Vuol dire che lo Studio, per quanto faccia male dirlo, ha fatto il suo tempo e nessuno è in grado di fermare il declino evidentemente. Poi se Yoshiaki Nishimura ha volonta, possibilità e capacità di aprire un suo studio buon per lui e speriamo che i prodotti siano ottimi.
Un produttore di un film come la Principessa Splendente va ringraziato, perchè spendere una barca di soldi per un'opera del genere al giorno d'oggi...è da folli, ma questa follia al giorno d'oggi si è persa poichè i produttori pensano solo e soltanto più soldi possibili, invece di scoprire nuovi talenti o film meno commerciali, accontentandosi di incassare di meno.
Mi chiedo se ci sia un qualche legame conla polemica che aveva innescato Miyazaki senior relativamente al poster di presentazione di Marnie, colpevole di dare una visione troppo occidentalizzante e ammiccante della protagonista..boh..certo che fa sempre tristezza assistere una gloria del passato avviarsi ad un lento declino
flanders (anonimo)
- 9 anni fa
01
Shito sarà il nuovo presidente dei presidenti dello Studio Ghibli. Visto come ci mette del suo...
@Kabutomaru ci terrei a precisare che la Principessa Splendente è un'opera di qualita che NON doveva incassare cifre folli, ed ha ottenuto buoni risultati alla fin fine, inoltre Marnie, di cui si è detto tutto e il contrario di tutto, è andata così male come si è detto, ha raggiunto, sul piano economico, i suoi obbiettivi di fondo. Non ha fatto i biliardi, probabilmente perchè l'identificazione Studio Ghibli= Miyazaki è diventato il vero problema. Credo che il vero problema dello Studio sia la mancanza di una direzione, si parla di costi, risultati economici, di spostare parte delel produzioni sulla Corea, del modello Taiwan, e della Malesia ma di dare una direzione allo Studio sembra che nessuno sia più capace.
P.S. Friederike72 non credo centri la polemica sul poster.... che però era significativa di una situazione di fondo, alla fine Miyazaki aveva sia torto, non è che il poster fosse chissà che cosa, che ragione: il poster non aveva la qualità dello Studio, quel certo non so chè, che distingue le loro opere.