Queste notizie sugli stipendi da fame degli animatori sono sempre sconcertanti oltre che tristi, mi è davvero difficile capire ogni volta come un paese così avanzato come il Giappone, dove la cultura del lavoro è al primo posto, faccia così tanta fatica a riconoscere in maniera economicamente dignitosa gli sforzi di queste persone che tanto contribuiscono alla realizzazione delle opere che più di tutte forse contribuiscono alla diffusione della cultura giapponese nel mondo...e in tutto questo l'offerta dello studio Ghibli è quasi 'virtuosa' al confronto...

Wow.... 1600 euro (anche compresi costi di viaggio e l'assicurazione sanitaria) anche a me non sembrano così tanti (sempre meglio di altre "controparti" giapponesi), non so il carovita a Tokyo e le tasse giapponesi ma non credo che il guadagno netto sia così eccezionale....
E' comunque triste (e interessante al contempo) vedere una tale disparità di pagamenti tra Giappone e resto del mondo, considerando che stiamo parlando di uno dei paesi big dell'animazione

Certo che vita triste fanno questi animatori, lavorano come muli, zero tempo libero, non possono riposarsi come si deve compromettendo la loro salute e non hanno manco la soddisfazione di ricevere un buon stipendio, anzi, che amarezza
Spero tanto che la situazione possa cambiare e che venga riconosciuto il giusto valore del loro impegnativo lavoro!!

È uno dei problemi della società moderna, nella quale ci sono tanti lavoratori (come questi animatori Giapponesi, ma ci sono tante altre categorie che stanno nella stessa maniera) non retribuiti in maniera giusta.

Anche qui da noi in Italia ci sono tanti lavoratori sottopagati che meriterebbero una paga decisamente maggiore, è tanti sono artigiani abilissimi di varie categorie che andrebbero sostenuti.

Purtroppo spesso c'è uno squilibrio ingiusto nelle varie nazioni, c'è chi lavora e guadagna bene ma c'è anche chi lavora molto ma viene sottopagato.

Nel caso specifico degli animatori Giapponesi c'è davvero il serio rischio che le nuove generazioni rifiuteranno di fare animazione perché gli stipendi sono bassi, preferendo lavori molto più remunerativi.
La cosa è già successa in passato con diversi lavori, in tutto il mondo.

Sarebbe interessante capire se e' sempre stato cosi, o se e' la concorrenza estera (o altre cause, come la passione immensa di questi giovani che li motiva a lavorare per cosi poco) che hanno causato questi stipendi cosi bassi.

Della serie "è facile animare col culo degli altri!". :°

Sarebbe interessante capire se e' sempre stato cosi, o se e' la concorrenza estera (o altre cause, come la passione immensa di questi giovani che li motiva a lavorare per cosi poco) che hanno causato questi stipendi cosi bassi.

In altri articoli lo abbiamo annotato. Non è se "in passato" è sempre stato così e la concorrenza straniera centra poco.
Negli anni settanta - ottanta, Luca Raffaelli docet, l'animazione giapponese era mandata avanti da un esercito di donne, giovani e giovanissimi, che realizzavano disegni a cottimo ( praticamente) i costi erano bene o male uguali. Ricordate che cosa diceva nella sua intervista Tomino? Non è che a spingerlo a entrare nell'animazione è stato il "sacro fuoco", come accaduto a tanti altri, ma una combinazione di fattori, fra accordi della sua Università con alcuni studios e opportunità di lavoro create dalla Mushi. Tantissimi lavorano in questo modo.
Chunque conosca la storia dietro anime di grande interesse come l'Uomo tigre, sà che gli staff facevano salti mortali - letteralmente - per inventarsi modi per risparmiare, scoprendo nuove tecniche di ripresa.
Negli anni 90 con l'avvento degli OAV e poi dei piccoli studi si è avuto una professionalizzazione massiccia ed il sistema si è evoluto. Ha scoperto il mercato estero ( in termini di vendite ma anche in termine di produzione). Ha scoperto il merchandising.In modi mai visti prima.

Il punto vero è chi guadagna da una serie. Troppo spesso gli Studi per realizzare una serie TV - al 80% basata su un manga o titolo noto - ottengono dalle Televisioni dei finanziamenti troppo bassi, che sono poi spalmati nel modo in cui ho descritto. Poco e nulla ricevono delle oyalties delle vendite del merchandising - che oggi è parola con il significato più vario-
Per "razionalizzare i costi", e mantnere i ritmi di produzione, gli Studi, anche i più grandi, finiscono per appaltare all'estero, dove intanto sono cresciute - nutrite dall'animazione giapponese delle buone scuole - a studi che usano gli introiti delle commesse nipponiche per "pagare le bollette" mentre creano opere proprie.
Ma questa "razionalizzazione dei costi" nasconde dietro problemi più seri che la semplice delocalizzazione. E' proprio un venir meno di investimenti. Intesi come creazione di staff che possono realizzare delle opere all'altezza del mercato moderno.

Ad oggi l'unica soluzione è puntare sulle opere originali..

La cosa che mi fa ridere è quel " si può ancora vivere bene a Tokyo " ... Ci sono stato a Tokyo ed è una città tremendamente cara ( da nababbi russi ed infatti c'è ne erano molti ) e uno stipendio simile per un lavoro tanto duro quanto complesso è una assurdità..... Poi è vero che con quella cifra ci puoi vivere ....se mangi cibi in scatola per il resto della vita e bevi acqua....

Forse sbaglio ma credo che il problema sia il mondo del lavoro in generale per com'è oggi. Delocalizzazioni, razionalizzazioni, tagli, rottamazioni...sono tutti gli espedienti tipici che ogni impresa oggi usa per risparmiare. Non credo che gli animatori abbiano mai guadagnato molto, ma con la stagnazione dell'economia le loro condizioni sono ovviamente peggiorate. Questo penso valga per qualunque lavoratore a reddito medio-basso. Con una crisi i primi a risentirne sono loro. Sarebbe interessante sapere se è lo stesso per i lavoratori di altri settori.

Mandiamogli i nostri sindacati, allora sì! XD
https://youtu . be/zWM4gV5O_-A?t=4m37s

Miyazaki fa tanto il socialista e poi... applica metodi degni del peggior sfruttamento capitalista.

Stipendio veramente basso. Tutto sta nel ribellarsi perché questo non è lavoro, ma sfruttamento.

Rispetto agli asiatici siamo anni luce avanti in diritti, stipendi e welfare. Non ricorriamo le altrui economie diventando macchine. Dobbiamo far si che loro abbiano più diritti e stipendi più alti, non dobbiamo perdere noi diritti e stipendi.

Tutti quelli che aprono bocca su questa questione non sanno quasi nulla ne' del vivere a Tokyo ne' del come sia lavorare nell' industria dell'animazione.
200 000 yen sono tanti per chi fa intercalari, considerando che i primi 6 mesi sono solo di prova e praticamente non si lavora……! (Per quanto sia dura e difficile come cosa). Nella media uno stipendio fisso per intercalari e' intorno ai 100 000. Questo inoltre e' un lavoro per 新人 gente senza esperienza. Con 200 000 yen e' possibile viverci a Tokyo, non e' il massimo, ma ci si vive. Chi dice il contrario, forse ci e' passato una volta come turista ed adesso crede di saperla lunga. Anche negli studi di videogiochi come primo stipendio la cifra e' simile. Non e' una cifra alta e' vero, ma purtroppo e'questa la situazione.Ci sono animatori che campano anche con meno di 600 euro al mese. E' giusto? NO, col cavolo…… ma lo andate voi a dire ai superiori ed alle aziende che decidono quanti soldi dare agli studi per produrre anime? Non penso che gliene freghi piu' di tanto sapete……

Ci può stare, ma per lavorare al quello che potrebbe essere l'ultimo film di una leggenda li accerterei volentieri

Non credevo che 1600€ al mese fossero così pochi. Sevtendo però quanto viene pagato un animatore in altre parti del mondo però sembra una cifra veramente ridicola. Se poi parliamo dei giovani animatori che prendono circa 400€ al mese allora sono messi veramente male...
Poi ovviamente bisogna anche vedere quante ore di lavoro fanno al mese.

Sarà forse anche colpa di chi continua a vedere opere a scrocco senza comprare mai nulla o senza ultilizzare lo streaming legale?!Io penso di sì...se non si supporta l'animazione la situazione non può che peggiorare secondo me.Investire 40 euro all'anno, cioè 3,33 euro al mese per esempio nell'abbonamento di crunchyroll potrebbe essere un inizio.Io per lo meno ho fatto così.

Sarà forse anche colpa di chi continua a vedere opere a scrocco senza comprare mai nulla o senza ultilizzare lo streaming legale?!Io penso di sì...se non si supporta l'animazione la situazione non può che peggiorare secondo me.Investire 40 euro all'anno, cioè 3,33 euro al mese per esempio nell'abbonamento di crunchyroll potrebbe essere un inizio.Io per lo meno ho fatto così.

No, non centra assolutamente niente. Serie tv, film, la musica sono pirati ben più degli anime e non hanno questo problema. É da ricondursi alle pessime leggi sul lavoro giapponese la questione.

La differenza tra serie tv e anime a mio modo di vedere è la base del fandom.Molto più ampia nelle prime.Di conseguenza tramite introiti provenienti da tv e sponsor riescono a controbilanciare il problema.Gli anime sono più di nicchia e non ce la fanno.Se fosse solo un problema legislativo e non di introiti in Giappone qualsiasi lavoratore dipendente farebbe la fame...non mi sembra che sia così.

Sarà forse anche colpa di chi continua a vedere opere a scrocco senza comprare mai nulla o senza ultilizzare lo streaming legale?!Io penso di sì...se non si supporta l'animazione la situazione non può che peggiorare secondo me.Investire 40 euro all'anno, cioè 3,33 euro al mese per esempio nell'abbonamento di crunchyroll potrebbe essere un inizio.Io per lo meno ho fatto così.No, non centra assolutamente niente. Serie tv, film, la musica sono pirati ben più degli anime e non hanno questo problema. É da ricondursi alle pessime leggi sul lavoro giapponese la questione.

Ciao differenza tra serie tv e anime a mio modo di vedere è la base del fandom.Molto più ampia nelle prime.

Lo studio Ghibli in Giappone è campione di incassi quasi sempre. Le serie Tv americane sono le più seguite mail al esempio i drama giapponesi no. Inoltre i doppiatori degli anime prendono carellate di soldi indice che non è la pirateria il problema.

No la pirateria - del tipo di quella che praticano alcuni in Giappone dove sifonano il Blu Ray praticamente tre giorni prima l'uscita ( va bhè esagero) - , può essere un problema. Lo è meno con lo sviluppo dello Streaming ( che ora sembra, sembra, affermarsi anche in Giappone). Ma lo è soprattutto quando ti trovi davanti persone che, pur avendone la possibilità, neppure per idea si comprano un DVD-Blu Ray, anche se glielo tiri dietro! Anche se ci sono mille PLUS!

E intendo la pirateria, non i fansub ( c'è un distinguo grosso). Lo Studio Ghibli aveva questo problema: faceva ( e fà) solo film, malgrado l'ampio controllo sul merchandising, oggi come oggi una società non può fare "solo film" e sopravvivere, Soprattutto quando mantiene a libro paga qualcosa come 200 fra animatori e disegnatori e tecnici ( in tanti se ne sono andati in questi ultimi tre anni dallo Studio, molti li ritrovate, non casualmente, nello Studio Ponoc).
Personalmente speravo che Studio Ghibli si associasse alla Pixar, rivitalizzando quest'ultimo gruppo che negli ultimi anni, ultimissimi, sembra essersi legermente "seduto". Inoltre Lassiter ha una filosofia che mi sembra congeniale a Ghibli ( qualcuno di voi griderà allo scandalo, la pixar, regina dell'animazione digitale! ma badate, la Pixar INVESTE veramente nell'animazione digitale, non la usa "per risparmiare"). Studio Ghibli investe nella formazione - leggiamolo bene quel contratto, non vogliono neanche tanta esperienza -

Ecco un futuro per Studio Ghibli ( con fondi opportuni) potrebe essere quello di un grande hub per autori giovani e meno giovani.

@Rukia k. Il perchè 1600 dollari non bastano, lo puoi apprezare considerando i prezzi delle case, soprattutto. Si, se prendi un posto negli alberghi capsula ce la fai..ma non so quanto sia vita.

Ho letto di paghe anche più basse nel settore.

Alla fine quello dell'animazione è un settore in cui, con qualche eccezione, non si hanno prospettive di navigare nell'oro.

Non è certo una bella situazione, ma colpisce un po' tutti i settori: l'abbassamento medio delle paghe è generalmente trasversale negli impieghi di medio livello. Ovviamente anche in Italia.