Vi faccio una piccola critica Shuojo non vuol dire sentimentale dato che è un target di riferimento e si rifà alla categoria sesso ed età, gli shonnen anche esso un target ragazzi anche in esso ci sono i sentimentali come tutti i generi e stuki ga kirei comunque è uno shonen sentimentale..
Non mi risulta che esista una versione manga di questa serie, quindi almeno per il momento il target rimane ambivalente. A me comunque sembra più shoujo che shounen, perchè non ci sono ammiccamenti nè doppi sensi.Vi faccio una piccola critica Shuojo non vuol dire sentimentale dato che è un target di riferimento e si rifà alla categoria sesso ed età, gli shonen anche esso un target ragazzi anche in esso ci sono i sentimentali come tutti i generi e stuki ga kirei comunque è uno shonen sentimentale..
Accetto la critica. Forse un po' troppo superficialmente mi sono lasciata trasportare dalle tematiche, che a me hanno ricordato gli shojo, e ho utilizzato impropriamente un target dei manga per inquadrare un anime.
Il poco realismo invece è dato dai due protagonisti. Non tanto per la loro timidezza e goffaggine, che anzi è normale alla loro età, ma proprio per le dinamiche del loro rapporto, che sono piuttosto antiquate, nonostante Internet e i cellulari. E' risaputo che i giovani (adolescenti ma anche adulti) giapponesi, riguardo alle relazioni sociali e la concezione del mondo esterno tendono ad essere più immaturi dei loro omologhi occidentali. [...] Tuttavia, l'anime sarebbe più credibile se fosse ambientato, al più tardi, alla fine degli anni Novanta. I social network e la globalizzazione hanno raggiunto anche il Giappone, e di certo anche laggiù gli adolescenti di oggi sono più disincantati di quelli di ieri.
Non mi risulta che esista una versione manga di questa serie, quindi almeno per il momento il target rimane ambivalente. A me comunque sembra più shoujo che shounen, perchè non ci sono ammiccamenti nè doppi sensi.
Unica cosa, mi sembra che la recensione risulti un po' troppo celebrativa e ripetitiva in alcuni passaggi... Insomma, si sta recensendo un anime, non l'amore puro in sé.
Anche termini relativi a dolcezza e tenerezza sono sempre portati come nodo della validità della serie, ma se è vero che i personaggi e il loro sviluppo sono entnrambi - concedo pure "un po'" - superficiali, allora dietro all'ostentazione di torta al limone e cioccolata calda per riempirso la pancia cosa c'è?
Mi sarebbe piaciuta un'analisi più focalizzata sul "dietro l'apparenza", invece che sull'apparenza in sé.
l'unica cosa su cui non concordo della recensione è la sensazione di rabbia verso i terzi incomodi
e anche grazie agli omake finali perché no che regalano un pizzico di divertimento sempre ben gradito, Miu/Inaba e Roman/Professoressa su tutti!
Allora anche se è un opera orinale ed ha delle caratteristiche ambivalenti non va usato il termine shoujo che è un target ma sentimentale o meglio dire Romance e comunque si vede da come è costruito. Se ci sono protagonisti maschili come in oremonogatari che risulta essere una shuojo sentimentale ma li dipende da come è costruito come tutti i briluccichini, le diverse vignette ed ha un carattere molto più femminile, invece in tsuki ga kirei la prevalente è maschile ed tutto il tempo si rifa ad essa non ci sono brelluccichini e si punta ad invece a un punto di vista più maschile e realistico.
Se fossero difettucci concorderei pure, ma non soffermarsi sul fatto che in ciascun episodio un buon terzo è dedicato alla contemplazione del vuoto, quella è un'omissione. La quale non compromette la visione e non è una montagna, ma alla lunga può stancare. In ogni caso è ben oltre i canoni di lentezza dello slice of life.
Se c'è stato un momento che ho adorato è stato quello in cui la madre di Kotarou, nonostante i disguidi con il figlio, abbia deciso di sostenerlo e di dargli fiducia
Concordo quasi completamente con la recensione Personalmente è stata una bella sorpresa, mi ha colpito molto il senso di realismo che emana da Tsuki ga Kirei; sia chiaro, i clichè ci sono, la storia non ha nulla di particolare, ma è la prima volta che la trovo raccontata in modo così scarno, diretto; non l'ho trovata neanche così lenta, anche se ci sono molti momenti "d'atmosfera" sono perfettamente integrati e piacevolmente accompagnati da una OST magnifica (Hatsukoi in particolare ha creato un momento incredibile) e da un doppiaggio perfetto; felicissima di vedere di non essere stata l'unica ad aver molto amato questa serie, forse una delle preferite di quest'anno
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