Concordo con il voto espresso all'opera, un po' meno su alcuni dei difetti qui segnalati.
La seconda parte cala rispetto alla prima, questo è vero, ma personalmente non ho trovato la cosa tanto rimarchevole, è ciò che succede con tantissimi titoli del resto, è quasi la normalità. Il finale vero e proprio invece, quello si, penso lasci un pochino a desiderare, qui mi sarei aspettato davvero qualcosa di più.
I disegni è vero che non si tratta di uno stile particolarmente ricercato ma abbastanza semplice, ma definirlo un disegno essenziale secondo me è un po' eccessiva come critica. O forse do un peso diverso all'aggettivo "essenziale"
Io ne lessi il primo volume qwuando uscì, mi incuriosì visto il tema trattato, e quindi -come faccio sempre in questi casi- lo misi in pausa in attesa di farmi la maratona. A breve rimedio visto che ora la rece mi ha fatto tornare la curiosità
Sempre attuale purtroppo il tema del bullismo. Personalmente, più che coi bulli, da bambino ho vissuto episodi spiacevoli con qualche delinquentello. Ma fuori dal contesto scolastico. A scuola invece son sempre stato il tipo che stava simpatico più o meno a tutti, bulli inclusi, anche perché passavo molto tempo a fare disegni fighi sui diari di tutti. Tendevo cmq prendere le parti dei più fragili quando capitava (ho la sindrome della crocerossina), potendo vantare un certo ascendente pure sui bulli/ripetenti.
@Nyx: "essenziale" penso inteso come "semplice". A me personalmente cmq il disegno di questo manga piace molto nella sua semplicità.
Purtroppo devo ancora recuperare l'ultimo volume (anche se in fumetteria mi hanno assicurato potrà essere mio a fine mese), quindi non posso esprimermi appieno su storia, pregi, difetti, eccetera.
Comunque volevo solo dire - a me Shoko non è sembrata per niente bidimensionale, anzi. Però ci tengo a specificare che io la percepisco come un personaggio complesso perchè mi identifico molto con lei, con le situazioni in cui si trova e con quello che mi sembra che provi dietro ad ogni sorriso, falso o meno. Non so se sia perchè sono io a vedere in lei qualcosa di più di quel che è - o se semplicemente per capire certe situazioni bisogna esserci passati. Purtoppo per me è stato così, e vi assicuro che il sentirsi 'bloccati' nei momenti difficili continua dopo anni (come per Shoko) e a volte fa brutti, brutti scherzi anche a chi ha cercato di andare avanti. Non è qualcosa che sparisce o si riesce a superare facilmente. Penso che Shoko possa risultare un personaggio bidimensionale più che altro perchè è lei stessa a cercare di apparire quello che non è, come Naoka le rimprovera, e perchè tutto il suo dolore/tormento lo tiene dentro. Sotto questo aspetto il suo essere sordomuta è la perfetta metafora di quello che succede, nella maggior parte dei casi, con la depressione; l'incapacità quasi totale di comunicare il proprio disagio, dolore, sentimenti in generale, e la difficoltà assurda del chiedere aiuto. La stessa imprevedibilità dell'evento citato è in linea con la depressione; non è sempre una malattia visibile, proprio perchè chi ne soffre spesso fa di tutto per 'combattere' in silenzio e da solo, fino allo scoppiare. Personalmente vedo tutto questo in Shoko... ma di nuovo, magari sono io a immedesimarmi troppo.
Lo stile di disegno lo trovo il linea con il tono della storia. Non troppo shoujo, non troppo shonen, non troppo serioso. Il giusto mix, e dettagliato (poco) quanto basta per fare apparire le emozioni nelle espressioni e 'movimenti'.
Per me i primi sei volumi sono stati una lettura difficilissima, ma lo rifarei (e lo rifarò). Nella scena in cui Yuzuru spiega il perchè delle foto ho dovuto proprio chiudere il volume e stare in silenzio per un po'... fra i titoli strappalacrime citati non è quello che mi ha fatto piangere di più, ma di sicuro è quello che ha fatto più male e portato a pensare. A questo punto spero l'ultimo volume non mi porti a disidratazione da pianto
PS: comunque lo schifo assoluto che mi fa il maestro, nessuno mai.
Non posso dire che sia un piccolo capolavoro ma ci siamo quasi, con qualche difetto in meno e sarebbe potuto diventare un grande manga (non che non lo sia già).
Sinceramente trovo il disegno di quest'opera molto interessante, è uno stile particolare ma sono proprio questi ''particolari'' a rendere certe storie ancora più godibili.
Il mio voto è appena superiore a quello sopraindicato, un 90 pieno è molto più adeguato dal mio punto di vista.
Appena acquistavo il volume in fumetteria lo leggevo tanto la storia mi ha preso. I disegni anche a me sembrano ben abbinati alla storia. Complimenti ad Ironic per la recensione, mi ha delucidato alcuni aspetti che giravano un po' annebbiati nella mia testa : - )
Devo prendere l'ultimo volume e leggere dal terzo. Non so com'è l'evoluzione della storia ( nel senso che ai tempi lo avevo letto in inglese fino al 6 e ho capitò metà delle cose) però devo dire che merita tantissimo di essere letto da tutti. Avrei dato un 90 pieno, poi mi piaccio i disegni e nonostnate l'essenzialità sono be fatti e coinvolgono il lettore. per quanto riguarda Poco approfondimento di alcuni personaggi devo dire che è una pecca piuttosto comune sia in manga che in libri in generale, l'autore ovvimante si concentra molto o a volte solo sui personaggi principali. Un peccato perchè quando leggi a 360° hai una percezione diversa dell'opera.
Avrei dato un 90 secco però concordo in linea di massima con questa recensione. I disegni non li considererei un difetto e nemmeno un pregio. Sono discreti, nulla più, ma per una storia come quella di Ishida e Nishimiya non credo sarebbe servito un tratto più preciso e pulito. Sono totalmente d'accordo invece per quanto riguarda i personaggi secondari. Alcuni sono presentati e poi spariscono per un bel pezzo senza che si sappia nulla. C'è anche da dire che sarebbe servito qualche altro volumetto per sviluppare bene ogni personaggio e non so quanto bene avrebbe fatto alla trama principale. Comunque, un 9 pieno per me. Consigliato!
rimatt (anonimo)
- 8 anni fa
30
Sulla valutazione della sceneggiatura non discuto, ma i disegni sono semplicemente ECCELLENTI: il tratto è morbido, plastico e aggraziato, nonché dotato di un'invidiabile immediatezza. L'autrice è perfettamente in grado di comunicare i sentimenti dei personaggi, e sa dar vita sia ai consueti personaggi "carini" sia a personaggi esteticamente meno gradevoli. Che ci riesca senza "caricare" troppo le pagine è un merito, non un difetto.
Senza offesa (e fatto salvo il gusto personale), ma definire questo tratto "essenziale" e, addirittura, considerarlo un punto debole del manga vuol dire prendere un granchio colossale. Per me è forse il primo punto di forza dell'opera, pensa te.
Il discorso del disegno è ovviamente totalmente personale, capisco che per una storia simile un tratto minimale possa tenere alta l'attenzione sulla storia ma a me personalmente non dipiace una cura maggiore, specie nei campi lunghi.
Sul discorso personaggi, mi ha convinto in pieno fino a che la storia era incentrata sui due personaggi ma poi si è voluto portare il tutto sul corale e li' non ci si è riuscito in pieno perdendosi un pò. Alcuni personaggi prorio non ho capito cosa volessero e potevano essere trattati di più magari riducendo un pò l'aspetto dele paranoie del protagonista.
A silent voice purtroppo soffre del frequente problema che hanno i manga ovvero voler drammatizzare eccessivamente le situazioni per dare una paventata "maturità" all'opera. Questo "drama" eccessivo è giustificabile unicamente nelle opere di stampo "teatrale" come quelle della Ikeda e affini ma in manga del genere che vorrebbero trattare una realtà effettiva stonano e in questo caso la cosa è doppiamente grave visto che il manga era partito in maniera eccellente.
Questa è una delle serie più deludenti della storia. Il primo volume è bellissimo, estremamente ben scritto, realistico, appassionante, al punto che ingenuamente mi era bastato per definirla "un'ottima serie"... poi dal secondo va tutto in vacca in modo patetico, coi protagonisti che subiscono un'involuzione spaventosa e altri personaggi che palesemente non ci azzeccano niente introdotti soltanto per allungare la sbobba (es. la sorellina di Nishimiya, l'amico scemo e l'altra ragazza che manco mi ricordo come si chiama). Anche il livello della narrazione scade tantissimo, con metafore(?) orrende, e sottolineo orrende come quella delle X piazzate sui volti dei compagni di classe che non gli interessano... ma dove siamo, all'asilo? Non vedevo un tracollo verticale così netto dai tempi di 20th Century Boys (solo che lì avveniva molto dopo); i volumi dopo il primo sono talmente insopportabili da leggere che mi viene quasi il dubbio che siano stati scritti da un autore diverso.
Complimenti a Ironic per la recensione, direi che ha colto magnificamente i pregi e i (non pochi) difetti dell'opera. Personalmente l'ho trovato un manga discreto, che ha saputo in un certo qual modo trattare il bullismo con una certa originalità, affiancandogli il tema della disabilità che non è troppo affrontato dalla produzione fumettistica nipponica; il problema - come purtroppo avviene spesso in questi casi - è l'esecuzione, che dallo stratosferico e cattivissimo primo volume (che giustamente ha fatto gridare molti al capolavoro) è un continuo calare, dapprima perdendo il mood adulto in favore di un ben più scialbo mood "teen drama", per arrivare poi all'affossamento definitivo. Gli ultimi due volumi in particolare sono stati la fiera dei lacrimogeni, delle forzature e dei buoni sentimenti, che troppo spesso risultavano del tutto innaturali e forzati. Resta una buona idea e una discreta serie, almeno fino a due terzi: però per me non merita più di 7.
Ah, e aggiungo che non mi meraviglia affatto che Kyoani abbia scelto di adattare il manga; sono lo studio perfetto, visto che i volumi dopo il primo sono la classica storiella paracula che piace tanto a loro. Spero che mi sorprendano decidendo di stravolgere tutto (lo fanno più spesso di quanto non si pensi) per dare più spazio all'aspetto bullismo, ma è molto più probabile che invece renderanno il tutto ancor più all'acqua di rose.
A me il tratto semplice, dal forte contorno e un po' particolare invece è piaciuto molto, tanto che lo metterei tra i punti di forza. Per il resto buona recensione, è vero che nella seconda parte il ritmo cala un po', ma è un titolo davvero meritevole, da leggere assolutamente. L'edizione poi + buona e il numero basso di volumetti lo rende acquistabile da tutti
Sono D'accordo con questa recensione anche se, lo ammetto, gli avrei dato qualche punto in meno. Personalmente il volume che più mi ha colpito è stato il quinto. Le tavole finali mi hanno segnato infatti dopo aver letto quel volume non riuscii a dormire nemmeno bene. Gli ultimi 2 volumi invece non mi sono piaciuti. Cioè i personaggi di questa storia non sono normali! E non sono riuscita a capire i loro ragionamenti. L'ultimo numero poi si perde proprio, secondo me l'espediente del film è semplicemente ridicolo. Un trucchetto per riavvicinare improvvisamente i compagni come se nulla fosse, a questo punto avrei preferito un volume in meno sui ragionamenti del protagonista per dedicare qualcosa in più al legame dei personaggi, compresi i loro programmi per il futuro
Ottima recensione per un ottimo manga, che a me è piaciuto tantissimo dall'inizio alla fine. Sarà anche pieno di quell'esasperazione del dramma che piace tanto ai giapponesi, ma funziona e, una volta tanto, è giusto premiare un titolo che spicca e sceglie di narrare argomenti seri e in maniera intelligente, invece che buttarsi su ragazzine moe, mutandine, belloni efebici e annessi e connessi. Ho trovato anch'io i disegni "essenziali", nel senso che non sono l'aspetto più importante. Sono adatti alla storia, ma non spiccano in maniera particolare (a parte il geniale espediente delle X). Quanto ai personaggi, purtroppo era molto difficile approfondire ciò che pensa Nishimiya, visto che dovrebbe farlo in maniera solo scritta, e per quanto riguarda gli altri, ben pochi di loro si possono definire simpatici, anzi, tutt'altro, ma è bello vedere come insieme intraprendano un percorso che li porta a crescere e a diventare un gruppo, mentre per buona parte della loro vita non hanno fatto altro che mettersi le dita negli occhi per un motivo o per un altro.
Sarà anche pieno di quell'esasperazione del dramma che piace tanto ai giapponesi, ma funziona
No, non funziona. Funziona in manga come Caro Fratello, Edgar Allan Poe etc. dove l'autore non pretende di mostrare nessun realismo sia nelle azioni che nelle problematiche. L'eccesso del dramma in un manga che si vuole presentare come realistico rende soltanto la vicenda pomposa e tra l'altro rende ulteriormente patetiche le soluzioni adottate per risolvere i problemi dei personaggi ( nulla è meglio di un ragazzino in coma per risistemare la psiche di un'altra ragazzina ) C'è molto più sentimento e realismo in Edward Elric che si "teletrasporta" nel portale per riprendere il fratello rinunciando all'alchimia ( una cosa di poche pagine )che nelle situazioni rottambolesche ( che durano capitoli ) di questo manga.
Il punto meno realtistico dell'intera storia, per quanto mi riguarda, è il pentimento di Ishida; una volta accettato quello come 'dato di fatto', quello che ne deriva è abbastanza lineare. Mi dispiace vedere le sue paranoie bollate come irrealistiche ed esagerate, perchè per quanto mi riguarda l'autrice è stata fin troppo brava ad analizzare quello che succede dentro alla testa di persone con problemi di depressione (non dimentichiamoci che lo stesso Ishida ha programmato per anni qualcosa di definitivo...), ansia e difficoltà di relazione/fiducia. Posso garantirvi che il tutto è molto, molto realistico.
Il punto meno realtistico dell'intera storia, per quanto mi riguarda, è il pentimento di Ishida; una volta accettato quello come 'dato di fatto', quello che ne deriva è abbastanza lineare
Lineare?Sì, ma esagerato e poco credibile. Parlare di disabilità e bullismo non era abbastanza drammatico?No e allora ficchiamoci anche la famiglia disagiata, il suicidio, l'amico in coma e ovviamente tutto mostrandolo nel modo più drammatico possibile. Certe escalation di drammacità sono credibili solo nelle soap o nelle opere teatrali ( e le opere che li ricalcano ) perchè c'è un "patto non scritto" con lo spettatore che implica che tutto debba essere portato al suo estremo. A Silent Voice si era posto come manga realistico, i problemi di lei ed il bullismo derivato, lui che cerca di avvicinarsi imparando il linguaggio dei segni ( e non con azioni spropositate ) etc. ed è proseguito con la fiera del "vediamo quanto riesco a spararla grossa".
Darcia
- 8 anni fa
62
"la trama poteva essere migliore, i disegni potevano essere migliori, i personaggi andavano sviluppati meglio, il finale poteva essere meglio, i temi potevano essere sviluppati meglio"
E' sempre un dispiacere leggere certe cose, ma sì.. criticatelo pure.
Per quanto mi riguarda l'autrice non poteva fare un lavoro migliore con un tema così delicato e se non lo avete apprezzato fino alla fine, non posso che esserne contento. Questo perché apprezzarlo fino all'ultimo numero vuol dire semplicemente aver vissuto quell'esperienza in prima persona a causa di un amico/a (o addiruttura di voi stessi).. e se non lo avete fatto sono davvero contento per voi
Ora continuate pure a scannarvi sulla qualità del disegno, trama e bla bla bla..
Ora continuate pure a scannarvi sulla qualità del disegno, trama e bla bla bla..
Sì perchè effettivamente è strano discutere su un'opera che di fatto, ha dei pesanti difetti. Ed è ridicolo che imputi al fatto che i lettori non hanno passato tutto ciò che è narrato( cosa anche impossibili visto che l'autore ficca dentro tutti i drammi possibili immaginabili ) le critiche negative. Philadelphia è un film amato perchè tutti gli spettatori sono gay sieropositivi o perchè è un bel film? Tutti si sono trovati concordi nell'affermare che A silent voice fosse iniziato nel migliore dei modi e dubito che questi l'abbiano fatto perchè handicappati vittime di bullismo ma semplicemente perchè all'inizio era effettivamente un'opera narrativamente perfetta ( sul disegno si può discutere, sinceramente lo trovo adeguato ) che però si è persa nel proseguo.
Bellissima recensione! Devo dire che la trama e i buoni commenti in merito a questa serie mi hanno più volte fatto riflettere se valesse la pena o meno acquistare questa serie, ma dopo questa recensione mi sono convinta. Questa volta vorrei provare a cambiare genere e leggere qualcosa di più riflessivo ed educativo.
A me il manga è piaciuto molto, però concordo col recensore sul fatto che alcuni personaggi secondari non siano stati approfonditi come meritavano e ammetto di aver faticato molto a comprendere il personaggio di Shoko che trovo estremamente enigmatico.
Invece il tempo dedicato alle paranoie di Ishida non l'ho trovato per niente esagerato, raramente i personaggi bulli vengono caratterizzati in maniera decente, qui si passa dal bimbetto idiota al ragazzo conscio delle sue colpe e pieno di rimorsi. Personalmente l'ho trovato molto credibile come personaggio: le sue paure, le sue difficoltà e il dolore provato durante il lungo percorso di redenzione sono la parte che più ho apprezzato.
@Rukia come dico spesso, bisogna provare ciò che si sente essere nelle proprie corde. Se non piacciono i drama dove prima o poi si finisce a piangere (dato anche l'argomento non allegro) meglio lasciar perdere il titolo discusso, non si cambierà idea quasi mai. Se si è invece aperti un po' a tutto allora si e devo dire che mi sento di consigliarlo "Silent Voce" perchè cmq porta una bella ventata di novità e di coraggio che magari servirà da apripista ad altri titoli in futuro che magari non ne ripeteranno certi errori (oppure faranno un copia incolla ma voglio essere ottimista).
@riko akasaka sicuramente il protagonista è quello maggiormente trattato come è giusto che sia, il percorso descritto è il suo e il manga è visto attraverso i suoi occhi. Avrei preferito ci fosse spazio anche per capire più gli altri visti che poi il percorso, come ho detto prima, diviene corale...è il gruppo intero che torna sui suoi passi e trascina addirittura persone estranee ai fatti passati...
mi sembrano critiche pacate senza bisogno di tirar fuori esperienze pregresse avute (o non avute) di bullismo o handicap, siamo pur sempre di fronte a un'opera di intrattenimento, anche se molto più profonda, come dice Kotaro, rispetto alla media attuale
Fondamentalmente mi trovo d'accordo con la recensione di Ironic, anche io ho avvertito un calo nella seconda metà della serie, forse perché ho trovato certi atteggiamenti un po' troppo esasperati. I giappi hanno questo vizio di esasperare in maniera davvero eccessiva i drammi, con persone che piangono, urlano e strepitano come ossesse: ammetto che a volte la cosa mi piace e la mando giù senza problemi (come con Anohana), altre volte mi risulta troppo finta (certe parti finali di Sakurasou) e in questo caso non sono riuscita ad apprezzare del tutto quelle parti di urla e schiaffoni sul finale. Poi vabbè, il finale non è che mi abbia entusiasmato, ma difficilmente io e i finali dei manga andiamo a nozze... purtroppo! In generale però trovo che sia una storia molto bella, Ishida mi è piaciuto tanto nei suoi sentimenti, i sensi di colpa, la ricerca dell'espiazione e tutto il resto. I disegni mi piacciono molto, li trovo parecchio... come dire... "emotivi", i volti trasmettono bene i sentimenti dei personaggi. Era da un po' che un manga non mi prendeva tanto a livello emotivo, quindi, per me, è stata un'ottima lettura! ^^
Io ringrazio AC per avermela consigliata perché mi è piaciuta davvero molto. Grosso modo sono d'accordo con l'analisi di Ironic e ritengo anche io che si poteva dare più spazio al pensiero di Nishimiya. Più che si poteva è che io avrei voluto sapere di più, cosa pensa davvero, cosa pensava, cosa starà pensando. Diversamente invece da altri ho trovato il ritmo di tutta la serie giusta e la parte centrale che è effettivamente un po più lenta da comunque modo di far riflettere.
So che non accadrà ma...e poi? Mi piacerebbe molto una seconda serie incentrata stavolta sul pensiero di Nishimiya.
Ho letto il primo volume e mi è piaciuto molto, è sul genere che in un manga di solito apprezzo anche se non amo le esasperazioni ma... ecco, diciamo che dipende. Ho trovato buoni anche i disegni, benché ancor di più mi piacciano le copertine e la scelta che è stata fatta per le stesse; questo tipo di elaborazioni, nel proporre un percorso anche extra volumetto, attraverso delle semplici illustrazioni, mi colpisce tanto :3 Certamente lo proseguirò.
La rece l'ho trovata altrettanto onesta e lineare nel presentare i vari aspetti del manga con onestà e franchezza. Grazie per averlo proposto come titolo
Asdrubale (anonimo)
- 8 anni fa
00
Peccato per l'errore di traduzione nell'ultimo capitolo (cerimonia di maggiore età travisata con diploma).
Com'è giustamente detto qui nel sito in un blog dedicato, questo manga è un'occasione sprecata: aveva tutte le carte in regola per diventare un capolavoro ma dopo un inizio brillante è andato scadendo, con l'introduzione di troppi personaggi poco caratterizzati, drammi a gogò e svolte narrative assurde, più di tutte la miracolosa ed istantanea riabilitazione di chi è stato in coma per chissà quanto tempo... Peccato, un vero peccato, anche perché nemmeno i disegni mi dispiacevano: sono piacevoli e rendono i personaggi espressivi per ciò che serve!
Darcia
- 8 anni fa
20
Giusto per chiarire, la mia non voleva essere una critica al recensore o a chiunque abbia commentato la serie, ma proprio una parentesi su un discorso diverso. Quello infatti che forse non è passato, visto che sia nella recensione che in molti commenti ci si è focalizzati principalmente sul discorso bullismo, è che il bullismo non è l'unico tema della serie. Silent Voice infatti affronta un tema altrettanto pesante, il suicidio ed il desiderio di morte dovuto alla propria diversità, e per tutta la sua durata si occupa di sviscerarne le cause e le conseguenze assieme ai due protagonisti. Se molti non hanno apprezzato la seconda parte, o hanno giustamente chiesto maggiore introspezione per il personaggio di Nishimiya, è proprio perchè quest'ultima parte si concentra maggiormente su questo tema e pur facendosi trasportare dalla narrazione chi non l'ha mai vissuto sulla propria pelle può difficilmente capire quali siano i motivi di tutti gli sviluppi successivi e da come questi siano collegati a doppio filo con quanto successo all'inizio (da qui parte anche il facile etichettamento dell'opera come "summa eccessiva di tragedie", fatto incolpevolmente senza considerare tutto questo). Ed è proprio da questo che nasce la mia semplice affermazione del post precedente in cui mi dicevo felice che non abbiate capito.. perchè è assolutamente meglio per voi che sia così e non il contrario.
La seconda parte cala rispetto alla prima, questo è vero, ma personalmente non ho trovato la cosa tanto rimarchevole, è ciò che succede con tantissimi titoli del resto, è quasi la normalità. Il finale vero e proprio invece, quello si, penso lasci un pochino a desiderare, qui mi sarei aspettato davvero qualcosa di più.
I disegni è vero che non si tratta di uno stile particolarmente ricercato ma abbastanza semplice, ma definirlo un disegno essenziale secondo me è un po' eccessiva come critica. O forse do un peso diverso all'aggettivo "essenziale"