Come hai detto tu, è un film molto gradevole, ma non è un capolavoro come molti dicono.Io questo film l'ho trovato piacevole, ben animato ma la storia in sè non mi ha emozionato particolarmente, non mi è rimasto nel cuore o ne sono diventata una fan, sinceramente capisco che sia un genere adatto ai gusti giapponesi, ma è stato forse fin troppo sopravvalutato, poi questa ovviamente è la mia opinione
Il successo di Your name è dalla facile comprende senza tanti scervellamenti, è la summa del mainstream tipico giapponese ( storia d'amore, destino, modernità contrapposta a tradizione etc.) elevato qualitativamente al massimo possibile.
è un film molto gradevole, ma non è un capolavoro come molti dicono.
Penso che in un film, ci sono cose che non debbano essere spiegate per forza. Alcune cose avvengono perché devono avvenire, punto! Si chiamano scelte narrative... L'espediente del "Deus ex machina" esiste da che è nata la prima tragedia greca e non vedo perché scrittori moderni non la possano usare..
Vabbe è evidente che la si pensa in modo diverso. Per me quello non è buco narrativo. Si dimentica il suo nome, si può ricordare l'indirizzo? Ma vabbè...
Non mi è chiara la statistica dei liceali che hanno visto il film.. Il 36% o il 31% sono di sesso femminile?
Vabbe è evidente che la si pensa in modo diverso. Per me quello non è buco narrativo. Si dimentica il suo nome, si può ricordare l'indirizzo? Ma vabbè...
Il mio preferito rimane Il castello errante di Howl
Vabbe è evidente che la si pensa in modo diverso. Per me quello non è buco narrativo. Si dimentica il suo nome, si può ricordare l'indirizzo? Ma vabbè...Ognuno può pensare quello che vuole ma quando le cose sono oggettive sono oggettive. Lui vive per giorni nel suo corpo e non ha la minima idea di dove si trova quando in Giappone tra l'altro la segnaletica urbana è omnipresente, persino con mappe dettagliate dei vari quartieri ( persino con il nome familiare di chi risiede nelle abitazioni). Però poi il novello Picasso riesce a riprodurre a memoria il villaggio in un disegno.
È stato un errore di chi ha scritto la news, ma leggendo il grafico si può notare che quelli di sesso maschile sono il 36%, mentre quelle di sesso femminile sono il 31%.
Non riuscire a sapere l'indirizzo di una ragazza quando sei stato per giorni nel suo corpo non è scelta stilistica, è un buco di trama.
Lui vive per giorni nel suo corpo e non ha la minima idea di dove si trova quando in Giappone tra l'altro la segnaletica urbana è omnipresente, persino con mappe dettagliate dei vari quartieri ( persino con il nome familiare di chi risiede nelle abitazioni)
Però poi il novello Picasso riesce a riprodurre a memoria il villaggio in un disegno
Vabbe è evidente che la si pensa in modo diverso. Per me quello non è buco narrativo. Si dimentica il suo nome, si può ricordare l'indirizzo? Ma vabbè...Ognuno può pensare quello che vuole ma quando le cose sono oggettive sono oggettive. Lui vive per giorni nel suo corpo e non ha la minima idea di dove si trova quando in Giappone tra l'altro la segnaletica urbana è omnipresente, persino con mappe dettagliate dei vari quartieri ( persino con il nome familiare di chi risiede nelle abitazioni). Però poi il novello Picasso riesce a riprodurre a memoria il villaggio in un disegno.Se ognuno la pensa come vuole e noi la pensiamo diversamente significa che la è soggettiva. Se no hai ragione te e basta. E ancora una volta: ricordarsi un paesaggio è diversa dal ricordarsi un nome o una via specifica (poi mi ricordavo che in Giappone i nomi delle vie non sono specificati. Ma magari sbaglio)..io ad esempio ho un ottimo senso dell'orientamento(mi basta percorrere una volta la strada che poi ci so tornare come se fosse tornare a casa mia) e buona memoria fotografia, ma dimentico i nomi delle persone anche dopo una settimana di frequentazione, figurati i loro indirizzo...La cosa è estremamente soggettiva.Potremmo andare avanti all'infinito non arriveremo mai a un accordo..
Vabbe è evidente che la si pensa in modo diverso. Per me quello non è buco narrativo. Si dimentica il suo nome, si può ricordare l'indirizzo? Ma vabbè...Ognuno può pensare quello che vuole ma quando le cose sono oggettive sono oggettive. Lui vive per giorni nel suo corpo e non ha la minima idea di dove si trova quando in Giappone tra l'altro la segnaletica urbana è omnipresente, persino con mappe dettagliate dei vari quartieri ( persino con il nome familiare di chi risiede nelle abitazioni). Però poi il novello Picasso riesce a riprodurre a memoria il villaggio in un disegno.Se ognuno la pensa come vuole e noi la pensiamo diversamente significa che la è soggettiva. Se no hai ragione te e basta. E ancora una volta: ricordarsi un paesaggio è diversa dal ricordarsi un nome o una via specifica (poi mi ricordavo che in Giappone i nomi delle vie non sono specificati. Ma magari sbaglio)..io ad esempio ho un ottimo senso dell'orientamento(mi basta percorrere una volta la strada che poi ci so tornare come se fosse tornare a casa mia) e buona memoria fotografia, ma dimentico i nomi delle persone anche dopo una settimana di frequentazione, figurati i loro indirizzo...La cosa è estremamente soggettiva.Potremmo andare avanti all'infinito non arriveremo mai a un accordo..Ricordarsi un paesaggio é ben diverso dallo saper replicare in un disegno. Solo un autistico ( e non nel senso dispregiativo) e un autistico su un milione sarebbe in grado di fare una cosa del genere. Sul serio, non c'è bisogno di discutere di soggettività, il buco di sceneggiatura é palese ed il tuo è un arrampicarsi sugli specchi, vive per giorni nel corpo di un'altra persona e non riesce ad ottenere nessunissima informazione sul luogo in cui si trova . Suvvia. Anche la tua filippina sui sogni. Seria? I frammenti di un sogno che ti permettono di replicare un paesaggio? Vent'anni fa ebbi un sogno su Piedino ( quello della Valle incantata) , e l'unica cosa che ricordo è che c'erano i suoi nonni ma da qui a replicare i personaggi su un foglio ( ed io faccio una scuola di fumetto dunque la capacità di disegno ce l'avrei pure) ce ne passa.
Passi il paesaggio ma mi volete dire che loro due stanno settimane a scrivere sul cellulare le note, con sempre la televisione accesa ed andando a scuola e MAI nessuno dice l'anno in corso?I protagonisti si sono dimenticati anche se stanno nel 2017 o nel 2015?
Penso che in un film, ci sono cose che non debbano essere spiegate per forza. Alcune cose avvengono perché devono avvenire, punto! Si chiamano scelte narrative...
L'espediente del "Deus ex machina" esiste da che è nata la prima tragedia greca e non vedo perché scrittori moderni non la possano usare..
I protagonisti si sono dimenticati anche se stanno nel 2017 o nel 2015?
Invece quelle scene si rivelano essere semplicemente delle "finestre aperte sulle possibilità": cosa succede in realtà dopo? Taki riflette? Fa domande ai presenti? Capisce ciò che sta succedendo e poi lo dimentica? Lo scrive a Mitsuha ma poi il messaggio si cancella (come succede alla fine) ed entrambi dimenticano?
O semplicemente non da peso alla cosa troppo assorbito da tutto il resto della sua strana avventura/sogno?
l'autore è stato onesto, gli indizi c'erano tutti, ma lui è stato bravo a non farli cogliere allo spettatore, a camuffarli con lo sfondo.
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