Personalmente sono sempre stato scettico di fronte a simili "eccessi tecnologici"... La tecnologia nel suo progresso può aiutare notevolmente l'uomo ma non credo possa sostituirlo in compiti che richiedono l'approccio umano, figuriamoci in questo ove occorre anche quello divino e un robot programmato per comportarsi in un dato modo innanzi a determinati stimoli esterni non potrà mai interagire e aiutare realmente i fedeli come potrebbe invece fare un monaco vero o il divino, le cui vie sono sempre imperscrutabili... Non è una critica alla tecnologia e al suo progresso, ma credo che l'umanità si stia facendo davvero prendere troppo la mano: La tecnologia non è una panacea per tutto...
Questa volta è no, il percorso buddhista non può essere ricondotto a sermoni prefatti e a spettacoli appariscenti. Più di una curiosità passeggera questa stravaganza non può dare. quei soldi potevano essere spesi moltooo meglio
Se sta bene a loro, non vedo perché dovremmo essere noi a "indignarci" per tutto questo.
Ciao, non è questione di "indignazione", ma una semplice constatazione per esperienza personale. Una iniziativa del genere è paragonabile alle "presentazioni" che molti monaci o istruttori tengono in librerie o altri luoghi. La gente viene, guarda, fa qualche domanda, raramente qualcuno si presenta alle sessioni di meditazione o ai centri. E' un passaggio indispensabile nella vita dei centri religiosi, ma le cose importanti vengono tutte dopo. Qui c'é anche il limite che nella predicazione manca l'interazione empatica con gli astanti, fondamentale per entrare in comunicazione con i potenziali praticanti.
Era solo questione di tempo. I Giapponesi sono da sempre all'avanguardia nella robotica e adorano da sempre l'arte dedalica o il concetto di automa. A questo si aggiunge il sostrato shintoista per il quale la materia inanimata è sede di spirito e anima tanto quanto gli esseri viventi. Per loro un robot non sarà mai solo una macchina ma una "persona". Poi se il mondo va sempre più verso uomini bionici, cyborg e altro, non meraviglia che le macchine divengano "socialmente" umane. Questo anche perché sono le persone ad essere sempre più ontologicamente delle macchine.
Per quanto mi riguarda, in questo caso la tecnologia stona con il compito affidatole. Penso che gli esseri umani si stiano facendo prendere fin troppo la mano dalla tecnologia, anche in alcuni ambiti dove se ne può ancora fare a meno.
La tecnologia nel suo progresso può aiutare notevolmente l'uomo ma non credo possa sostituirlo in compiti che richiedono l'approccio umano, figuriamoci in questo ove occorre anche quello divino e un robot programmato per comportarsi in un dato modo innanzi a determinati stimoli esterni non potrà mai interagire e aiutare realmente i fedeli come potrebbe invece fare un monaco vero o il divino, le cui vie sono sempre imperscrutabili...
Non è una critica alla tecnologia e al suo progresso, ma credo che l'umanità si stia facendo davvero prendere troppo la mano: La tecnologia non è una panacea per tutto...