Un altro punto da aggiungere è che il concetto di "parassita" non riguarda unicamente la famiglia Kim (e quindi i poveri). I parassiti sono allo stesso tempo la famiglia Park e i ricchi che vivono sfruttando il lavoro dei poveri. Avevo letto che proprio con questa argomentazione Bong Joon-ho era riuscito a fare passare ai produttori un titolo così "dispregiativo".
PS: non sono d'accordo che "La Corea del Sud e la cinematografia asiatica in generale non sono mai state prese seriamente in considerazione." Ma per discuterne non basterebbero 100 commenti e si rischierebbe di sforare nel soggettivo.
PS: non sono d'accordo che "La Corea del Sud e la cinematografia asiatica in generale non sono mai state prese seriamente in considerazione." Ma per discuterne non basterebbero 100 commenti e si rischierebbe di sforare nel soggettivo.
Era nettamente il migliore del lotto e finalmente anche gli yankees se ne sono accorti. Già avrebbero dovuto ai tempi di Roma.
Guardatevi The Host, li è dove è nato un grande artista
Il discorso è molto simile a quello che abbiamo già detto sull'animzione giapponese al cinema, anzi è ancora più complesso e di nicchia, Bong joon ho è semplicemente il regista migliore nel mixare autorialita e geniale intrattenimento, questa Vittoria fa sicuramente piacere, probabilmente si sono fatti un esame di coscienza e anno premiato il film migliore senza se e senza ma....sarà una svolta x lanciare maggiormente il cinema asiatico??non lo so,sicuramente non in Italia, sono più di 20 anni che il cinema coreano fa paura da quanto è interessante, ma non se lo è cagato mai nessuno a parte i soliti Parasite.
si sono d'accordo, io parlavo proprio del pubblico e anche di quella specie di pseudo critica social diventata improvvisamente fans con tanto di festeggiamenti, quando appunto di solito non ne parla mai, anche in caso di riconoscimenti x me ben più importanti dell'Oscar esattamente come dici tu x K.k.duk ed altri grandi registi.Il discorso è molto simile a quello che abbiamo già detto sull'animzione giapponese al cinema, anzi è ancora più complesso e di nicchia, Bong joon ho è semplicemente il regista migliore nel mixare autorialita e geniale intrattenimento, questa Vittoria fa sicuramente piacere, probabilmente si sono fatti un esame di coscienza e anno premiato il film migliore senza se e senza ma....sarà una svolta x lanciare maggiormente il cinema asiatico??non lo so,sicuramente non in Italia, sono più di 20 anni che il cinema coreano fa paura da quanto è interessante, ma non se lo è cagato mai nessuno a parte i soliti Parasite.
Forse il pubblico no, ma nei festival (un attimo meno politici e più meritocratici dell'Academy) i film asiatici in generale e coreani in particolare sono sempre molto apprezzati di recente.
L'anno di svolta a mio avviso è stato il 2003, quando uscirono "Oldboy" di Park Chan-wook, "Memories of Murder" di Bong Joon-ho e "Primavera, estate, autunno, inverno... e di nuovo primavera" di Kim Ki-duk; tre film meravigliosi che vinsero un sacco di premi internazionali, dando una grande notorietà al cinema coreano.
PS: non sono d'accordo che "La Corea del Sud e la cinematografia asiatica in generale non sono mai state prese seriamente in considerazione." Ma per discuterne non basterebbero 100 commenti e si rischierebbe di sforare nel soggettivo.
Come dici tu si apre un dibattito infinito, ma voglio spiegare meglio il concetto. Su tutte le persone che conosci quante sono mai state in una sala a guardare un film asiatico? Parasite, che è un film vincitore di Palma d'Oro e 4 Oscar, quindi se vogliamo il massimo esponente del cinema asiatico della storia è stato proiettato in solo 150 sale italiane e ha raccolto solo 120 milioni di dollari nel mondo (Corea esclusa). Figurati se non fosse così chiacchierato o premiato. Per farti esempio degli altri film candidati in Italia Piccole donne è andato in 450 sale, 1917 in 530, Joker in 830 sale. Nessuno sta colpevolizzando nessuno, i cinema non li proiettano perché la gente obiettivamente non se li va a guardare. È un dato di fatto. Io per vedere Parasite legalmente dovrei fare circa 50km, perché dove abito io manco lo proiettano. Per cui secondo me si, non è un cinema che la pancia del popolo, speriamo fino a ieri, prendeva in considerazione, ma ripeto, senza offesa per nessuno.
PS: non sono d'accordo che "La Corea del Sud e la cinematografia asiatica in generale non sono mai state prese seriamente in considerazione." Ma per discuterne non basterebbero 100 commenti e si rischierebbe di sforare nel soggettivo.
Come dici tu si apre un dibattito infinito, ma voglio spiegare meglio il concetto. Su tutte le persone che conosci quante sono mai state in una sala a guardare un film asiatico? .
Comunque questa dell'oscar a parasite è un film già visto: quando lo diedero a La tigre e il dragone (che ha fatto più male che bene), non si parlava d'altro di wuxia, come se quel genere si fosse scoperto in quel momento. Stessa cosa per La città incantata e l'animazione giapponese....
ancora aspetto la risposta al mio post, qualcuno che mi ha messo il dislike con coraggio si faccia avanti almeno per sapere i motivi.
Possibile perche ho paragonato il cinema coreano al cinema occidentale, cosa vera è confermata dalla critica mondiale, cosa scritta anche nella recensione qui sopra in grassetto
"un film asiatico che di orientale ha solo la componente visiva"
con questa frase è tutto il cinema coreano degli ultimi anni se qualcuno lo conosce per davvero.
Come cosa vera appena uno vince un oscar lo assumono per progetti più grossi e costosi.
Con The Host il film è stato un grande successo in America nonostante sia stato distribuito in pochissime sale è già allora è uno dei più importanti registi orientali negli States, iniziando a lavorare con staff estero e occidentale, lol ovviamente @fulgenzio lo scopre solo ora.
Ed ecco altri dislike a caso.
Credo che i dislike vengano piuttosto dalla frase "(infatti è anche il miglior cinema orientale)".
Un'opinione personale buttata un po' là come verità assoluta.
Per il resto non mi pare che tu abbia detto niente di che.
Credo che i dislike vengano piuttosto dalla frase "(infatti è anche il miglior cinema orientale)".
Un'opinione personale buttata un po' là come verità assoluta.
Per il resto non mi pare che tu abbia detto niente di che.
è il migliore dai fatti, il cinema coreano ha una messa in scena e recitazione di gran lunga migliore dei altri cinema dell'oriente, seguito dall'india e Cina.
Il Giappone sia come regia, recitazione e fotografia sta sotto a tutti, tranne nei casi che presente Takeshi Kitano.
è il migliore dai fatti, il cinema coreano ha una messa in scena e recitazione di gran lunga migliore dei altri cinema dell'oriente, seguito dall'india e Cina.
Il Giappone sia come regia, recitazione e fotografia sta sotto a tutti, tranne nei casi che presente Takeshi Kitano.
è il migliore dai fatti, il cinema coreano ha una messa in scena e recitazione di gran lunga migliore dei altri cinema dell'oriente, seguito dall'india e Cina.
Il Giappone sia come regia, recitazione e fotografia sta sotto a tutti, tranne nei casi che presente Takeshi Kitano.
Il Giappone ha avuto un certo Akira Kurosawa, che ha diretto cosucce come "i sette samurai" e "Rapsodia in agosto" oppure un genio visionario quale Takeshi Miike, e sono solo i primi che mi vengono in mente.
Non sono uno di quelle persone che ha messo dislike ad un tuo commento.
Però ci tenevo a precisare un paio di concetti:
1. Tempistiche. Parlando di cinema giapponese contemporaneo, attualmente sta vivendo un momento difficile per le condizioni modeste in cui riversa il settore. Un esempio è Yu Irie, costretto a lasciare la capitale per mancanza di risorse, nonostante il grande successo dei suoi ultimi film. Si sta ripetendo quello che successe qualche generazione fa (anni 70/80), ovvero quello che è comunemente noto in Giappone come "jishu eiga" (film letteralmente autoprodotti). Questo nuovo modo di pensare il cinema, tradizionalmente in 8mm, il formato più accessibile del tempo, ora ampiamente convertito in digitale meno costoso; è diventata una delle forme cinematografiche più dinamiche e personali del Giappone. Simile a un atto di resistenza che non ha mai smesso di favorire la creazione sopra ogni altra cosa.
Quello che tu chiami cinema che "sta sotto a tutti" corrisponde al cambio di un'epoca. I film della generazione degli anni '60 e '70 giapponesi (Ozu,Imamura) avevano per lo più contenuti politici, tema cui il cinema coreano ne è impregnato, dove la lotta di classe è onnipresente. Tuttavia la generazione di cineasti giapponese degli anni '80 e a seguire, non è più interessata alla politica e si esprime in modo diverso. Argomenti che il cinema coreano deve ancora affrontare.
2. Budget diversi. Parasite è costato 11 milioni di dollari, cifre imparagonabili al cinema giapponese di oggi.
Se confrontiamo il cinema giapponese con quello coreano, trovo che i giapponesi si esprimano in un modo più intimo e personale. In Corea, il cinema è più legato all'industria e alla società in generale. Il cinema è definito dalla società in un certo senso e viceversa. Ma secondo me il cinema giapponese ha legami molto più labili con quest'ultima. È la dimensione personale che prevale. C'è anche la tendenza degli artisti a posizionarsi al di fuori della società, ma ciò è certamente legato anche alle condizioni della sua produzione. In Giappone non ci sono soldi pubblici spesi per il cinema. Il cinema è finanziato solo con denaro privato. E lo stesso vale per il cinema indipendente autoprodotto.
Vincere come premio assoluto invece io penso che la cassa di risonanza potrà essere ben diversa.
Il cinema coreano ha una messa in scena e recitazione di gran lunga migliore dei altri cinema dell'oriente, seguito dall'india e Cina.
Il Giappone sia come regia, recitazione e fotografia sta sotto a tutti, tranne nei casi che presente Takeshi Kitano.
Film visto.
Devo dire che mi ha colpito nettamente in positivo e soprattutto mi ha molto incuriosito la catarsi giacobina che si respira in generale e che acquista sempre più vigore fino ad un crescendo molto teatrale e d'effetto.
Ho gradito in particolare la figura di Ki-jung, che denuncia con icastica ironia metatestuale tutte le assurdità dei sofismi borghesi, con le velleità pseudo-intellettuali e artistiche, la deformazione del mondo dell'infanzia e tutti gli artifici psicoloidi di una crescita pseudo-formativa. Fra tutti è il personaggio che esprime al meglio la vis dissacrante e lustrale del film.
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PS: non sono d'accordo che "La Corea del Sud e la cinematografia asiatica in generale non sono mai state prese seriamente in considerazione." Ma per discuterne non basterebbero 100 commenti e si rischierebbe di sforare nel soggettivo.