Il progetto Japan Animator Expo mi alletta come iniziativa, sembra un'idea interessante. Ho visto l'ultimo video (quello sopra linkato) e devo dire però, aimé, che mi aspettavo qualcosa di meglio. Come idea è anche carina: descrivere la solita routine della ragazza protagonista come noiosa, monotona e stancante; per far poi giungere l'osservatore al turning point consistente in un evento che le cambierà l'umore e di conseguenza le giornate. Fin qui va tutto bene, in fin dei conti sono cortometraggi destinati alla promozione dell'animazione, non necessitano infatti di trame articolate e/o brillanti. Bastano quindi pochi temi: chiari, ben strutturati e che diano sfondo all'opera. Nel caso in oggetto, i concetti di cui ho parlato sono comunicati con modalità non ottimali. Per esempio: al posto che inserire torte, dolci, neve in metropolitana e elementi "kawaiiii" che confondono e basta (mi viene in mente il sondaggione dei termini che ti fanno dire "ehhhhhhhh?") avrebbero potuto rappresentare il suo stato d'animo senza metafore nonché in modo più chiaro e diretto.
@Fauno lo stile di questa autrice, nei corti che ho visto, ha esordito come regista una decina di anni fà, si basa sul suggerire lo stato d'animo dei protagonisti anzi delle protagoniste. La torta, i dolci, sono simbolici di "festa", nel senso più lato del termine, sorpresa, evento straordinario. Sono concetti immediatamente afferrabili da chiunque guardi una di queste opere, la metafora è una struttura che tutti noi - ovunque siamo cresciuti - conosciamo e sappiamo afferrare immediatamente per un video basato sulla forza delle immagini, del colore, e sulla musica come questo credo sia stata la scelta migliore. Non lo ho indagato perchè non sono sicuro ma credo che ci sia lo zampino di un certo gruppo dietro questi colori così vivi.
Il progetto creato da Hanno - ed ho appena visto quale sarà il prossimo video - mi piace, "mi attizza" diciamo, molto. Certamente è stata una buona idea ha portato una ventata di freschezza e di novità nel mondo dell'animazione nipponica permettendo di mostrare tecniche, progetti che altrimenti sarebbero rimasti nel cassetto e spero venga ripreso anche nel 2016. Mi spiace solo che Dwango sia stata così fiscale.
Fin qui va tutto bene, in fin dei conti sono cortometraggi destinati alla promozione dell'animazione, non necessitano infatti di trame articolate e/o brillanti. Bastano quindi pochi temi: chiari, ben strutturati e che diano sfondo all'opera.
Nel caso in oggetto, i concetti di cui ho parlato sono comunicati con modalità non ottimali.
Per esempio: al posto che inserire torte, dolci, neve in metropolitana e elementi "kawaiiii" che confondono e basta (mi viene in mente il sondaggione dei termini che ti fanno dire "ehhhhhhhh?") avrebbero potuto rappresentare il suo stato d'animo senza metafore nonché in modo più chiaro e diretto.