Da quello che dice Evangelion, ho fatto bene a dropparlo dopo mezz'ora. Miike è uno dei registi più sopravvalutati che conosca, il peggiore tra quelli importanti giapponesi. E perchè non avete dato la stessa visibilità a Confessions, che venne trasmesso un mese fa subito dopo gli anime? Quello sì che è un filmone, altro che Miike...
Io penso che il problema per molti sia che 13 Assassini è molto giapponese, sia nei tempi, sia nei concetti che esprime (l'eroe, cosa è fondamentale per la società, cos'è un buon governante). Poi magari mi sbaglio ma non mi sembra che Miike sia molto interessato a dirigere film che si adattino ad un gusto globale, mi pare faccia un po' come gli pare. Comunque non ho mai visto l'originale del '63, per cui non saprei se questo remake sia peggio o meglio... in ogni caso queste recensioni mi hanno fatto venire voglia di rivederlo e magari vedere anche l'originale!
@ Musashi penso che tu abbia ragione....13 Assassini è molto nipponico. Anche il confronto fra i due samurai, le diverse visioni del mondo che incarnano, ed esprimono, è comprensibile solo se si guarda al mondo da un'otica nipponica ( l'uno guarda al popolo, allo stato, ed ai suoi bisogni, l'altro invece, pur comprendendo benissimo. di aver a che fare con un folle, non vuole distaccarsi dal "cammino" classico del Samurai, od almeno da quello che lui ritiene essere il dovere del Samurai: la fedeltà fino alla morte verso il suo signore)...Eppure questo contrasto fra Dovere e Principi mi sembra sia uno degli elementi classici di molte opere della nostra letteratura, a partira dall'Antigone.
Fra l'altro noto che tutti citano Kurosawa ma il film è un remake moderno di un'originale del 1963 diretto da Eiichi Kudo.
Ovviamente ieri l'ho visto *-* e concordo pienamente con Debris...come fai a giudicare un'opera se nemmeno la guardi <.< Probabilmente ricorderò per tutta la vita la tizia con gli arti amputati D:
Questo di Miike purtroppo mi manca! Anche non avendo visto il film in questione è chiaro comunque che da quell'autore non ci si può aspettare un film che rientri nei canoni, ma anzi si distinguerà per un "particolare" stile e senso dell'estetica parecchio estremo e folle: spesso Miike non piace perché lo spettatore non si aspetta una simile pellicola, le critiche sono volte soprattutto a ciò.
Purtroppo non ho potuto guardarlo tutto, perché stamattina dovevo alzarmi molto presto, ma ho visto fino ad un certo punto. Fra l'altro sinceramente dopo un inizio promettente ho staccato ad un punto che mi ha lasciata molto perplessa: i 13 assassini (che io definirei giustizieri ) si trovavano su un ponte, di fronte a loro il perfido fratello dello shogun... Poco tempo prima avevano detto che non importava loro di rimetterci la vita, perciò la domanda mi è sorta spontanea: è vero che alle spalle del loro bersaglio sono arrivati i suoi difensori, ma trovandosi così vicini come mai nessuno di loro ha fatto almeno un tentativo di eliminarlo? La ragazza senza arti (e senza lingua, mi ha ricordato una puntata di Mawaru Penguindrum, poverina ) rimarrà impressa anche a me!!!
@Musashi: "Io penso che il problema per molti sia che 13 Assassini è molto giapponese, sia nei tempi, sia nei concetti che esprime"
Forse per molti, ma non per me che sono un appassionato del cinema giapponese e lo apprezzo in tutte le sue sfaccettature. I film di Kurosawa sono molto più "giapponesi" di quelli di Miike, e mi piacciono molto infatti (i 7 samurai è uno dei miei preferiti in assoluto ad esempio). O più in generale il mio regista vivente preferito in assoluto è Sion Sono, che è davvero un genio. Il problema è solo Miike, che o fa filmetti piatti mainstream come questo, oppure film "particolari" che si atteggiano a cult quando in realtà sono il vuoto assoluto (Audition).
@Debris: credo che le sfumature siano leggermente diverse in Asia, anche considerando che l'intero continente è stata profondamente influenzato dalla filosofia cinese, riguardo a cosa sia un buon governante e quello che gli si richiede. Certo, poi i giapponesi hanno profondamente adattato i concetti alla loro società, che di certo non riconosceva il mandato del cielo... Andando un po' ot mi viene in mente Red Cliff, film cinese, e come lì gli eroi e gli antieroi fossero emblemi dei concetti della filosofia cinese. Trovo estremamente interessante cercare le differenti sfumature nel concetto di eroe (e anche come vengono svolte le storie) tra le varie culture. Riguardo a questo ho trovato molto bello "Volpe volante della montagna innevata", non capita spesso di poter leggere romanzi wuxia in italiano... e si può fare un confronto con, che so, "I tre moschettieri"!
@Debris, io ho citato il film di Kurosawa solo perchè vi ho ritrovato alcuni espedienti narrativi che mi sembravano un pò ricalcati, per così dire. Per fare qualche esempio: la chiamata a raccolta dei vari samurai, alcune caratteristiche caratteriali degli stessi (il personaggio del "folle" è chiaramente quello che fu interpretato da Toshiro Mifune), la battaglia nel villaggio, ecc. Non nego che il film esprima concetti interessanti come quelli che illustrate tu e Musashi ad esempio, ma mi è parso solo non troppo originale per questi motivi.
Ho messo il pollice giallo per non mettere il rosso e confermo che secondo me, nella maggior parte dei casi i giapponesi coi film non ci sanno fare. Poi per carità, non è il caso neanche di Miike che ha creato altri bei film...ma con questo ha toppatto.
Spesso ci sono distrazioni registiche o magari errori avvenuti anche in montaggio, che sicuramente derivano dal fatto che l'autore, forse indeciso sul da farsi ha girato più volte le scene in modo diverso.
Faccio l'esempio più palese(SPOILER per chi non ha visto il film): L'ultimo degli assassini, quello che si unisce nel gruppo per ultimo e che incontravano tipo nel bosco, muore palesemente verso la fine del film, trafitto da una spada da parte a parte nel collo. Poi alla fine del film riappare tutto allegro e saltellante per l'ultimo dialogo col personaggio/protagonista, uscito vincitore dallo scontro finale.
Cioè...come ho scritto stavo al cinema quando ho visto questo film...e ne rimasi davvero grandemente deluso! Da 5 su 10 giusto perchè poi rimane comunque una storia interessante.
@Darayava ho capito la questione della citazione di Kurosawa ma in effetti vorrei sapere chi ha citato chi in questo caso. Credo che quella figura che ci è stata proposta, l'uomo dei boschi libero dai vincoli della legge che stringono da più parti l'uomo civilizzato, sia un topos narrativo in queste produzioni.. Che poi si salvi, a quel che ho capito le armi del nostro caro signorotto erano lame cerimoniali, il che non vuol dire che siano meno fatali a brevissima distanza quando il prode Shinzaemon, il leader dei 13 guerrieri, sopravvissuto a tutto e tutti si distrae e si fà colpire a brevissima distanza, e il "fingersi morto" è una delle tattiche usuali degli animali in pericolo, e credo che il nostro baldanzaso uomo dei boschi ben le conoscesse.
@Musashi probabilmente è così ma alcuni elementi di riferimento sono simili nelle diverse culture, e d'altra parte lo dimostra il fato che dietro all'attacco dei 13 non vi siano come in altre occasioni del genere, voti o vendette, che magari avrebbero potuto ben motivare il padre e suocero dei due sventurati che sono uccisi all'inizio del film, ma da un vero e proprio complotto politico - anche ben finanziato - per preservare la pace del regno dall'emergere di un personaggio giudicato pericoloso.
Per me Takashi Miike è sinonimo di qualità, i 13 assassini li ho adorati una prima visione piratamente, ma alla seconda me li sono goduti acquistando il blu-ray! Per restare in tema con questo sito consiglio Ichi the Killer e Yattaman davvero 2 ottimi live action!