyazaki che usa una lingua aulica giapponese, la lingua classica è quella aulica, anche se questo termine lo trovo inappropriato per il giapponese classico. Non ho visto la versione giapponese, ma dalle tue parole trovo conferma che Miyazaki utilizza solo un linguaggio un po' più formale, ergo non c'era bisogno di arcaicizzare troppo l'adattamento italiano.
Utente1594
- 10 anni fa
51
@Kabutomaru: "Peccato che il vecchio adattamento sia sballato e con un finale radicalmente diverso da quello voluto nelle intenzioni originarie da Miyazaki. In sostanza, potranno capire i dialoghi, ma se tali dialoghi sono stati alterati la comprensione dell'opera risulterà loro impossibile."
E ti sembra normale che preferiscano vedere un film dal finale errato, ma COMPRENSIBILE, rispetto un film fedele alla pellicola originale, ma STRAZIANTE da seguire, in quanto adattato fregandosene completamente alle esigenze degli spettatori per quanto riguarda la scorrevolezza dei dialoghi? Eh? Allo spettatore medio interessa principalmente capire la storia, passare due orette in pace con se stessi e dinnanzi a un bel film. Se i dialoghi ti fanno uscire dal cinema chiedendoti cos'abbiano detto nella prima metà (e 3 mie amiche hanno avuto bisogno di me per capirlo), IMHO significa che l'adattamento è stato fatto in maniera sbagliata. Va bene attenersi all'originale, ma bisogna anche adattarsi alle richieste del pubblico generalista. Dialoghi del genere allontanano il pubblico generalista, che andrà a rivedersi con gusto la vecchia versione.
E NON parlo dei vocaboli aulici quali pulzella, buggerato, archibugio, di cui vi state concentrando, ma della costruzione delle frasi. Una frase del genere: Vuoi dire che non paga di aver sottratto il bosco al dio della montagna, rendendolo un dio maligno… con quegli archibugi tu vorresti dare nascita a rinnovati rancore e maledizione? detta ad alta velocità per necessità del doppiaggio viene fuori così: "eh?"
Mah...il discorso del pubblico generalista me lo sono posto anch'io perchè questi film non devono essere nicchia ma catturare quanta più gente possibile (notare che la sala dove ero io all'orario delle 18:30 aveva ben 50-60 persone e tanti come il sottoscritto non l'avevano mai visto).
Non nascondo che provavo una certa tristezza verso i bambini presenti al cinema e che non hanno capito gran parte delle parole.
Comunque la state facendo troppo pesante, io questo film l'ho capito tranquillamente non è che ci vuole una laurea. Certo alcune frasi troppo veloci sono state uno strazio anche per il sottoscritto, ma cavolo parliamo del 2-3 % dei dialoghi, niente che non abbia influito sulla comprensione della storia. Ho visto altri film doppiati in italiano dello Studio Ghibli ed adattati da Cannarsi, e riconosco che in determinati frangenti ha esagerato, ma da qui a dire che non si capisce niente...
In sostanza però ho capito dove vuoi andare a parare. I film di Miyazaki ma in generale tutti quanti i film d'animazione Giapponese, non devono essere fruibili alla sola nicchia, ma accessibili a quanti più spettatori possibile, un adattamento del genere, allontana molta gente.
Utente1594
- 10 anni fa
20
Sul fatto che complessivamente il film è incredibile, ti do solo ragione. E pure che i dialoghi faticosi sono la percentuale minore. La mia amarezza è scaturita quando i conoscenti ne sono usciti frastornati e poco convinti; quando m'hanno detto che volevano vedere la versione "sbagliata", perché questa non era piaciuta. E tutto solo a causa dei dialoghi, che potevano essere un filo più accomodanti verso lo spettatore. Non dico stravolgere il lavoro di Cannarsi, ma solo renderlo più comprensibile, più fluido al primo ascolto.
Il capolavoro di Miyazaki, visto a suo tempo in vhs una quindicina di anni fa orsono, rivisto lunedì al cinema finalmente con un adattamento all'altezza, io sono sempre pro Cannarsi, però è vero che ogni tanto esagera con certi termini e frasi, ma non perquesto bisogna giudicare i suoi ottimi lavori solo per un paio di errori evitalibi! Insomma ci lamentiamo quando l'adattamento, non è fedele e ci lamentiamo anche quando lo è, alla fine ci lamentiamo sempre ma che fan siamo? Appena uscirà il blu-ray sarà mio come tutti i film del maestro, ora non vedo l'ora di rigustarmi Nausicaa con un doppiaggio finalmente all'altezza!
Non ha vinto perchè all'epoca non esisteva la categoria film di animazione. Tale film però sicuramente è stato decisivo per far vincere la statuetta alla Città incantata nel 2003.
Io penso che il nuovo adattamento dia fastidio a molti perche' ormai non siamo piu' abituati ne' a leggere ne' a sentire dialoghi che fanno pieno uso della varieta' lessicale dell'italiano. Uno ci puo' scherzare sopra, ma tempo fa si parlava del fatto che le storie pubblicate su Topolino negli anni 60, 70 e 80 avessero una varieta' lessicale che le storie di oggi non hanno. L'italiano non si riduce a 1500 parole, anche se sentendo le trasmissioni in tv e molti film il dubbio venga. E Cannarsi ha fatto bene anzi benissimo a fare uso nel limite del possibile dell'infinita varieta' della lingua italiana per rendere il dialogo il piu' vicino possibile all'originale giapponese. Se poi un bambino non capisce qualche termine non sara' la fine del mondo. Fa parte di quello che si chiama apprendimento. Quando da piccolo leggevo le storie su Topolino e mi capitiva di incontrare un termine che non conoscevo chiedevo spiegazioni e quel termine finiva per entrare nel mio lessico. Il mio unico disappunto e' che il titolo non sia stato tradotto nel piu' corretto "La principessa spettro" ma che ci vogliamo fare ? Un piccolo difetto in fin dei conti.
@LaMelina: a dire il vero l'ho sentito solo a tratti su vari filmati sparsi, non escludo che qualche personaggio usi un altro genere di linguaggio. Appena ne avrò occasione, anche se odio profondamente Miyazaki, vedrò di ascoltarlo tutto in versione originale per rendermi conto un pochino meglio. A questo punto sono curioso anche io.
Sinceramente non saprei dire se i dialoghi siano iperfedeli all'originale ma prima di aver visto il film con questo ridoppiaggio lo vidi solo col doppiaggio originale e sottotitoli in inglese, sia coi sottotitoli del bluray ghibli che quelli del DVD preso da amazon UK, In molte piccole cose ho riscontrato che i dialoghi sono fedeli (quelle poche frasi e parole che ormai ho imparato) tipo i vari "maitta maitta" di jiko tradotti con "mi arrendo mi arrendo" oppure il "kitto! Kitto!" di kaya (sicuro! Sicuro!) E altre cose che nei sottotitoli (Sia UK che quelli fatti dallo studio) erano un po' imprecise o semplificate nel doppiaggio italiano mi sono parse più comprensibili (dopotutto l'italiano è la mia madrelingua ed è ovvio che il significato mi sia più chiaro). Comunque ci si potrebbe lamentare solo vedendolo in bluray con audio giapponese e sottotitoli (che spesso sono identici al copione italiano salvo delle piccolissime differenze) e ovviamente bisognerebbe conoscere bene il giapponese...
Ad esempio se si vede un film in italiano attivando i sottotitoli ci accorgiamo spesso che i sottotitoli sono molto diversi dal doppiaggio e se confrontiamo l'audio italiano con quello inglese noteremo svariate differenze, modifiche o peggio ancora aggiunte, ma una cosa del genere la possiamo dire solo vedendo l'opera in lingua originale (che poi i cartoni in partenza sono doppiati, i film invece no... Quindi c'è un abisso tra originale e doppiaggio italiano...)
Un ultimo appunto voglio farlo sulla recitazione del doppiaggio in generale, è pressoché eccezionale, si avvicina molto all'originale, l'unica nota stonata per me è la tonalità della voce di moro che ahimé non si avvicina minimamente all'ambiguità dell'originale, come recitazione nulla da dire. Se avessero lavorato con un po' di postproduzione rendendola più maschile sarebbe stato perfetto, ma posso ben comprendere la scelta (in originale Moro non ha una voce alterata come gli altri due cani o il Guardiano Nago, Ludovica Modugno è stata tuttavia molto brava, Moro è un personaggio molto difficile, ne prendo atto.) La Cassioli su Eboshi e Insegno su Jiko sono stati fenomenali, ma anche i doppiatori di Ashitaka e San non sono stati da meno, la battaglia tra San ed Eboshi io l'ho trovata vicinissima all'originale. È raro che in un cartone nelle scene d'azione i vari gridi vengano riprodotti così bene in una localizzazione italiana, spesso mancano di carattere, trovo che Cannarsi abbia tirato fuori il meglio da questi doppiatori!
Cobra Il mio unico disappunto e' che il titolo non sia stato tradotto nel piu' corretto "La principessa spettro" ma che ci vogliamo fare ? Un piccolo difetto in fin dei conti.
Lo sai meglio di me che quella è solo una questione di marketing, poi comunque io preferisco il titolo così, quindi per me non è assolutamente un problema, fa più ridere invece il titolo del remake di Karate Kid visto che nel film praticano il Kung fu e non il Karate....Ma i soldi...
LOL (anonimo)
- 10 anni fa
21
@ Cobra: stavo per scrivere un post simile; comunque il lessico di quanti si lamentano arriverà al massimo a 700 o 800 vocaboli, ad esser buoni, mentre il resto viene percepito, a torto, come desueto se non arcaico. Ragazzi, più libri (Moccia o la Littizzetto non valgono eh) e meno anime nei prossimi mesi.
Beh, sono contenta di leggere tanti commenti positivi al ridoppiaggio, quindi potrò aspettarmi qualcosa di buono dal DVD. Ma qualcuno sa dirmi se ci sono ambiguità sessuali nel personaggio di Moro? Perché ho letto che in giappone è doppiato/a da un famoso transessuale, dunque pare che Miyazaki stesso volesse l'ambiguità. D'altra parte se ha dei cuccioli al seguito bisognerebbe dedurre che sia una femmina, perché non mi pare che i lupi maschi si curino troppo dei cuccioli, tanto meno se sono cresciuti!
@ Fma35: Stupendo non sarà un superlativo assoluto, ma concettualmente è come se lo fosse, è come dire "bellissimo"! Perciò aggiungerci più o meno suona davvero orribile, che sia corretto o no in italiano!
Sono andata a vedermelo oggi e non so perchè ma mi è piaciuto di più della prima visione dell'anno scorso Alcune cose con il nuovo adattamento non le ho comprese appieno, ma trovo che così il film avesse molto più senso... non mi è dispiaciuto sentire questo linguaggio (pulzella!).
@Sonoko più che altro l'ambiguità nel doppiaggio originale è dettata dal tono della voce, si sente chiaramente che è un uomo a doppiare, inoltre Akihiro Miwa è lo stesso doppiatore della Strega delle Lande, anche se in quel personaggio non si nota così tanto come in moro, ha una parlata più femminile. In quel ruolo Ludovica Modugno ha reso meglio, ma ovviamente La Strega delle Lande è una Strega Cicciona col Vocione, in moro un'intonazione del genere sarebbe stata ridicola, anche se si sente la differenza con l'originale (Ma è solo una questione di tonalità) la preferisco così piuttosto che avere su moro un'intonazione bassa forzata...
Stupendo non sarà un superlativo assoluto, ma concettualmente è come se lo fosse, è come dire "bellissimo"! Perciò aggiungerci più o meno suona davvero orribile, che sia corretto o no in italiano!
No, concettualmente e grammaticalmente non è uguale a bellissimo. Stupendo dal verbo stupire indica qualcosa per cui il soggetto appunto si meraviglia e la suddetta cosa può essere sia bella che brutta. Poi che nel linguaggio comune si usi accomunare stupendo a bello è un'altra cosa ma nei fatti è errato.
Lo sai meglio di me che quella è solo una questione di marketing
Non è una questione di marketing ma una questione di adattamento corretto. In occidente gli spettri sono fantasmi strettamente collegati alle anime dei defunti ( o a maledizioni di questi) mentre in oriente sono esseri sovrannaturali non necessariamente di origine umana. Un " La principessa spettro ( o degli spettri ) " avrebbe indicato che lei è defunta o comunque che fa parte di un gruppo di fantasmi.
Quando ho visto il film al cinema c'era gente che commentava ogni battuta e rideva ad ogni scena, anche durante quelle più serie. Avrei voluto urlargli contro a quegli idioti che non capiscono nulla -_- va bene che stava 3 euro il biglietto ma potevano anche vedersi spiderman invece di rompere
Poi che nel linguaggio comune si usi accomunare stupendo a bello è un'altra cosa ma nei fatti è errato.
Conosci per caso un dizionario con un significato negativo per il termine? Io non l'ho trovato. Nel film, se non ricordo male, a un certo punto parlano anche di spettri, e non nel senso occidentale. Ma potrei, appunto, ricordare male, quindi confermatemelo.
Conosci per caso un dizionario con un significato negativo per il termine? Io non l'ho trovato.
Non esiste eccezione negativa perchè generalmente quando si da del stupendo a qualcosa questa è positiva ma non necessariamente bella. Ad esempio posso usare il termine stupendo anche per qualcosa che non trovo bello " La guernica è stupenda " nel senso che mi ha stupito e mi è piaciuta al di là della bellezza estetica del quadro. http://www.treccani.it/vocabolario/stupendo/ Dal Treccani come vedi è contemplato il sinonimo con bellezza ( appunto perchè generalmente si definisce stupendo ciò che piace esteticamente e/o concettualmente ) ma il vocabolario rimarca come questo termine sia usato in virtù delle qualità della cosa, cosa che si nota meglio nella forma verbale/avverbiale.
@LaMelina: a 33 minuti di visione in giapponese, ti confermo che non ho colto nulla di aulico. Anzi, per quel che posso capire nella mia scarsa conoscenza della lingua, ho rilevato principalmente una parlata seppur lessicalmente ricca, abbastanza cruda e diretta, a volte monca delle particelle, differenziata certo tra i personaggi, ma non in modo così marcato, con presenza anche, sempre limitata però, di inflessioni dialettali e molto meno formale di quanto mi aspettassi, considerato il contesto storico. Poi magari più avanti ci sarà qualche Dio Bestia che parlerà in giapponese classico, non lo escludo mica, ma nel primo quarto del film risulta tutto comprensibile in maniera chiara a qualsiasi giapponese.
trovare la sala del cinema gremita il martedì sera per un cartone animato giapponese fa molto piacere. c'è anche da dire che essendo la settimana del cinema il biglietto costa pochissimo e quindi c'è più gente del solito.
buona la trama con le tematiche ambientaliste tipiche di Miyazaki, ma quello che mi aggrada di più è il "femminismo" di questo film: trovo Eboshi un ottimo personaggio per come agisce e per la società matriarcale che ha formato. i maschi sono tutti degli stupidotti a parte Ashitaka e il monaco Jiko. ho da ridire un po' su San, che benché appaia nel titolo non ha un ruolo così preponderante. l'avrei approfondito di più questo personaggio. non mi ricordavo che certe scene fossero così granguignolesche: oltre alle varie teste e arti mozzati dalle frecce di Ashitaka, la scena all'inizio del film in cui il corpo del cinghiale marcisce è quella che mi è rimasta più impressa. ottime le musiche, le ambientazioni e il pantheon degli dèi-animali. davvero suggestivi certi scorci della foresta.
avevo visto il film un paio di anni fa in inglese su internet, per cui non posso fare raffronti col vecchio doppiaggio nostrano. non ho nulla da dire, davvero ben fatto. ho trovato l'adattamento buono ma penso si potesse fare di meglio. più un'opera è fedele alla lingua originale tanto meglio, ma nel doppiaggio ritengo che si debbano adattare i dialoghi il più possibile così da renderli fruibili agli spettatori della lingua di arrivo, cosa che Cannarsi a mio avviso non ha fatto in nessuno dei film Ghibli da lui gestiti. non è tanto l'utilizzo di termini poco comuni (che permettono di arricchire il lessico e sono quindi ben accetti), quanto proprio la costruzione di alcune frasi che mi faceva storcere un po' il naso.
"Non nascondo che provavo una certa tristezza verso i bambini presenti al cinema e che non hanno capito gran parte delle parole."
Queste cose accadono anche perché nella nostra cultura occidentale non si è ancora compreso perfettamente che non sempre un cartone animato è per bambini, ma ce ne sono per tutte le età, esattamente come i film live action! Mononoke hime infatti è una favola per adulti, e lo si capisce fin dalle primissime scene, diventando poi sempre più chiaro man mano che la storia procede.
Beh, colgo l'occasione per riproporre il video di questa performance di Eriko al Napoli Comicon di 2 anni fa: ho assistito a quel concerto, fantastico!!!
tony (anonimo)
- 10 anni fa
21
Una altra occasione sprecata, una cosa é il vecchio doppiaggio che poteva avere delle pecche ma anche questo in fatto di incomprensibilita non scherza, si poteva fare di meglio. . Il film vinse il festival di Berlino
whitestrider
- 10 anni fa
21
mah...il doppiaggio ed il nuovo adattamento mi ha lasciato perplesso...senza contare tutte le volte che citavano il "sommo dio bestia" non potevo fare a meno di sorridere come un pirlotto...
Tornata da poco dal cinema...Bello bello bello, mi è davvero piaciuto. È la prima volta che lo vedo quindi non posso fare confronti sull'adattamento, ma non mi ha dato affatto fastidio il tono aulico, anzi, gli ha conferito una bella atmosfera. Effettivamente San poteva essere "sfruttata" meglio ma, a dispetto del titolo, la protagonista non è lei, ed ho apprezzato molto il personaggio di Ashitaka. I kodama sono carinissimi *_* È scorso tanto sangue ma stranamente non mi ha disturbato ^^ Ora passatemi questo sfogo, in sala c'erano una signora con due bambine che sono andate via prima della metà...da mamma a mamma, diavolo, ma informarsi un minimo su quello che vai a far vedere alle tue figlie no?
Visto ieri sera. Sono soddisfatto del nuovo doppiaggio, ma qualche perplessità ce l'ho: - la frase delle "pupille non offuscate" è effettivamente brutta. Ora, non so se in giapponese usavano una parola che indicava esattamente le pupille, perché se, invece, usavano semplicemente una parola oggi desueta per occhi, allora pupille è un brutto adattamento. Francamente mi sembra linguaggio clinico più che aulico e non mi è mai capitata sotto le mani leggendo testi in volgare (il termine aulico usato per occhi più frequente è semplicemente "luci") - il doppiatore del vecchio nella capanna della Somma Hii. Ma chi è? Praticamente non recitava, dizione sporchissima e tono da lettura dell'elenco del telefono. Mi è venuto il dubbio che sia Sergio Fiorentini, quello che doppia anche il Nume Okkoto, ma non sono sicurissimo, visto che invece sul cinghialone mi è piaciuto (anche se si sente un po' troppo l'effetto "dentiera/non c'ho più denti"). - la scarsa attenzione a certe sporcature romane. Mi va bene che "Eboshi" venga pronunciato "Ebóshi" (invece che "Ebòshi", come nella vecchia edizione) se è più corretto, peccato che 9 volte su 10 mi diventi "Ebbóshi"... non mi risulta che il giapponese sia romanesco e raddoppi! Fastidiosissima poi la pronuncia di "bósco" (scorretto!) invece di "bòsco". Tutti in continuazione dicono "bósco", tranne la Cassioli. A questi brutti errori di dizione (perché è veramente osceno per chi conosce la pronuncia corretta) il direttore dovrebbe fare attenzione. Qui mi è quasi venuto il dubbio che abbiano deciso a tavolino di pronunciarlo così, visto che lo dicono praticamente sempre con la O chiusa.
Ok, dopo tutto sto trambusto che avete fatto, me lo so visto pure io. Sinceramente, da quello che avevo letto in giro, mi aspettavo di peggio. A parte alcune scelte infelici già citate, ed alcune parti fin troppo letterali, direi che ci sta. San che parla come una dama d'alta classe nun se po' sentì, mentre il finale è più comprensibile del vecchio adattamento. Insomma c'è molto da ridire (e da ride co certe uscite) e qualche miglioramento, però in sostanza direi che può andare. Sinceramente non saprei cosa preferire tra il vecchio adattamento impreciso, ma parlato 'naturale', ed il nuovo, decisamente più curato, ma parlato così... strano.
Giggio (anonimo)
- 9 anni fa
00
Mi vorrei riallacciare al discorso del nuovo adattamento/doppiaggio. Mononoke Hime (in ita Principessa Mononoke, meglio precisare che qui a quanto pare si va OT con poco) è un capolavoro assoluto quindi è inutile che mi metta a disquisire sul film in sé, sarebbe retorico. Guardarlo col nuovo doppiaggio dopo averlo visto più volte col vecchio è stato per me illuminante. Mi è sembrato di vederlo per la prima volta e per la prima volta di capirlo veramente. Un film così complesso, tanto che neanche i giapponesi stessi riescono a capirlo fino in fondo, esigeva un linguaggio altrettanto complesso che non è un vezzo di chi traduce ma ha una sua precisa ragione. Ma non voglio dilungarmi troppo su questo, mi interessa soffermarmi su un particolare. E cioè su tutto il chiasso che si è fatto per criticarlo (il linguaggio). Di esempi se ne possono fare tanti ma preferisco soffermarmi su uno tra tutti che trovo più rappresentativo per chiarire il concetto: le famose "pupille non offuscate". Preciso che col mio discorso che sto per fare non voglio rispondere a qualcuno in particolare ma al popolo di internet in generale dove ho trovato spesso dei pacchiani Don Chissciotte lanciarsi a spada tratta contro queste benedette "pupille non offuscate". L'ultima (barzelletta) che si legge in questi commenti è che è un espressione "effettivamente brutta". E chi lo dice? Ma chi volete che lo dica, il popolo di internet mi sembra ovvio! Per spiegare quello che voglio dire mi è necessario fare una digressione citando una famosa poesia di Eugenio Montale. Uno dei più grandi poeti e scrittori italiani che vinse il premio Nobel per la letteratura nel 1975. La poesia la metto tutta perché è breve e la completezza aiuta la comprensione. Ma vi anticipo subito di concentrarvi sul significato dell'ultimo verso dove ritroverete le famose "pupille offuscate".
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono Le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Si parla della moglie di Montale, morta nel 1963, che lui guidava per braccio perché aveva un grave problema agli occhi. Nella poesia fa un contrasto per dire che pur essendo lui a guidarla era in realtà lui a sentirsi guidato. Ed usa le pupille come metafora dell'anima creando un verso stupendo. Il linguaggio è semplice, in italiano perfetto, per niente aulico e per niente ricercato, anzi, molto quotidiano. Ecco.
Ora ovviamente qualche buontempone frustrato per amor di contraddizione avrà il coraggio di dire che anche il verso di Montale è brutto. Ma la questione non è di chi ha ragione o chi torto, qui si discute di qualcosa di ben più grave, una malattia che sta colpendo tutti: l'ottusità.
Internet, con la sua falsa libertà, fa uscire fuori tutti questi presunti esperti che si sentono in diritto di criticare chiunque per qualsiasi cosa e trasformare la loro mediocrità in un vanto da esibire come esperienza. Ormai nessuno cerca più la verità e nessuno si ferma per dieci secondi a riflettere se per caso non possa imparare qualcosa che non conosce. Nessuno prova più a chiedersi se quella cosa che ha di fronte e che non capisce è frutto di un proprio limite, una propria mancanza, una propria ignoranza. Tutti partono dal presupposto che la loro percezione soggettiva sia quella giusta e criticano a spron battutto. Criticano, criticano...solo questo sa fare ormai il popolo di internet. Presi singolarmente sono anche delle brave persone, magari acculturate, ma dietro ad un monitor si trasformano nel popolo degli ignoranti. Le loro pupille offuscate non sanno più discernere il vero dal falso e si aggrappano a quell'infantile desiderio di lasciare tutto come sta, e si accontentano di quella semplificazione disneyana che permette a tutti di non crescere mai. Io vedo poche speranze di salvezza da questa dannazione. Che posso dire. Auguri, godetevi il vostro bel mondo illusorio. Saluti
Lo credevo anch'io, invece per scrupolo sono andata a documentarmi e pare che le eccezioni a questa regola siano tantissime, persino in letteratura!
Ero certa che "più stupendo" fosse come dire "più bellissimo", ma o mi sbagliavo oppure la grammatica è cambiata da quando andavo a scuola io, così com'è cambiata la matematica.
Se alle medie io avessi scritto "più stupendo" la mia prof. d'italiano (che aveva la mania di questo genere di punizioni) mi avrebbe dato da scrivere 200 volte: "Stupendo è un superlativo assoluto e non vuole il più"