Si tratta di una storia davvero bella ed è sempre piacevole leggere questa rubrica sul Giappone. Che voi sappiate, esiste una versione letteraria in italiano di questa leggenda? Non mi dispiacerebbe affatto comprare il libro
Sì, è stata pubblicata da Marsilio. "Storia di un tagliabambù", traduzione e curatela di Adriana Boscaro, 1998. Costa 10 €. Ci sono anche un sacco di note esplicative davvero interessanti.
Purtroppo non sono riuscito a vedere il film perché non è stato distribuito dalle mie parti! Comunque mi riprometto di riuscire a vederlo quanto prima, o su Sky o in Blue ray quando uscirà! Ho sentito molte volte citare questa leggenda, però non ne conoscevo i particolari; grazie mille Hachi194 per averla postata! Il tuo lavoro è, come sempre, preziosissimo!
Sono venuto a conoscenza della principessa Kaguya attraverso il secondo film di Inuyasha "Il castello aldilà dello specchio" (dove la pelle del topo di fuoco* è la veste di Inezumi di Inuyasha) che ho apprezzato solo in parte. Sono curiosissimo di vedere il film dello studio Ghibli, Isao Takahata mi ha già stregato con Una tomba per le lucciole, attendo con ansia l'uscita in homevideo.
(*) tradotta erroneamente nel film come "veste del CANE di fuoco" XD
KUMA-29
- 9 anni fa
31
Bellissima leggenda
Vorrei approfittarne per parlare anche di una famosa leggenda Koreana molto conosciuta... mi riferisco alla Leggenda di Chun Hyang.
Trama
La storia segue quella di Chun Hyang, una ragazza molto bella e vivace, ma testarda, figlia di un mudang, uno sciamano di un piccolo villaggio coreano. Il suo nome significa "profumo di primavera". Chun Hyang dimostra le sue doti marziali quando lo yangban, il governatore del villaggio, tiranneggia i suoi abitanti. L'unica persona che può liberare il villaggio è l' Amhaengeosa, un agente del governo, che potrebbe accusare lo yangban di abuso di potere. L'arrivo di Mong Ryong, un seducente viaggiatore, complica le cose: Mong Ryong finisce infatti per innamorarsi di Chun-Hyang. Con riluttanza accetta il suo aiuto per salvare sua madre, che ne frattempo era stata catturata dallo yangban. Sfortunatamente arrivano troppo tardi: la madre di Chun Hyang si era tolta la vita per preservare il suo onore. Mong Ryong rivela la sua identità di Amhaengeosa, e compie il suo lavoro di denuncia, anche se rimane molto addolorato di non aver potuto svolgere il lavoro prima della morte della madre della ragazza. Quest'ultima, ormai sola, decide così di viaggiare con Mong Ryong, lasciandosi il suo passato alle spalle.
Detta così non sembra molto interessante come trama, però consiglio la lettura del romanzo originale per capirne la profonda bellezza.
Di questa opera esiste anche un manga delle Clamp edito dalla Star Comics e un Drama.
Una storia veramente molto struggente, mi ha affascinato leggerla. Sono molte le storie del folclore giapponese dove si trova la grande riconoscenza di creature fatate verso le persone che si sono prese cura di loro - come la gru tessitrice; qui c'è anche l'aspetto romantico della principessa che vuole tornare sulla luna e il dolore dell'imperatore che, per una volta, sembrava realmente innamorato della fanciulla...
Io sono tra quelli che si è perso il film al cinema, conto di rifarmi quando sarà disponibile la versione in DVD per aggiungerlo alla mia collezione.
Bellissima leggenda, e per una volta dal finale non troppo drammatico. E' stato molto interessante scoprire anche l'etimologia del Fuji, in futuro non mi dispiacerebbe recuperare anche il film dello studio Ghibli.
Grazie per questo articolo, è una bellissima storia! Purtroppo non sono riuscito a vedere il film dello studio Gibli quando era al cinema, penso di rimediare il blu ray visto che fra poco esce
Bellissima leggenda divenuta ancor più famosa grazie al recente film d'animazione che ho visto, e che personalmente mi sento di consigliare davvero a tutti! Stupende le illustrazioni! Grazie Hachi.
Il libro "Storia di un tagliabambù" è veramente bello, se vi piacciono le leggende orientali ve lo consiglio. L'unica pecca è l'adattamento del testo che a volte è un po' troppo purista (Ci sono alcuni termini che sono stati lasciati in giapponese, e ogni volta bisogna andare a ricercare tra le note il significato). Una caratteristica che si evince dalle note è che il testo originale è ricchissimo di giochi di parole (Che ovviamente in italiano si perdono, tuttavia le note sono molto esaurienti.)
Forse sono io che corro troppo con la fantasia, ma a me molti particolari di questa bellissima storia (il ritrovamento in un campo segnalato da una fonte luminosa, l'autonoma presa di coscienza sulle sue origini, il desiderio di tornare sulla luna e il conseguente ritorno avvenuto tra grandi fasci di luce) mi ricordano un pò quella teoria che dice che anche nel passato ci fossero avvistamenti o, addirittura, contatti con forme di vita extraterrestri e che l'uomo primitivo si inventava storia fantastiche perché non era in possesso di una spiegazione valida a questi eventi (esempi di questa ipotesi sono dipinti con elementi simili a dischi volanti); secondo me questo racconto potrebbe rientrare pienamente in questa categoria di manifestazioni............ o forse guardo solo troppo la televisione!!! XD
Davvero il nome del monte Fuji ha questa origine? Si imparano sempre cose interessanti in questa rubrica. Bella storia, ma che tristezza! La principessa che decide di dimenticare tutto, gli anziani genitori si saranno pure arricchiti, ma malati se la godono ben poco la ricchezza e infine, quello che mi fa più compassione, l'imperatore respinto incapace di farsene una ragione. Non ci saranno morti, ma non si può certo parlare di storiella allegra.
Conoscevo già questa meravigliosa leggenda in una delle sue declinazioni inserita come sotto trama di quel fantastico gioco che è Ookami (Clover Studio), ma rileggerla fra le pagine di Animeclick.it è stato un vero piacere.
@Ryoji Non direi. L'immaginario extraterrestre presente in questa fiaba è assimilabile al Paradiso, al mondo celeste e divino (così come raffigurato nella religiosità buddhista, tant'è che gli "extraterrestri" sono raffigurati come un'antica corte imperiale indiana e/o cinese). Un giapponese antico (ma anche odierno presumo) non si immaginava certo strani oggetti volanti, leggendo un'opera come questa XD (e di conseguenza escluderei la derivazione di questo immaginario da un possibile evento ancestrale di avvistamento extraterreste, quando siamo chiaramente di fronte a un caso di divinizzazione di qualcosa di prettamente terreno). Anche nelle raffigurazioni antiche, e così pure Takahata, l'immagine del corteggio lunare che viene a riprendere Kaguya-hime è sempre esemplata sulle immagini buddiste del raigō-zu, cioè la raffigurazione del consesso dei bodhisattva che accompagnano l'Amida Buddha nella sua discesa celeste sulla Terra.
Un raigō-zu con l'Amida Buddha
E l'immagine già postata nell'articolo che illustra il momento in cui vengono a prendere Kaguya-hime (invece che secondo la moda indiana i personaggi sono presentati vestiti alla cinese)
La stessa scena nel film di Takahata (che è più dichiaratamente legata al raigō-zu: vestiti indiani e l'Amida Buddha ben in vista)
@Antoine Grazie mille della risposta e, soprattutto, della spiegazione! io purtroppo non avendo particolare cultura sugli argomenti da te citati ho subito frainteso ed ho pensato a fenomeni paranormali. Ancora grazie per avermi corretto e allo stesso tempo insegnato qualcosa!
P.S. Basta d'ora in poi per punizione non guarderò più i vari mistero, voyager e superquark: da domani solo Peppa pig 24 su 24 tutti i giorni...... sigh........