Perdonate l'ignoranza, ma proprio mi sfugge il motivo per cui gente titolata come quella elencata sopra(Code Geass, Penguindrum, Parakiss) debba ricorrere ad una raccolta fondi online per varare un progetto..overdose di anime in Giappone o aria di crisi nelle case di produzione che stringono i cordoni della borsa?
Perdonate l'ignoranza, ma proprio mi sfugge il motivo per cui gente titolata come quella elencata sopra(Code Geass, Penguindrum, Parakiss) debba ricorrere ad una raccolta fondi online per varare un progetto..overdose di anime in Giappone o aria di crisi nelle case di produzione che stringono i cordoni della borsa?
Più che altro libertà artistica di fare l'anime che si vuole senza ingerenze dall'alto o dovendosi adattare a del materiale già esistente. Proprio perché sono famosi riescono in simili imprese; ad un mister nessuno la gente non darebbe soldi.
L'industria dell'animazione è tutto meno che in crisi, checché ne dica la gente. Quantomeno non è una crisi produttiva. Solo questa stagione ci sono almeno 10-15 produzioni anime in più rispetto alla media. Credo che queste persone non abbiano problemi a trovar lavori o progetti; solo, vogliono fare da sé e non rispondere a nessuno.
Utente59093
- 8 anni fa
11
@"L'industria dell'animazione è tutto meno che in crisi, checché ne dica la gente.
Dipende dove sei. In Giappone forse non è in crisi, ma qui in Italia invece si. Fino a qualche anno fa i DVD degli anime aveva buone vendite sia in negozio che online, ora invece i DVD e Blu-Ray di anime Giapponesi ti rimangono sugli scaffali e online pure comprano poco. Negli ultimi anni in Italia c'è stato un calo nettissimo nella vendita, gli anime Giapponesi vengono acquistati molto meno
Ci sono molti livelli di crisi. Una la indica @fairyelsa, ovvero i problemi di vendite che incontrano le società che producono home video complice l'interesse suscitato dallo streaming video ( che in Giappone non tira tantissimo per ora, fatto curioso), i cambi di formato, sembra evidente che il DVD stia diventando residuale per i giapponesi, ed anche la crisi economica. In Giappone però c'è un altro tipo di crisi che colpisce la produzione animata ovverosia la tendenza ad assottigliare sempre più i budget ed a usare progetti che ruotano solo su formule sicure ( quanti titoli orignali conoscete) o su un merchandising fortissimo, le personali capacità degli animatori, la loro stessa capacità economica viene compressa. I più attenti, e non solo i più giovani, cercano strade nuove come questa del Crowfunding.
Avete ragione. Solo che io non mi riferivo né alla crisi delle vendite italiane, che è grave ma alla fine non può intaccare il mercato giapponese (che è quello che influenza direttamente la produzione di anime), né agli aspetti di cui parla Debris.
Si producono sempre più anime, e questo è un dato oggettivo, basta prendere qualsiasi chart stagionale e contare le serie di oggi rispetto al passato. Sempre più serie hanno un altissimo valore produttivo, sia in termini di animazione che di musiche (ormai non è raro vedere serie che hanno la qualità di film).
Lo streaming in Giappone non rende, ma nei mercati occidentali si, e questo ha portato a tutta una nuova fonte di introiti che ancora non compensa le vendite di blu ray in Giappone, ma stà avendo sicuramente il suo peso. Basti vedere come siano sempre più i prodotti indirizzati verso un pubblico occidentale.
Quindi si le difficoltà ci sono, ma un mercato che va in malora si contrae, produce meno cose, vede il fallimento delle aziende e una perdita generale di qualità. Eppure ad oggi vediamo il fiore di studi più piccoli ma più specializzati, si producono sempre più titoli, la qualità in generale aumenta di stagione in stagione, tutto il trend opposto rispetto a quello che succede quando c'è una crisi grave nel senso classico del termine.
Più che altro libertà artistica di fare l'anime che si vuole senza ingerenze dall'alto o dovendosi adattare a del materiale già esistente. Proprio perché sono famosi riescono in simili imprese; ad un mister nessuno la gente non darebbe soldi.
L'industria dell'animazione è tutto meno che in crisi, checché ne dica la gente. Quantomeno non è una crisi produttiva. Solo questa stagione ci sono almeno 10-15 produzioni anime in più rispetto alla media. Credo che queste persone non abbiano problemi a trovar lavori o progetti; solo, vogliono fare da sé e non rispondere a nessuno.
Dipende dove sei. In Giappone forse non è in crisi, ma qui in Italia invece si.
Fino a qualche anno fa i DVD degli anime aveva buone vendite sia in negozio che online, ora invece i DVD e Blu-Ray di anime Giapponesi ti rimangono sugli scaffali e online pure comprano poco. Negli ultimi anni in Italia c'è stato un calo nettissimo nella vendita, gli anime Giapponesi vengono acquistati molto meno
Si producono sempre più anime, e questo è un dato oggettivo, basta prendere qualsiasi chart stagionale e contare le serie di oggi rispetto al passato.
Sempre più serie hanno un altissimo valore produttivo, sia in termini di animazione che di musiche (ormai non è raro vedere serie che hanno la qualità di film).
Lo streaming in Giappone non rende, ma nei mercati occidentali si, e questo ha portato a tutta una nuova fonte di introiti che ancora non compensa le vendite di blu ray in Giappone, ma stà avendo sicuramente il suo peso. Basti vedere come siano sempre più i prodotti indirizzati verso un pubblico occidentale.
Quindi si le difficoltà ci sono, ma un mercato che va in malora si contrae, produce meno cose, vede il fallimento delle aziende e una perdita generale di qualità. Eppure ad oggi vediamo il fiore di studi più piccoli ma più specializzati, si producono sempre più titoli, la qualità in generale aumenta di stagione in stagione, tutto il trend opposto rispetto a quello che succede quando c'è una crisi grave nel senso classico del termine.
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