Uno dei capisaldi di Kajiwara oltre alla stella dei Giants e Rocky Joe. Icona della rabbia dei vinti, furia della generazione mutilata dal passato dell'apocalisse bellica e schiacciata dal futuro del mito progressista post-pikadon. Emblema dell'individuo annichilito che trova la forza di ruggire: "Io sono!"
Serie indimenticabile. Ancora ricordo lo sconcerto che provai da piccola per il violentissimo scontro finale. Mi permetto di postare la sigla italiana perché non può assolutamente mancare:
Che ricordi, io sono del 1981, e penso che oltre a questo cartone, ho vissuto una infanzia con dei cartoni uno più bello dell’altro! E il bello che ancora oggi mi canto le canzoni di tutti i cartoni, perché ognuno di noi ha dentro un bimbo che vuole sempre giocare ❤️
L'unico vero, inimitabile Uomo Tigre. E l'anime è uno spaccato sincero di un'epoca dura, tra sofferenze, privazioni e voglia di rivalsa. Da vedere e rivedere.
E in effetti il rapporto della Tigre con i bambini ha anche lo straordinario potere di rendere tutta la violenza compatibile con i più piccoli. E' un anime che insegna. In cui ogni goccia di sangue è anche goccia di sudore. Auguri Uomo Tigre!
Ne approfitto visto che siamo a tema per chiedere un approfondimento sulla figura immensa di Ikki Kajiwara, colpevolmente sconosciuto ai più in italia, ma di importanza enorme e fondamentale nello spokon, vorrei poter leggere tutte le sue opere ^^
Auguri di cuore ad un mito della mia infanzia (e anche attuale) insieme a Capitan Harlock e le serie della Tatsunoko! E nonostante il doppiaggio italiano del primo Uomo Tigre a volte rischiasse di finire, involontariamente, nel machiettistico (colpa del periodo e della considerazione per i cartoni all'epoca), è comunque altrettanto memorabile, come la risata di Mister X e la sua frase iconica: "Uomo Tigre, Tana delle Tigri non perdona!"
Complimentoni per la stupenda recensione. L'uomo tigre rappresenta uno dei miei primissimi cartoni giapponesi di sempre, fin da quando avevo la tenera età di 4 anni, assieme ai vari Mazinga, Lamù e Niente paura c'è Alfred. A distanza di decenni è ancora un piacere rivedere (da ex fan WWE) quegli incontri pieni di violenza, ma allo stesso tempo ricchi di storyline con tanto di divisione Face/Heel. Aggiungiamoci poi le intromissioni di Mister X al di fuori del ring, possiamo dire da questo punto di vista l'autore di Tiger Mask abbia anticipato di due decenni l'idea di Vince McMahon e della World Wrestling Entertainment.
La voce storica, Marco Bonetti, l'abbiamo vista in molte serie tv, come Un Medico in Famiglia dove faceva il padre di Marco Levi, Aronne! Andatelo a vedere!
megna1
- 5 anni fa
50
Da piccolo lo guardavo a ciclo continuo. Appena finito ricominciava.
Una serie bellissima. SUl serio. Che dimostra le infinite possibilità narrative del Medium Animazione, anche quando non hai un grande budget. Molto interessante anche la recentissima riproposizione. Naoto Date, ne sono certo, continuerà ad essere un modello per il futuro.
Serie indimenticabile, molto importante nella storia dell'animazione giapponese in Italia... Ma oltre alla bellissima sigla cantata dai mitici Cavalieri del re ha avuto un ruolo significativo anche la colonna sonora (attenzione, il video mostra fermo-immagini dell'ultima puntata, perciò chi non vuole spoilers lo avvii senza guardarlo):
Invito inoltre coloro che ancora non la conoscono, a guardare questa simpatica parodia, Il ritigro della tigre:
INCREDIBILE. sono davvero passati 50 anni?! mezzo secolo?! ma seriamente?.... come vola il tempo..quando mi dicono "hai presente trent'anni fa?" io penso al 1970. E invece l'anno prossimo dovremo pensare al 1990....!!!!! accidenti. sono cresciuto con la violenza ed il coraggio del mitico lottatore dalla maschera di tigre e i suoi piccoli amici dell'orfanotrofio.
E' incredibile il fatto che da bambino questa serie non mi piacesse affatto, mentre negli ultimi tre anni è la serie a cui mi sono dedicato di più per vari motivi, non ultimo quello che è stata praticamente l'argomento della mia recente tesi di laurea (se questo articolo vi è parso scendere troppo in dettagli tecnici, è per questo motivo ). Ho visto tutta la serie in lingua giapponese (senza sottotitoli di alcun tipo, che parto) pochi mesi fa. Purtroppo si sente tantissimo che è vecchia, Kenta dovrebbe essere messo sotto con la macchina ad ogni puntata per sincerarsi che muoia per bene (e il fatto che in giapponese abbia la stessa, stridula voce di Goku di Dragon Ball non lo rende affatto più simpatico) e non ho molto apprezzato i vari cambiamenti rispetto al manga, tipo la mancanza di vari wrestler reali o di scene capolavoro trash come la lezione di catechismo e il flashback di Dory Funk Sr. che picchia i figli perché giocano ai pistoleri e non al wrestling. Non credo che rivedrò la serie un'altra volta, è troppo pesante, ma tutto sommato ne serberò un bel ricordo, più che per la serie in sé, per i bei ricordi che mi ha aiutato a costruire negli ultimi tre anni, anche se mi sogno ancora la notte Rikizodan e tante altre cose a tema
E' una serie che ha spinto molti bambini verso il wrestling e gli sport da combattimento (se chiedete a vari lottatori italiani, sono tutti fan perché lo hanno visto da bambini), ma in Giappone ha un'importanza ben maggiore, dato che in Giappone, sin dagli anni cinquanta, si continua a fare wrestling a livelli altissimi ed è ancora uno sport parecchio seguito, e Tiger Mask, quello reale, è uno dei simboli di questo sport ancora oggi molto popolari presso i bambini di allora oggi cresciuti. Non si può infatti scindere questo personaggio dal mondo del wrestling reale: nato dalla passione del suo autore per il wrestling reale, questo personaggio dei cartoni animati è poi diventato lottatore in carne ed ossa, e ad ogni incarnazione c'è sempre qualcuno che da lui ha ricevuto un sogno di qualche tipo, a prescindere dall'identità celata dietro la maschera.
Questa è la classica serie che posso vedermi all'infinito senza mai stancarmi, altro che invecchiata..... c'è ne fossero di anime oggi con personaggi come Naoto Date ^^
megna1
- 5 anni fa
10
Questa è la classica serie che posso vedermi all'infinito senza mai stancarmi, altro che invecchiata..... c'è ne fossero di anime oggi con personaggi come Naoto Date ^^
Già! Non dimentichiamo i bravi doppiatori del primo troncone di episodi: Marco Bonetti e Liù Bosisio, due attori con la A maiuscola che fanno un lavoro straordinario. E infine il mitico Nino "Mr.X" Scardina!
Questa è la classica serie che posso vedermi all'infinito senza mai stancarmi, altro che invecchiata..... c'è ne fossero di anime oggi con personaggi come Naoto Date ^^
Già! Non dimentichiamo i bravi doppiatori del primo troncone di episodi: Marco Bonetti e Liù Bosisio, due attori con la A maiuscola che fanno un lavoro straordinario. E infine il mitico Nino "Mr.X" Scardina!
Nonchè una delle rare serie ad avere personaggi filler carisamtici come Daigo Daimon e le grandi Tigri......
Anche se in ritardo, auguri Uomo Tigre. Nonostante sia nato negli anni '90, ho avuto l'onore di guardare grandi serie come questa, grazie alle continue repliche delle emittenti televisive. L'Uomo Tigre rappresenta uno dei miti della mia infanzia, insieme ad altri grandi ed iconici personaggi. Mi ricordo che la sera lo guardavo con mia sorella più grande di me e mia madre, e mi piaceva molto. Se ci penso ora, mi sale la nostalgia per quei tempi felici e spensierati, ormai andati. Una serie a cui devo molto, per i valori e la morale che mi ha trasmesso, ma anche per le emozioni provate. Che dire, sono felice di essere cresciuto con questa serie ed un mito come Naoto Date/Tiger Mask, e di aver avuto una bella infanzia.
Ne vedrei volentieri una versione remake se realizzata come dico io, ossia con grafica rimodernata (magari disegnato da Hisashi Kagawa come W), storia molto più snella in forma di serie di film cinematografici riassuntivi e le canzoni del pachinko Fever Tiger Mask che partono a nastro durante i combattimenti
Ovviamente non li faranno mai, ma sognare non costa nulla. Mi accontenterei anche di un live action fatto bene, che voglio dire, mancassero i wrestler da scritturare, e invece sono riusciti a cannare pure quello.
Ne approfitto visto che siamo a tema per chiedere un approfondimento sulla figura immensa di Ikki Kajiwara, colpevolmente sconosciuto ai più in italia, ma di importanza enorme e fondamentale nello spokon, vorrei poter leggere tutte le sue opere ^^
Rivelami il segreto della vita eterna e dell'albero su cui crescono le banconote e te lo scrivo, che più cerchi più trovi cose fatte da Kajiwara di cui non eri a conoscenza (giusto cinque minuti fa mi è apparso su Facebook un suo saggio - ovviamente su Rikidozan - che non conoscevo assolutamente)
Dispiace non averlo fatto prima, in modo da poterne accennare nell'articolo, ma oggi ho avuto modo di incontrare dal vivo il leggendario Satoru "Tiger Mask I" Sayama
Icona della rabbia dei vinti, furia della generazione mutilata dal passato dell'apocalisse bellica e schiacciata dal futuro del mito progressista post-pikadon.
Emblema dell'individuo annichilito che trova la forza di ruggire: "Io sono!"
«Diventerò una tigre! Diventerò una tigre!»
Ancora ricordo lo sconcerto che provai da piccola per il violentissimo scontro finale.
Mi permetto di postare la sigla italiana perché non può assolutamente mancare:
E l'anime è uno spaccato sincero di un'epoca dura, tra sofferenze, privazioni e voglia di rivalsa. Da vedere e rivedere.
Molto interessante anche la recentissima riproposizione. Naoto Date, ne sono certo, continuerà ad essere un modello per il futuro.
Anchio, stesso discorso per Ken ^^
Invito inoltre coloro che ancora non la conoscono, a guardare questa simpatica parodia, Il ritigro della tigre:
sono davvero passati 50 anni?! mezzo secolo?! ma seriamente?.... come vola il tempo..quando mi dicono "hai presente trent'anni fa?" io penso al 1970. E invece l'anno prossimo dovremo pensare al 1990....!!!!!
accidenti. sono cresciuto con la violenza ed il coraggio del mitico lottatore dalla maschera di tigre e i suoi piccoli amici dell'orfanotrofio.
Ho visto tutta la serie in lingua giapponese (senza sottotitoli di alcun tipo, che parto) pochi mesi fa. Purtroppo si sente tantissimo che è vecchia, Kenta dovrebbe essere messo sotto con la macchina ad ogni puntata per sincerarsi che muoia per bene (e il fatto che in giapponese abbia la stessa, stridula voce di Goku di Dragon Ball non lo rende affatto più simpatico) e non ho molto apprezzato i vari cambiamenti rispetto al manga, tipo la mancanza di vari wrestler reali o di scene capolavoro trash come la lezione di catechismo e il flashback di Dory Funk Sr. che picchia i figli perché giocano ai pistoleri e non al wrestling. Non credo che rivedrò la serie un'altra volta, è troppo pesante, ma tutto sommato ne serberò un bel ricordo, più che per la serie in sé, per i bei ricordi che mi ha aiutato a costruire negli ultimi tre anni, anche se mi sogno ancora la notte Rikizodan e tante altre cose a tema
E' una serie che ha spinto molti bambini verso il wrestling e gli sport da combattimento (se chiedete a vari lottatori italiani, sono tutti fan perché lo hanno visto da bambini), ma in Giappone ha un'importanza ben maggiore, dato che in Giappone, sin dagli anni cinquanta, si continua a fare wrestling a livelli altissimi ed è ancora uno sport parecchio seguito, e Tiger Mask, quello reale, è uno dei simboli di questo sport ancora oggi molto popolari presso i bambini di allora oggi cresciuti. Non si può infatti scindere questo personaggio dal mondo del wrestling reale: nato dalla passione del suo autore per il wrestling reale, questo personaggio dei cartoni animati è poi diventato lottatore in carne ed ossa, e ad ogni incarnazione c'è sempre qualcuno che da lui ha ricevuto un sogno di qualche tipo, a prescindere dall'identità celata dietro la maschera.
Già! Non dimentichiamo i bravi doppiatori del primo troncone di episodi: Marco Bonetti e Liù Bosisio, due attori con la A maiuscola che fanno un lavoro straordinario. E infine il mitico Nino "Mr.X" Scardina!
Nonchè una delle rare serie ad avere personaggi filler carisamtici come Daigo Daimon e le grandi Tigri......
Ovviamente non li faranno mai, ma sognare non costa nulla. Mi accontenterei anche di un live action fatto bene, che voglio dire, mancassero i wrestler da scritturare, e invece sono riusciti a cannare pure quello.
Rivelami il segreto della vita eterna e dell'albero su cui crescono le banconote e te lo scrivo, che più cerchi più trovi cose fatte da Kajiwara di cui non eri a conoscenza (giusto cinque minuti fa mi è apparso su Facebook un suo saggio - ovviamente su Rikidozan - che non conoscevo assolutamente)
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