Intervista molto interessante! Ho avuto modo di visitare la mostra all'interno della chiesa di San Francesco e ne sono rimasto piacevolmente colpito. A parte lo straniante contrasto con l'ambientazione e con gli arredi sacri, (già all'ingresso i modelli di Gundam e dei super robots degli anni '70 e '80 che si stagliavano nella navata della chiesa con sullo sfondo le pale d'altare rinascimentali erano un contrappasso non da poco), bisogna riconoscere che le opere "materiche" del maestro Wakasa avevano un grande impatto in quel contesto ed esprimevano una certa energia primordiale, evidentemente non priva di una meticolosa ricerca estetica e sui materiali. Forse un po' penalizzato dall'allestimento che lo ha visto interposto tra i robot e i JH Lab in un'amalgama poco coesa stilisticamente.
Ho avuto modo di visitare la mostra all'interno della chiesa di San Francesco e ne sono rimasto piacevolmente colpito. A parte lo straniante contrasto con l'ambientazione e con gli arredi sacri, (già all'ingresso i modelli di Gundam e dei super robots degli anni '70 e '80 che si stagliavano nella navata della chiesa con sullo sfondo le pale d'altare rinascimentali erano un contrappasso non da poco), bisogna riconoscere che le opere "materiche" del maestro Wakasa avevano un grande impatto in quel contesto ed esprimevano una certa energia primordiale, evidentemente non priva di una meticolosa ricerca estetica e sui materiali. Forse un po' penalizzato dall'allestimento che lo ha visto interposto tra i robot e i JH Lab in un'amalgama poco coesa stilisticamente.