Sbaglio o la Saito in Italia è caduta nel dimenticatoio? Una decina d'anni fa non mancava mai dal catalogo mensile di Star Comics (e anche Planet ci aveva provato, col poco riuscito The world of S & M).
Non ho letto tutte le sue opere edite in Italia, ma quasi (ai tempi dei tempi, dovrei rileggerle). Sono delle soap-opera o degli harmony, se volete, con tutti i difetti del caso. Tuttavia, devo dire che nel complesso trovo che siano funzionali nel loro genere da shoujo melodrammatico molto tradizionale. Sarà che non sono una donna, ma le sue eroine finto-femministe piene di ideali ma pronte a sciogliersi tra le braccia di un maschione non mi hanno mai infastidito (e le trovo comunque più simpatiche di buona parte delle protagoniste degli shoujo moderni). La sua opera che mi è piaciuta di più è sicuramente Valzer in bianco: un bel polpettone in costume, che ricorda un po' i filmoni hollywoodiani degli anni Trenta-Quaranta.
Ho avuto a che fare con la Saito ai tempi del suo debutto italiano con kanon e La Madonna della ghirlanda. Nonostante il primo non mi fosse piaciuto per niente, decisi di darle un'altra possibilità, ma anche La Madonna della ghirlanda fu una cocente delusione e quindi abbandonai per sempre l'autrice. Riprendo le parole di Antoine e modifico leggermente "le sue eroine finto-femministe piene di ideali ma pronte a sciogliersi tra le braccia di un maschione MI hanno SEMPRE infastidita", non perché io sia una femminista ma davvero trovo odiosi i comportamenti delle sue eroine, non parliamo di Kanon che mi ha letteralmente schifata!
@ Arashi84: Premesso che anche a me le pseudo-femministe saitiane danno molto fastidio, per me è stato il contrario: Kanon mi è piaciuto, è stato La madonna della ghirlanda a schifarmi!!! Questo perché ciò che accade in Kanon è del tutto inconsapevole (beh, a parte quella pedofila ninfomane che è la vera causa di tutto, certo! ), infatti quando il personaggio X scopre la verità prova immediato orrore e tenta a modo suo di rimediare; al contrario ne La madonna della ghirlanda vediamo una pseudo-femminista che resta attratta dal suo stupratore e continua a fare la gattamorta tenendo il piede in due staffe fino alla fine!
Ciò nonostante questo breve manga mi incuriosisce, anche se considerando questa autrice temo che la storia si evolva così: Setsuna scopre che il tipo mascherato in copertina è coinvolto in qualche modo nella morte dei genitori, ma nel frattempo lei se n'era innamorata (leggi: si era gingillata con lui in tutti i modi), perciò non può farci più nulla, rinuncia alle vendette ed entra a far parte a tutti gli effetti del gruppo di assassini pervertiti!
A me invece la Saito piace, l'ho conosciuta con Utena e l'ho adorata (soprattutto per i suoi disegni), anche se devo ammettere che a volte è dura da digerire (vedi Kanon che mi ha lasciato l'amaro in bocca) ed eccessivamente provocatoria, forse, nei temi che affronta nelle sue storie, però non ho trovato le sue trame affrettate e buoniste. Personalmente questa recensione mi suona strana, sembra scritta da due persone diverse: la prima metà a favore, la seconda tira mazzate negli stinchi. Mi lascia molto perplessa. Non ho letto Lady Masquerade e non posso giudicare ma, ripeto, di tutte le altre che ho letto (e ne ho lette parecchie) l'unica che mi ha fatto storcere il naso finora è Kanon.
Non ho letto tutte le sue opere edite in Italia, ma quasi (ai tempi dei tempi, dovrei rileggerle). Sono delle soap-opera o degli harmony, se volete, con tutti i difetti del caso. Tuttavia, devo dire che nel complesso trovo che siano funzionali nel loro genere da shoujo melodrammatico molto tradizionale.
Sarà che non sono una donna, ma le sue eroine finto-femministe piene di ideali ma pronte a sciogliersi tra le braccia di un maschione non mi hanno mai infastidito (e le trovo comunque più simpatiche di buona parte delle protagoniste degli shoujo moderni).
La sua opera che mi è piaciuta di più è sicuramente Valzer in bianco: un bel polpettone in costume, che ricorda un po' i filmoni hollywoodiani degli anni Trenta-Quaranta.