Insomma... Taniguchi dopo la combo "La Ragazza Scomparsa (ottimo) e La Vetta degli Dei (capolavoro) degli anni 2000, negli ultimi 15 anni è in netto calo, se non in crisi nera. Tranne il buon "Lo zoo d'Inverno" e l'ottimo "Un Cielo Radioso" (mi manca Seton di cui ho sentito parlar un gran bene), per il resto che ho letto, tutta robetta trascurabile e di scarsa importanza. Questo volume mi conferma purtroppo la mia visione su quest'autore negli ultimi 15 anni. La storia è una marchetta commissionata dal Louvre senza se e senza ma. Taniguchi mette a servizio le sue matite a favore di una storia celebrativa e didascalica, dove esalta la storia del Louvre al massimo (l'apice lo si raggiunge quando si parla del salvataggio delle opere dai nazisti... qualcuno spieghi a Taniguchi che i Francesi hanno depredato mezzo mondo, altrimenti non avevano nulla da esporre).
I disegni buoni (anche se un pò spigolosi in certi punti, anche se non raggiungiamo i bassi livelli di Furari) ma nulla di cui strapparsi i capelli, anche se vedere i colori pastellati potrebbe essere un punto a favore per l'acquisto. In sostanza una marchetta che gli amanti di Taniguchi adoreranno, ma che agli amanti del buon fumetto sicuramente non dirà molto e sarà l'ennesima testimonianza dell'involuzione artistica di questo grande autore (in passato) che adesso si mette a fare anche opere di propaganda.
«qualcuno spieghi a Taniguchi che i Francesi hanno depredato mezzo mondo, altrimenti non avevano nulla da esporre»
Ma possibile che si debbano sempre sentire queste sciocchezze? O al Louvre non ci sei mai stato, o ci sei stato senza cognizione di causa.
Le tanto deprecate acquisizioni napoleoniche lasciarono il tempo che trovarono: dopo il 1815 gran parte del bottino tornò agli Stati proprietari e quello che fu lasciato ai francesi fu ritenuto di scarso interesse (per esempio la commissione toscana preferì non riprendersi la tavola pisana di Cimabue, tra l'altro troppo pesante per trasportarla senza rischi).
Quel che nel Louvre proviene da "furti", per così dire, a danni di qualcun altro, è esattamente quello che si trova anche negli altri musei europei (italiani compresi): arte egizia e medio-orientale (e visto quello che sta succedendo adesso: meno male!).
Il Louvre, ricordiamolo, fu in primo luogo allestito durante la Rivoluzione Francese con la collezione reale dispersa nelle residenze del demanio regio: certo non era piccola, grazie soprattutto a Francesco I e a Luigi XIV... (e la splendida collezione di dipinti italiani viene quasi tutta da lì, non dalle acquisizioni napoleoniche).
Scusate il pippone, ma certe cose risvegliano il diavoletto che vive tra i miei capelli. Il manga non l'ho letto e dai commenti sembra effettivamente una marchetta, come qualcuno suggerisce. Peccato, perché il Louvre (il palazzo in sé, non solo il museo) potrebbe raccontare una storia dai risvolti molto affascinanti e complessi (per esempio, per quanto l'architettura sia stata pesantemente modificata, non posso fare a meno di pensare - quando ci vado - al gran numero di Ugonotti che sono morti tra quei corridoi...).
Confermo quanto scritto da Antoine. Almeno per quanto riguarda le opere italiane, so che fu lo stesso Canova, in veste di diplomatico, a impegnarsi per la restituzione delle numerose opere d'arte che, dietro ordine di Napoleone, erano state trafugate e trasportate illegalmente in Francia. E' un equivoco abbastanza comune nella storia delle acquisizioni museali, per rimanere in tema Louvre, il più famoso è il caso della "Gioconda" che fu rubata dal museo da un operaio per essere riportata in Italia!
Comunque non conoscendo l'opera in questione sarei curioso di dargli un'occhiata.
Questo volume mi conferma purtroppo la mia visione su quest'autore negli ultimi 15 anni. La storia è una marchetta commissionata dal Louvre senza se e senza ma. Taniguchi mette a servizio le sue matite a favore di una storia celebrativa e didascalica, dove esalta la storia del Louvre al massimo (l'apice lo si raggiunge quando si parla del salvataggio delle opere dai nazisti... qualcuno spieghi a Taniguchi che i Francesi hanno depredato mezzo mondo, altrimenti non avevano nulla da esporre).
I disegni buoni (anche se un pò spigolosi in certi punti, anche se non raggiungiamo i bassi livelli di Furari) ma nulla di cui strapparsi i capelli, anche se vedere i colori pastellati potrebbe essere un punto a favore per l'acquisto. In sostanza una marchetta che gli amanti di Taniguchi adoreranno, ma che agli amanti del buon fumetto sicuramente non dirà molto e sarà l'ennesima testimonianza dell'involuzione artistica di questo grande autore (in passato) che adesso si mette a fare anche opere di propaganda.